I bombati delle granfondo

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Black Forest Pro/Whistler Pro by Focus
Come finisce?
Non c'é un finale vero e proprio, ma semplicemente il documentario racconta due storie. Da una parte c'é questo amatore che intraprende un percorso farmaceutico con l'uso di sostanze dopanti e vengono osservati i cambiamenti nelle prestazioni ed é seguito da un medico russo pentito e passato all'antidoping; quindi viene raccontata la storia del doping di stato fatto in Russia che ha condotto all'esclusione dalle competizioni olimpiche. Il racconto tende per ovvie ragioni ad enfatizzare i fatti.
Su Netflix a mio modo di vedere é stato molto più interessante il documentario trasmesso su Lance Armstrong.
 

marco

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Bene, visto che sai tutto sul doping e chi ne fa uso, vai a denunciare visto che si tratta di pratiche illecite e punite penalmente!
Ma sicuramente sarai il solito che crede a qualunque storiella senta solo per poter dire che se gli altri non si fossero dopati, sarebbe diventato campione del mondo :smile:

A dir la verità basterebbe fare dei controlli antidoping ai primi 3 classificati per categoria + un tot random. Il problema è che il campo partenti si dimezzerebbe, quindi gli organizzatori delle granfondo non hanno alcun interesse a farlo.
 

Makkio

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il ciclismo di un tempo non era estremo come oggi. non andavano di certo piano ma oggi è completamente cambiata la questione.
un tempo la stagione andava da marzo a settembre con nessuna corsa fuori europa. oggi si corre praticamente da gennaio a ottobre, in giro per tutto il mondo. le gare una volta partivano praticamente a meno 50km dalla fine, il resto si andava più o meno a spasso, oggi già dal km zero si parte a fuoco e si fanno medie assurde.

insomma è tutto più estremizzato ma il nostro fisico da uomo sapiens è ancora quello di 100 mila anni fa..
purtroppo ciclisti pro che accusano malori si sentono non di rado e anche le carriere si sono accorciate parecchio.. adesso c'è chi si ritira già a 28-30 anni perchè è spremuto come un limone... sia fisicamente che mentalmente.. un tempo iniziavi la carriera vera a 22-23 anni.. e tiravi avanti fino 35-40 anni minimo.. oggi a 23 anni questi è già quasi 10 anni che fanno vita da corridore..

Guarda che i ciclisti morivano anche 20/40/60 anni fa, eccome.

Le tappe di giro e tour nel periodo delle grandi guerre erano di 300 km come minimo, senza bici, senza abbigliamento, senza assistenza.
E le altre corse (dove si partecipava per cercare di portare il prosciutto a casa, nel senso letterale del termine) non mi pare fossero molto "tattiche" :mrgreen:

Con i dovuti distinguo forse erano piu assurde le medie che facevano allora di quelle che fanno oggi
 

miscia

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A dir la verità basterebbe fare dei controlli antidoping ai primi 3 classificati per categoria + un tot random. Il problema è che il campo partenti si dimezzerebbe, quindi gli organizzatori delle granfondo non hanno alcun interesse a farlo.

Beh il controllo antidoping c'è sempre alle GF a cui partecipo. Quanti test poi facciano per ogni weekend di gara non ne ho idea.

Mi son sempre domandato se i 40/50k€ di danno di immagine che gli organizzatori inseriscono all'interno dei regolamenti, siano poi effettivamente fatti pagare in un eventuale processo. A me spaventa molto di più quello di una possibile squalifica dalle gare :mrgreen:
 

marco

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Beh il controllo antidoping c'è sempre alle GF a cui partecipo. Quanti test poi facciano per ogni weekend di gara non ne ho idea.

Mi son sempre domandato se i 40/50k€ di danno di immagine che gli organizzatori inseriscono all'interno dei regolamenti, siano poi effettivamente fatti pagare in un eventuale processo. A me spaventa molto di più quello di una possibile squalifica dalle gare :mrgreen:

ma dove? Se neanche una ötztaler radmarathon ha i controlli antidoping.
Non confondere i controlli agli atleti uci con i controlli dei dopati fai date
 

miscia

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infatti i controlli riguardano delle gare ben specifiche, non tutte. Basta leggere il link del mio primo post.

