Opinione La magia dell'esplorazione in MTB

Happykiller

Biker pazzescus
4/3/05
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Lac Leman
broadbandsports.com
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In spalla
L'emozione della scoperta è un piacere primordiale, profondo, intimo.

La curiosità è il motore dell'evoluzione parallela, non darwiniana, il principale stimolo dell'intelligenza.

La riuscita di una esplorazione è il premio a tanto studio, preparazione, esperienza, tentativi.

"Hai la traccia?" è la negazione di tutto questo.

Però se si ha bisogno di essere portati in braccio e di farsi sbucciare la mela... basta il giardino per esplorare e fare grandi scoperte!
 

cessna

Biker extra
1/2/09
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Faenza
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Scott Spark 930
oltre a questo, aggiungo che forse si è un pò perso il senso dell'esplorazione (quanto meno nel senso stretto del termine) perchè ormai ci sono svariate app e siti dedicati dove puoi tranquillamente scaricarti una traccia già pronta e seguirla!
Ok, c'è la componente "esplorativa" perchè è un percorso nuovo che magari non hai mai fatto, ma a parte quello, come ripeto ti basta andare su PincoPallino e scaricare quello che vuoi..
E' sempre sbagliato generalizzare, ma al giorno d'oggi non so quanti (muscolari e non) si prendono una cartina (cartacea o digitale) e pianificano qualcosa..
Sicuramente c'è chi lo fà, ma penso che molti vadano sul tastino Download e via.. (che non c'è nulla di male eh.. per carità)
A volte si scaricano giri (mai fatto da strava perchè non so per quale atavico motivo è un app che è sempre stata sul caxxo) ma poi non è detto che siano tutti rimasti pedalabibli (tipo tracce vecchie, sentieri chiusi), e magari attinenti ai dati di distanza e dislivello descritti.
Per non parlare di quando prendi la fregatura che magari non hai guardato bene la traccia e ti trovi a pedalare coi bitumari:sculacci: per una gran parte del giro.
Io sono una via di mezzo, mi scarico magari una traccia se il posto non lo conosco bene ma poi mi trovo spesso e volentieri ad esplorare studiando il gps, le curve di livello, facendo varianti, tagli, salite spallate e discese da deportage :loll: Ma a me piace così e mi da un sacco di soddisfazione riuscire a cavarmela da solo e rientrare sano e salvo alla macchina...
Spesso in inverno mi faccio un termos di the caldo e quando faccio la pausa è atavico mettermi in mezzo al bosco a godermelo insieme alla natura che mi circonda...
Se "non tenessi famiglia" mi porterei una tenda o cercherei bivacchi per rimanere anche fuori a dormire.
E spesso si trovano posti magari imbucati, sentieri appena accennati dove magari nn passa nessuno, io vado molte volte solo (per scelta) e quando ti trovi in quella bella solitudine, quel senso di essere un pò tagliato fuori dal mondo è un pò come una droga...il piacere della scoperta, dell'avventura, dell'essere in un posto in qualche modo un pò esclusivo non ha prezzo.


IMG-9362.jpg
 
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MauroPS

Biker acciaccatus
29/1/17
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Vicino Udine.
www.pistocco.com
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Ragley Big AL
Iniziato per buttar giù la pancia (è rimasta lì comunque, anche se è diventata più soda)...
Utilizzato Strava, usando i giri degli altri, alcuni belli, alcuni troppo difficili, alcuni troppo facili, altri con troppo asfalto, ecc.
Utilizzato qualche sito specializzato locale tipo https://www.mtbfriuli.com/ita/percorsi/index.php

Dovrò provare sto Training Camp!
 

