Frenare in discese tecniche (possibilmente senza cappottare...)

  • Siete di quelli che, quando comincia a fare freddo, mettono la bici in garage e vanno in letargo, sdivanandosi fino alla primavera? Quest’anno avrete un motivo in più per tenervi in forma, e cioè la nostra prima Winter Cup, che prende il via il 15 novembre 2024 e si conclude il 15 marzo 2025.
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alfy

Biker urlandum
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ai piedi del subasio
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di ferro
Sì ma se non ci sono le condizioni per sorpassare e il tizio davanti non ti concede spazio voi cosa fareste? Lo mettereste sotto? Penso di no giusto?
Io parlo di questo quando dico che se non ci sono le condizioni per sorpassare in sicurezza si sta dietro e si aspetta... Poi ovvio che sta al buon senso di ognuno riconoscere quando si è in inferiorità e lasciare strada, sia in salita che in discesa...
A quanto ho capito questo si verifica raramente nelle gare XC, soprattutto in discesa dove la gente, anche se indietro in classifica, si attacca alla posizione e non la cede a nessun costo! Non avendo fatto gare di XC però non posso esprimermi più di tanto (non sei d'accordo Daniel?? :loll:)...

Comunque direi che qui siamo in OT sgaloppante :smile:

Be visto che ormai ci siamo OT aggiungo solo che quando dico spesso sbaglio perchè in realta ho incontrato poche persone che si comportano in modo scorretto e invece molte persone disposte a fare quattro chiacchere scambiare opinioni eanche disposte a fermarsi e dare una mano a chi è in difficolta
 

Stefano565

Biker infernalis
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rimani troppo teso. devi cercare di rimanere sempre attento, perchè la distrazione può farci cadere proprio mentre non ce lo aspetteremmo, ma allo stesso tempo devi essere tranquillo. in ofndo ti stai divertendo (o almeno dovresti). ciao. o-o

... Probabile, la tensione involontaria gioca dei brutti scherzi. L'esperienza e la presenza mentale in genere risolvono il problema, o quanto meno una buona parte dello stesso.

Un altro punto importante di cui forse si è parlato poco è la capacità di padroneggiare le... situazioni di stallo.
Per "situazioni di stallo" intendo quei punti in cui a causa del fondo impegnativo, sei costretto a procedere a velocità prossime allo zero.

Riuscire a mantenere l'equilibrio (il "surplace", come lo chiamano in molti) da fermi, mantenerlo "in tranquillità", così come la capacità di mettere un piede a terra - in punti molto pendenti - nel posto giusto, senza particolare fatica grazie sempre all'esperienza nel farlo, cambiano molto le cose.
Un gioco divertente da fare e molto utile è dilettarsi a decidere una linea da percorrere tra gli ostacoli e come dire, inseguire la sensazione di "controllo totale" di corpo e mezzo, ci mette poi nelle condizioni migliori per affrontare più o meno qualunque cosa.

Abbiamo detto tutto?

M.

Andiamo un pochino OT ma anche io ho avuto per tanto tempo il tuo problema e anche ora non è che sia totalmente passato in certe situazioni si presenta ancora. Se come dici l'allenamento non ti manca probabilmente il tuo problema è la tensione. Cerca di rimanere rilassato sulla bici, di assecondarla maggiormente sia con le gambe che con le braccia in modo da diventare estensione della bici e "sospensione umana"... prova a osservarti, probabilmente nei tratti più difficili e in cui sei più in difficoltà tenderai a tenere più rigidi gli arti e questo spesso è la causa dei dolori che descrivi. Sforzati di rimanere più rilassato e di far lavorare gambe e braccia pur mantenendo una presa salda sul manubrio (certo non c'è bisogno di stritolarlo :loll:)