L'ho letto il link ma sono riportate solamente le gare di spicco in cui i due bannati hanno ottenuto i risultati migliori, non quelle in cui sono stati testati (o almeno ci hanno provato visto che uno è squalificato per essersi dato alla macchia).
 

matia989

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trovami 1 controllato che non sia Uci alla sellaronda hero. Non so, uno arrivato 200mo


Articoli così se ne trovano diversi in rete, poi se questi controlli siano efficaci o meno non ne ho idea. E non so nemmeno se questi controlli avvengano solo in alcune o nella maggioranza delle gare.
 

marco

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L'ho letto il link ma sono riportate solamente le gare di spicco in cui i due bannati hanno ottenuto i risultati migliori, non quelle in cui sono stati testati (o almeno ci hanno provato visto che uno è squalificato per essersi dato alla macchia).

Gran Fondo Campania
Gran Fondo Citta di Latina
Gran Fondo Via Del Sale
Trofeo San Bartolo

Non mi sembrano le granfondo più popolari.
 

marco

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Articoli così se ne trovano diversi in rete, poi se questi controlli siano efficaci o meno non ne ho idea.

di nuovo, sono "garette". Cominciassero a fare i controlli alla Hero, DSB, Valtellina, allora sì che in tanti si cagherebbero in mano.
 

matia989

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di nuovo, sono "garette". Cominciassero a fare i controlli alla Hero, DSB, Valtellina, allora sì che in tanti si cagherebbero in mano.
Nella mia ignoranza pensavo che, visto che i controlli si fanno alle garette, a maggior ragione si facessero anche nelle GF importanti, ora mi è chiaro il tuo punto di vista.
 

marco

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Nella mia ignoranza pensavo che, visto che i controlli si fanno alle garette, a maggior ragione si facessero anche nelle GF importanti, ora mi è chiaro il tuo punto di vista.

secondo me l'aspetto deterrente è il più importante. Si scrive a caratteri cubitali nel regolamento che verranno fatti controlli antidoping random su tutto il campo partenti. E poi li si fanno. Si beccano un paio di bombati, si sparge la voce, e i coglionazzi che si spruzzano il ventolin 10 minuti prima della partenza stanno a casa.
 

Andrea80bz

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il ciclismo di un tempo non era estremo come oggi. non andavano di certo piano ma oggi è completamente cambiata la questione.
un tempo la stagione andava da marzo a settembre con nessuna corsa fuori europa. oggi si corre praticamente da gennaio a ottobre, in giro per tutto il mondo. le gare una volta partivano praticamente a meno 50km dalla fine, il resto si andava più o meno a spasso, oggi già dal km zero si parte a fuoco e si fanno medie assurde.

insomma è tutto più estremizzato ma il nostro fisico da uomo sapiens è ancora quello di 100 mila anni fa..
purtroppo ciclisti pro che accusano malori si sentono non di rado e anche le carriere si sono accorciate parecchio.. adesso c'è chi si ritira già a 28-30 anni perchè è spremuto come un limone... sia fisicamente che mentalmente.. un tempo iniziavi la carriera vera a 22-23 anni.. e tiravi avanti fino 35-40 anni minimo.. oggi a 23 anni questi è già quasi 10 anni che fanno vita da corridore..
Sì ma al netto di tutto bisogna vedere se il carico interno fosse poi così tanto inferiore. Intendo dire: una volta le bici pesavano di più, avevano meccaniche molto più inefficienti, maggiori attriti, c'erano spesso tratti sterrati. Poi tappe più lunghe. Certo andavano più piano. Ma non esisteva il doping ormonale che, insieme a tutto un complesso di miglioramenti tecnici del mezzo, ha fatto esplodere le medie. Muscolarmente parlando i ciclisti dell'era pre-doping ormonale (Epo, GH) erano comunque molto sviluppati, il che indica che il carico interno era notevole. Per dire al record dell'ora negli anni '50 facevano già i 46-47 di media. Poi chiaro, il ciclismo è diventato esasperato sotto tutti i punti di vista almeno dalla fine degli anni ottanta in poi, il che comporta pressioni psicologiche spesso allucinanti che prima non esistevano: alla fine tutto incide.
 
