Tech Corner La data di scadenza della bici e dei componenti

albatros_la

Biker marathonensis
25/6/09
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Ht Carbon...sorry...é in carbonio...ora io non so la vita media per un telaio in codesto materiale...ma la miavecchia Giantina Xtc Advanced 26 del 2009, in carbonio...ha superato recentemente i 65.000km con un nuovo proprietario...che proprio il mese scorso scendendo dal Tremalzo ha impattato a terra...la bici nulla...a lui gli è esplosa la scapola/spalla...questo per dire...che non so proprio a chi dar retta...non ne faccio un uso estremo, ma se c è da darci dentro non mi tiro indietro...;-)
Il problema è che nelle scienze strutturali si dà un limite al progetto, poi si prende un margine su quel limite e si dimensiona di conseguenza. Più è elevata la conoscenza del campo di utilizzo del mezzo, delle variabili produttive e degli errori sistematici e più si può ridurre quel margine (e questa conoscenza è il vero valore aggiunto di un buon progetto). Ma soprattutto, una volta arrivati alla sollecitazione limite, oltre la quale ciò che ci separa dalla rottura è "solo" il margine, non puoi sapere quando e come si romperà, perché quel margine è proprio ciò che hai utilizzato per colmare l'incertezza della tua capacità progettuale. Va da sé che se ti sei tenuto largo e hai un elevatissimo margine (ti sei messo le cosiddette "mutande di latta"), hai prodotto una putrella che sarà difficile da portare a fine vita. Non è forse il caso delle bici da XC con telaio da 900 g, ma forse la tua vecchia Giant si avvicina di più al concetto...
Ottimo intervento. Like dato e ci tengo a pubblicarlo.
Ti occupi di statistica applicata o cose del genere?
Grazie. No, non mi occupo prettamente di statistica, ma lavoro in campo ingegneristico e la statistica è un fattore importante nelle scienze delle costruzioni. Trovo interessante, al di là del divertimento che si prova col sedere in sella, capire con cosa ho a che fare e capire quali sono i suoi limiti ingegneristici, per curiosità, non certo perché sarò mai capace di portare il mezzo a toccare quei limiti: la bici è un prodigio della meccanica che è sopravvissuto mantenendo il suo DNA per più di due secoli. Il marketing stende un velo opaco su queste cose, il più delle volte, ma è anche vero che molti ciclisti non si pongono il problema e se non c'è domanda, non c'è nemmeno molta offerta di informazione.
 
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albatros_la

Biker marathonensis
25/6/09
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Limite di fatica é legato allo sforzo. Se non si raggiunge tale valore il corpo può essere soggetto ad infiniti cicli... Diagramma del Wolher...
Il telaio di una bici è un forte compromesso, se lo vuoi eterno sarà troppo rigido e pesante. Una putrella, appunto. Quindi prima o poi se non è una putrella contro la curva di Wöhler ci va a sbattere, soprattutto se il materiale è intrinsecamente più soggetto alla rottura a fatica (e le leghe di alluminio lo sono più dell'acciaio e delle leghe di titanio, ad esempio). Klein dimostrò qualcosa che poi ci siamo abituati a vedere: con i giusti compromessi si possono ottenere telai in lega di alluminio di pari prestazione a peso inferiore rispetto all'acciaio. Ciò però non significa che siano eterni, se non si vuole stare a cavallo di una trave...
Aggiungi pure che la realtà non è un provino messo su una macchina a flessione rotante. C'è la normale difettologia del manufatto: non vedi molti telai cedere in mezzo ai tubi, bensì alle giunzioni, dove lo stress si accumula ed è più elevata la probabilità che il materiale presenti dei difetti e la cricca avanzi, soprattutto se ha una curva a fatica meno "amichevole" dell'acciaio.
 
