energia nucleare

Intanto che noi italiani ci facciamo le pippe sul NO al nucleare, appena al di là delle alpi stanno per costruire altre 3 centrali.

[url]http://www.teletext.ch/TSI/108-00.html[/URL]

E noi andremo giustamente a comprare energia anzichè produrla, per avere i nostri boschi più verdi e mari più blu.



Qui sul forum ho letto: non c'è gusto a essere intelligenti in Italia.........


Ho dovuto rileggere più volte per capire...
Ora ho capito!
Che io sia miracolosamente diventato più intelligente?
:smile:
 

tettabeta

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Intanto che noi italiani ci facciamo le pippe sul NO al nucleare, appena al di là delle alpi stanno per costruire altre 3 centrali.

http://www.teletext.ch/TSI/108-00.html

E noi andremo giustamente a comprare energia anzichè produrla, per avere i nostri boschi più verdi e mari più blu.



Qui sul forum ho letto: non c'è gusto a essere intelligenti in Italia.........

1) Tra noi e loro ci sono piu' catene montuose

2) omissis

3) Gli schvizzeri hanno gia' avuto una loro Chernobil. Ma gli e' andata molto di culo, perche' stavano ancora scherzando. (hint: Lucens)

4) Ogni tanto mi piace essere ignorante.

Gnap
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zeromeno

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Intanto che noi italiani ci facciamo le pippe sul NO al nucleare, appena al di là delle alpi stanno per costruire altre 3 centrali.

http://www.teletext.ch/TSI/108-00.html

E noi andremo giustamente a comprare energia anzichè produrla, per avere i nostri boschi più verdi e mari più blu.



Qui sul forum ho letto: non c'è gusto a essere intelligenti in Italia.........

- gli svizzeri hanno un scacco di soldi(molti anche di italiani:cucù:) fermi li',ovvio che le valutazioni economiche sono ben diverse da chi soldi non ne ha neppure per fare le cose ordinarie come l'italia
-il livello di democrazia della svizzera è molto piu' evoluto di quello italiano,evidentemete il popolo svizzero è favorevole; altrettanto non direi del popolo italiano
-chissa' perchè se la facessero gli svizzeri anche da noi sarei un po' meno contrario anch'io:smile:
 

kikhit

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Intanto che noi italiani ci facciamo le pippe sul NO al nucleare, appena al di là delle alpi stanno per costruire altre 3 centrali.

[url]http://www.teletext.ch/TSI/108-00.html[/URL]

E noi andremo giustamente a comprare energia anzichè produrla, per avere i nostri boschi più verdi e mari più blu.



Qui sul forum ho letto: non c'è gusto a essere intelligenti in Italia.........


oltre e non esserci gusto nell'essere intelligenti, non c'è gusto neppure nel leggere bene....vero? ;-)

sul link c'è solo scritto che degli specialisti hanno dato il loro parere favorevole alla costruzione di tre impianti, ma ci sono ancora da fare delle valutazioni, tra cui quella fondamentale relativa alla sismicità dei siti...
io non ho letto né di autorizzazioni di un qualche parlamento o governo, nè di approvazioni definitive...ma solo 'avallo di principio' da parte di esperti...:spetteguless:
 

tettabeta

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oltre e non esserci gusto nell'essere intelligenti, non c'è gusto neppure nel leggere bene....vero? ;-)

sul link c'è solo scritto che degli specialisti hanno dato il loro parere favorevole alla costruzione di tre impianti, ma ci sono ancora da fare delle valutazioni, tra cui quella fondamentale relativa alla sismicità dei siti...
io non ho letto né di autorizzazioni di un qualche parlamento o governo, nè di approvazioni definitive...ma solo 'avallo di principio' da parte di esperti...:spetteguless:

Ocio, che in soldoni gli svizzeri stan pensando di raddoppiare le potenze installate (mi sembra che i siti in questione siano gia' sede di centrali nucleari).

Quindi le ssismicita' servono praticamente a fava. (ovvero: gli svizzeri stan diventando sempre piu' italiani :-) )

Oltretutto, gli svizzeri han fatto fior di referendum dall'esito controverso...


Rosti & rivella,
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kikhit

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Ocio, che in soldoni gli svizzeri stan pensando di raddoppiare le potenze installate (mi sembra che i siti in questione siano gia' sede di centrali nucleari).

Quindi le ssismicita' servono praticamente a fava. (ovvero: gli svizzeri stan diventando sempre piu' italiani :-) )

Oltretutto, gli svizzeri han fatto fior di referendum dall'esito controverso...


