La data di scadenza delle nostre bici

  • Orbea lancia la nuova Rise, la sua ebike leggera che ha fatto discutere tantissimo i nostri lettori. Io e Stefano abbiamo avuto modo di provarla in anteprima a Terlago, da oggi la potete toccare con mano al Bike Festival di Riva del Garda.
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ottomilainsu

Biker assatanatus
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c'è da dire che l'alluminio 7020 dei primi anni 90 era quasi burro.....

Bisogna vedere che trattamento termico aveva subito (SE glielo avevano fatto).

Il 7020 (quasi uguale al 7005) è molto meno resistente del 7075, però ha il pregio di essere saldabile.
Dopo trattamento termico di bonifica assume buoni valori di resistenza e, molto utile, è autotemprante dopo la saldatura.
Inoltre è limitatamente sensibile alla corrosione.
Il 7075 è molto più resistente, quanto un acciaio di media qualità, NON è saldabile, è MALEDETTAMENTE sensibile alla corrosione. La fatica ci va a nozze.
Tant'è che in moltissimi casi si preferisce usare il più "povero" 6061 o il 6082 (circa equivalenti) perché saldabili, quasi del tutto insensibili alla corrosione, ma un po' più esigenti sul versante del trattamento termico.
 
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panzer division

Biker meravigliosus
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ottomilainsù;6450108 ha scritto:
Bisogna vedere che trattamento termico aveva subito (SE glielo avevano fatto).

Il 7020 (quasi uguale al 7005) è molto meno resistente del 7075, però ha il pregio di essere saldabile.
Dopo trattamento termico di bonifica assume buoni valori di resistenza e, molto utile, è autotemprante dopo la saldatura.
Inoltre è limitatamente sensibile alla corrosione.
Il 7075 è molto più resistente, quanto un acciaio di media qualità, NON è saldabile, è MALEDETTAMENTE sensibile alla corrosione. La fatica ci va a nozze.
Tant'è che in moltissimi casi si preferisce usare il più "povero" 6061 o il 6082 (circa equivalenti) perché saldabili, quasi del tutto insensibili alla corrosione, ma un po' più esigenti sul versante del trattamento termico.

come SE ? :smile::smile::smile:

ecco, per queste cose sono contento che non siamo più negli anni 90, e non sono per nulla nostalgico!

mi ricordo bene quando si usavano gli allumini "serie" 60XX .... ma pure quelli non brillavano molto per robustezza.
in quegli anni l'ergal era sulla bocca di tutti in ambito mtb, io stesso l'ho usato, ma sempre guardato con diffidenza...
 

ilcentaurorosso

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:il-saggi: Orrore!!! Un pezzo si butta solo se si spacca e non sempre visto che di un pezzo complesso, composto da più parti, alcune di queste possono essere riutilizzabili (Frankesthein docet!). Insomma la mia metafora personale è che la bici è come il maiale: non si butta nulla!
si, ma...

...E poi, come sempre, si sa che la parte più importante e delicata è il motore...
... la cosa è in forte contraddizione con la tutela del "motore" in senso lato. Se ti si rompe il cambio è una cosa, se ti si spezza la piega manubrioo cede il telaio "sul più bello" le conseguenze sono ben diverse per il tuo "motore"... anche se la cosa la volessi vedere da un semplice punto di vista economico sempre che lo si riesca ad aggiustare il "motore"... potrebbe essere da sott...re.... ehmmm da smaltire.
:il-saggi:
 

ilcentaurorosso

Biker dantescus
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...Non ho mai rotto un cambio o un deragliatore, Probabilmente fortuna? ...Il dato di fatto, che non ho mai rotto un cambio potrebbe essere solo un caso oppure potrebbe dipendere dal mio modo di andare in bici.
se il nick non è stato scelto a caso, al 99% il fatto non è da attribuire alla fortuna... :il-saggi: chi va piano, va sano e va lontano...

la cosa che più mi spaventa quando vado in bici e la rottura improvvisa del manubrio in carbonio, forse questo è l'unico elemento da cambiare anche se appare in buono stato.
Ricordate la Parigi-Roubaix di qualche anno fà?
quotissimo! manubrio, telaio, cerchi, mozzi andrebbero controllati sempre durante le operazioni di lavaggio che più che estetiche hanno soprattutto questa valenza.