Un grazie a tutti per i vostri consigli, ne faro' tesoro nella prossima uscita di domenica

con quante dita freni? Dito indice
sei pesante? 74 kg
hai dei freni adeguati? freni a disco nuovi
scendi molto veloce o vai piano? normalmente scendo ab. veloce
come sono messe le leve sul manubrio? le ho inclinate leggermente verso il basso
stai in piedi? abbasso la sella e tengo il peso indietro
l'angolazione dei polsi? mi sembrano stiano dritti, in linea con il braccio, forse un po' rialzati
il tipo di manopole? quelle di serie sulla pitch


... non mi viene in mente altro da controllare per il problema.....
 

alebuk

Biker velocissimus
23/4/07
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Un grazie a tutti per i vostri consigli, ne faro' tesoro nella prossima uscita di domenica

pare non ci siano grossi problemi, considera anche che io, quando avevo la Pitch, la prima cosa che feci fu quella di cambiare i freni montando dei code........ perchè non mi fermavo o rallentavo come volevo....

può darsi che sia un problema di eccessiva tensione.....
io l'avverto tantissimo quando sporadicamente scendo sulle piste da DH con biciclette da DH alle quali non sono abituato e quindi sono sempre in tensione .....
 

alfy

Biker urlandum
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di ferro
abbasso la sella e tengo il peso indietro

se in questa posizione tieni le braccia completamente distese il problema potrebbe essere che carichi troppo i polsi

nei limiti dael possibile sarebbe da ricercare una posizione centrale con braccia e ginocchia flesse tieni presente che queste poi sono le nostre prime e più efficaci sospensioni se le usiamo al meglio riusciamo tutti ad avere almeno un escursione di 50 cm x le braccia e 30 cm x le gambe ovvio che sa già lo fai......come dire che te lo dico a fare
 
Oggi ho fatto un pò di AM con la Scott Scale 30... non vi dico che impresa:omertà:... ho abbassato la sella, messo il peso indietro e ho pregato:smile:.... stavo dietro a dei compagni con delle bike da AM su un sentiero per moto da Trial.... in alcuni tratti son dovuto scendere perchè ero costantemente impaurito dall'idea di cadere avendo gli attacchi.....

Ho imparato a frenare sopratutto col posteriore e a migliorare l'equilibrio.... ma son arrivato distrutto alla fine.... (1100 metri di dislivello in discesa):celopiùg:

Devo migliorare l'equilibrio e l'uso del freno posteriore per correggere la traettoria.
 

Stefano565

Biker infernalis
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abbasso la sella e tengo il peso indietro

se in questa posizione tieni le braccia completamente distese il problema potrebbe essere che carichi troppo i polsi

nei limiti dael possibile sarebbe da ricercare una posizione centrale con braccia e ginocchia flesse tieni presente che queste poi sono le nostre prime e più efficaci sospensioni se le usiamo al meglio riusciamo tutti ad avere almeno un escursione di 50 cm x le braccia e 30 cm x le gambe ovvio che sa già lo fai......come dire che te lo dico a fare

:nunsacci::nunsacci::nunsacci: nel giro di oggi molto tecnico ho cercato di "vedermi e sentirmi" ma il risultato non e' cambiato. O mi facevano male le mani, tenevo spesso frenato, il percorso era davvero pendente, mi divertivo ma dovevo fermarmi, o a volte sentivo tirare i tricipiti... Ho cercato di trovare la posizione centrale ma la paura di capottare era grande, percorso di montagna discesa da 1300 a 300 metri questo il percorso
[url]http://www.mtb-forum.it/community/forum/showpost.php?p=4440912&postcount=199[/URL]
 

Replay72

Biker infernalis
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Ieri escursione il mtb fino alla cima di Pizzo Manolfo, alle porte di Palermo. Prima un'impegnativa salita con un dislivello di circa 800 metri sino alla cima, poi una discesa a ritroso per lo stesso percorso tutta su sentieri sterrati a tratti piuttosto sconnessi e scivolosi con ghiaia, pietre e fanghiglia. Nel tratto iniziale della discesa ho sbagliato la traiettoria in uno dei tornanti e sono stupidamente scivolato sulla ghiaia sbucciandomi leggermente un ginocchio:cry: ma non ho ripetuto l'errore ed ho completato il resto della discesa senza ulteriori capitomboli. Comunque, anche a detta dei miei compagni di uscita, è andata molto meglio delle altre volte: sto imparando a frenare soprattutto col posteriore, a stare leggermente alzato sulla sella (abbassata di un tantino prima della discesa) e a bilanciare meglio il peso. A forza di capitomboli a poco a poco sto imparando ad andare in mountain bike...

