Frenare in discese tecniche (possibilmente senza cappottare...)

  • Siete di quelli che, quando comincia a fare freddo, mettono la bici in garage e vanno in letargo, sdivanandosi fino alla primavera? Quest’anno avrete un motivo in più per tenervi in forma, e cioè la nostra prima Winter Cup, che prende il via il 15 novembre 2024 e si conclude il 15 marzo 2025.
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alfy

Biker urlandum
17/11/08
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ai piedi del subasio
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di ferro
scusami ma ti contraddici.
prima dichiari che "se restiamo tranquilli e lucidi riusciamo a scendere....." dopo invece dici"divertiamoci rispettando i nostri limiti....."
se una persona si sente insicura non può certo "violentarsi" per autoconvincersi di potercela fare, del resto i pronto soccorso son pieni di gente che "pensava di", a quel punto senza dover fare grandi rivoluzioni può andare per tentativi compiendo una alla volta le prove più sensate e vedendo se i risultati sperati arrivano o meno. non gli abbiamo mica consigliato di buttare tutto e comperarsi una big hit, solo di fare alcune prove. tutto qui.

Esattamente questo se rispetto i miei limiti e quelli del mezzo scendo da per tutto solo che se non mi sento sicuro sgancio un pedale o li sgancio entrambi o scendo dalla bici fino ad arrivare se sono in gruppo a farmi aiutare a portare giù la bici a mano e una volta superato l'ostacolo in sicurezza continuo a divertirmi per il resto dell'uscita.Certo che bisogna settare al meglio il mezzo ma sono solo rifiniture ultimamente la domenica esco con un gruppo molto variegato ci sono bici da 400 euro e bici da 9000 idem x età e tecnica e facciamo tutti lo stesso giro senza "violentarci"
 

mattebon

Biker tremendus
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Mapellum (BG)
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scusami ma ti contraddici.
prima dichiari che "se restiamo tranquilli e lucidi riusciamo a scendere....." dopo invece dici"divertiamoci rispettando i nostri limiti....."
se una persona si sente insicura non può certo "violentarsi" per autoconvincersi di potercela fare, del resto i pronto soccorso son pieni di gente che "pensava di", a quel punto senza dover fare grandi rivoluzioni può andare per tentativi compiendo una alla volta le prove più sensate e vedendo se i risultati sperati arrivano o meno. non gli abbiamo mica consigliato di buttare tutto e comperarsi una big hit, solo di fare alcune prove. tutto qui.

Scusami ma non vedo alcuna contraddizione nelle parole di Alfy. Essere "lucidi e tranquilli" non significa mica togliere i freni dalla bici e scendere alla pinolo di cane.
Significa solo stare tranquilli.
Uno può stare tranquillo sia con la bici settata al meglio (sarà più facile, peraltro), sia con la bici settata dal panettiere, con il lievito al posto dell'olio.
Che c'entra il violentarsi? Per superare un ostacolo che ti sembra insuperabile devi lavorare di tecnica, esperienza, e capacità di autocontrollo.
Qualche rischio te lo devi prendere, altrimenti non supererai mai nulla. A qualcuno va male (a me è andata male spesso), ma il bello del male è che passa sempre, mentre l'esperienza (acquisita) rimane.
Quelli cui va male, è spesso perchè cercano di superare il proprio limite come certi saltano per fare un tuffo particolarmente alto: a occhi chiusi, duri come un legno, badando solo a saltare e non a come lo si fa... in due parole, questi non sono "lucidi e tranquilli".
Quindi a conti fatti l'accoppiata "lucido & tranquillo" e "nel rispetto dei propri limiti" è a mio parere vincente per migliorare le proprie prestazioni, direi in qualsiasi frangente...

Ciao,

M.
 

BeerMaster

Biker immensus
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Leggo ora e cerco di dare anche io il mio contributo:

Il segreto per i passaggi ripidi è quello di non frenare (segue DOVEROSA precisazione).