No, non li cambio come le mutande (come puoi leggere in un mio post più su) ma se trovo che un componente come il manubrio...
anche perchè, pure se ti va bene, al primo manubrio rotto o cose così poi qualcosa la devi cambiare comunque: cambi le mutande!:smile:
 

ottomilainsu

Biker assatanatus
15/12/09
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come SE ? :smile::smile::smile:

ecco, per queste cose sono contento che non siamo più negli anni 90, e non sono per nulla nostalgico!

mi ricordo bene quando si usavano gli allumini "serie" 60XX .... ma pure quelli non brillavano molto per robustezza.
in quegli anni l'ergal era sulla bocca di tutti in ambito mtb, io stesso l'ho usato, ma sempre guardato con diffidenza...


Certamente "Se" !
Ti espongo in breve la sostanza: per realizzare un telaio in alluminio si saldano assieme i vari tubi che lo compongono.
Idroformati o meno, cambia nulla.
La saldatura fonde il materiale e ne altera le caratteristiche base.

Un esempio? Prendi una molla in acciaio, arroventala con la fiamma di un fornello e lasciala raffreddare lentamente all'aria.
Prima era elastica e resistente, dopo ti ritrovi con un pezzetto di fil di ferro attorcigliato.

La saldatura fa lo stesso, a grandi linee.

Quindi ti ritrovi con un materiale che in corrispondenza alle saldature è indebolito, non ha la stessa resistenza.

Puoi far finta di niente, e allora perché resista il telaio deve essere dimensionato con abbondanza, ovvero "pesante", oppure puoi decidere di fare le cose per bene.
Dopo saldatura lo passi in un forno a temperatura rigorosamente controllata, per il 6082 sono 540°C +/- 2°C, lo lasci dentro minimo 2 ore più mezz'ora per ogni centimetro di spessore, lo tiri fuori ed entro 10 secondi lo devi buttare in acqua fredda per la tempra.
Tolto dall'acqua va prima di tutto messo in dima e raddrizzato se necessario (la tempra in acqua fredda è un processo così drastico che le distorsioni sono inevitabili), poi rimesso in forno a 180°C per altre 2 ore per l'invecchiamento artificiale, il cosiddetto "T6".
A quel punto il materiale ha la massima resistenza meccanica, a fatica, alla corrosione.

Con il 7020 non serve, a patto che i tubi siano allo stato T6 e la saldatura sia fatta con il giusto materiale d'apporto.
Questa lega è "autotemprante" dopo saldatura, si ha spontaneamente l'invecchiamento naturale o "T4".
Però un T4 non garantisce la stessa resistenza del T6 e pure il resto è inferiore.

Questo spiega perchè il telaio GT Zaskar in 6061 costasse molto di più di quello in 7020, eppure erano "identici".

E spiega anche perché troppi telai dei tempi d'oro fossero delle autentiche ciofeche anche se in alluminio.

Alla fine degli anni '90 per 50000 lire c'era chi ti procurava il telaio MTB in alluminio, allora faceva figo avere la bici in quel materiale.
Ma era dello schifosissimo 5083 che non è nemmeno temprabile!
Per capirci con quella lega fanno le lamiere striate o grecate per le pedane, roba del genere, è saldabile e resiste bene alla ossidazione anche in ambiente marino.
Ma è una ciofeca di materiale, l'acciaio dei tubi del gas è molto più resistente.
"Eppure è d'alluminio", e si vendeva.

La cosa fondamentale è sempre chi c'è dietro, chi ha progettato e realizzato.
Se ha fatto le cose con coscienza il prodotto sarà sicuro e durevole, altrimenti no.
Anche se ha adoperato il miglior materiale del mondo.
 
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TipoMaranza

Biker extra
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Columbus steel forever
Tante cose sarebbero,da cambiare in tempo.....ma ci accorgiamo sempre tardi o troppo in anticipo.......o per un motivo o per altro....siamo sempre fuori dai...non è tempo per noi...cantava qualcuno......
 

calmocalmo

Biker cesareus
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BiXs Sauvage 100
se il nick non è stato scelto a caso, al 99% il fatto non è da attribuire alla fortuna... :il-saggi: chi va piano, va sano e va lontano...

Il nick fa riferimento solo alle modalità di scelta e di acquisto delle bici su cui portare in giro le mie membra... poi, dal momento che di danni alle bici ne ho fatti e pure alle mie ossa il nick ha poco a che fare con il modo di andare in bici.