marco del lest

Tutto fuorché il bitume
3/2/19
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Val Nure
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Specyalizzed fat boy
ho cominciato ad andare in mtb nel 1983 con un simil rampichino a cui mancavano solo i cardini per confonderlo con un cancello vero e proprio. Ma quanto divertimento... l'esplorazione era la norma, dato che ovunque andavo era raro che si fossero avventurate altre bici. Lo spirito è rimasto lo stesso anche perchè la base era ed è ancora l'andare in montagna e la bici e solo uno dei mezzi a disposizione. Per me la mtb non è un altro modo di andare in bici ma un altro modo di andare in montagna e seguendo questa "filosofia" l'esplorazione fa parte del gioco. Nella valle dove abito (Val Nure PC) ormai per me di inesplorato penso che non ci sia più nulla e quando allargo le mie uscite ad altre zone, se posso non programmo mai nulla, si va con un idea di un itinerario ma nulla di più. Io rigorosamente ho sempre con me cartografia della zona perché non mi piace affidarmi all'elettronica anche se ammetto che ogni tanto qualche traccia su komoot la scarico, giusto per avere qualche riferimento personale. In appennino spesso la cartografia disponibile si limita alla sentieristica CAI ma se si vuole "esplorare" non resta che darsi all'avventura imparando a leggere più il territorio che la mappa. Ad esempio bisogna capire subito se la carraia inaspettata e ben battuta che si incontra è una strada che porta da qualche parte o una pista riaperta recentemente per il taglio di un bosco, che andrà a morire sulla tagliata, ma questo fa parte dell'esperienza.
La soddisfazione massima l'ho quando giro in bicitenda dove non ho il problema di rientrare alla sera. In quei casi parto con l'idea di fare quella vallata o raggiungere quella cima, ma poi la libertà di perdermi durante il percorso è assoluta. Naturalmente giro sempre da solo , diversamente non sarebbe possibile godere di questa assoluta libertà. L'unico periodo in cui non mi sono mai trovato completamente solo è stato durante la chiusura per la pandemenza.. non ho mai incontrato tanti solitari in bicitenda come in quei giorni ....
 

DoubleT

bikerozzo
4/4/11
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italia
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mtb & rdb
questo secondo me è dovuto all'estrema eterogeneità dei biker..
anche se fossi il più socievole del mondo non puoi semplicemente dire "sabato mattina alle 9 al bar per giro mtb chiunque vuol venire si aggreghi"..

perchè poi:
c'è quello che alle 11 deve essere a casa
c'è quello che viene con l'enduro e in discesa va a cannone ma sale piano
c'è quella con l'xc che sale forte ma in discesa va piano
c'è quello super allenato e quello che invece sale pianissimo e dietro ha uno zaino che sembra che deve star via 1 settimana.
c'è quello che ogni mezz ora si deve fermare a fare foto e video.


e poi c'è il fatto che più si è e più c'è il rischio di inconvenienti e quindi di star fermi per problemi tecnici.. circa fino a 10 diciamo che si va abbastanza bene.. ma quando si è tipo in 20-30 io ho notato che a volte per far certi giri ci si mette il doppio del tempo..
10 20 30 cosa?
 

VinciTrail

Biker assatanatus
29/5/18
3.458
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Tesero
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Orbea OIZ M-Team
Il lato negativo di aver improntato l'attività mtb all'esplorazione, è che dopo decenni di attività rimane ben poco da scoprire nel proprio territorio, e la sensazione esaltante di pedalare in ambiente nuovo è riservata a poche uscite all'anno, non avendo più voglia di sbattersi con mega trasferte automobilistiche.
concordo!

Per mia esperienza personale (soprattutto in ambito scialpinistico) ho girato veramente tanto negli ultimi 8/9/10 anni e mi rendo conto che rispetto a qualche anno fà c'è meno voglia di farsi le mega trasferte. Vuoi per i costi esorbitanti o vuoi perchè magari è più difficile organizzarsi..
 
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avalonice

Biker grossissimus
2/4/09
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4.284
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ovunque
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con le ruote
concordo!

Per mia esperienza personale (soprattutto in ambito scialpinistico) ho girato veramente tanto negli ultimi 8/9/10 anni e mi rendo conto che rispetto a qualche anno fà c'è meno voglia di farsi le mega trasferte. Vuoi per i costi esorbitanti o vuoi perchè magari è più difficile organizzarsi..
OT: quello che ho notato sullo skialp è che c'è molta meno neve e la voglia viene meno.
 

Mauro-TS

Biker d'acqua dulza
7/5/04
1.323
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Ticino (CH)
www.ticinosentieri.ch
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Spectral 29 LTD
L'emozione della scoperta è un piacere primordiale, profondo, intimo.

