Opinione La magia dell'esplorazione in MTB

yura

Redazione
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Varesott
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Orbea Rallon
Bisogna mettersi daccordo cosa si intende per "esplorazione".

Se si intende provare posti un cui non si è mai andati, ma di cui sono reperibili informazioni/cartine/tracce, o se si intende invece trovare percorsi nuovi e posti sconosciuti alle bici, prime tracce e prime discese.

Nel primo caso, anche con l'aumento della frequentazione e della condivisione, troveremo sempre pane per i nostri denti.

Nel secondo caso, l'aumento della fruibilità delle informazioni finirà con il restringere il nostro areale di esplorazione e, per assurdo, rendere impossibile la stessa.

Qualcuno ha tirato fuori lo skialp, attività con molti aspetti comuni alla mtb, e che pratico da ormai 14 anni. In quel caso, la diffusione delle varie piattaforme di report/condivisione, sta uccidendo la possibilità di sciare decentemente su molti itinerari "classici", aumentando a dismisura la frequentazione dei "ciucciatori" di tracce e gite, dei pigri che non vogliono leggere bollettini e carte meteo e smazzarsi per trovare da soli dove vi sono buone condizioni, dei consumatori che dicono "eh, ho poco tempo, voglio fare la gita figa al primo colpo"

Ecco, per le MTB lo scenario è leggermente migliore, un sentiero resta bello da percorrere anche se un altro è passato prima di me, a differenza di un pendio innevato. Prima di saturare un itinerario e renderlo affollato, devono davvero arrivare le truppe di lanzichenecchi.

Ma il problema, lentamente, grazie anche alla minor barriera all'accesso agli itinerari più faticosi (eBike), sta montando anche per il trail riding. I problemi li conosciamo tutti. Sentieri naturali che diventano impercorribili, manutenzioni che diventano più frequenti, amministrazioni che elevano divieti, difficoltà di convivenza con gli altri fruitori (pedoni).

E' un problema complesso. Volendo riassumere tutto, potremmo dire che quando un'attività è matura, diventa particolarmente bella e accattivante, attira la massa. E lì iniziano i casini.
Eh si, mi trovi d'accordo...però...
Con lo sci-alpinismo, che ahimè non pratico più dal 2018, anno dell' ultimo intervento alle ginocchia (6 in totale) ormai è tutto un rincorrere informazioni sui vari siti (Gulliver et similia), alla ricerca della powder canadese (una chimera ormai) ma con un pò di impegno e fantasia si può ancora trovare "spazio" al di fuori delle classicissime mainstream. Ovviamente bisogna sbattersi per bene e non sempre ci si azzecca, capita anche di schiacciare delle merde ma quando ci si azzecca la soddisfazione è proprio tanta.
Certo è più comodo "andare a rimorchio" ma in quel caso si può star certi di trovarsi in compagnia.
Stessa cosa con la MTB, ci vuole un pò di "coraggio" e qualche sacrificio fisico (leggi portage) ma anche qui quando ci si azzecca da grande soddisfazione. In questi ultimi anni ad esempio ho scovato delle bellissime discese (per chi predilige sentieri naturali, quindi tecnico e lento) nella Valle del Lys (Gressoney) e altre le ho in canna.
 

marika.f

Biker superis
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Orbea
ma con un pò di impegno e fantasia si può ancora trovare "spazio" al di fuori delle classicissime mainstream.

Non voglio andare troppo OT, ma non è così.
Abito in AA, nella zona principe dello "easy skialp", e quindi parlo a ragion veduta.

Se ti trattieni dall'andar a pestare pendii poco raccomandabili, trovi gente anche sotto i sassi.
Per tracciare devi alzare l'asticella, esporti ai rischi oggettivi, tirare per i capelli il bollettino valanghe.
Lo dimostrano i contenuti condivisi dalle giovani guide e dagli "influencer", che devono sgomitare per sponsorizzazioni e ritorno mediatico.

Anche in MTB si comincia a respirare quell'aria...
 

yura

Redazione
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Varesott
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Orbea Rallon
Non voglio andare troppo OT, ma non è così.
Abito in AA, nella zona principe dello "easy skialp", e quindi parlo a ragion veduta.

Se ti trattieni dall'andar a pestare pendii poco raccomandabili, trovi gente anche sotto i sassi.
Per tracciare devi alzare l'asticella, esporti ai rischi oggettivi, tirare per i capelli il bollettino valanghe.
Lo dimostrano i contenuti condivisi dalle giovani guide e dagli "influencer", che devono sgomitare per sponsorizzazioni e ritorno mediatico.