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Bike Vitto

Biker novus
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Scott
Il telaio di una bici è un forte compromesso, se lo vuoi eterno sarà troppo rigido e pesante. Una putrella, appunto. Quindi prima o poi se non è una putrella contro la curva di Wöhlerci ci va a sbattere, soprattutto se il materiale è intrinsecamente più soggetto alla rottura a fatica (e le leghe di alluminio lo sono più dell'acciaio e delle leghe di titanio, ad esempio). Klein dimostrò qualcosa che poi ci siamo abituati a vedere: con i giusti compromessi si possono ottenere telai in lega di alluminio di pari prestazione a peso inferiore rispetto all'acciaio. Ciò però non significa che siano eterni, se non si vuole stare a cavallo di una trave...
Aggiungi pure che la realtà non è un provino messo su una macchina a flessione rotante. C'è la normale difettologia del manufatto: non vedi molti telai cedere in mezzo ai tubi, bensì alle giunzioni, dove lo stress si accumula ed è più elevata la probabilità che il materiale presenti dei difetti e la cricca avanzi, soprattutto se ha una curva a fatica meno "amichevole" dell'acciaio.
Solamente legato allo sforzo. Se lo tieni fermo é eterno se ti lanci da 8 mt si sfascia. Secondo me mischi un po' di concetti. In più considera che esiste la garanzia. Nessun produttore vorrebbe vedere cedere a fatica un proprio componente (immagini che problema) invece a tutti piace l usura chissà perché
 

drmale

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Premesso che Naftali, figlio di Bilhah e Giacobbe, figlio di Isaac, figlio di Sarah e Abramo*, figlio di Terah... Ma lo sai che la tua antenatissimissima Sarah ha convinto il marito a trombarsi la giovane serva per proseguire la prole? e già di donne così non ne fanno più. E che minchia centra tu mi dirai la genealogia e la questione della Sarah. Centra eccome perché se Giacobbe avesse avuto una durata del sacro finferlo come quello dei componenti che tu elenchi, non staresti a cercare di spiegare ai clienti del tuo negozio che il cambio ogni 6 mesi va cambiato (beh in effetti si chiama cambio apposta). Stessa sorte i freni, se le pastiglie e olio sono ancora buoni si tengono, ma i freni dopo 2 al massimo 3 mesi, via nel cestino dello sporco. Tutto ciò premesso, senti un po' questa storia: lo sai che Abramo ha cercato di convincere il Faraone che Sarah era sua sorella (non del Faraone ma di Abramo) perché temeva che, essendo lei molto milfissima, lui (il Faraone) l'avrebbe seccato fuori per farsela. Ora, seguimi bene perché la cosa si fa difficile. Abramo che cercava di rifilare la muliera al Faraone, e si sentiva forte della sua capacità di imbonitore perché era riuscito, in primis, a convincere Sarah che le conveniva far la sorella, di lui, altrimenti il Faraone lo avrebbe gettato in un fossato di 2 cubiti x 3 tutto pieno di serpi, scorpioni e ragnacci, e un gatto rosso e bianco di nome incerto mausy o gato. Sarah, che non c'aveva creduto, ma tutto sommato non disdegna, del Faraone, il sacro pitone, accoglie di buon grado la allettante proposta. Tutto sembrava filare liscio come l'olio minerale, ma il Faraone, consultato il pitone, non se la beve, e dice papale papale, Ambramo "va e fonda stambecchiland da una altra parte". Non so se è chiaro il messaggio occulto insito di questo distico al cubico, ma occhio al Faraone e soprattutto al suo pitone.
 

albatros_la

Biker marathonensis
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Solamente legato allo sforzo. Se lo tieni fermo é eterno se ti lanci da 8 mt si sfascia. Secondo me mischi un po' di concetti. In più considera che esiste la garanzia. Nessun produttore vorrebbe vedere cedere a fatica un proprio componente (immagini che problema) invece a tutti piace l usura chissà perché
Se ti butti da 8 m è probabile che non si parli di fatica: lo sfasci con un solo ciclo. :smile:
C'è un problema: le leghe di alluminio non hanno un asintoto nel diagramma di Wöhler, perciò per quanto sia basso il carico prima o poi il telaio si rompe. Se si va per argini, il telaio può sopravvivere alle prossime 3 generazioni della famiglia del proprietario (basso carico, tanti cicli...). Se ci si va pesante, non dura certo una vita. Fino alla singolarità del singolo ciclo di cui sopra, dove però parlare di fatica non è corretto perché semplicemente si va oltre il carico di rottura statica. Se non ci fosse possibilità di cedimento - considerando che vengono generalmente escluse la verniciatura e le botte - tutti garantirebbero i telai a vita. Così non è, e già la maggior parte delle garanzie a vita sono farlocche.
Comunque sia, non è un thread di scienze delle costruzioni...
 