La curiosità è il motore dell'evoluzione parallela, non darwiniana, il principale stimolo dell'intelligenza.

La riuscita di una esplorazione è il premio a tanto studio, preparazione, esperienza, tentativi.

"Hai la traccia?" è la negazione di tutto questo.

Però se si ha bisogno di essere portati in braccio e di farsi sbucciare la mela... basta il giardino per esplorare e fare grandi scoperte!
L'emozione della scoperta è un piacere non soltanto intimo, ma anche condivisibile, se fatto in compagnia con lo spirito comune del "lasciarsi sorprendere".

Oltre alla curiosità c'è il motore del bisogno, per la serie "la necessità aguzza l'ingegno" (anch'essa stimolo dell'intelligenza).

La riuscita di una esplorazione è anche "benzina" per continuare a esplorare. Ma anche il fallimento può diventare stimolo ad affinare le strategie esplorative.

La condivisione della traccia, a mio modesto parere, non dovrebbe mai fare astrazione da commenti, raccomandazioni e indicazioni il più oggettive possibili sulla difficoltà tecnica/fisica (spesso ci si dimentica che sono misurabili secondo diverse scale).
Ma, soprattutto dal dialogo (vero o digitale) che valorizza e umanizza il dono di chi la pubblica e la riconoscenza di chi la utilizza ... anche perché i facili click dei "mi piace" aumenteranno anche l'ego, ma hanno un sapore impersonale.
 
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boic

Biker forumensus
31/10/02
2.256
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piastrella valley
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EVIL
Amo l'esplorazione, ma negli anni è cambiata, all'inizio (anni '90) esistevano le cartine e le indicazioni di altri "viaggatori".
poi grazie al GPS ed alla cartografia digitale si è aperto un mondo.
Prima c'erano pochi posti dove trovare tracce affidabili (anche questo Forum), adesso ci sono una marea di siti :(
alla fine sono sempre lì a "cucire" giri diversi in base alla mie esigenze.

l'esplorazione da solo però ha un gusto diverso di quando si è in compagnia, a volte gli amici sono delusi dalle mie scelte ma spesso sono entusiasti. l'importante è condividere momenti di pure emozioni.

Un plauso a Marco che si è lanciato nell'ennesima avventura a migliorare questo Forum.
 
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VinciTrail

Biker assatanatus
29/5/18
3.458
4.595
0
39
Tesero
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Bike
Orbea OIZ M-Team
OT: quello che ho notato sullo skialp è che c'è molta meno neve e la voglia viene meno.
ah sicuramente.. :-(

considera che io fino a qualche anno fà (dico qualche... non decine) facevo con piacere le ultime skialp a maggio!
adesso sono 2 anni che a fine gennaio/inizio febbraio inizio già a pedalare..
comunque alternandolo allo skialp, ma comunque inizio a pedalare molto prima che fino a pochi anni fà..
 

Maxxxce

Biker superis
13/8/14
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Abbiategrasso
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Yeti Sb 6
Vado in bici da sempre…da ragazzino era il mezzo di locomozione per eccellenza ( essendo cresciuto in un paesino di 3000 anime nella provincia di milano) bici da cross, bmx poi bici da uomo/donna con le quali ci si attaccava al Ciao degli amici per andare nei paesi vicini

poi é scoppiata la grande passione dello sci da adolescente, fino a scegliere di far la tesi di laurea sul settore dello sci da un punto di vista di marketing nel 2000, dove chiudevo con la tendenza a sport sempre più esplorativi ed adrenalinci..
poi dal solcare piste sempre uguali ci si é spostati con la giusta compagnia ( un grande gruppo conosciuto è costruito su un forum di sci , dove organizzavamo raduni di 30 persone per diversi giorni in francia o Austria) pian piano lo sci é diventato sempre più e solo fuoripista, freeride ed anche esplorazione skialp dal covid