P.S.: alla fine della discesa mi sono accorto di aver forato e che la gomma di dietro era quasi del tutto sgonfia (infatti nel tratto finale sentivo un pò "pattinare" il posteriore). Nonostante questo la discesa è andata meglio delle volte precedenti;-)...
 

Danybiker88

Redazione
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:nunsacci::nunsacci::nunsacci: nel giro di oggi molto tecnico ho cercato di "vedermi e sentirmi" ma il risultato non e' cambiato. O mi facevano male le mani, tenevo spesso frenato, il percorso era davvero pendente, mi divertivo ma dovevo fermarmi, o a volte sentivo tirare i tricipiti... Ho cercato di trovare la posizione centrale ma la paura di capottare era grande, percorso di montagna discesa da 1300 a 300 metri questo il percorso
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L'affaticamento alle braccia e alle gambe in discesa fa parte del gioco...
A parte l'allenamento, che gioca un fattore importantissimo, che si può migliorare girando (meglio se furgonati o con impianti, in modo da fare tante discese nella stessa giornata) e lavorando in palestra (con esercizi per la forza resistente), ci sono anche altri fattori che ho notato che aumentano l'affaticamento durante le discese:

- rigidità: stare rigidi con braccia e gambe senza assorbire gli ostacoli comporta un maggiore affaticamento. Il muscolo in tensione deve assorbire tutte le asperità che si scaricano sul muscolo. Se invece lavori di anticipo, assorbi gli ostacoli, salti quando serve, oltre che migliorare la fluidità della guida ed il controllo, riduci l'affaticamento in quanto il muscolo invece di lavorare in isometria, lavora su un movimento più ampio.

- paura: inutile a dirsi, lo sappiamo tutti... La paura provoca la contrazione dei muscoli e l'irrigidimento. In questa condizione, si accumula acido lattico solo per la contrazione muscolare con conseguente indolenzimento e non si riesce a guidare in maniera attiva, con conseguente maggiore affaticamento.

- impostazione delle curve: può sembrare strano, ma curvare correttamente piegando molto la bici e distendendo la gamba esterna a caricare il pedale esterno, permette una distensione muscolare dei muscoli della gamba che scaricati dal peso anche per poco tempo, riscono a recuperare.
Lo sto notando di persona in questi ultimi tempi: se pieghi bene, anche nelle curve lunghe e veloci, oltre ad avere un maggior controllo, quei pochi secondi in cui la gamba è distesa cambiano moltissimo.

- affaticamento: dovuto a discese lunghe con poche pause, a fondi sconnessi, a percorsi tortuosi, ripidi e fisici. Per migliorare questo aspetto si deve lavorare sull'allenamento. Un trucchetto per scaricare la tensione dai muscoli sulle lunghe discese è quello di estendere completamente braccia e gambe, appena il sentiero è sufficientemente liscio, per farle riposare. Sedersi è sempre un terno al lotto, non si ha quasi controllo. Stando con braccia e gambe distesi si guida si passivamente, però in caso di bisogno si può intervenire più rapidamente, senza rimanere in balia della bici.
 