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Gianz

Biker marathonensis
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Valdagno (VI)
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Cannondale Topstone Carbon 3 + Stanton Sherpa super custom + GT Grade Carbon
Ecco... effettivamente l'alluminio è l'unico materiale di cui ho visto la "morte" per consumo. Ed era proprio il telaio.
La bici era una Scott Scale del 2009, una front, usata per i primi anni abbastanza tranquillamente, senza troppa strada percorsa e taaaanto asfalto. Considerando questo, l'ho usata tranquillamente e pensavo che mai avrei avuto modo di doverla sostituire di vecchiaia: ero abituato alle bici con telaio in acciaio, praticamente eterno se raffrontato all'alluminio.
Una bella giornata son lì che la pulisco, e mi rendo conto che il fodero basso destro presenta un segnetto. Pensavo fosse il bordo di una pellicola adesiva, e invece era una bella crepa, sottilissima ma ben visibile. Fortuna ho pulito la bici, quel giorno.
 
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Bike Vitto

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Scott
Se ti butti da 8 m è probabile che non si parli di fatica: lo sfasci con un solo ciclo. :smile:
C'è un problema: le leghe di alluminio non hanno un asintoto nel diagramma di Wöhler, perciò per quanto sia basso il carico prima o poi il telaio si rompe. Se si va per argini, il telaio può sopravvivere alle prossime 3 generazioni della famiglia del proprietario (basso carico, tanti cicli...). Se ci si va pesante, non dura certo una vita. Fino alla singolarità del singolo ciclo di cui sopra, dove però parlare di fatica non è corretto perché semplicemente si va oltre il carico di rottura statica. Se non ci fosse possibilità di cedimento - considerando che vengono generalmente escluse la verniciatura e le botte - tutti garantirebbero i telai a vita. Così non è, e già la maggior parte delle garanzie a vita sono farlocche.
Comunque sia, non è un thread di scienze delle costruzioni...
Quindi le auto con i cerchi in lega degli anni 90 si rompono tutte? Eppure quanti cicli avranno fatto? Tipico che varie R1 con telai in alluminio si disintegrino... Che parli di limite di fatica o carico di rottura parli sempre di un azione su un corpo... In realtà é che i telai delle bici in alluminio (usati normalmente) si rompono soprattutto per difetti di fabbricazione (che per legge devono passare in garanzia) ma é più comodo parlare di fatica e usura (per non pagare) Comunque non é un tread di scienza delle costruzioni...
 

Vietto

Biker cesareus
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MDE Damper, Marino Custom
Non voglio andare ot ma sentendo i tecnici dei materiali che conosco tutti mi dicono che preferisco l'alluminio al carbonio. Sarei curioso invece visto che sono relativamente rare che vita date ad un telaio in titanio?
Visto che sto decidendo se passare dall'Alu al Carbonio (per me su strada Carbonio tutta la vita ma su una MTB ho qualche dubbio in più!) quali sarebbero le motivazioni dei tecnici dei materiali per preferire l'Alluminio?
 

Easy Biker

Gufo Pitagorico
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Giarre (catania)
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Cube Reaction Race 27.5
Contribuisco pure io con un post in più così l'autore è contento:

Quei numeri sono esageratamente bassi e non hanno nessuna rapporto con la realtà mia e di tutti i biker che frequento da 20 anni a questa parte, viene il dubbio che sia stato fatto apposta per stuzzicare i post degli indinniiiaaatiii!

Poi se per vita media si intende la vita media del componente sostituito per sfizio e non per necessità... Allora sì, ma non è questa la tesi dell'articolo.

Ho venduto bici con il deragliatore in condizioni perfette, dopo due anni di uso esagerato, che ancora oggi girano perfettamente.
 