il piacere di volare, galleggiare sulla neve fresca,e girare posti meno frequentati con l’incognita che ad ogni curva non sai esattamente cosa trovi sotto che neve..
poi nel dicembre 14 mi si ruppe il legamento crociato anteriore in un fuoripista al Corvatsch a Sankt Moritz, ripresi a sciare subito ma dopo l’operazione il vivere e camminare la. montagna in estate eran più faticosi nella parte di discesa…così pian piano riscopri la bicicletta, o meglio la Mtb come NATURALE evoluzione e prosecuzione dello sci esplorativo tra i monti e maggiormente esplorativo rispetto al trekking, non ebbi dubbi la mia mtb era solo la FULL, una bella SANTA CRUZ… mai minimamente pensato di prendere una front per fare argini vestito da tutina e guardare STRAVA…… MA VIVERE le avventure nei monti, pian piano il gruppo di sciatori in parte si allargò alla mtb per l’estate ,andando in esplorazione in luoghi nuovi sempre sui monti…da Milano é obbligatorio prendere l’auto e farsi ore di viaggio ma ne vale la pena..

in questo modo il mio hobby o passione per la montagna si completava a 360 gradi. Estate inverno senza soluzione di continuitá.
Fortunatamnete grazie alla grande confidenza che avevo da ragazzino presi. subito una buona confidenza con la Mtb ed inoltre ho la fortuna di un AMICO di questo gruppo che si é trasferito a vivere a. , Sankt Moritz, per lavoro, uno dei luoghi più belli in assoluto ed adatti al la mtb, dove ho la possibilità di andarlo a trovare spessissimo ( capitato tante volte di sentirci al venerdì sera alle 20, lui mi chiedeva cosa facevo e la mia risposta era se hai voglia tra 1 2 ore parto e domani ci facciamo un giro in mtb ( son separato ho buone libertá)
inoltre cosa molto importante questo amico chiamato il LOGISTA ha una deviazione sullo studio delle mappe degli itinerari prima di freeride ed ora di mtb, costruendoli ed analizzandoli attraverso il suo cellulare ( naturalmente iniziato anche lui alla mtb)

questo per raccontare il mio approccio alla mtb che forse tanto diverso da quello del diretur non é… la voglia di esplorare in mtb, quando le rare volte che vado nei bike park devo dire che dopo non molto mi annoio, preferisco molto all mountain..
Una mia frase ripetuta al gruppone dove ovviamente ci son persone di diversi livelli ( siamo un gruppo tra i 40 ed i 60 anni ) é “ nel freeride in neve fresca oltre al pericolo valanghe , se porti un neofita o uno che si approccia allo sci fuoripista, può capitare di arrivare in punti dove si blocca o brevissimi tratti che richiedono molta dimestichezza e scioltezza dati dall’esperienza, ed il rischio sale inesorabilmente, invece nell’All mountain in mtb, nonostante si esplori, i percorsi li si fanno sempre su sentieri battuti che alla peggio se ci si trova in un punto troppo oltre le proprie possibilitá si scende dalla bici e si spinge “

questo amplia notevolmente le possibilitá di avvicinamento…

parallelamnete avendo questo back ground il mio approccio è spesso esplorativo, mi fido degli studi del mio amico che sulla carta é bravissimo ma poi in loco valuto io per il freeride invece per la mtb al max lui spinge ed io mi diverto in sella


vorrei chiudere raccontando un’avventura, un gro bellissimo ed inaspettato, forse il giro più bello mai fatto per come é andato il tutto, avventura imprevisti a godimento dei momenti.

