La data di scadenza delle nostre bici

docktormura

Biker serius
27/11/08
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Recco
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X quanto non condivido assolutamente l'articolo.....
Bisogna ammettere che queste rotture pezzi rotti difettosi ecc
Sono figli della moda del leggero.... Sl.... Super light .
Bici da all-mountain , enduro che pesano 13 kg basso dove i componenti sono studiati a filo specificatamente
Studiati x resistere a una forza unidirezionale... Ma se ricevono una sollecitazione fuori dal progetto, ciao si spaccano.
Ho sentito di persone che cambiano manubri xke sono sottili e passato un certo periodo di tempo possono essere pericolosi...
Ora io non conosco le vostre finanze.... Ma comprare componenti leggeri solo x vantarsi non è furbo .
Se un manubrio ogni 2 anni lo si cambia , allora compriamo in manubrio da dh.
Certo 100 grammi in più ma meno seghe mentali.
La mia bici pesa 17 kg i componenti non sono leggeri ma quando la uso sono sereno.
La mia lyrik pesa 2300 gr mi pare , la nuova pike... 1850??? Mi pare
Non vi lamentate se poi si scassa ABELINATI.....
Il mio compagno gira kn un telaio della GT DA DH.....
Sapete xke??? Xke il telaio da enduro che possedeva si è venato...
Quello che ha ora pesa 1kg in più xro garantisce una durata infinita.
Non navighiamo nell'oro...Xcio a NOI COMUNI MORTALI.... Il PORTAFOGLIO
CONTA ECCOME.....
 

solosiesta

Biker popularis
Premettendo che ho sempre apprezzato gli articoli di Daniel, vorrei però da lui una risposta sincera su questo tema:
Il forum ci aiuta, ci istruisce, fa crescere in noi la cultura della bici, e ....... ci fa rischiare la pelle mettendo a disposizione di tutti componentistiche e bici usate con una vita media ben al di sopra dei dati da te riportati? Allora non serve dirci che bisogna mettersi il casco, le protezioni se poi avvalliamo la vendita di materiale oramai obsoleto ?

Su questo punto non hai ancora risposto a nessuno!!! e lo trovo grave.
E mia opinione che ti sia fatto prendere un pò la mano su quest' articolo, ma forse fare due passi indietro e rivedere le stime non sarebbe male. Non puoi partire dal presupposto che la tua esperienza e quella di chi ti sta intorno sia una base solida per una statistica di questo genere, sopratutto quando la maggioranza sostiene che è il contrario.
Hai dati sufficenti ( le risposte dei forumendoli ) per capire che quanto continui a sostenere deve essere rivisto..... e visto che ho studiato matematica e statistica posso dirlo con cognizione di causa.
come già detto complimenti per tutto il resto e grazie ancora per tutto l'aiuto che ci dai. Spero solo che il tuo entusiasmo e impegno possa sempre essere lo stesso di oggi e che questo infelice tech corner non ti faccia cambiare idea sulla stima che tutti abbiamo per te.
 
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ottomilainsu

Biker assatanatus
15/12/09
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Suona bene ma non mi hai convinto, sarà che conosco Danybiker ;-)))))))))))))))))

Beh, sai com'è, se non la butti un po' sul "pulp" perdi molti possibili lettori.

Puoi spiegare un concetto o un fenomeno fisico in tanti modi.
Se rimani freddo e rigoroso, senza esempi, dopo un po' hai perso completamente il pubblico.
Se lo condisci con esempi più o meno forti, cambia tutto.
 

ludo_bear.mtb

Biker novus
23/1/13
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Sarebbe il modo giusto per rispondere ad un opinione tecnica?:duello:

quoto!!! E poi, oltre a giusto o non giusto, bisogna sempre considerare che gli utenti sono persone con cui non ci conosciamo...mando a cagare l'amico con cui ho litigato, non una persona che non conosco e unicamente perché non condivido le sue opinioni. I commenti "distruttivi" non servono a granché...
 