Anche in MTB si comincia a respirare quell'aria...
Probabilmente allora dipende dalle zone...nelle zone che frequentavo (principalmente Alpi occidentali e Svizzera Centrale) qualcosa son riuscito a tirar fuori...ad onor del vero parlo di qualche anno fa quando i vari forum erano un pò meno utilizzati di oggi...e forse la situazione dell'innevamento un pò meno complicata di questi ultimi anni.
 

avalonice

Biker grossissimus
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ovunque
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con le ruote
Non voglio andare troppo OT, ma non è così.
Abito in AA, nella zona principe dello "easy skialp", e quindi parlo a ragion veduta.

Se ti trattieni dall'andar a pestare pendii poco raccomandabili, trovi gente anche sotto i sassi.
Per tracciare devi alzare l'asticella, esporti ai rischi oggettivi, tirare per i capelli il bollettino valanghe.
Lo dimostrano i contenuti condivisi dalle giovani guide e dagli "influencer", che devono sgomitare per sponsorizzazioni e ritorno mediatico.

Anche in MTB si comincia a respirare quell'aria...
Condivido al 100% anche dalle mie parti fare ora una skialp e trovare poche persone è praticamente impossibile, fino a non molti anni fa (circa 10) era abbastanza normale fare gite senza incontrare nessuno e incontrare 20 persone sugli itinerari classici era già considerato affollamento.
La bici ha seguito lo stesso trend dello skialp ma con qualche anno di ritardo, la crisi degli approvvigionamenti dell'ultimo anno è solo la ciliegina sulla torta di un trend di lunga durata.
 
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Biker superis
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se può va in discesa
Ricordo i tempi in cui, con una Tabacco mi creavo dei road book da installare sul manubrio, per comodità, ma poi la cartina dovevi comunque consultarla perché non ti ritrovavi sulla direzione da prendere.
Ora con TC e simili è diventato tutto più facile, pianificare, scaricare, trovare percorsi di tuo interesse, una manna.
Ci tengo a ringraziare gli stessi che hai nominato, @nonnocarb . @Antosangui. @civ65 e tanti altri che col loro ottimo lavoro ci fanno scoprire nuovi percorsi.
 
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Gianz

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Cannondale Topstone Carbon 3 + Stanton Sherpa super custom + GT Grade Carbon
L'esplorazione è sempre stata la molla principale, prima della forma fisica, dei kg da perdere, del colesterolo e della pressione alta da contrastare. E' stata lei a darmi la motivazione, e a darmela tutt'ora.

Il problema è che ormai la cosa di partire da casa ed esplorare, senza caricare la bici in auto, sta diventando problematica, perchè ci si avvicina ai 250 km di giro, per non so quanti metri di dislivello. Giri da 12, 14, 16 ore... partire all'alba e tornare alle 23...
Cominciato con la cartografia stampata su cui disegnavo le tracce, è stato con i dispositivi GPS che ho trovato la giusta via, e le cartografie. Segno ogni mio giro, e il successivo, se posso, lo traccio là dove non sono mai passato prima.

Non me ne vogliano gli amanti della vecchia cartina 1:25000, ma se non conosci un posto, non sai triangolare la tua posizione, e per farlo ti servono: riferimenti, conoscenze, possibilità, senza bussola e righello e matita, della cartina geogratica non te ne fai nulla. O quasi. Le ho amate alla follia, le cartine, ma quando sono apparse le varie OSM e declinazioni varie, beh, non c'è più stata storia. ;-)

Così, nel 2022, è andata così:
Cartografia_2022.jpg
gravel/bdc
e
Cartografia_2022_mtb.jpg
mtb...

E quest'anno spero di scoprire nuove strade!
 
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Gianz

Biker marathonensis
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Cannondale Topstone Carbon 3 + Stanton Sherpa super custom + GT Grade Carbon
perchè poi:
c'è quello che alle 11 deve essere a casa
c'è quello che viene con l'enduro e in discesa va a cannone ma sale piano
c'è quella con l'xc che sale forte ma in discesa va piano
c'è quello super allenato e quello che invece sale pianissimo e dietro ha uno zaino che sembra che deve star via 1 settimana.
c'è quello che ogni mezz ora si deve fermare a fare foto e video.
E' IL motivo per cui giro sempre da solo. Faccio quel che voglio... mi organizzo come mi pare.
 

Gianz

Biker marathonensis
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Cannondale Topstone Carbon 3 + Stanton Sherpa super custom + GT Grade Carbon
"Hai la traccia?" è la negazione di tutto questo.
Attenzione, che "hai la traccia" non è così scontato, poi, trovare il percorso. Esistono i bivi, le zone poco coperte.
Comunque concordo con te su una cosa: non amo seguire le tracce altrui, ma preferisco disegnarmele.