Non devi cercare di rallentare in un ripido, è quanto di più sbagliato ci sia. Il cappotamento arriva a prescindere da: tipo di freni montati, copertoni, pressione copertoni, taratura forcella, posizione del corpo (questa influenza solo il momento in cui arriverà il cappottone).
La cosa fondamentale nell'affrontare un ripido non è rallentare quando nel ripido già ci si è ma è affrontarlo ad una velocità costante.
Fondamentale per poter fare questo è la velocità di ingresso con cui si accede al ripido che dev'essere quella che ci consente di arrivare fino al fondo senza dover rallentare ulteriormente! Al massimo si può accelerare ma rallentare è quanto mai pericoloso proprio perché ci si cappotta.

Quindi si arriva all'inizio del ripido, si prende visione con lo sguardo di tutta la linea che si percorrerà in modo da poter puntare il punto in cui si potrà rallentare (all'occorrenza) in sicurezza. Se necessario meglio studiare il passaggio e poi percorrerlo.
Questo è un punto cruciale! Senza avere una visione completa del tratto ripido che dobbiamo percorrere rischiamo di trovarci di fronte ad un ostacolo che ci spaventa o che per noi è difficile da affrontare con la necessità (o l'istinto) di dover frenare con i conseguenti rischi!
Bisogna guardare sempre molto in avanti per poter prevedere gli ostacoli ed essere pronti con largo anticipo per affrontarli, mai fissarci con lo sguardo a pochi centimetri davanti la nostra ruota anteriore. Il colpo d'occhio è essenziale, quindi sguardo puntato sempre il più possibile in avanti! (Questa regola vale SEMPRE per assurdo anche in salita :-) )

Se si tratta di un tratto ripido da guidare (con molte curve) vale sempre la regola di accedere a una velocità bassa e cercare di mantenerla. Questa velocità dev'essere necessariamente non troppo bassa ma relativamente fluida in proporzione alla nostra capacità di condurre il mezzo lungo le curve che dobbiamo affrontare. Se ci troviamo a voler andare troppo piano allora è più producente procedere a piedi piuttosto...

È fondamentale procedere per gradi. Non voglio dire che uno deve entrare a bomba nel passaggio per farlo, deve farlo sempre misurandosi con le proprie sensazioni di sicurezza o insicurezza. È probabile che all'inizio ci si sentirà molto insicuri a cercare di seguire queste regole ma con il tempo e la pratica sicuramente si arriverà ad un grado superiore di sicurezza che consentirà di affrontare i tratti ripidi.

A tutto quanto detto finora, si aggiunge, come già è stato detto anche da altri, la necessità di rimanere il più possibile rilassati sul mezzo (braccia e gambe NON RIGIDE) ma nel contempo reattivi e decisi negli spostamenti di peso laterali (ove necessario) per condurre le curve o percorrere eventuali contropendenze.

Assolutamente NON procedere troppo arretrati ma rimanere quando più possibile centrali. L'arretramento si rende necessario quando si sta frenando, per compensare la spinta in avanti esercitata sul corpo a causa, appunto, della frenata. Ma nel momento in cui si mantiene una velocità costante si può tranquillamente rimanere col busto e le spalle più avanti in modo da caricare maggiormente il peso sulla ruota anteriore garantendo maggiore e più sicura aderenza alla ruota anteriore!
 

tarcy

Biker assatanatus
18/10/03
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mazzano (BS)
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Scusami ma non vedo alcuna contraddizione nelle parole di Alfy. Essere "lucidi e tranquilli" non significa mica togliere i freni dalla bici e scendere alla pinolo di cane.
Significa solo stare tranquilli.
Uno può stare tranquillo sia con la bici settata al meglio (sarà più facile, peraltro), sia con la bici settata dal panettiere, con il lievito al posto dell'olio.
Che c'entra il violentarsi? Per superare un ostacolo che ti sembra insuperabile devi lavorare di tecnica, esperienza, e capacità di autocontrollo.
Qualche rischio te lo devi prendere, altrimenti non supererai mai nulla. A qualcuno va male (a me è andata male spesso), ma il bello del male è che passa sempre, mentre l'esperienza (acquisita) rimane.
Quelli cui va male, è spesso perchè cercano di superare il proprio limite come certi saltano per fare un tuffo particolarmente alto: a occhi chiusi, duri come un legno, badando solo a saltare e non a come lo si fa... in due parole, questi non sono "lucidi e tranquilli".
Quindi a conti fatti l'accoppiata "lucido & tranquillo" e "nel rispetto dei propri limiti" è a mio parere vincente per migliorare le proprie prestazioni, direi in qualsiasi frangente...