ottomilainsu

Biker assatanatus
15/12/09
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in ogni caso la forma più intelligente di tutela del proprio mezzo è il controllo periodico.
ed a volte nemmeno questo basta.

vi ricordate quando le serie sterzo erano tradizionali, e gli attacchi maubrio erano quelli con l'expander, a forma di L?

avevo un bellissimo attacco ITM, leggero. l'ho usato due anni e mezzo. gare xc, montato su una front.
aveva solo un difetto: era fatto in Ergal, non ricordo il numero della lega.... [MENTION=53970]ottomilainsù[/MENTION] lo saprà sicuramente.

un bel giorno, scendendo degli innocui gradini, il manubrio è venuto via con tutto l'attacco.... e nella bici è rimasto il gambo.
eccolo:

dscn1690m.jpg


miracolosamente non mi sono fatto nulla a parte qualche graffio.
e avevo controllato il tutto.....

e controllando, un po di anni dopo ,quando mi sono dato alla downhill..... in garage, controllando la forcella, ho trovato questo nella piastra inferiore:

dscn1686h.jpg

Ergal? Dubito che fosse un 7075, probabilmente era un 7020 o 7005, ma resta una congettura basata su una dichiarazione commerciale.

Piuttosto, ho evidenziato la superficie di frattura, si vedono molto bene gli inneschi di rottura (a destra) e sono multipli, si vedono i caratteristici gradini che indicano che la frattura si è originata in più punti.

manubriopanzer.jpg


A sinistra si vede la superficie della rottura finale, inclinata circa a 45° rispetto all'asse del tubo, segno che il materiale era "buono" e che il cedimento è avvenuto secondo il meccanismo di rottura per superamento dello sforzo massimo di taglio.

Il dato più significativo è comunque la presenza degli inneschi multipli, segno che il componente era nettamente sottodimensionato, ovvero del tutto inadatto per l'impiego previsto.
Se non leggo male il tubo è da 28,6 mm, ovvero avevi una serie sterzo da 1"1/4, la misura che si era diffusa nei primi anni '90, poi abbandonata in favore dell'universale 1"1/8.
Quindi, sebbene il tubo fosse alquanto generosamente dimensionato, non ci siamo proprio.
Quel pezzo era del tutto inadeguato all'uso e, quel che è peggio, la rottura non era nemmeno visibile in quanto nascosta dal dado di bloccaggio della serie sterzo.

Ora ti faccio una domanda: mi sai dire da che parte era orientato il manubrio?
Ovvero, la parte lunga del taglio a fetta di salame, stava davanti o dietro?
A memoria in quelli che ho visto stava davanti, ma ogni casa aveva le sue specifiche.
Perché questo permetterebbe di dire se lo hai rotto per eccesso di sforzo in salita (tiravi tanto sul manubrio, in salita?) o per eccesso in frenata (caricavi parecchio il manubrio)

Due paroline sulla piastra.
I più "anziani" ciclisticamente parlando si ricorderanno che quasi tutte le prime forcelle avevano la testa con i morsetti per fissare gli steli e il cannotto.
Io ne ho vista qualcuna spaccata in tre pezzi, e ho parlato con chi la usava, che per sua fortuna è uscito quasi indenne.
Non per niente oggi sono tutte monolitiche, sono molto più sicure e molto più leggere.
La tua doppia piastra s'è rotta anch'essa per fatica, in quel caso si vedono anche altri indizi.
Quello è molto facilmente Ergal 7075, si vede nettissimamente la fibratura del materiale, evidenziata dall'anodizzazione.
La rottura è partita, probabilmente, sul fondo della lamatura per la vite a brugola, dove c'è lo spigolo vivo.
In quel caso la condizione di fatica è pure peggiore, perché la sollecitazione ciclica (data dalle asperità del terreno) si somma a quella statica (il serraggio della vite) e in queste condizioni il materiale resiste di meno.
Buon per te che era una doppia piastra e quindi avevi un margine di sicurezza dato dalla forma della struttura.
Domanda: il morsetto stava davanti o dietro, rispetto alla forcella vista da sopra?
 

pennhouse2

Biker ciceronis
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ottomilainsù;6449581 ha scritto:
Beh, sai com'è, se non la butti un po' sul "pulp" perdi molti possibili lettori.

