Ciao a tutti.
Vado in MTB da 3 anni (lo so, sono pochi...), ma qualcosa mi pare di aver imparato/capito in questo tempo.
Tutti molto interessanti i discorsi su punti di rottura, "fatica" dei materiali, carbonio / allumino, etc, e moltissimi anche estremamente tecnici e approfonditi... ma secondo me il punto non è quello;
quello che conta (e mi sembra anche lo spirito dell'articolo) è COME e QUANTO si utilizza la propria MTB, nonchè il grado di "passione" che si ha nel farlo.
Ormai non è più come una volta, quando una bici durava 10, 20. 30 anni, erano in acciaio, non c'era tutta la tecnologica/componentistica di adesso, etc.
Una MTB moderna (intendo proprio da 4-5 anni a questa parte) è un concentrato di tecnologia, miniaturizzazione, ricerca nei materiali, tolleranze minime se non infinitesimali... tutte cose che richiedono assoluta
cura nelle manutenzione e anche probabilmente hanno un ciclo di vita più breve.
Quindi si potrebbe certamente convenire che, se come detto nell'articolo uso 2-3 volte a settimana (che non è poco) la MTB, utilizzo trail/AM o magari enduro, metto "al lavoro" in miei componenti infinitamente di più che usare una XC su sterrato/ciclabili alla domenica... quindi i tempi descritti sono realistici, magari conservativi; ma il punto è un altro: un appassionato di auto, che la usa per lavoro, che fa 30-40.000 km/anno o più, cosa fa, la tiene 6 anni prima di venderla ? Se ne ha la possibilità, la cambia al massimo dopo 3
Se ho la "passione" (chiamatela scimmia, ok) per la MTB, dopo 3 anni di utilizzo intenso, non mi guardo attorno per vedere cosa c'è di nuovo ?
Ovvio, si parla sempre di spese importanti e bisogna potersele permettere, ma se uno ha la possibilità e la passione, penso che l'obsolescenza dei materiali non si ponga nemmeno come problema.
Facciamo l'esempio di una MTB "medio-alta" gamma, 5.000€: in tre anni, sono circa 138€/mese... per "alimentare" la propria passione, con tutti i benefici fisico/psichici che ne derivano.... beh non mi sembra una cifra assurda.