Rosti & rivella,
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si, ma finché non c'è un atto del governo che dia il via ai lavori.....le centrali nuove non possono essere date per certe...poi in Svizzera non si è in Italia...ma anche lì non penso non abbiano i loro problemi...
 

fabio-no-drop

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Solo per dire che:
- mr precisino ha ragione, non hanno detto che le faranno, ma se hanno fatto uno studio per realizzarle, vuol dire che AD OGNI MODO l'intenzione c'è. Però la precisazione ci sta.
-mr precisino 2, non conta se hanno già fatto la loro Chernobil, il punto è che se qualcosa va male, non saranno certo le alpi a ripararci, che sia in Francia, in Svizzera o in repubblica Ceca.

Questo per dire che se anche noi ci opponessimo sempre al nucleare, non saremo di certo i paladini del mondo pulito e sano... visto che poi basta un ACNA bis per fare danni a lungo termine come il nucleare. Solo che di aziende simili ce ne sono a bizzeffe sul nostro suolo, che però si alimentano da fonti straniere.
 
Solo per dire che:
... ma se hanno fatto uno studio per realizzarle, vuol dire che AD OGNI MODO l'intenzione c'è. ...
Non è detto.
A pensare male si fa peccato...
Ma da buon peccatore posso dirti che anche gli studi di fattibilità che riguardano particolari opere, hanno un valore in termini di prestazioni professionali pari a bilanci di stati dell'Africa.
Questo per dire che uno studio di fattibilità può costare svariati milioni, ma molti credimi, tanto da divenire "bissenesse" di per se, anche se l'opera non verrà mai realizzata.
Chiamiamola "forma di scambio di favori".
E ti garantisco che non sarebbe una novità... Ma questo sicuramente già lo sai.
 
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tettabeta

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Il nucleare di per se e' una gran cosa.

Ma ci sono le scorie, e ci sono gli italiani, che gia' con le scorie normali (vedi Napoli) non ci sanno fare, ed ho gia' detto di Saluggia.

Il giorno che potro' prendere un treno o un aereo in Italia ed arrivare a destinazione felice (del servizio e delle tariffe), pulito e in orario allora vorra' dire che siam pronti per il nucleare.

Ci vorrebbe il Natta della situazione (il chimico) che scoprisse un sistema per azzerare il problema dei materiali irraggiati e del combustibile esausto.

Gnap
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fabio-no-drop

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Il giorno che potro' prendere un treno o un aereo in Italia ed arrivare a destinazione felice (del servizio e delle tariffe), pulito e in orario allora vorra' dire che siam pronti per il nucleare.


Gnap
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In Svizzera il servizio è molto buono ma se chiedi agli svizzeri i treni non sono sicurissimi e il biglietto "è sempre più caro".

Della serie: non si può accontentare tutti.
 

tettabeta

Biker dantescus
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In Svizzera il servizio è molto buono ma se chiedi agli svizzeri i treni non sono sicurissimi e il biglietto "è sempre più caro".

Della serie: non si può accontentare tutti.

Immagino che anche i maldiviani si rompano le balle, e i nativi di Whistler non sappiano che farsene delle montagne. :-)

Ok.

Ma da qui ad avere una centrale atomica gestita come gestiscono le grandi strutture dalle nostre parti (es.: Malpensa, Expo 2015, ....) direi proprio di NO, GRAZIE, NO.

:-)

Ciao caro
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akiro

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Questo per dire che se anche noi ci opponessimo sempre al nucleare, non saremo di certo i paladini del mondo pulito e sano... visto che poi basta un ACNA bis per fare danni a lungo termine come il nucleare. Solo che di aziende simili ce ne sono a bizzeffe sul nostro suolo, che però si alimentano da fonti straniere.

qualcuno deve pur iniziare con il mondo pulito e sano
 

S.E.K.A O.N.E

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Bassa- Parmense
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Ecco le BioMasse che poco hanno di BIO ,se poi aggiungi Italia,
chi si fida?







PAVIA - maxi operazione «Dirty Energy» a cura del corpo Forestale
Traffico illecito di rifiuti: sequestrato l'impianto della Riso Scotti Energia
Ai domiciliari anche Giorgio Radice, presidente del consiglio di amministrazione

PAVIA - maxi operazione «Dirty Energy» a cura del corpo Forestale

Traffico illecito di rifiuti: sequestrato l'impianto della Riso Scotti Energia

Ai domiciliari anche Giorgio Radice, presidente del consiglio di amministrazione

Sigilli all'impianto Riso Scotti Energia (Milani)
Sigilli all'impianto Riso Scotti Energia (Milani)
MILANO - Doveva produrre energia pulita, invece smaltiva rifiuti non consentiti. La centrale a biomasse Riso Scotti Energia di Pavia è stata messa sotto sequestro mercoledì mattina, durante l’operazione «dirty energy», coordinata dalla procura della Repubblica di Pavia – diretta dal procuratore capo Gustavo Adolfo Cioppa – e condotte dai sostituti Roberto Valli, Luisa Rossi e Paolo Mazza. Sette persone sono finite agli arresti domiciliari, tra cui il presidente della società, Giorgio Radice e il direttore dell’impianto, Massimo Magnani, gli indagati nel complesso sono 12. Inoltre, sono stati sequestrati 40 mezzi ed eseguite 60 perquisizioni in tutta Italia.