Il fatto di arrivare a rompere un telaio o una ruota, ma mai un cambio, era proprio per sottolineare che spesso la vita dei componenti ha una scadenza diversa in base al tipo di uso che se ne fa.

E' chiaro che se un biker usa la MTB per pedalare sull'asfalto avrà pochi problemi di usura della trasmissione o di altre parti.

Per quanto mi riguarda, i sassi schizzati dalla ruota anteriore sono sempre andati contro il telaio, contro le corone, sui piedi e sui miei stinchi. Mai una sola volta sul cambio.
Con tutte le sfighe che mi sono capitate, almeno per il cambio un po' di fortuna me la merito?:smile:
 

ScattoF.ix

Biker popularis
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Ah però, questo articolo spacca! Troppo vero, troppo sbilanciato? Se lo legge un "Sivende" ve lo rimarca ogni qualvolta tentate di rientrare la vostra biga usata! usata di "soli3annimausatapoconogarenonlausavopiù.... tanto più un privato: ho speso 3500 te la dò per meno della metà vero affare.... e no ormai è da buttare a sostituire tutti i componenti usurati mi costa meno nuova!! a 700?uri in due volte....
Stavolta BdCForum è stato tecnico e al passo di questi tempi.
La realtà non piace quando limita i nostri affari.

Stampo l'articolo e lo tengo pronto, per i prossimi 2-3anni dovrebbe essere valido o scade pure questo?
 
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luke bikewalker

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Se le bici avessero questa durata effettiva, questo sport sarebbe riservato solo a chi ha il portafoglio gonfio di soldi e di questi tempi in breve sarebbe destinato ad essere praticato da una ristretta elite di ricconi. Mi auguro che non sarà così... La manutenzione costa nella m isura in cui non si sa fare da soli. Conoscoi persone che vanno a farsi cambiare i pneumatici dal meccaico...
 

ludo_bear.mtb

Biker novus
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ottomilainsù;6447802 ha scritto:
Scusate la franchezza, ma un sondaggio avrebbe la stessa utilità che si contesta all'articolo.
Non basta dire "si è rotto" o "è ancora buono", perché abbia validità bisogna corredare il risultato con la "storia di carico" del pezzo, ovvero quanti km, quanta salita, quanta pianura, quanta discesa, numero di salti, altezza dei salti, ore di utilizzo, eccetera eccetera.
Altrimenti resta una raccolta fine a sè stessa, inutile per dire quanto dura un componente o una bici.
Ripeto, scusate la franchezza di questo mio giudizio.

Ops, effettivamente hai ragione (correggimi se sbaglio: si otterrebbe la durata media del componente senza che questa possa significare niente, dato che il risultato ottenuto non distinguerebbe dai vari utilizzi fatti del componente. Per esempio una coppia di ruote usate in AM e durate 5 anni sono ottime, le stesse usate su una city bike e durate 5 anni sono normali). Comunque la franchezza non è un problema, anzi...così si va più spediti ;-)
 

ottomilainsu

Biker assatanatus
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Ops, effettivamente hai ragione (correggimi se sbaglio: si otterrebbe la durata media del componente senza che questa possa significare niente, dato che il risultato ottenuto non distinguerebbe dai vari utilizzi fatti del componente. Per esempio una coppia di ruote usate in AM e durate 5 anni sono ottime, le stesse usate su una city bike e durate 5 anni sono normali). Comunque la franchezza non è un problema, anzi...così si va più spediti ;-)

Infatti.
Anzi, per restare all'esempio, se durassero solo 5 anni su una city bike quelle ruote sarebbero pessime.
Questo ragionamento è stato la base per capire, circa 150 anni fa, che la durata di una "macchina" (in senso lato) non poteva essere data a prescindere da come veniva utilizzata.
Sembra ovvio, ma ancora oggi si studia per trovare un metodo valido per predire la durata di un oggetto nelle condizioni d'uso "possibili" per esso.
Non mancano le "formule" per il calcolo, manca una "storia di carico" realistica, ovvero mancano adeguati dati sperimentali che permettano di definire quanto viene sollecitato un componente, in tutte le condizioni possibili e immaginabili.

