2) forcella con meno sag e quindi +psi --> la forcella era più "dura", meno sensibile (a fine discesa avevo i polsi e le mani dolenti), no fondocorsa....
Ok, aspetto i numeri di Sembola o di chiunque voglia discuterne, conti alla mano
Puo' ben essere che stia prendendo un abbaglio ma, giusto per spiegare su cosa baso il mio ragionamento ....
La pressione nella nostra forcella segue la
formula P * V = K, dove P e' la pressione, V il volume e K indica che il prodotto e' costante (non considerando gli attriti, o variazioni di temperatura).
Data la formula, dimezzando il volume, si raddoppia la pressione.
Supponiamo che a forcella tutta estasa la camera sia lunga 20cm.
Vediamo nei due casi, sag a 2cm e sag a 4cm, quanto deve affondare la forcella se urtiamo qualcosa che richiede un raddoppio di pressione.
Nel primo caso il raddoppio della pressione si ha affondando di ulteriori 9cm (18/2)
Nel secondo caso, affondando di ulteriori 8cm (16/2).
EDIT: Ovviamente la pressione iniziale, con 2cm di affondamento e con 4cm e' identica.
Mi pare evidente che nel primo caso la forcella sia piu' lineare.
Nel primo caso la pendenza della curva di crescita della pressione e' piu' bassa.
Sensibilita' - come ho scritto, piu' basso e il sag e piu' lavora la molla negativa, quindi dovrebbe risultare piu' sensibile ai piccoli urti.
Il mio sospetto e' che a vanificare tutti questi vantaggi sia la minor corsa in estensione (sag basso) che porterebbe quindi a maggiori urti da finecorsa in estensione.
Questo potrebbe giustificare la sensazione di maggior "durezza" della forcella.