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lorenzom89

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Guarda che i ciclisti morivano anche 20/40/60 anni fa, eccome.

Le tappe di giro e tour nel periodo delle grandi guerre erano di 300 km come minimo, senza bici, senza abbigliamento, senza assistenza.
E le altre corse (dove si partecipava per cercare di portare il prosciutto a casa, nel senso letterale del termine) non mi pare fossero molto "tattiche" :mrgreen:

Con i dovuti distinguo forse erano piu assurde le medie che facevano allora di quelle che fanno oggi
Sì ma al netto di tutto bisogna vedere se il carico interno fosse poi così tanto inferiore. Intendo dire: una volta le bici pesavano di più, avevano meccaniche molto più inefficienti, maggiori attriti, c'erano spesso tratti sterrati. Poi tappe più lunghe. Certo andavano più piano. Ma non esisteva il doping ormonale che, insieme a tutto un complesso di miglioramenti tecnici del mezzo, ha fatto esplodere le medie. Muscolarmente parlando i ciclisti dell'era pre-doping ormonale (Epo, GH) erano comunque molto sviluppati, il che indica che il carico interno era notevole. Per dire al record dell'ora negli anni '50 facevano già i 46-47 di media. Poi chiaro, il ciclismo è diventato esasperato sotto tutti i punti di vista almeno dalla fine degli anni ottanta in poi, il che comporta pressioni psicologiche spesso allucinanti che prima non esistevano: alla fine tutto incide.
allora io non sono pro e non lo sono mai stato.

quello che dico lo dico in base alle svariate interviste che potete trovare sul canale youtube di GCN Italia (lo dice marangoni, lo dice colbrelli, lo dicono tantissimi altri).
Dal 2010-2015 in poi il ciclismo è diventato molto più esasperato in ogni aspetto:
_in gara si parte a tutta dal km zero, prima c'era una sorta di "gerarchia" in gruppo, tu ultimo arrivato non avevi il "permesso" di scattare quando ti pareva, se una tappa si doveva fare ai 40 di media costanti perchè ai "big" andava bene così, si faceva così punto e basta, oggi è tutto più anarchia.
_alimentazione: una volta panini, pasta, acqua e sali. oggi è tutto più tecnologico, quasi solo cibo liquido,shaker post workout ecc..
_altura: informatevi su cosa sono le camere ipossiche.. che tra l'altro in italia sono vietate, ma in quasi tutto il mondo no e queste ci sono solo dagli ultimi anni
_allenamento e programmazione della stagione: fino agli anni 70/80 neanche si andava in bici in inverno, proprio non si faceva nulla perchè non c'era l'abbigliamento tecnico, dagli anni 70 fino al 2010 si seguiva uno "stop" da ottobre a marzo, con uscite blande solo per fare fondo.. oggi addirittura i top rider (van der poel, van aert) corrono perfino in off season col ciclocross ad altissima intensità.
_carriera: fino agli anni 2000-2010 fino alle categorie dilettanti si andava in bici un pò alla "buona", come divertimento senza grosse pretese.. oggi i ragazzini già da 13-14 anni fanno vita da corridore con ritiri in quota, preparatore, tabelle, tantissime gare ecc..

insomma in parole povere quel che voglio dire è che una volta su una carriera da corridore di 20 anni magari ne facevi 10 a ritmo pro, e ogni anno di giornate "toste" ad alta intensità facevi 40-50 giorni. oggi su 20 anni di carriera ne fai 20 a ritmo pro, e ogni anno di giornate "toste" te ne fai anche 100-150. quindi si andava forte anche una volta e anche una volta si stressava il fisico, ma per meno anni e per meno tempo.

 
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