Ciao,

M.

la contraddizione è dovuta al fatto che in prima battuta dice che concentrandosi e rimanendo tranquilli si scende dovunque mentre successivamente dice che bisogna rispettare i propri limiti. o l'una o l'altra. perchè se ho timore e rispetto i miei limiti ANCHE concentrandomi DEVO scendere dalla bici.
ma dopo ha spiegato cosa intendeva, dunque è tutto ok. ciao.
 

tarcy

Biker assatanatus
18/10/03
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mazzano (BS)
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Esattamente questo se rispetto i miei limiti e quelli del mezzo scendo da per tutto solo che se non mi sento sicuro sgancio un pedale o li sgancio entrambi o scendo dalla bici fino ad arrivare se sono in gruppo a farmi aiutare a portare giù la bici a mano e una volta superato l'ostacolo in sicurezza continuo a divertirmi per il resto dell'uscita.Certo che bisogna settare al meglio il mezzo ma sono solo rifiniture ultimamente la domenica esco con un gruppo molto variegato ci sono bici da 400 euro e bici da 9000 idem x età e tecnica e facciamo tutti lo stesso giro senza "violentarci"
ora ho compreso. dal precedente intervento sembrava di capire che bastasse rimanere tranquilli e concentrati per affrontare un passaggio particolarmente difficile mentre in realtà sei d'accordo che qualche volta sia meglio scendere a piedi.
per questo ho parlato di "violenza". ci abbiamo provato in passato ad affrontare dei passaggi simili solo con l'ottimismo. qualche volta ha funzionato, qualche volta siamo caduti, in qualche rara occasione siamo finiti al P.S.
ciao.
 
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ilmitico

Biker ultra
27/3/09
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NAPOLI
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Quoto in pieno BeerMaster. Certo è che prima di utilizzare bene le tecnica descritta, capiterà di frenare nel punto sbagliato e... via. L'importante è non irrigidirsi per la paura, dita leggere sui freni, non stringere la bici tra le ginocchia e, ripeto sempre, utilizzare delle protezioni, anche leggere, ma che non solo ti proteggono ma ti aiutano anche ad essere più rilassato.
 

sal_pp_mtb

Biker ciceronis
10/10/08
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Viterbo
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Condivico l'intervento di BeerMaster.

Personalmente amo più le discese tecniche che quelle veloci, ma anche in tratti quasi trialistici, in certi ounti la velocità è fondamentale per permettere al mezzo di superare l'ostacolo, che può essere anche una discesa ripida.

Anche io non inendo dire che si deve fare tutto a 300 all'ora, ma avere la giusta velocità, passare troppo piano in punti particolari può garantire la caduta, e più di una volta mi è successo, e ringrazio le protezioni che utilizzo sempre e ovunque.

saluti
 

alfy

Biker urlandum
17/11/08
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ai piedi del subasio
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di ferro
Dopo l'intervento di beermaster rimane poco da aggiungere se non che almeno per quanto mi riguarda io ho proprio bisogno di visualizzare mentalmente da prima il passaggio che andro ad affrontare lui ci spiega bene la tecnica rallento raggiungo la velocita adeguata e osservo il trcciato QUI io ho bisogno di avere ben chiaro in mente quello che vado a fare perchè fa parte del mio bagaglio ho perchè lo sta facendo chi mi precede e se non mi sento sicuro mi fermo e scendo sarà per la prossima volta poi ci sta che sbaglio e cado o mi blocco ma se non mi prende quello stato d'animo di paura/ansia(cosa che all'inizio mi accadeva e col tempo sempre meno,ma non è che ora non accada più) posso tornare indietro e riprovare il passaggio o continuare senza compromettere il resto del giro alla fine io il consiglio che posso dare non sapendo spiegare bene come beemaster è di visualizzare più volte mentalmente quello che facciamo/faremo e anche dopo a casa quando ancora c'è l'adrenalina in circolo ripensare a ciò che abbiamo fatto bene e a dove abbiamo sbagliato da li ci verranno in mente la soluzioni per migliorare la nostra tecnica e anche il settaggio della bici sperimentando di volta in volta nuove soluzioni
 