Come per altri, per me l'esplorazione comincia a tavolino, davanti al pc, guardando una zona vuota della mappa, chiedendomi cosa ci sarà in quel luogo, come arrivarci, come tornare a casa. Fa parte del divertimento. E poi, il giorno dopo, andare a provare di persona.
Controllo appena i dislivelli, tanto per non finire in pianura, ma preferisco tenermi la sorpresa per il giro vero e proprio.
Chi pensa che il dispositivo GPS abbia tolto magia o altro, beh, semplicemente non ha mai provato a girare in luoghi totalmente sconosciuti, senza alcuna conoscenza del posto. Allora usi la cartina come dovrebbe essere: una semplice mappa geografica, con segnate tutte le info, sta a te, lì sul posto, decidere da che parte andare.
Ho fatto così lo scorso anno in Altopiano dei 7 Comuni (che non è solo di Asiago...). Ero partito scaricandomi la traccia della Jeroboam, gara di 150 km per 4000 di D+ in zone a me del tutto sconosciute. Solo che la traccia contava 30.000 punti, e il mio device ne gestisce max 10.000. Morale: 2/3 di traccia persa e arrivato alla sua fine, beh, che fare? Allora ho usato il garmin come una cartina Tabacco, solo che non la devi tirare fuori, piegare, ripiegare e soprattutto, fare il punto, capire di preciso dove sei, perchè almeno quello lo vedi subito. E' stato bello, e ho maledetto lo schermino minuscolo del povero Garmin... avrei preferito un tablet da 14! :mrgreen: Ma il senso dell'esplorazione, che sia una cartina Tabacco, che sia un tablet con la cartografia o un device con le OSM modificate OpenMTBmap, beh, è sempre quella.
 

Mauro-TS

Biker d'acqua dulza
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Ticino (CH)
www.ticinosentieri.ch
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Spectral 29 LTD
Stessa cosa con la MTB, ci vuole un pò di "coraggio" e qualche sacrificio fisico (leggi portage) ma anche qui quando ci si azzecca da grande soddisfazione. In questi ultimi anni ad esempio ho scovato delle bellissime discese (per chi predilige sentieri naturali, quindi tecnico e lento) nella Valle del Lys (Gressoney) e altre le ho in canna.
Ecco, la variabile "portage" fa sicuramente molto esploratore e altrettanto lontano dalla massa ... tipo Wyssbodenhorn :smile: :pirletto:
 
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MrGuado

Biker popularis
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Sarre (AO)
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Stumpjumper FSR Expert 29' + Merida big7 XT
L'esplorazione è sempre stata la molla principale, prima della forma fisica, dei kg da perdere, del colesterolo e della pressione alta da contrastare. E' stata lei a darmi la motivazione, e a darmela tutt'ora.

Il problema è che ormai la cosa di partire da casa ed esplorare, senza caricare la bici in auto, sta diventando problematica, perchè ci si avvicina ai 250 km di giro, per non so quanti metri di dislivello. Giri da 12, 14, 16 ore... partire all'alba e tornare alle 23...
Cominciato con la cartografia stampata su cui disegnavo le tracce, è stato con i dispositivi GPS che ho trovato la giusta via, e le cartografie. Segno ogni mio giro, e il successivo, se posso, lo traccio là dove non sono mai passato prima.

Non me ne vogliano gli amanti della vecchia cartina 1:25000, ma se non conosci un posto, non sai triangolare la tua posizione, e per farlo ti servono: riferimenti, conoscenze, possibilità, senza bussola e righello e matita, della cartina geogratica non te ne fai nulla. O quasi. Le ho amate alla follia, le cartine, ma quando sono apparse le varie OSM e declinazioni varie, beh, non c'è più stata storia. ;-)

Così, nel 2022, è andata così:
Vedi l'allegato 580377
gravel/bdc
e
Vedi l'allegato 580378
mtb...

E quest'anno spero di scoprire nuove strade!
Complimenti per le tue bellissime cartine!
Non sono al tuo livello, però anche a me attira molto il partire direttamente da casa (anche a piedi, non solo in bici); nel 2022 la maggior parte dei miei km sono stati così. Quest'anno se riesco parto per un giro di qualche giorno, sempre da casa mia.
Comunque andare in bici (strada o MTB) ed esplorare posti, per me è un tutt'uno. Il resto è solo allenamento (che può anche essere divertente, ma senza esagerare).
 