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alfy

Biker urlandum
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:nunsacci::nunsacci::nunsacci: nel giro di oggi molto tecnico ho cercato di "vedermi e sentirmi" ma il risultato non e' cambiato. O mi facevano male le mani, tenevo spesso frenato, il percorso era davvero pendente, mi divertivo ma dovevo fermarmi, o a volte sentivo tirare i tricipiti... Ho cercato di trovare la posizione centrale ma la paura di capottare era grande, percorso di montagna discesa da 1300 a 300 metri questo il percorso
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be ma 1000 mt di dislivello non sono pochi poi su un percorso tecnico e impegnativo.......
Io tutte le varie prove modifiche e i miglioramenti di tecnica li faccio sul solito giro che conosco a memoria e dove posso valutare vantaggi e svantaggi poi se è ok cerco di utilizzare le capacità aqcuisite anche sulle altre uscite
 
Ieri escursione il mtb fino alla cima di Pizzo Manolfo, alle porte di Palermo. Prima un'impegnativa salita con un dislivello di circa 800 metri sino alla cima, poi una discesa a ritroso per lo stesso percorso tutta su sentieri sterrati a tratti piuttosto sconnessi e scivolosi con ghiaia, pietre e fanghiglia. Nel tratto iniziale della discesa ho sbagliato la traiettoria in uno dei tornanti e sono stupidamente scivolato sulla ghiaia sbucciandomi leggermente un ginocchio:cry: ma non ho ripetuto l'errore ed ho completato il resto della discesa senza ulteriori capitomboli. Comunque, anche a detta dei miei compagni di uscita, è andata molto meglio delle altre volte: sto imparando a frenare soprattutto col posteriore, a stare leggermente alzato sulla sella (abbassata di un tantino prima della discesa) e a bilanciare meglio il peso. A forza di capitomboli a poco a poco sto imparando ad andare in mountain bike...

P.S.: alla fine della discesa mi sono accorto di aver forato e che la gomma di dietro era quasi del tutto sgonfia (infatti nel tratto finale sentivo un pò "pattinare" il posteriore). Nonostante questo la discesa è andata meglio delle volte precedenti;-)...
Io sono 12 o 13 anni che non cado, ed il solo pensiero di cadere mi fa stare male. Piuttosto preferisco fare le discese pericolose a piedi.
Per non cadere ti consiglio di mettere dei buoni pneumatici, aiutano molto. Ieri ho esordito con i tubless Geax Barro Mountain, sulle discese sconnesse con sassi e con il terreno in contropendenza, sono una tragedia! Ho fatto diversi tratti a piedi in discesa che con le vecchie Michelin facevo quasi sempre in bici. Secondo me dei buoni pneumatici sono importantissimi quando si fanno discese pericolose
 

FabioBt

Biker marathonensis
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Voglio dare anche io il mio contributo visto che sono uno di quelli che nonostante siano 20 anni che va' in MTB, e ci metto tutta la buona volonta' ,nelle discese ripide/tecniche con tornantini e contropendenza non c'e' niente da fare,ho paura e sono sempre al limite di cappottamento,un po' e' chiaro non ho proprio la bici adatta,un frontino leggero non aiuta,ma tutto si fa' visto che i miei amici lo fanno ugualmente con lo stesso tipologia di bici,addirittura se abbasso la sella vado peggio,non ho il "timone" che mi aiuta nei cambi direzionali,molto fa la tecnica e la bravura nell'imparare ma direi che e' un limite della mente oltre che di tecnica,ognuno ha i suoi limiti e le sue doti che si possono migliorare ma non cambiare radicalmente!
In ogni caso non mi sento inferiore a chi riesce meglio di me,ammetto che da molte soddisfazioni riuscire a fare cio' che prima non avresti mai fatto, ma bisogna metterci la testa e a volte avere il buon senso di rinunciare senza strafare,ci si puo' far male e non e' giusto!
 