BeerMaster

Biker immensus
24/1/07
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Una con le ruote
Particolare da aggiungere:
in caso di emergenza se ci si trova a voler frenare per lo meno lesinare l'uso dell'anteriore e al massimo abusare del posteriore! Questo permette di allontanare rischi di cappottoni :loll:
 

alfy

Biker urlandum
17/11/08
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di ferro
Particolare da aggiungere:
in caso di emergenza se ci si trova a voler frenare per lo meno lesinare l'uso dell'anteriore e al massimo abusare del posteriore! Questo permette di allontanare rischi di cappottoni :loll:

Anche se forse non è ne la tecnica più corretta ne la più elegante soprattutto con l'anthem(biammortizzata)mi capita di usare molto più il freno dietro tanto che mi accorgo che è ora di cambiare le pastiglie quando finisco quelle dietro con la front le cambiavo una volta si una no(la metà delle anteriori)
 

Stefano565

Biker infernalis
17/8/10
1.915
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Vicenza
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canyon
Ho letto con molto interesse la discussione e seguo i consigli anche di un amico con cui esco, mi capita spesso nei lunghi tratti in discesa tecnici di avere dolori, quasi crampi alle mani pur essendo allenato tanto da dovermi fermare per il recupero. Impugno il manubrio con troppa forza? Mi viene spontaneo :nunsacci:
 

tarcy

Biker assatanatus
18/10/03
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mazzano (BS)
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rimani troppo teso. devi cercare di rimanere sempre attento, perchè la distrazione può farci cadere proprio mentre non ce lo aspetteremmo, ma allo stesso tempo devi essere tranquillo. in ofndo ti stai divertendo (o almeno dovresti). ciao. o-o
 

mattebon

Biker tremendus
12/12/07
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Mapellum (BG)
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Ho letto con molto interesse la discussione e seguo i consigli anche di un amico con cui esco, mi capita spesso nei lunghi tratti in discesa tecnici di avere dolori, quasi crampi alle mani pur essendo allenato tanto da dovermi fermare per il recupero. Impugno il manubrio con troppa forza? Mi viene spontaneo :nunsacci:

... Probabile, la tensione involontaria gioca dei brutti scherzi. L'esperienza e la presenza mentale in genere risolvono il problema, o quanto meno una buona parte dello stesso.

Un altro punto importante di cui forse si è parlato poco è la capacità di padroneggiare le... situazioni di stallo.
Per "situazioni di stallo" intendo quei punti in cui a causa del fondo impegnativo, sei costretto a procedere a velocità prossime allo zero.

Riuscire a mantenere l'equilibrio (il "surplace", come lo chiamano in molti) da fermi, mantenerlo "in tranquillità", così come la capacità di mettere un piede a terra - in punti molto pendenti - nel posto giusto, senza particolare fatica grazie sempre all'esperienza nel farlo, cambiano molto le cose.
Un gioco divertente da fare e molto utile è dilettarsi a decidere una linea da percorrere tra gli ostacoli e come dire, inseguire la sensazione di "controllo totale" di corpo e mezzo, ci mette poi nelle condizioni migliori per affrontare più o meno qualunque cosa.

Abbiamo detto tutto?

M.
 

BeerMaster

Biker immensus
24/1/07
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Bike
Una con le ruote
Ho letto con molto interesse la discussione e seguo i consigli anche di un amico con cui esco, mi capita spesso nei lunghi tratti in discesa tecnici di avere dolori, quasi crampi alle mani pur essendo allenato tanto da dovermi fermare per il recupero. Impugno il manubrio con troppa forza? Mi viene spontaneo :nunsacci:

Andiamo un pochino OT ma anche io ho avuto per tanto tempo il tuo problema e anche ora non è che sia totalmente passato in certe situazioni si presenta ancora. Se come dici l'allenamento non ti manca probabilmente il tuo problema è la tensione. Cerca di rimanere rilassato sulla bici, di assecondarla maggiormente sia con le gambe che con le braccia in modo da diventare estensione della bici e "sospensione umana"... prova a osservarti, probabilmente nei tratti più difficili e in cui sei più in difficoltà tenderai a tenere più rigidi gli arti e questo spesso è la causa dei dolori che descrivi. Sforzati di rimanere più rilassato e di far lavorare gambe e braccia pur mantenendo una presa salda sul manubrio (certo non c'è bisogno di stritolarlo :loll:)
 

alebuk

Biker velocissimus
23/4/07
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Ho letto con molto interesse la discussione e seguo i consigli anche di un amico con cui esco, mi capita spesso nei lunghi tratti in discesa tecnici di avere dolori, quasi crampi alle mani pur essendo allenato tanto da dovermi fermare per il recupero. Impugno il manubrio con troppa forza? Mi viene spontaneo :nunsacci:

con quante dita freni?
sei pesante?
hai dei freni adeguati?
scendi molto veloce o vai piano?
come sono messe le leve sul manubrio?
stai in piedi?
l'angolazione dei polsi?
il tipo di manopole?