Puoi spiegare un concetto o un fenomeno fisico in tanti modi.
Se rimani freddo e rigoroso, senza esempi, dopo un po' hai perso completamente il pubblico.
Se lo condisci con esempi più o meno forti, cambia tutto.

Beh, sai com'è, se non ti convinco che la tua bici è obsoleta e marcescente non ti convincerai a comprarne una nuova. Se esamino solo il consumo effettivo ed il costo/beneficio di sostituire un componente quando mai ti deciderai a cambiare?
Volevi dire quello?
Se invece volevi dire che per non perdere l'audience devi usare metafore e trucchi vari, allora mi piacerebbe aver letto (ad es):
Cambio post: sei un semi prof e fai 20000 km l'anno in mezzo a fango e polvere? Il parallelogramma verrà azionato 150000 volte e verosimilmente avrà un consumo tale da farti imprecare ad ogni cambiata. Sei un 'dominguero' e pedali una volta la settimana su una delle tue tre bici? A meno di romperlo accidentalmente il cambio ti durerà 10 anni.
Etc etc

Fabio
 
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panzer division

Biker meravigliosus
28/7/03
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ottomilainsù;6449650 ha scritto:
Ergal? Dubito che fosse un 7075, probabilmente era un 7020 o 7005, ma resta una congettura basata su una dichiarazione commerciale.

Piuttosto, ho evidenziato la superficie di frattura, si vedono molto bene gli inneschi di rottura (a destra) e sono multipli, si vedono i caratteristici gradini che indicano che la frattura si è originata in più punti.



A sinistra si vede la superficie della rottura finale, inclinata circa a 45° rispetto all'asse del tubo, segno che il materiale era "buono" e che il cedimento è avvenuto secondo il meccanismo di rottura per superamento dello sforzo massimo di taglio.

Il dato più significativo è comunque la presenza degli inneschi multipli, segno che il componente era nettamente sottodimensionato, ovvero del tutto inadatto per l'impiego previsto.
Se non leggo male il tubo è da 28,6 mm, ovvero avevi una serie sterzo da 1"1/4, la misura che si era diffusa nei primi anni '90, poi abbandonata in favore dell'universale 1"1/8.
Quindi, sebbene il tubo fosse alquanto generosamente dimensionato, non ci siamo proprio.
Quel pezzo era del tutto inadeguato all'uso e, quel che è peggio, la rottura non era nemmeno visibile in quanto nascosta dal dado di bloccaggio della serie sterzo.

tutto assolutamente corretto.
la frase in grassetto fa paura.... ho girato due anni buoni con quel pezzo, un sacco di gare xc e alleneamenti, molte discese toste che forse forse adesso farei con la mia am.... ma all'epoca ero teenager e non stavo tanto a pensare se buttarmi o no....
il pezzo era veramente gigante alla vista, il corpo monolitico, l'attacco del manubrio tra i maggiori che si trovavano in giro come larghezza....eppure mi dici che dalla frattura si evince che era sottodimensionato....:nunsacci:


Ora ti faccio una domanda: mi sai dire da che parte era orientato il manubrio?
Ovvero, la parte lunga del taglio a fetta di salame, stava davanti o dietro?
A memoria in quelli che ho visto stava davanti, ma ogni casa aveva le sue specifiche.
Perché questo permetterebbe di dire se lo hai rotto per eccesso di sforzo in salita (tiravi tanto sul manubrio, in salita?) o per eccesso in frenata (caricavi parecchio il manubrio)

io sono quasi certo che la parte lunga stava dietro... ma non ci posso mettere la mano sul fuoco. se trovo il resto dell'attacco ti informo.
si, sono sempre stato uno che in salita tira molto il manubrio.
ma essendo stato usato nelle annate 92-93.94, se ti ricordi in quegli anni si caricava molto l'assetto in avanti, tutto molto disteso. l'attacco era da ben 130 millimetri.... puoi immaginare la posizione in sella , con un marcato dislivello sella manubrio.