Ieri pomeriggio mi sono messo a pulire (li faccio rilevare e disegnare a scuola) un vecchio MC di tipo ISIS e sul corpo c'era questa etichetta: "Attenzione, questo movimento centrale è stato progettato per un uso cross-country. Non utilizzare per downhill, 4-cross, freeride o altri impieghi differenti dal cross-country."
Difatti una volta aperto ho capito perché, il disegno del perno non è tale da resistere in maniera affidabile a determinate sollecitazioni.
Lo metti su una DH e si schianta in brevissimo tempo, lo metti su una citybike e ti dimentichi della sua esistenza.
 

calmocalmo

Biker cesareus
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ottomilainsù;6450108 ha scritto:
Bisogna vedere che trattamento termico aveva subito (SE glielo avevano fatto).

Il 7020 (quasi uguale al 7005) è molto meno resistente del 7075, però ha il pregio di essere saldabile.
Dopo trattamento termico di ................


Cavolo... la bici del 2001 che ha un numero imprecisato di Km è in 7005 ed ha girato pure nei bike park.
Sarò stato fortunato anche per quella?:nunsacci:
 

ottomilainsu

Biker assatanatus
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Cavolo... la bici del 2001 che ha un numero imprecisato di Km è in 7005 ed ha girato pure nei bike park.
Sarò stato fortunato anche per quella?:nunsacci:

Non è questione di fortuna (perlomeno in generale) quanto di come è stata fatta e come è stata utilizzata.
Se quel telaio è stato pensato bene e realizzato altrettanto, è adeguato all'uso.
Non conta la resistenza del materiale, in senso assoluto, conta soprattutto il dimensionamento.
Un materiale molto resistente permette di realizzare un telaio molto leggero, uno meno resistente ti darà un telaio più pesante.
Entrambi durevoli alla stessa maniera se progettati con cura.

Comunque un'occhiata alle saldature del nodo movimento centrale, nodo sella e nodo sterzo la darei.
Attenzione a segnali come crepe sulla vernice e affioramenti di ossido, possono essere la spia di una cricca di fatica.
 

ymarti

Biker imperialis
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Milano
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Specialized Demo 8 26 oldschool & Nukeproof Mega 29 newschool
Telaio cherry bomb dal 2003. Due maxiavalanche e dropponi da anche 3 metri che utenti del forum possono confermare. Ancora lo uso per pedalare.
Cambio xtr del 1998 ancora un gioiello (cambiare solo le pulegge); un manettino sempre xtr del 1998, l'altro lo ho cambiato perché per colpa mia ho stretto troppo il collarino e lo ho spezzato.

Tutto è vero che si rompe, prima o poi. Ma è anche vero che esiste la statistica predittiva per calcolare quanto fare durare la garanzia delle cose (es da componenti di automobili a quelli di frigoriferi).
Ma siamo pur sempre nel campo della statistica!

Ciao!
 

joe svista

Biker serius
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varese
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E' il primo articolo deludente che leggo su mtb-forum... mi ha fatto in....are dopo 5 righe. Un cambio va sostituito dopo 1 anno? Ma per favore. Altrimenti cosa sucede? Può esplodere e provocare una strage? Attenzione a non bruciarvi come sito con queste baggianate commerciali.
 

calmocalmo

Biker cesareus
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ottomilainsù;6451931 ha scritto:
Non è questione di fortuna (perlomeno in generale) quanto di come è stata fatta e come è stata utilizzata.
Se quel telaio è stato pensato bene e realizzato altrettanto, è adeguato all'uso.
Non conta la resistenza del materiale, in senso assoluto, conta soprattutto il dimensionamento.
Un materiale molto resistente permette di realizzare un telaio molto leggero, uno meno resistente ti darà un telaio più pesante.
Entrambi durevoli alla stessa maniera se progettati con cura.

Comunque un'occhiata alle saldature del nodo movimento centrale, nodo sella e nodo sterzo la darei.
Attenzione a segnali come crepe sulla vernice e affioramenti di ossido, possono essere la spia di una cricca di fatica.

Praticamente ogni 2 uscite (circa 100Km) smonto le ruote e tutta la trasmissione per pulizie e controlli e non si vede nulla... solo qualche graffio sulla vernice dove ha incassato le pietre.

Sul telaio della Merida 96 una crepa in zona MC si vedeva molto evidenziata con la lampada wood.

Il telaio comunque è pesantuccio, tutta la bici pesa un po' meno di 14Kg, ma si tratta pure di una full monocross, quindi qualche Kg in più è da attribuirsi alla sospensione.
 

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