Replay72

Biker infernalis
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Io sono 12 o 13 anni che non cado, ed il solo pensiero di cadere mi fa stare male. Piuttosto preferisco fare le discese pericolose a piedi.
Per non cadere ti consiglio di mettere dei buoni pneumatici, aiutano molto. Ieri ho esordito con i tubless Geax Barro Mountain, sulle discese sconnesse con sassi e con il terreno in contropendenza, sono una tragedia! Ho fatto diversi tratti a piedi in discesa che con le vecchie Michelin facevo quasi sempre in bici. Secondo me dei buoni pneumatici sono importantissimi quando si fanno discese pericolose

Monto le Kenda Blue Groove 2.1 con camera d'aria: vanno abbastanza bene su un pò tutti i tipi di fondi ma ieri il battistrada si è riempito di fanghiglia nel tratto in salita e ad un certo punto ho avuto la sensazione che le gomme non riuscissero ad aver sufficiente aderenza specie sulla ghiaia. In compenso in discesa hanno scaricato velocemente il fango e mi hanno garantito una buona tenuta.
 

SCUBIKER

Biker poeticus
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Voglio dare anche io il mio contributo visto che sono uno di quelli che nonostante siano 20 anni che va' in MTB, e ci metto tutta la buona volonta' ,nelle discese ripide/tecniche con tornantini e contropendenza non c'e' niente da fare,ho paura e sono sempre al limite di cappottamento,un po' e' chiaro non ho proprio la bici adatta,un frontino leggero non aiuta,ma tutto si fa' visto che i miei amici lo fanno ugualmente con lo stesso tipologia di bici,addirittura se abbasso la sella vado peggio,non ho il "timone" che mi aiuta nei cambi direzionali,molto fa la tecnica e la bravura nell'imparare ma direi che e' un limite della mente oltre che di tecnica,ognuno ha i suoi limiti e le sue doti che si possono migliorare ma non cambiare radicalmente!
In ogni caso non mi sento inferiore a chi riesce meglio di me,ammetto che da molte soddisfazioni riuscire a fare cio' che prima non avresti mai fatto, ma bisogna metterci la testa e a volte avere il buon senso di rinunciare senza strafare,ci si puo' far male e non e' giusto!

Quoto! La testa è la cosa più importante, secondo me ancora più della tecnica. Questa, in teoria, penso di conoscerla piuttosto bene, ciononostante in certe situazioni non riesco a lasciarmi andare. Gli amici con cui esco sono davvero bravi e certe volte è frustrante vedermeli sparire davanti nei single-trek in discesa, vedere con quale naturalezza e velocità balzano da un gradone ad una canalina, da una radice ad un gruppo di pietre smosse, tanto in estate quanto in inverno con il bagnato, sembra facciano un rodeo. Ed io che mi ripeto: "molla i freni che li raggiungi!" ed invece le dita rimangono inesorabilmente a metà corsa della leva perchè ora arriva il tornantino, poi cè quella grossa pietra nel mezzo e subito dopo una lunga e profonda canalina nel fango e così mi modero: "se mollo i freni più di così cado!" e così finisce che li trovo tutti in fondo alla discesa ad aspettarmi. Ultimamente risco a stargli leggermente più dietro e questo mi dà un certo conforto, ma è un progresso davvero minimo. In gara cerco di dare sempre il meglio in salita, mentre in discesa lascio sempre passare chi è più veloce e mi chiede strada (anzi, talvolta ho rischiato di cadere per fare spazio a che era nettamente più veloce di me).
Eppure la tecnica la conosco e la applico e non è servito passare ad una full, mettere gomme super grippose e tenerle sgonfie, come servono a poco i loro continui consigli: "vai più veloce, sii più aggressivo in discesa, vedrei che è più facile superare i punti peggiori!", alla fine è la testa che comanda ed il nostro istinto di conservazione. Spero solo che a forza di uscire con quegli scavezzacollo riesca a vincere i miei timori e mi possa lasciare andare. Un piccolo miglioramento mi sembra ci sia stato, ma sono ancora lontano.
 