La tua doppia piastra s'è rotta anch'essa per fatica, in quel caso si vedono anche altri indizi.
Quello è molto facilmente Ergal 7075, si vede nettissimamente la fibratura del materiale, evidenziata dall'anodizzazione.
La rottura è partita, probabilmente, sul fondo della lamatura per la vite a brugola, dove c'è lo spigolo vivo.
In quel caso la condizione di fatica è pure peggiore, perché la sollecitazione ciclica (data dalle asperità del terreno) si somma a quella statica (il serraggio della vite) e in queste condizioni il materiale resiste di meno.
Buon per te che era una doppia piastra e quindi avevi un margine di sicurezza dato dalla forma della struttura.
Domanda: il morsetto stava davanti o dietro, rispetto alla forcella vista da sopra?


il morsetto stava dietro.
va detto che la forcella era una Stratos S7 da 170mm di escursione.
entrambe le piastre avevano il morsetto dietro.
pure il morsetto che serrava gli steli era veramente esile e minimale.
la forcella era invece ben fatta. il tutto però era molto leggero....
la piastra superiore se ben ricordo non era nemmeno piena, ma molto lavorata cnc, con tanti svasi.

per fortuna le piastre (soprattutto inferiori) con morsetto sono scomparse o quasi dal mercato, ora tutti usano il canotto sterzo solidale alla piastra, tantochè la sua sostituzione può essere fatta solo in azienda con macchinari appositi...
 

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Biker meravigliosus
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già che ci sono ti metto un paio di altre foto.

l'attacco manubrio rotto era montato su una Olympia off road xt 1992 , tubazioni Oria 7020.

purtroppo anche questo telaio ha ceduto, e ti mostro dove.
premetto che non ho mai girato con tubi sella inseriti per meno millimetri delle specifiche del costruttore.
di questo danno mi sono accorto mentre lavavo la bici dopo il campionato regionale xc 1994.
il telaio non mi è stato sostituito all'epoca, ma pochi mesi dopo ne trovai uno uguale sempre del 1992, invenduto, e lo comprai.
quel telaio c'e l'ho ancora, e lo uso nelle gare ciclocross invernali, montato singlespeed

5bux.jpg


qui sotto invece un cerchio Fir, sempre della stessa bici, anno 1992. canale non mi ricordo, ma stettissimo, e profilo leggermente rialzato. leggerissimo.
mi sono accorto del danno cambiando la camera d'aria...e cmq sentivo la leva freno che pulsava in frenata (c'erano i cantilever ovviamente)

w7up.jpg


praticamente di quella bici ho demolito tutto :-)
ma l'ho veramente sfruttata.

però una cosa:
i mozzi deore xt 92 montati su quella bici girano ancora come orologi.
e con quelle ruote ho partecipato a 3 edizioni della temibile beach bike cup 6 ore di lignano sabbaidoro, gara endurance a coppie che si correva anche su sabbia e acqua di mare.
provate a fare la stessa cosa con un mozzo deore xt di oggi....
 
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ottomilainsu

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tutto assolutamente corretto.
la frase in grassetto fa paura.... ho girato due anni buoni con quel pezzo, un sacco di gare xc e alleneamenti, molte discese toste che forse forse adesso farei con la mia am.... ma all'epoca ero teenager e non stavo tanto a pensare se buttarmi o no....
il pezzo era veramente gigante alla vista, il corpo monolitico, l'attacco del manubrio tra i maggiori che si trovavano in giro come larghezza....eppure mi dici che dalla frattura si evince che era sottodimensionato....:nunsacci:



E' proprio dall'aspetto della supericie che si può capire quasi subito se il pezzo era dimensionato adeguatamente.
C'è una notevole letteratura in proposito, fa parte delle "check-list" che si devono seguire quando si fa una perizia di accertamento.
Quando si riscontrano inneschi multipli il verdetto è quasi sempre il sottodimensionamento, a meno che non si sia in presenza di un difetto madornale, come un'incisione non prevista dal progetto ma fatta per un qualche motivo.