SCARTO DEL RISO - La Riso Scotti Energia, società di proprietà della Riso Scotti, era destinata, in principio, allo smaltimento, attraverso una centrale a biomasse, della lolla del riso, un sottoprodotto della lavorazione industriale impiegato come ottimo combustibile. In seguito, grazie a un’evoluzione della normativa, l’impianto era autorizzato a smaltire anche rifiuti speciali non pericolosi: «Il coinceneritore – commenta Ugo Mereu, comandante regionale della Lombardia del Corpo forestale – sulla carta era un vero e proprio fiore all’occhiello, poiché serviva a smaltire uno scarto della produzione e, al contempo, a creare energia rinnovabile da reimpiegare in azienda. Purtroppo però abbiamo constatato che le cose non stavano così».

RIFIUTI NON CONSENTITI - Secondo le indagini condotte dal Corpo forestale, nell’impianto, insieme alla lolla, si bruciavano anche rifiuti di varia natura (tra cui legno, plastiche, imballaggi e fanghi di depurazione di acque reflue) con concentrazioni di inquinanti (soprattutto metalli pesanti) superiori ai limiti consentiti dalla legge. Un traffico di 40.000 tonnellate di rifiuti urbani e industriali non regolarmente trattati, provenienti da impianti di smaltimento in Piemonte, Lombardia, Veneto, Friuli, Emilia Romagna, Toscana e Puglia. Tutto ciò era possibile grazie ai falsi certificati rilasciati da laboratori di analisi chimiche compiacenti, per un giro d’affari che, secondo le prime stime, si aggira intorno ai 30 milioni di euro, grazie anche agli incentivi statali che questo genere di impianti riceve: «Il guadagno illecito principale proviene, oltre che dallo smaltimento dei rifiuti, dalla vendita di energia rinnovabile, per la quale sono previsti incentivi statali», conferma Paolo Moizi, comandante provinciale del Corpo forestale di Pavia. L’azienda, avrebbe venduto la propria energia (in realtà non pulita) a un prezzo elevato, perché incentivato, alla rete nazionale: «Inoltre – prosegue Moizi – nell’impianto era stato installato un secondo generatore, che ufficialmente sarebbe dovuto servire in caso di malfunzionamento del primo, ma che in realtà produceva ugualmente energia». La lolla miscelata con scarti industriali, inoltre, veniva anche venduta, senza alcuna autorizzazione, per la produzione di lettiere per animali, in particolare pollame e suini, e per la produzione di pannelli di legno.

ESCLUSE INFILTRAZIONI MAFIOSE - La centrale, che si trova alle porte di Pavia, ha probabilmente immesso in atmosfera emissioni oltre il limite consentito: «E’ un filone d’indagine successivo – spiega Mereu – ciò che noi abbiamo constato, tuttavia, è che la centralina di rilevamento presente nell’impianto funzionava male: dai report non risultavano variazioni tra una rilevazione e l’altra. Impossibile non accorgersene». Le indagini condotte dal Nucleo investigativo provinciale di polizia ambientale e forestale di Pavia del Corpo forestale dello Stato, in collaborazione con personale della polizia di Stato - Gabinetto regionale della polizia scientifica di Milano e Direzione centrale anticrimine di Roma, sono durate due anni. La maxi operazione, che ha richiesto l’impiego di 250 agenti del Corpo forestale e di 25 poliziotti, è la prima nel settore delle smaltimento delle biomasse: «Sono impianti relativamente giovani ed è necassario incrementare i controlli, visto il giro d’affari che muovono, anche se questo tipo di indagini sono molto difficili, perché richiedono elevate competenze tecniche». Dell’inchiesta si sta occupando la Direzione Distrettuale Antimafia di Milano, coordinata dal procuratore aggiunto Ilda Boccassini: «Per ora non abbiamo elementi per affermare che sia coinvolta la criminalità organizzata, ma per legge quando un’indagine si occupa di traffico illecito di rifiuti, la competenza spetta alla DDA», conclude Mereu.
 