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albatros_la

Biker marathonensis
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Quindi le auto con i cerchi in lega degli anni 90 si rompono tutte? Eppure quanti cicli avranno fatto? Tipico che varie R1 con telai in alluminio si disintegrino... Che parli di limite di fatica o carico di rottura parli sempre di un azione su un corpo... In realtà é che i telai delle bici in alluminio (usati normalmente) si rompono soprattutto per difetti di fabbricazione (che per legge devono passare in garanzia) ma é più comodo parlare di fatica e usura (per non pagare) Comunque non é un tread di scienza delle costruzioni...
Il dimensionamento di un cerchione di un'automobile non è paragonabile a quello di un telaio ciclistico. Tantomeno il telaio di una moto. Lì c'è un motore che spinge. È lo stesso discorso di fondo che si applica agli impianti freno: come mai quelli delle bici sono così difficili da mettere a punto e spesso sono soggetti a rumori, fading e quant'altro? Su auto e moto mica accade... Un mezzo spinto a forza di gambe deve essere leggero, devi accettare dei compromessi progettuali, e ciò lo rende meno duraturo e sì, anche meno prono a sopportare qualche difetto sia progettuale che costruttivo. Certo è che è difficile parlare di difetto produttivo su un telaio che ha fatto magari 30000 km di fuoristrada.
 

ant

Biker assatanatus
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Tra i due laghi e il Moncuni
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Santa Cruz HT "Orangina" - KTM Scarp prestige "scarpetta"
aggiungo un paio di considerazioni.
tralasciando le rotture di sezione di materiale (per fatica o carico limite, difetto di giunzione - saldatura, incollaggio ecc - o altro) quindi mettendo un attimo da parte il telaio in sè, credo che - viste le sollecitazioni ed i pesi leggeri in gioco - l'anello debole di molti componenti siano i giochi di accoppiamento e le tolleranze.

e quindi cuscinetti di snodo dei telai, giochi dei leveraggi o delle pulegge del cambio, mozzi, accoppiamenti fra movimenti centrali e guarniture, oring e passaggi olio negli impianti frenanti, filettature sul'alluminio ecc.

in quel genere di dettagli, alcuni anni di uso intenso su componenti di gamma medio bassa potrebbero portare a calo di prestazioni effettivamente.
però come credo molti possano testimoniare, da calo di prestazioni a fine vita ci sono ancora parecchi cicli e parecchi anni.
 
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Bike Vitto

Biker novus
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Il dimensionamento di un cerchione di un'automobile non è paragonabile a quello di un telaio ciclistico. Tantomeno il telaio di una moto. Lì c'è un motore che spinge. È lo stesso discorso di fondo che si applica agli impianti freno: come mai quelli delle bici sono così difficili da mettere a punto e spesso sono soggetti a rumori, fading e quant'altro? Su auto e moto mica accade... Un mezzo spinto a forza di gambe deve essere leggero, devi accettare dei compromessi progettuali, e ciò lo rende meno duraturo e sì, anche meno prono a sopportare qualche difetto sia progettuale che costruttivo. Certo è che è difficile parlare di difetto produttivo su un telaio che ha fatto magari 30000 km di fuoristrada.
Dalla fatica ai limiti progettuali ai difetti di fabbricazione. Però é dal primo commento che ti dico che é lo stato sforzo che fa tutto. Hai un carico, dimensioni di conseguenza, pesa troppo, riduci dove puoi ridurre, costa troppo,riduci. É un compresso per le auto/moto/aerei e bici. Non per questo prima o poi si romperanno solo perché in alluminio. Un abbraccio
 

albatros_la

Biker marathonensis
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Galeotta fu la saldatura del supporto bielletta (così, ad occhio...). Spero che l'unico ad essersi rotto sia stato il telaio!
bellissima
ma single speed è un sacrilegio ;-)
Bellissima... e quanta gola mi ha fatto un annetto fa quando la vidi in buona offerta. Mi è toccato resistere. Colorazione amarcord. SS ha un suo perché, per chi ha le gambe per farla salire. Rigida, poi... dev'essere un mezzo "curioso" da pedalare!
 