... non mi viene in mente altro da controllare per il problema.....
 

motobimbo

Biker nirvanensus
30/9/08
28.900
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Cimino
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reputazioni ricevute vecchio forum: 11.988
con quante dita freni?
sei pesante?
hai dei freni adeguati?
scendi molto veloce o vai piano?
come sono messe le leve sul manubrio?
stai in piedi?
l'angolazione dei polsi?
il tipo di manopole?


... non mi viene in mente altro da controllare per il problema.....

la larghezza della piega?
 

Replay72

Biker infernalis
7/10/10
1.955
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Palermo
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Bergamont Revox ltd 29"
Leggo solo ora le ultime tre pagine di post e vedo con piacere che la discussione ha attirato l'interesse di molti. Ringrazio tutti per i loro consigli e valuto particolarmente utile l'ottimo post di BeerMaster. Penso che il mio, attualmente, sia principalmente un problema di tecnica ancora acerba e di paura che mi prende su determinati passaggi sui quali ancora non riesco ad andare in modo disinvolto col risultato che la tensione nervosa e la rigidità muscolare mi giocano brutti scherzi. Non credo che il problema sia la misura del telaio o la bici che uso: mio cognato fino a pochi mesi fa usava una bici praticamente presa al mercatino e riusciva a farci in sella senza batter ciglio tratti sui quali tuttora io con la mia blasonata Cannondale mi trovo in difficoltà. Ho sostituito i freni a disco meccanici di serie con degli Shimano idraulici che sto finendo di rodare e sicuramente ho fatto un salto di qualità in termini sia di potenza che di modulabilità ma adesso tocca a me imparare a padroneggiare al meglio il mezzo di cui dispongo. Mi sono avvicinato a questa disciplina da meno di due anni ed esco con un gruppetto di bikers tutti più bravini di me: all'inizio mi sentivo un tantino frustrato per il fatto che su certi tratti loro andavano tranquilli ed io entravo in crisi, ora ho imparato da un lato ad accettare i miei limiti e dall'altro a non rinunciare a migliorare anche a prezzo di qualche ruzzolone (la prima domenica dell'anno in un passaggio un tantino ripido ed ostico sono volato sulle pietre ed ho leggermente abbozzato il telaio della mia bella:cry:... per fortuna è in un punto in cui non si nota molto). Quando proprio non me la sento vado a piedi o seguo un percorso meno tecnico ma il più delle volte faccio appello al coraggio ed all'orgoglio, mi lancio dietro il resto del gruppo e, a poco a poco, sento di star iniziando a fare dei passi in avanti. Ultimamente in un paio di occasioni ho rifatto degli itinerari sui quali in passato mi ero trovato in difficoltà e mi sono ritrovato a percorrerli in modo molto più disinvolto e rilassato divertendomi ed avendo anche la sensazione di fare molta meno fatica rispetto alle volte precedenti. Insomma, credo che quel che mi ci voglia sia tanto allenamento e fare esperienza, tutto il resto verrà da se. Se ogni tanto beccherò qualche caduta pazienza, fa parte del gioco e serve proprio per imparare... Quando è il caso, sempre meno spesso spero, se valuterò di non esser pronto per affrontare un particolare passaggio o un tratto particolarmente tecnico farò un pezzetto a piedi o seguirò un percorso alternativo: meglio affrontare le cose per gradi che non fare i kamikaze e poi dover star fermi settimane o mesi per riprendersi da qualche infortunio serio. L'importante è divertirsi e godersi la bellezza dei posti che attraversiamo nei nostri giri in mtb.
 