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FabioBt

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Quoto! La testa è la cosa più importante, secondo me ancora più della tecnica. Questa, in teoria, penso di conoscerla piuttosto bene, ciononostante in certe situazioni non riesco a lasciarmi andare. Gli amici con cui esco sono davvero bravi e certe volte è frustrante vedermeli sparire davanti nei single-trek in discesa, vedere con quale naturalezza e velocità balzano da un gradone ad una canalina, da una radice ad un gruppo di pietre smosse, tanto in estate quanto in inverno con il bagnato, sembra facciano un rodeo. Ed io che mi ripeto: "molla i freni che li raggiungi!" ed invece le dita rimangono inesorabilmente a metà corsa della leva perchè ora arriva il tornantino, poi cè quella grossa pietra nel mezzo e subito dopo una lunga e profonda canalina nel fango e così mi modero: "se mollo i freni più di così cado!" e così finisce che li trovo tutti in fondo alla discesa ad aspettarmi. Ultimamente risco a stargli leggermente più dietro e questo mi dà un certo conforto, ma è un progresso davvero minimo. In gara cerco di dare sempre il meglio in salita, mentre in discesa lascio sempre passare chi è più veloce e mi chiede strada (anzi, talvolta ho rischiato di cadere per fare spazio a che era nettamente più veloce di me).
Eppure la tecnica la conosco e la applico e non è servito passare ad una full, mettere gomme super grippose e tenerle sgonfie, come servono a poco i loro continui consigli: "vai più veloce, sii più aggressivo in discesa, vedrei che è più facile superare i punti peggiori!", alla fine è la testa che comanda ed il nostro istinto di conservazione. Spero solo che a forza di uscire con quegli scavezzacollo riesca a vincere i miei timori e mi possa lasciare andare. Un piccolo miglioramento mi sembra ci sia stato, ma sono ancora lontano.
Ti riquoto!Sagge parole!!Noi andiamo forte in salita!:-)
 
Ti riquoto!Sagge parole!!Noi andiamo forte in salita!:-)
Anch'io vado forte in salita, ma purtroppo in MTB la discesa può far più selezione della salita. Ad esempio io faccio certe discese a 10 km/h di media, mentre gli scavezzacollo vanno a 30 o a 40 km/h di media. Tradotto in minuti, sono 4 minuti - 4 minuti e mezzo al km. guadagnati, un'enormità! Faccio un altro esempio: se io salgo ad una media di 7,5 km/h, e lo scavezzacollo sale a 5 km/h, io guadagno 2 minuti al chilometro, cioè meno di quanto guadagna, nei miei confronti, lo scavezzacollo in discesa. MORALE DELLA FAVOLA: entro certi limiti, limiti molto ampi, paga di più essere scavezzacollo in discesa, piuttosto che scalatori. Chiaramente certi discorsi non valgono su discese con fondo non troppo accidentato dove anche un fifone come me, può andare a velocità ben maggiori di 10 km/h
 

alfy

Biker urlandum
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:prost:
Anch'io vado forte in salita, ma purtroppo in MTB la discesa può far più selezione della salita. Ad esempio io faccio certe discese a 10 km/h di media, mentre gli scavezzacollo vanno a 30 o a 40 km/h di media. Tradotto in minuti, sono 4 minuti - 4 minuti e mezzo al km. guadagnati, un'enormità! Faccio un altro esempio: se io salgo ad una media di 7,5 km/h, e lo scavezzacollo sale a 5 km/h, io guadagno 2 minuti al chilometro, cioè meno di quanto guadagna, nei miei confronti, lo scavezzacollo in discesa. MORALE DELLA FAVOLA: entro certi limiti, limiti molto ampi, paga di più essere scavezzacollo in discesa, piuttosto che scalatori. Chiaramente certi discorsi non valgono su discese con fondo non troppo accidentato dove anche un fifone come me, può andare a velocità ben maggiori di 10 km/h
Forse in teoria è come dici tu ma la realta no quelli che escono con me in cima mi aspettano mentre io li aspetto a valle ma in gara sono molto più veloci di me
firmato da uno "scavezzacollo"tra virgolette perche comunque sia non mi piace rischiare oltre i miei limiti e non mi faccio mai problemi a scendere a piedi dove non me la sento. :prost:
 