nel giugno 21 intorno al 20 del mese ( arrivo dell’estate) parlando con un’amica del gruppone che era libera il week end, dato che il figlio era in vacanza, mi propone di far qualcosa in mtb un bel giro in montagna al sabato meteo buono domenica pioggia ) ma io ero già d’accordo per domenica di andare a finale con altro amico..
chiacchierando al giovedì sera mi si illumina l’idea, cioé il mix di pezzi di giri già fatti tra l’alta valtellina ed il Bernina, in più ne avevo parlato con un amico comune.. passare dalla val Viola e scendere in val di campo e poi risalire col trenino partendo da Bormio o Livigno….mumble mumble pianifico il giro su app SUUNTO, Molto lungo ma fiduciosi al venerdì mattina mentre era in ufficio ci accordiamo per partire nel primo pomeriggio alla volta di Livigno, durante il viaggio in auto prenotiamo il pernotto, alla sera ottima cena e poi riposo, al mattino sveglia con calma, forse troppa calma dato che in loco c’era una gara di ski runner ed con un macello assurdo tale da non farci trovare posteggio…..poi a lei erano arrivati i pedali flat nuovi la mattina precedente ed ovviamente voleva provarli ma non eravam attrezzati, riusciamo così a partire per il giro alle 12 dal lago di Livigno, direzione alpisella, salita distruttiva specialmente all’inizio stagione
( quell’anno tanta neviso lo skialp andò avanti fino a giugno) ed al passo trovammo tanti tratti ancora innevati, arrivati ai laghi di Cancano ci aspetta un vento contrario fortissimo per cui ci fermiamo a cibarci e ristorarci, ma circumnavigando i laghi fu impresa difficoltosa, fino ad arrivare e passare in mezzo alle torri di Fraele dove ci godiam il panorama e la discesa, fino al tornante di Arnoga , dove ci sono i cani da slitta tra Bormio e Livigno, e da li prendiamo per la val Viola, la lunga val Viola con obiettivo il passo è la discesa in val di campo, ormai stanchi arrivati sotto il passo ad un ora un po’ tarda, verso le 19 ed affamati ci sediamo ed iniziamo a capire cosa fosse meglio fare.. proseguire scavallare scendere ma senza godersi i trail per la fretta di arrivare ed il rischio di perdere il treno/bus e poi scavallare e scendere a Livigno ( non prorpio solo scendere) oppure chiamare l’amico di Sankt Moritz e farci venire a prendere oppure ancora,la scelta migliore, ci siam guardati intorno e appena sotto di noi c’era il rifugio Val Viola, pernottare li, se ci fosse stato posto, ma non potevam chiamare zero campo. Giunti al rifugio scopriamo che era praticamente vuoto, avevano aperto in quei giorni ed offrivano rifugio a due famiglie che con i pargoli si erano attardati…. Alla fine si era formato un bel gruppo di rifugiati ( ovviamente noi senza nulla per la notte se non la Mastercard )
dopo un’ottima cena ed una bellissima passeggiata sotto le stelle al freddo a 2300 m si va a riposarci che il giorno seguente c’era molto da faticare , purtroppo senza poter avvisare l’amico che. mi attendeva a Milano per andare il giorno dopo..zero campo e possibilitá di comunicazione, ogni tanto fa bene..

l’indomani sveglia e si prosegue per il colle ancora colmo di neve con svariati pezzi a spinta ma poi scavallando si é aperta una vallata stupenda con dei laghi tra i più belli dell’arco alpino il Viola ed il Saoseo, da li torta al rifugio e discesa tutta in single trail fino a poschiavo, dai 2500 quasi ai 1000, dove premdemmo il trenino fino al passo del Bernina, era la prima volta per lei, che ha dato ancora maggior magia all’avventura, giunti all’ospizio con un bel freschino tanto da mettere guscio in goretex e short, saliamo verso la Fuorcla della val minor ( giro già fatto) ma con tantissimi nevai che ci han costretto a spingere tantissime volte. E poi arrivare in picchiata alla forcola e da li sotto una pioggia torrenziale cne ci ha accompagnato lungo tutta la discesa e fino all’altro capo di Livigno tanti km…arrivati finalmente all’auto pronti per cambiarci, eravam fradici dalla vita in giù, le scoppia anche il problema femminile inaspettato…..
con calma ci si riesce a cambiare e gustarci un’ottima cena prima del lungo viaggio di ritorno, ma col sorriso stampato in viso per la grande avventura ed il giro che offre panorami spettacolari completato dala salita in trenino ed ottimi trail divertenti.. finalmemte ripreso le comunicazione abbiam spiegato l’mprevisto e l’impossibilitá di avvisare l’amico che mi attendeva
arrivato a Milano mi accorgo di aver dimenticato un paio di scarpe nell’hotel del venerdì

poco male il we successivo avremmo poi organizzato il we a casa dell’amico di Sankt Moritz con altri due amici…

questo giro l’ho rifatto anche la scorsa stagione sempre con pernotto ma molta meno neve

Scusate se mi son dilungato molto, ma questo racconto penso che possa esprimere lo spirito che invece ancora ci appartiene e che ci invoglia a goderci una giovinezza continua e che io ho scoperto anche in mtb..
 