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Biker superis
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se può va in discesa
E' IL motivo per cui giro sempre da solo. Faccio quel che voglio... mi organizzo come mi pare.
Questo è un modo di vedere le cose, per quello che mi riguarda la mtb è anche condivisione, scoprire qualcosa e condividerlo con altri è bellissimo ed appagante. Naturalmente trovare le persone giuste non è facile, ci sono voluti anni, ma siamo un gruppo affiatato che continua a divertirsi, non solo in mtb.
 

Gianz

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Naturalmente trovare le persone giuste non è facile
Quando chiedo in giro se qualcuno vuol venire a farsi 200 km e passare 14 ore in sella, sento sempre un gran silenzio... :mrgreen:

Purtroppo per me la bici è sempre stata solitaria, perchè l'idea che ho di lei, quel che mi piace fare con lei, come e quando, sembra cozzare contro il sentire comune, il modo di ragionare imperante. Certo, c'è chi fa moooooolto più di me, ma vedo anche anche queste persone spesso e volentieri girano in solitudine. Alla fine un po' di condivisione l'ho trovata sui social, quando condivido l'esperienza del giro fatto, con testi e foto, le descrizioni dei momenti, dei luoghi, delle sensazioni.
Una cosa tipo questa:

o questa:

Purtroppo la massima risposta che puoi sperare di ricevere è un like o qualche commento, spesso superficiale, tipo "bel giro". Però capita anche che qualcuno mi fermi e mi dica:" Oh, ma tu sei quello che gira sempre in bici e scrive quelle belle cose! Ti seguo sempre!".
Mi piacerebbe trovare il sistema per condividere dal vero e dal vivo questa passione, quella della bici con quella del racconto, magari conoscendo così persone interessanti, che non sono mai abbastanza nella vita. Ma fin'ora, sinceramente, non mi è mai capitato.
La gente che gira qui in zona se fa MTB si fa bastare il giro da 30 o 40 km, con lunga pausa al bar. Oppure va a fare bike park o cose del genere. Gli stradisti, invece, testa bassa e via, 35/40 km/h di media su 200 km e guai a fermarsi a scattare una foto, se non il classico selfie. Tristezza.

NON parliamo di condividere la cosa con l'altra metà del cielo, le donne!!! :maremmac::prega::mrgreen:
 
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Gianz

Biker marathonensis
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Cannondale Topstone Carbon 3 + Stanton Sherpa super custom + GT Grade Carbon
Ok che l'8 marzo era ieri, ma potevi aspettare almeno 36 ore prima di tirar fuori qualche stereotipo sessista.
Uff... stereotipo sessista addirittura. Ma per favore!

Allora:
1. ci sono tanto di emoticon, proprio per dimostrare che non è un modo di pensare serio! L'ironia doveva stare su uno scaffale troppo alto, immagino, il giorno che la distribuirono?
2. di sessista non c'è NIENTE in quella considerazione. Soprattutto quando, dati alla mano, ti rendi conto che il mondo del ciclismo (e non solo) è frequentato e praticato dalla gran parte da uomini, maschi, chiamali come vuoi. Mentre, purtroppo, e sottolineo PURTROPPO, la componente femminile è in netta e schietta minoranza. Facciamo il conteggio, tanto per vedere, di quante siano le percentuali tra uomine e donne suglòi iscritti a questo forum? Non vedo una percentuale come quella che vorrei, ovvero 50 e 50.
3. sono sempre stato per la parità dei sessi, per le pari opportunità e per le uguali forme di diritti e doveri. Considero la passata festività la dimostrazione evidente e plateale che esiste a tutt'oggi uno squilibrio tra quello che possono fare i maschi e quello che possono fare le femmine. E' la dimostrazione che esiste ancora una situazione di disparità, e che non verrà appianata da un rametto di mimosa dato per ipocrita condiscendenza. E se pensi non sia vero, rifletti sul numero di femminicidi in questo paese ogni anno, sulle pari condizioni salariali, sul fatto che una donna debba sempre scegliere tra professione O famiglia, sulla mancata protezione di tutto un genere. E vai così a vedere chi è il sessista, che magari è quello che ieri si è preso la briga di ricordarti che sei donna, fragile, esposta ai marosi di una società a stampo patriarcale. E ringrazialo perchè te l'ha ricordato, dandoti quel rametto di mimosa.
4. che caspita ti permetti di giudicare una persona da UNA FRASE, santiddio, saltando subito a stupide, superficiali, conclusioni che vanno in direzione del tutto opposta e contraria alla persona che l'ha scritto.

