Ho un altro aneddotto, sempre relativo al "forare" in mtb. La scorsa estate, in sardegna, stavo girando nell'interno. Ho bucato davanti. Cambio la camera d'aria e riparto. Dopo altri 100 m buco quella dietro. La prudenza e la conoscenza della sardegna mi aveva fatto prendere su una seconda camera d'aria di scorta, che sostituisco.
Riscendo a valle, dal crinale del monte che stavo seguendo e cerco di tornare verso casa. Ma nella discesa, passando vicino ad una porcilaia in zona Straulas (comune di Budoni), buco nuovamente dietro.
Allora, per poter arrivare a casa, mi arrangio come posso. E riempio il copertone di foglie (l'avevo sentito dire una volta, da un tipo durante una gara).
L'unico albero che trovo, a foglia larga, è un fico. E comincio a strappare foglie su foglie, per riempire il copertone. Ebbene, non che si potesse andare a delle gran velocità, ma almeno potevo andare.
Dopo 2 giorni ho le braccia e parte del corpo, coperte da pustole, date dall'irritazione che le foglie di fico lasciano sulla pelle. Ho scoperto che è una reazione normale, che ha chi sfrega ripetutamente contro il liquido che secerne la foglia di fico quando si incaXXa (perchè la si strappa).
E così mi sono fatto 15 g di vacanza con le pustole come un lebbroso. E chiaramente le pustole avevano fastidio del sole (che in agosto, in sardegna, è condizione naturale e costante...)