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marika.f

Biker superis
1/8/15
312
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Bike
Orbea
Bisogna mettersi daccordo cosa si intende per "esplorazione".

Se si intende provare posti un cui non si è mai andati, ma di cui sono reperibili informazioni/cartine/tracce, o se si intende invece trovare percorsi nuovi e posti sconosciuti alle bici, prime tracce e prime discese.

Nel primo caso, anche con l'aumento della frequentazione e della condivisione, troveremo sempre pane per i nostri denti.

Nel secondo caso, l'aumento della fruibilità delle informazioni finirà con il restringere il nostro areale di esplorazione e, per assurdo, rendere impossibile la stessa.

Qualcuno ha tirato fuori lo skialp, attività con molti aspetti comuni alla mtb, e che pratico da ormai 14 anni. In quel caso, la diffusione delle varie piattaforme di report/condivisione, sta uccidendo la possibilità di sciare decentemente su molti itinerari "classici", aumentando a dismisura la frequentazione dei "ciucciatori" di tracce e gite, dei pigri che non vogliono leggere bollettini e carte meteo e smazzarsi per trovare da soli dove vi sono buone condizioni, dei consumatori che dicono "eh, ho poco tempo, voglio fare la gita figa al primo colpo"

Ecco, per le MTB lo scenario è leggermente migliore, un sentiero resta bello da percorrere anche se un altro è passato prima di me, a differenza di un pendio innevato. Prima di saturare un itinerario e renderlo affollato, devono davvero arrivare le truppe di lanzichenecchi.

Ma il problema, lentamente, grazie anche alla minor barriera all'accesso agli itinerari più faticosi (eBike), sta montando anche per il trail riding. I problemi li conosciamo tutti. Sentieri naturali che diventano impercorribili, manutenzioni che diventano più frequenti, amministrazioni che elevano divieti, difficoltà di convivenza con gli altri fruitori (pedoni).

E' un problema complesso. Volendo riassumere tutto, potremmo dire che quando un'attività è matura, diventa particolarmente bella e accattivante, attira la massa. E lì iniziano i casini.
 

EtscoD

Biker urlandum
3/3/23
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Lover-O
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RM Altitude Powerplay C70
Vado in bici da sempre…da ragazzino era il mezzo di locomozione per eccellenza ( essendo cresciuto in un paesino di 3000 anime nella provincia di milano) bici da cross, bmx poi bici da uomo/donna con le quali ci si attaccava al Ciao degli amici per andare nei paesi vicini

poi é scoppiata la grande passione dello sci da adolescente, fino a scegliere di far la tesi di laurea sul settore dello sci da un punto di vista di marketing nel 2000, dove chiudevo con la tendenza a sport sempre più esplorativi ed adrenalinci..
poi dal solcare piste sempre uguali ci si é spostati con la giusta compagnia ( un grande gruppo conosciuto è costruito su un forum di sci , dove organizzavamo raduni di 30 persone per diversi giorni in francia o Austria) pian piano lo sci é diventato sempre più e solo fuoripista, freeride ed anche esplorazione skialp dal covid

il piacere di volare, galleggiare sulla neve fresca,e girare posti meno frequentati con l’incognita che ad ogni curva non sai esattamente cosa trovi sotto che neve..
poi nel dicembre 14 mi si ruppe il legamento crociato anteriore in un fuoripista al Corvatsch a Sankt Moritz, ripresi a sciare subito ma dopo l’operazione il vivere e camminare la. montagna in estate eran più faticosi nella parte di discesa…così pian piano riscopri la bicicletta, o meglio la Mtb come NATURALE evoluzione e prosecuzione dello sci esplorativo tra i monti e maggiormente esplorativo rispetto al trekking, non ebbi dubbi la mia mtb era solo la FULL, una bella SANTA CRUZ… mai minimamente pensato di prendere una front per fare argini vestito da tutina e guardare STRAVA…… MA VIVERE le avventure nei monti, pian piano il gruppo di sciatori in parte si allargò alla mtb per l’estate ,andando in esplorazione in luoghi nuovi sempre sui monti…da Milano é obbligatorio prendere l’auto e farsi ore di viaggio ma ne vale la pena..