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p84

Biker tremendus
10/1/17
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No, i caschi non hanno una durata così limitata nel tempo. Spesso - a meno di cadere e urtare con la testa, motivo per cui vanno sostituiti anche se apparentemente integri - durano più di una bici. Otto anni fa scrissi questo post che riportava quanto trovai su questo argomento (riporta link a fonti interessanti). A distanza di tempo ritornai sull'argomento e vidi che Met dichiarava che da dati in loro possesso un casco manteneva la sua funzione per almeno 8 anni. E ciò perché non avevano caschi più vecchi di 8 anni su cui fare i test... Per inciso, da quando scrissi quel post ho avuto due incidenti e quindi ho cambiato il casco due volte: uno di questi è durato 4 anni ed è stato sostituito per un danno minimo (EPS intaccato). Nel mio caso nessuno di questi caschi è sopravvissuto alla bici, che comprai nel 2012 e utilizzo ancora.


Di solito le case costruttrici di caschi indicano 5 anni come tempistica di sostituzione prudenziale, alcune addirittura 3 anni. Cè stata anche un'intervista qui sul Mag ad un'azienda di caschi, che alla specifica domanda posta dal sottoscritto, ha risposto che consigliano il cambio ogni 3 anni, tranne i casi in cui il casco non è stato usato ed è stato conservato lontano dal sole, nel qual caso i tempi si allungano
 

jack76

Biker cesareus
12/12/07
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Triuggio(MB)
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Diciamo che in generale sono tempi un po troppo brevi per un amatore medio che fa all mountain 2-3 volte a settimana... Però per esperienza ho visto telai in alluminio di ottime marche creparsi vicino alle saldature dopo circa 4 anni, altri dopo 6...ora come già scritto da qualche altro forumendolo la verità è che spesso quelle da me viste sono rotture per difetti più o meno gravi che teoricamente non dovrebbero presentarsi e che dovrebbero passare in garanzia... Ma purtroppo non è stato sempre così... Ora dove voglio arrivare? Viste le imperfezioni di costruzione e la durata media di un telaio/componente io direi che queste bici abbiano un prezzo veramente esagerato!
Visto anche che una manutenzione annuale di ammo e forcella alle volte ti costa pure sui 300 euro(assurdo) per non considerare tutto il resto forse d ora in poi le mie bici le comprerò al decathlon risparmiando ta
 
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Piccolochitarrista

Biker novus
10/9/14
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Non so se considerare questo articolo di buonsenso od un subdolo tentativo di attentare alla nostra pace dei sensi, che tutto si usuri è vero ma non credo che basti impostare il cronometro alla rovescia, credo che con un pò di cura ed attenzione la bici si conserva bene anche per molti anni tranne certamente alcune componenti e credo anche si possa capire esteticamente se un mezzo è vissuto oppure ha ancora molto da dare , ormai il consumo sfrenato di merci e il numero pressochè esponenziale di aziende che si stanno buttando sul mercato per produrre e affinare ogni piccola componente delle bici ci fa perdere di vista la semplicità della vita , delle cose e dell'andare in bici , non necessariamente un appassionato deve spendere migliaia di euro all'anno per sostituire il proprio mezzo, quella non è passione , è dipendenza , non mi pare corretto scrivere che una bici ha le ore contate dopo qualche anno , lasciamo stare i professionisti a cui tutto è pagato......purtroppo anche lo spingere alla moda delle MTB elettriche , le forcelle elettriche , le ruote elettriche .....tra un pò anche le scarpe che si chiuderanno automaticamente.
 
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albatros_la

Biker marathonensis
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Di solito le case costruttrici di caschi indicano 5 anni come tempistica di sostituzione prudenziale, alcune addirittura 3 anni. Cè stata anche un'intervista qui sul Mag ad un'azienda di caschi, che alla specifica domanda posta dal sottoscritto, ha risposto che consigliano il cambio ogni 3 anni, tranne i casi in cui il casco non è stato usato ed è stato conservato lontano dal sole, nel qual caso i tempi si allungano
Questa è una buona sintesi di qualcuno che non è l'oste.
 

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