Leggo solo ora le ultime tre pagine di post e vedo con piacere che la discussione ha attirato l'interesse di molti. Ringrazio tutti per i loro consigli e valuto particolarmente utile l'ottimo post di BeerMaster. Penso che il mio, attualmente, sia principalmente un problema di tecnica ancora acerba e di paura che mi prende su determinati passaggi sui quali ancora non riesco ad andare in modo disinvolto col risultato che la tensione nervosa e la rigidità muscolare mi giocano brutti scherzi. Non credo che il problema sia la misura del telaio o la bici che uso: mio cognato fino a pochi mesi fa usava una bici praticamente presa al mercatino e riusciva a farci in sella senza batter ciglio tratti sui quali tuttora io con la mia blasonata Cannondale mi trovo in difficoltà. Ho sostituito i freni a disco meccanici di serie con degli Shimano idraulici che sto finendo di rodare e sicuramente ho fatto un salto di qualità in termini sia di potenza che di modulabilità ma adesso tocca a me imparare a padroneggiare al meglio il mezzo di cui dispongo. Mi sono avvicinato a questa disciplina da meno di due anni ed esco con un gruppetto di bikers tutti più bravini di me: all'inizio mi sentivo un tantino frustrato per il fatto che su certi tratti loro andavano tranquilli ed io entravo in crisi, ora ho imparato da un lato ad accettare i miei limiti e dall'altro a non rinunciare a migliorare anche a prezzo di qualche ruzzolone (la prima domenica dell'anno in un passaggio un tantino ripido ed ostico sono volato sulle pietre ed ho leggermente abbozzato il telaio della mia bella:cry:... per fortuna è in un punto in cui non si nota molto). Quando proprio non me la sento vado a piedi o seguo un percorso meno tecnico ma il più delle volte faccio appello al coraggio ed all'orgoglio, mi lancio dietro il resto del gruppo e, a poco a poco, sento di star iniziando a fare dei passi in avanti. Ultimamente in un paio di occasioni ho rifatto degli itinerari sui quali in passato mi ero trovato in difficoltà e mi sono ritrovato a percorrerli in modo molto più disinvolto e rilassato divertendomi ed avendo anche la sensazione di fare molta meno fatica rispetto alle volte precedenti. Insomma, credo che quel che mi ci voglia sia tanto allenamento e fare esperienza, tutto il resto verrà da se. Se ogni tanto beccherò qualche caduta pazienza, fa parte del gioco e serve proprio per imparare... Quando è il caso, sempre meno spesso spero, se valuterò di non esser pronto per affrontare un particolare passaggio o un tratto particolarmente tecnico farò un pezzetto a piedi o seguirò un percorso alternativo: meglio affrontare le cose per gradi che non fare i kamikaze e poi dover star fermi settimane o mesi per riprendersi da qualche infortunio serio. L'importante è divertirsi e godersi la bellezza dei posti che attraversiamo nei nostri giri in mtb.
Io le discese pericolose le faccio a piedi, senza pensarci due volte. Io faccio Mountan Bike per il benessere psico-fisico, sono un ex podista, se cado e mi faccio male il benessere psico-fisico va a FARSI FOTTERE! Al limite se non ho voglia di scendere di bicicletta, evito le discese pericolose, così risolvo il problema. Io comunque mi chiedo, perchè nelle gare di MTB, mettono discese oscene? Gli scavezzacollo non hanno le gare per downhill per sfogarsi?
 

BeerMaster

Biker immensus
24/1/07
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Bike
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meglio affrontare le cose per gradi che non fare i kamikaze e poi dover star fermi settimane o mesi per riprendersi da qualche infortunio serio.

esatto! mio malgrado questo l'ho dovuto imparare sulla mia pelle... a parte gli infortuni e le cadute banali tipo contusioni varie alle cosce, mani o spalle, mi sono rotto il 5 metacarpo una volta con intervento per riduzione in sintesi della frattura (2/3 mesi di stop) e poi, l'ultima, frattura delle ossa ischio pubiche... altri 2 mesi di stop... entrambi gli infortuni in gare, la prima Superenduro e la seconda una DH Marathon...
Adesso l'approccio è tutto diverso, te lo posso assicurare, meglio mettere da parte l'orgoglio o lo spirito agonistico certe volte e scendere a piedi! È molto più intelligente che cercare di fare a tutti i costi un passaggio per farsi vedere o per voler per forza fare il risultato...
 

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