in questo modo il mio hobby o passione per la montagna si completava a 360 gradi. Estate inverno senza soluzione di continuitá.
Fortunatamnete grazie alla grande confidenza che avevo da ragazzino presi. subito una buona confidenza con la Mtb ed inoltre ho la fortuna di un AMICO di questo gruppo che si é trasferito a vivere a. , Sankt Moritz, per lavoro, uno dei luoghi più belli in assoluto ed adatti al la mtb, dove ho la possibilità di andarlo a trovare spessissimo ( capitato tante volte di sentirci al venerdì sera alle 20, lui mi chiedeva cosa facevo e la mia risposta era se hai voglia tra 1 2 ore parto e domani ci facciamo un giro in mtb ( son separato ho buone libertá)
inoltre cosa molto importante questo amico chiamato il LOGISTA ha una deviazione sullo studio delle mappe degli itinerari prima di freeride ed ora di mtb, costruendoli ed analizzandoli attraverso il suo cellulare ( naturalmente iniziato anche lui alla mtb)

questo per raccontare il mio approccio alla mtb che forse tanto diverso da quello del diretur non é… la voglia di esplorare in mtb, quando le rare volte che vado nei bike park devo dire che dopo non molto mi annoio, preferisco molto all mountain..
Una mia frase ripetuta al gruppone dove ovviamente ci son persone di diversi livelli ( siamo un gruppo tra i 40 ed i 60 anni ) é “ nel freeride in neve fresca oltre al pericolo valanghe , se porti un neofita o uno che si approccia allo sci fuoripista, può capitare di arrivare in punti dove si blocca o brevissimi tratti che richiedono molta dimestichezza e scioltezza dati dall’esperienza, ed il rischio sale inesorabilmente, invece nell’All mountain in mtb, nonostante si esplori, i percorsi li si fanno sempre su sentieri battuti che alla peggio se ci si trova in un punto troppo oltre le proprie possibilitá si scende dalla bici e si spinge “

questo amplia notevolmente le possibilitá di avvicinamento…

parallelamnete avendo questo back ground il mio approccio è spesso esplorativo, mi fido degli studi del mio amico che sulla carta é bravissimo ma poi in loco valuto io per il freeride invece per la mtb al max lui spinge ed io mi diverto in sella


vorrei chiudere raccontando un’avventura, un gro bellissimo ed inaspettato, forse il giro più bello mai fatto per come é andato il tutto, avventura imprevisti a godimento dei momenti.