FabioBt

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Anch'io vado forte in salita, ma purtroppo in MTB la discesa può far più selezione della salita. Ad esempio io faccio certe discese a 10 km/h di media, mentre gli scavezzacollo vanno a 30 o a 40 km/h di media. Tradotto in minuti, sono 4 minuti - 4 minuti e mezzo al km. guadagnati, un'enormità! Faccio un altro esempio: se io salgo ad una media di 7,5 km/h, e lo scavezzacollo sale a 5 km/h, io guadagno 2 minuti al chilometro, cioè meno di quanto guadagna, nei miei confronti, lo scavezzacollo in discesa. MORALE DELLA FAVOLA: entro certi limiti, limiti molto ampi, paga di più essere scavezzacollo in discesa, piuttosto che scalatori. Chiaramente certi discorsi non valgono su discese con fondo non troppo accidentato dove anche un fifone come me, può andare a velocità ben maggiori di 10 km/h
Si puo' parlare di selezione se si parla di competizioni,e poi e' tutto da verificare.Non e' il ripidone a fare la differenza tant'e' che a piedi qualche volta vai piu' veloce.
 

Danybiker88

Redazione
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Quoto! La testa è la cosa più importante, secondo me ancora più della tecnica. Questa, in teoria, penso di conoscerla piuttosto bene, ciononostante in certe situazioni non riesco a lasciarmi andare. Gli amici con cui esco sono davvero bravi e certe volte è frustrante vedermeli sparire davanti nei single-trek in discesa, vedere con quale naturalezza e velocità balzano da un gradone ad una canalina, da una radice ad un gruppo di pietre smosse, tanto in estate quanto in inverno con il bagnato, sembra facciano un rodeo. Ed io che mi ripeto: "molla i freni che li raggiungi!" ed invece le dita rimangono inesorabilmente a metà corsa della leva perchè ora arriva il tornantino, poi cè quella grossa pietra nel mezzo e subito dopo una lunga e profonda canalina nel fango e così mi modero: "se mollo i freni più di così cado!" e così finisce che li trovo tutti in fondo alla discesa ad aspettarmi. Ultimamente risco a stargli leggermente più dietro e questo mi dà un certo conforto, ma è un progresso davvero minimo. In gara cerco di dare sempre il meglio in salita, mentre in discesa lascio sempre passare chi è più veloce e mi chiede strada (anzi, talvolta ho rischiato di cadere per fare spazio a che era nettamente più veloce di me).
Eppure la tecnica la conosco e la applico e non è servito passare ad una full, mettere gomme super grippose e tenerle sgonfie, come servono a poco i loro continui consigli: "vai più veloce, sii più aggressivo in discesa, vedrei che è più facile superare i punti peggiori!", alla fine è la testa che comanda ed il nostro istinto di conservazione. Spero solo che a forza di uscire con quegli scavezzacollo riesca a vincere i miei timori e mi possa lasciare andare. Un piccolo miglioramento mi sembra ci sia stato, ma sono ancora lontano.

C'è molta differenza tra conoscere la teoria e poi metterla in pratica...

Anch'io conosco la teoria su come eseguire trick o manovre avanzate, che tuttavia non sono per niente in grado di mettere in pratica... Come ad esempio il manual: so come si fa, ma non riesco a farlo...

Acquisire la tecnica corretta richiede tempo e soprattutto girare il più possibile. Conoscere la teoria è il punto di partenza, il difficile è metterla in pratica.

Si puo' parlare di selezione se si parla di competizioni,e poi e' tutto da verificare.Non e' il ripidone a fare la differenza tant'e' che a piedi qualche volta vai piu' veloce.

Questa è la scusa che tirano in ballo quelli che non riescono a fare i passaggi :mrgreen:
Non è praticamente mai vero: in bici, in discesa, impieghi sempre meno tempo.

Comunque a parte il discorso gara, dove fare un passaggio può farti recuperare qualcosina in termini di tempo, anche in ambito non agonistico c'è la soddisfazione personale di chiudere i passaggi e di vedersi migliorare volta per volta...
 
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