Negli anni '80 andava di moda incidere sulle pedivelle la marca della bici o addirittura il nome del ciclista.
Più d'uno ha pagato con la vita questa moda, altri se la sono cavata con lesioni molto gravi (il già citato polpaccio lacerato).
Nell'ufficio di un prof. del Dipartimento di Ingegneria Meccanica di Padova c'era un "quadro" con tutta una serie di pedivelle rotte e, sotto ad alcune, la crocetta... :prega:

Beh, sai com'è, se non ti convinco che la tua bici è obsoleta e marcescente non ti convincerai a comprarne una nuova. Se esamino solo il consumo effettivo ed il costo/beneficio di sostituire un componente quando mai ti deciderai a cambiare?
Volevi dire quello?
Se invece volevi dire che per non perdere l'audience devi usare metafore e trucchi vari, allora mi piacerebbe aver letto (ad es):
Cambio post: sei un semi prof e fai 20000 km l'anno in mezzo a fango e polvere? Il parallelogramma verrà azionato 150000 volte e verosimilmente avrà un consumo tale da farti imprecare ad ogni cambiata. Sei un 'dominguero' e pedali una volta la settimana su una delle tue tre bici? A meno di romperlo accidentalmente il cambio ti durerà 10 anni.
Etc etc

Fabio

Intendevo in altra forma, ma è una questione abbastanza soggettiva e delicata.
Di solito porto esempi, porto in classe il pezzo rotto, il meccanismo smontato o mostro filmati dell'epoca, tipo quello del Tacoma Narrows Bridge.
Numeri quanto basta, esempi reali il più possibile.
Solo dopo si possono scrivere montagne di numeri, e comunque non tutti sono in grado di affrontarli.

Altri arrivavano a tenere lezioni decisamente impressionanti, tipo quella all'università tenuta da un ispettore dello SPISAL che raccontava allegramente di come andava a raccogliere i pezzettini delle persone macinate da macchinari "privi dei dispositivi di sicurezza".
immaginati uno che si presenta con un aspetto da becchino e comincia a parlare, sorridendo, di come ci si può far "molto male" se si ignorano le più elementari procedure.
C'era chi rimaneva sconvolto e chi indifferente, ma il messaggio passava, eccome.

E poi c'è sempre quello che ti piglia per pazzo e si lamenta, che vorrebbe che tu parlassi in tutt'altra maniera, che non gli va mai bene niente, eccetera eccetera.

io sono quasi certo che la parte lunga stava dietro... ma non ci posso mettere la mano sul fuoco. se trovo il resto dell'attacco ti informo.
si, sono sempre stato uno che in salita tira molto il manubrio.
ma essendo stato usato nelle annate 92-93.94, se ti ricordi in quegli anni si caricava molto l'assetto in avanti, tutto molto disteso. l'attacco era da ben 130 millimetri.... puoi immaginare la posizione in sella , con un marcato dislivello sella manubrio.

Se la parte lunga stava dietro s'è rotto per la trazione al manubrio, fammi sapere se riesci a trovare il pezzo.

Quanto svettava dallo sterzo?
Già la lunghezza di 130 mm è notevole, più è lungo e più il tubo sterzo è sollecitato.

Questo vale sempre, anche oggi.

Una pipa da 130 mm applica al tubo sterzo un momento flettente che è doppio di quello di una pipa da 65 mm, questo significa che a parità di tutto il resto (peso del biker, forza che esercita sul manubrio, condizioni del terreno e velocità) il tubo sterzo è doppiamente stressato e, se il suo dimensionamento è al limite, finisce per cedere.
Mentre con quella da 65 non succede nulla.