nel giugno 21 intorno al 20 del mese ( arrivo dell’estate) parlando con un’amica del gruppone che era libera il week end, dato che il figlio era in vacanza, mi propone di far qualcosa in mtb un bel giro in montagna al sabato meteo buono domenica pioggia ) ma io ero già d’accordo per domenica di andare a finale con altro amico..
chiacchierando al giovedì sera mi si illumina l’idea, cioé il mix di pezzi di giri già fatti tra l’alta valtellina ed il Bernina, in più ne avevo parlato con un amico comune.. passare dalla val Viola e scendere in val di campo e poi risalire col trenino partendo da Bormio o Livigno….mumble mumble pianifico il giro su app SUUNTO, Molto lungo ma fiduciosi al venerdì mattina mentre era in ufficio ci accordiamo per partire nel primo pomeriggio alla volta di Livigno, durante il viaggio in auto prenotiamo il pernotto, alla sera ottima cena e poi riposo, al mattino sveglia con calma, forse troppa calma dato che in loco c’era una gara di ski runner ed con un macello assurdo tale da non farci trovare posteggio…..poi a lei erano arrivati i pedali flat nuovi la mattina precedente ed ovviamente voleva provarli ma non eravam attrezzati, riusciamo così a partire per il giro alle 12 dal lago di Livigno, direzione alpisella, salita distruttiva specialmente all’inizio stagione
( quell’anno tanta neviso lo skialp andò avanti fino a giugno) ed al passo trovammo tanti tratti ancora innevati, arrivati ai laghi di Cancano ci aspetta un vento contrario fortissimo per cui ci fermiamo a cibarci e ristorarci, ma circumnavigando i laghi fu impresa difficoltosa, fino ad arrivare e passare in mezzo alle torri di Fraele dove ci godiam il panorama e la discesa, fino al tornante di Arnoga , dove ci sono i cani da slitta tra Bormio e Livigno, e da li prendiamo per la val Viola, la lunga val Viola con obiettivo il passo è la discesa in val di campo, ormai stanchi arrivati sotto il passo ad un ora un po’ tarda, verso le 19 ed affamati ci sediamo ed iniziamo a capire cosa fosse meglio fare.. proseguire scavallare scendere ma senza godersi i trail per la fretta di arrivare ed il rischio di perdere il treno/bus e poi scavallare e scendere a Livigno ( non prorpio solo scendere) oppure chiamare l’amico di Sankt Moritz e farci venire a prendere oppure ancora,la scelta migliore, ci siam guardati intorno e appena sotto di noi c’era il rifugio Val Viola, pernottare li, se ci fosse stato posto, ma non potevam chiamare zero campo. Giunti al rifugio scopriamo che era praticamente vuoto, avevano aperto in quei giorni ed offrivano rifugio a due famiglie che con i pargoli si erano attardati…. Alla fine si era formato un bel gruppo di rifugiati ( ovviamente noi senza nulla per la notte se non la Mastercard )
dopo un’ottima cena ed una bellissima passeggiata sotto le stelle al freddo a 2300 m si va a riposarci che il giorno seguente c’era molto da faticare , purtroppo senza poter avvisare l’amico che. mi attendeva a Milano per andare il giorno dopo..zero campo e possibilitá di comunicazione, ogni tanto fa bene..

l’indomani sveglia e si prosegue per il colle ancora colmo di neve con svariati pezzi a spinta ma poi scavallando si é aperta una vallata stupenda con dei laghi tra i più belli dell’arco alpino il Viola ed il Saoseo, da li torta al rifugio e discesa tutta in single trail fino a poschiavo, dai 2500 quasi ai 1000, dove premdemmo il trenino fino al passo del Bernina, era la prima volta per lei, che ha dato ancora maggior magia all’avventura, giunti all’ospizio con un bel freschino tanto da mettere guscio in goretex e short, saliamo verso la Fuorcla della val minor ( giro già fatto) ma con tantissimi nevai che ci han costretto a spingere tantissime volte. E poi arrivare in picchiata alla forcola e da li sotto una pioggia torrenziale cne ci ha accompagnato lungo tutta la discesa e fino all’altro capo di Livigno tanti km…arrivati finalmente all’auto pronti per cambiarci, eravam fradici dalla vita in giù, le scoppia anche il problema femminile inaspettato…..
con calma ci si riesce a cambiare e gustarci un’ottima cena prima del lungo viaggio di ritorno, ma col sorriso stampato in viso per la grande avventura ed il giro che offre panorami spettacolari completato dala salita in trenino ed ottimi trail divertenti.. finalmemte ripreso le comunicazione abbiam spiegato l’mprevisto e l’impossibilitá di avvisare l’amico che mi attendeva
arrivato a Milano mi accorgo di aver dimenticato un paio di scarpe nell’hotel del venerdì

poco male il we successivo avremmo poi organizzato il we a casa dell’amico di Sankt Moritz con altri due amici…

questo giro l’ho rifatto anche la scorsa stagione sempre con pernotto ma molta meno neve

Scusate se mi son dilungato molto, ma questo racconto penso che possa esprimere lo spirito che invece ancora ci appartiene e che ci invoglia a goderci una giovinezza continua e che io ho scoperto anche in mtb..
Dopo 20 minuti di lettura, sono ancora qui a chiedermi se hai "combinato" qualcosa quella notte con l'amica al rifugio ;.=9/ :-|
 

Classifica generale Winter Cup 2024

Classifica giornaliera dislivello positivo