Io sarò sessista, ma tu hai il giudizio fin troppo facile. Sessista... ma per carità...
 

alexLith

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24bicycle
Sono molto combattuto tra essere felice di trovare le tracce ready_to_use (che poi non lo sono davvero mai!) e scontento all'idea che chiunque senza un minimo di conoscenza del territorio e totalmente impreparato percorra delle perle che i pionieri con le marzocchi z1 e le gazza da 2.8 hanno scoperto in totale anonimato 20 anni prima a suon di "bastoni nei denti" e formative ravanate olimpioniche. In ogni caso magia zero. Ma é l'evoluzione e alla fine qualcosa di buono la condivisione delle tracce porta cmq.
L'esplorazione classica mtb (cartina e sentieri) rispetto ad altre discipline (vedi ski touring, alpine climbing, scrambler ecc) ha la peculiarità che alla fine sei sempre sul sentiero... quindi é una esplorazione píú o meno "controllata"... dove il rischio é maggiormente soggettivo. É piú facile provarci perché tutto sommato le variabili sono relativamente poche. Come dice qualcuno sopra nello skialp se non sai leggere BENE un report valanghe/ non pianifichi e non sai come/dove e quando muoverti... la probabilità di tornare alla cività in un sacco di plastica é alta.

E poi ci sono i tour con la bici lontano da casa in zone remote... dove se ti capita qualcosa e non sai come gestire gli imprevisti a casa non ci torni. Credo che quella sia la nuova frontiera dell'esplorazione: della magia vera! Alzando l'asticella poi ci sono quelli che portano la bici oltre il concetto di itinerario per bici... e quelli sono uno sparuto numero di riders precursori che stanno rivoluzionando ulteriormente il concetto di esplorazione mtb. Io li guardo con tanta ammirazione.
 
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devo.d

Biker superis
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se può va in discesa
Quando chiedo in giro se qualcuno vuol venire a farsi 200 km e passare 14 ore in sella, sento sempre un gran silenzio... :mrgreen:
Scusa, non prendertela, ma se proponi sempre questo tipo di uscita sarà difficile trovare qualcuno in grado di seguirti.
Bravo, complimenti, ma io sicuramente non ci riuscirei e non solamente oggi, ma anche ai tempi migliori.
 
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Gianz

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scontento all'idea che chiunque senza un minimo di conoscenza del territorio e totalmente impreparato percorra delle perle che i pionieri con le marzocchi z1 e le gazza da 2.8 hanno scoperto in totale anonimato 20 anni prima a suon di "bastoni nei denti" e formative ravanate olimpioniche.
Vero... però è un po' il bello e il brutto della condivisione: la conoscenza viene distribuita su un largo bacino di utenti, e questo può portare anche a degli effetti secondari non graditi... che so: un macello di gente che di colpo affolla un percorso, creando dei problemi. O il semplice surplus di lavoro dei volontari del soccorso alpino, travolti dal gran numero di "alpinisti" improvvisati che si son resi conto che esiste la montagna, vede le foto sui social e il giorno dopo rischia di andare ad ammazzarsi perchè voleva andare a vedere il tramondo a 2000 metri, con un metro di neve fresca e rischio slavine di 4 su 5.

Il discorso delle zone remote è vero, ma credimi: ci sono anche qui, attorno a noi, zone dove, pur essendo in piena civiltà, se ti succede qualcosa sei fregato, e a casa non ci torni. Proprio mentre giravo in bici in una zona poco frequentata, praticamente alle porte di casa, ho assistito alle ricerche, infruttuose, di persone che si erano perse, mai più ritrovate. Sembra una cosa assurda, ma è successo...
 

Gianz

Biker marathonensis
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ma se proponi sempre questo tipo di uscita sarà difficile trovare qualcuno in grado di seguirti.
Dipende tutto da come uno prende il senso di esplorazione. Ognuno di noi ha il suo modo di vedere le cose ed il mondo... Purtroppo per quanto mi riguarda, decidere di stare in compagnia sarebbe un modo diverso di godermi la bici, più piacevole per alcuni versi, ma triste per altri, perchè per la compagnia dovrei rinunciare alla scoperta.
Poi è tutto così squisitamente personale...
Fa conto... a me piace attraversare un massiccio qui vicino, alla fine non è un giro lungo la sua traversata, saranno 50 km, ma i metri di dislivello son parecchi. Oh, provato più volte a chiamare qualcuno, e niente... frasi del tipo "ma sei matto???" o "tu sei fuori!" e via discorrendo... :loll:

Morale: dico sempre ai miei dove vado, che strada faccio, mando messaggi ogni tanto per informarli della posizione, e va bene così... :prega:
 
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