Questa variabilità deve essere prevista con il "coefficiente di sicurezza", che se non è oportunamente elevato rischia di far finire nei guai.
Ma se è alto il pezzo risulta "maledettamente pesante" e allora non te lo comprano più.
 

panzer division

Biker meravigliosus
28/7/03
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ottomilainsù;6449869 ha scritto:
Negli anni '80 andava di moda incidere sulle pedivelle la marca della bici o addirittura il nome del ciclista.
Più d'uno ha pagato con la vita questa moda, altri se la sono cavata con lesioni molto gravi (il già citato polpaccio lacerato).
Nell'ufficio di un prof. del Dipartimento di Ingegneria Meccanica di Padova c'era un "quadro" con tutta una serie di pedivelle rotte e, sotto ad alcune, la crocetta... :prega:

:paur::paur::paur::paur:



ottomilainsù;6449869 ha scritto:
Se la parte lunga stava dietro s'è rotto per la trazione al manubrio, fammi sapere se riesci a trovare il pezzo.

Quanto svettava dallo sterzo?
Già la lunghezza di 130 mm è notevole, più è lungo e più il tubo sterzo è sollecitato.

Questo vale sempre, anche oggi.

Una pipa da 130 mm applica al tubo sterzo un momento flettente che è doppio di quello di una pipa da 65 mm, questo significa che a parità di tutto il resto (peso del biker, forza che esercita sul manubrio, condizioni del terreno e velocità) il tubo sterzo è doppiamente stressato e, se il suo dimensionamento è al limite, finisce per cedere.
Mentre con quella da 65 non succede nulla.

Questa variabilità deve essere prevista con il "coefficiente di sicurezza", che se non è oportunamente elevato rischia di far finire nei guai.
Ma se è alto il pezzo risulta "maledettamente pesante" e allora non te lo comprano più.


svettava di pochissimo, praticamente il dado che serrava la serie sterzo era quasi a contatto con la saldatura tra stem e gambo dell'attacco, forse 1 mm di spazio in mezzo.
 

ottomilainsu

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15/12/09
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già che ci sono ti metto un paio di altre foto.

l'attacco manubrio rotto era montato su una Olympia off road xt 1992 , tubazioni Oria 7020.

purtroppo anche questo telaio ha ceduto, e ti mostro dove.
premetto che non ho mai girato con tubi sella inseriti per meno millimetri delle specifiche del costruttore.
di questo danno mi sono accorto mentre lavavo la bici dopo il campionato regionale xc 1994.
il telaio non mi è stato sostituito all'epoca, ma pochi mesi dopo ne trovai uno uguale sempre del 1992, invenduto, e lo comprai.
quel telaio c'e l'ho ancora, e lo uso nelle gare ciclocross invernali, montato singlespeed

5bux.jpg


qui sotto invece un cerchio Fir, sempre della stessa bici, anno 1992. canale non mi ricordo, ma stettissimo, e profilo leggermente rialzato. leggerissimo.
mi sono accorto del danno cambiando la camera d'aria...e cmq sentivo la leva freno che pulsava in frenata (c'erano i cantilever ovviamente)

w7up.jpg


praticamente di quella bici ho demolito tutto :-)
ma l'ho veramente sfruttata.

però una cosa:
i mozzi deore xt 92 montati su quella bici girano ancora come orologi.
e con quelle ruote ho partecipato a 3 edizioni della temibile beach bike cup 6 ore di lignano sabbaidoro, gara endurance a coppie che si correva anche su sabbia e acqua di mare.
provate a fare la stessa cosa con un mozzo deore xt di oggi....

Ne ho visti tanti di telai rotti così, pure io ne ho fatto fuori uno allo stesso modo.

Invece un cerchio conciato così lo vedo per la prima volta, anche quella è bruttissima come rottura.

