Partito al venerdì, consapevole di non trovare le risalite, ma di quello ero stato avvisato...anche se all'ultimo...nonostante tutto, riesco a provarla in qualche modo prima del pomeriggio (al pomeriggio la pista sarebbe stata chiusa per importanti lavori).
I famosi lavori, da quanto ho potuto constatare, consistevano nella ricognizione del percorso da parte del ct della nazionale Antonio Silva: mi sembra giusto, visto che una gara internazionale deve garantire alcune caratteristiche.
Con rammarico, ho notato che l'interesse era posto più sulle fettuccie, sul loro posizionamento di 5cm più in qua o più in la, e non è stata notata la totale mancanza di materassi in alcuni dei punti maggiormente pericolosi (i pochi che c'erano giravano pure su se stessi all'urto, rendendo spesso inutile gli stessi).
Continuiamo con il sabato: voglioso di imparare il circuito parto tra i primi, peccato che una volta finita la discesa, per risalire abbia atteso quasi 2 ore (reali di orologio, per la precisione 1ora e 50 sotto il sole, senza acqua dalla quale poter bere visto il caldo allucinante)...riesco a fare 4 discese in tutta la giornata, passando più tempo in coda che sulla pista.
Ma parliamo anche un po' della pista: il tracciato poteva piacere o meno, come qualsiasi altro posto, personalmente non mi dispiaceva, mi trovavo piuttosto a mio agio, e mi divertivo anche...ma c'era un particolare degno di nota: dov'erano i controlli, dov'erano i medici, il soccorso alpino???
Ci sono state cadute, ed infortuni più o meno gravi perchè gente ferma in mezzo al percorso non era segnalata da chi di dovere, da chi doveva assistere le prove (non si chiamano prove assistite)...chi si faceva male era lasciato letteralmente nel bosco... nessuno si preoccupava della nostra incolumità...gli unici medici erano tranquilli dopo la meta' del percorso...gli stessi piloti erano costretti a soccorrere chi aveva bisogno.
Oggi in gara ho visto la scena più raccapricciante, un ragazzo con il braccio rotto, scendere di corsa a piedi chiedendo dove fossero i medici...farsi più di metà pista a piedi, costretto a raggiungere autonomamente l'ambulanza...vedere i mashall che erano quasi indispettiti con lui perchè voleva e pretendeva un soccorso medico.
Io mi chiedo se chi ha organizzato questa gara abbia mai corso in vita sua una gara di downhill, se si è mai reso conto dei pericoli che ci possono essere lungo un percorso, se comprende che i servizi medici devono essere garantiti (se succedeva qualche cosa di molto grave, non ci sarebbe stato nessuno pronto ad invervenire in modo rapido).
Io oggi ho deciso di non correre, come molti altri, poichè questa non poteva essere definita una gara, soprattutto per chi vuole divertirsi come noi master (ma anche per gli agonisti...poichè il ragazzo che ho visto correre con il braccio rotto non era un amatore come me...bensì un elite...quindi non era messa a repentaglio solo la nostra incolumità...ma anche quelle del popolo degli agonisti, unica classe presa in considerazione dalla federazione).
Io mi chiedo perchè, se non si è mai organizzata una gara in una località come Prarostino, non iniziare con un regionale per avere un banco di prova, visto la località nuova, e capire quali possano essere i problemi ed i punti di forza della propria organizzazione. Perchè, al contrario, si è voluto organizzare direttamente un INTERNAZIONALE, senza avere mai fatto una gara negli anni precedenti a livello regionale, peccando di presunzione (in quanto non si era dotati delle capacità necessarie per organizzare una manifestazione di tale portata).
Perchè si sono spesi soldi per dei bellissimi fuochi d'artificio, quando con gli stessi soldi si potevano pagare 2 medici in più lungo il percorso (un medico magari ti salva la vita, i fuochi d'artificio fanno più scena, certamente, ma non credo, fino a prova contraria, che mi soccorrono in caso di bisogno).