I mozzi?
Beh, in quel caso eravamo al top del mozzo tradizionale.
I mei erano del '91, il mozzo anteriore è ancora del tutto originale, a quello posteriore ho cambiato un cono.
Li ho usati ininterrottamente fin oltre il 2003, poi molto sporadicamente, ma vanno ancora.
I Deore XT di oggi? (2009)
6 mesi, m'è durato... sbriciolato le calotte!
Invece quelli del 2001 mi hanno accompagnato in giro per l'Europa fino a due anni fa, poi ho cambiato ruote, ma anch'essi sono ancora perfetti.
Questione anche di manutenzione, comunque; una volta all'anno (minimo) li smontavo e li reingrassavo.
 

panzer division

Biker meravigliosus
28/7/03
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ottomilainsù;6449896 ha scritto:
Ne ho visti tanti di telai rotti così, pure io ne ho fatto fuori uno allo stesso modo.

Invece un cerchio conciato così lo vedo per la prima volta, anche quella è bruttissima come rottura.

.


c'è da dire che l'alluminio 7020 dei primi anni 90 era quasi burro.....

rotture di cerchi come quella che ho postato per fortuna non ne ho più avute....
un mio amico, per un cedimento del fianco del cerchio anteriore, ha stallonato in discesa, è caduto picchiando la testa e per un pelo ha avuto salva la vita.... aveva la faccia distrutta dall'impatto....
e quel cerchio ha ceduto di schianto , si è aperto il fianco dove va il tallone della gomma.... nessuna crepa , nulla di nulla, aperto come fosse carta....

le bici bisogna controllarle + e + volte.

purtroppo la corsa all'alleggerimento , specie nell'attuale ambito enduro, è pericolosa.
oggi si vedono mezzi veramente tirati al limite.
di recente ho acquistato per la mia am un manubrio renthal fatbar lite.
quando è arrivato però...ho notato che lo spessore è davvero esiguo...
269 grammi per 740mm di larghezza.
l'ho montato sulla bici.... ma sono un po perplesso, e nel dubbio non ho nemmeno venduto il mio vecchio race face da 340 grammi...
 

pennhouse2

Biker ciceronis
6/6/05
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TORINO
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ottomilainsù;6449869 ha scritto:
Intendevo in altra forma, ma è una questione abbastanza soggettiva e delicata.
Di solito porto esempi, porto in classe il pezzo rotto, il meccanismo smontato o mostro filmati dell'epoca, tipo quello del Tacoma Narrows Bridge.
Numeri quanto basta, esempi reali il più possibile.
....

Mi sa che Daniel è di quelli che ancora si addormentano sui banchi, non ha ancora fatto il salto... ;-)
 

Pietro.68

...estiqaatsi...
14/9/10
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due...
io propongo e sollecito una rubrica gestita da [MENTION=53970]ottomilainsù[/MENTION] con info tecniche sui materiali usati nei componenti delle nostre bike. Magari chi sta mesi senza controllare la bike si ravvede (sempre che la legga però). Gli altri invece ne faranno sicuramente tesoro.
 
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Osirico

Biker popularis
23/4/13
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Sambuci
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Vedendo queste immagini, a pensare di dover uscire con la bici viene quasi il terrore, :paur: soprattutto per chi ha delle bici un po' vecchiotte (come me), o magari non proprio di qualità... anche perché come racconta ottomilainsù, nonostante avesse controllato per bene la bici, il manubrio gli è rimasto decisamente in mano... :scassat: certo molto, e forse soprattutto dipende dall'uso che ognuno ne fa, però... :prega:
A me invece, per il momento e spero che rimanga soltanto come caso isolato, in una Cannondale M400 e quindi una bici se non ricordo male del 1998/2000 si è rotta soltanto la catena, lasciandomi in montagna (però era quella nata con la bici) e come dicevo prima, dipende l'uso che uno ne fa, e questa bici non è stata sfruttata quasi per nulla... :))):
 

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