S.E.K.A O.N.E

Biker tremendus
23/11/04
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jesi ci Insegna

La nascita del Comitato "Tutela della Salute e dell'Ambiente della Vallesina" avviene proprio quando l’accordo di riconversione dello zuccherificio Sadam di Jesi sembrava cosa fatta.

Probabilmente l’intervento del rappresentante del Comitato jesino all’assemblea tenutasi il 2 luglio a Girola (Fermo) che ha visto la presenza di Cittadini e rappresentanti politici deve aver creato un po’ di scompiglio. Infatti, da parte di Regione e Gruppo Eridania-Sadam, si è avuta una improvvisa “esigenza” di accelerazione delle autorizzazioni, tanto che dopo pochissimo tempo è pervenuta in Comune una richiesta URGENTE di riunione fra rappresentanti del Gruppo Sadam e politici Jesini per la firma definitiva dell’accordo.

La nascita di un movimento di semplici Cittadini che cita numeri e dati scientifici, dimostrando di muoversi agevolmente nella complessità della questione, ha condotto i nostri amministratori politici verso una posizione di maggior cautela, rinunciando alla firma dell’accordo prevista per il giorno 9 luglio (come invece aveva richiesto Sadam) ed anzi chiedendo quel giorno stesso ulteriori spiegazioni in merito ad una problematica che non può essere decisa così rapidamente, in pieno luglio, quando sarebbe addirittura difficile informare la Cittadinanza su un tema così fondamentale per Jesi.

Ma quali sono questi dati e questi numeri? Quali sono i dubbi che aleggiano su un progetto di riconversione così complesso?
Sarà sicuramente impossibile in un solo articolo, riportare tutte le domande che sempre più in questi giorni i cittadini si stanno ponendo sulla riconversione.Partiamo quindi dal fatto più eclatante: quello che riguarda la costruzione di una CENTRALE ELETTRICA A BIOMASSE nel luogo in cui si trova attualmente lo zuccherificio. Si tratta di una centrale che produrrà energia elettrica bruciando olio di palma immesso in due grandi motori di tipo navale.

La centrale avrà una potenza di 18 MegaWatt e l’olio proverrà per la maggior parte da coltivazioni in Indonesia, Malesya e paesi del terzo mondo, dove vengono ogni anni disboscati centinaia di ettari di foresta vergine ( http://www.avvisatore.it/Default_Dettaglio.asp?IdArt=5337 ) per far posto alle piantagioni di palma. Quindi già si crea un problema serio di carattere planetario legato ad impianti della tipologia di quello previsto a Jesi. E non a caso Regioni italiane come Liguria e Toscana hanno bandito dai loro territori centrali elettriche che utilizzano oli vegetali provenienti da zone lontanissime

Prima perplessità: come è possibile pensare di realizzare un impianto per produrre energia che probabilmente avrà bisogno, se si considera l’intera filiera e l’intero processo, di più energia di quella che produce?

L’olio estratto nei suddetti paesi, infatti, sarà trasportato tramite petroliere fino al largo di Falconara Marittima, sarà stoccato presso la raffineria API e sarà trasportato fino a Jesi tramite autocisterne, creando così ulteriori perplessità: quale sarà l’impatto di questi tir che viaggeranno continuamente durante tutto l’anno (e non come succedeva ai tempi di funzionamento dello stabilimento Eridania quando il traffico era concentrato soprattutto nei mesi della campagna dello zuccherificio)? E poi…… Come sarà possibile effettuare il controllo di ciò che entra in centrale? Come si fa a controllare il contenuto delle cisterne? Come è possibile sapere esattamente cosa verrà bruciato? Domande a cui sembra difficile trovare risposte esaurienti, ma dietro le quali si nasconde una insidia davvero grave: il problema della DIOSSINA.

Tale sostanza, infatti, si produce ogni qualvolta avvengano combustioni a temperature relativamente basse (come quelle all’interno dei motori marini previsti nella centrale) in presenza di cloro. Quindi, chi ci garantisce che le coltivazioni di palma dei Paesi in via di sviluppo da cui importiamo l’olio siano “biologiche” cioè fatte senza l’uso di pesticidi, che nella maggior parte dei casi, contengono tale sostanza?

E’ proprio di poco tempo fa, la notizia di una centrale a biomasse ad Argenta che, un anno dopo aver ricevuto la certificazione ISO come “Centrale modello” è stata posta sotto sequestro dall’Autorità Giudiziaria dal momento che, in maniera praticamente casuale, è stato scoperto che al suo interno veniva bruciato legno trattato e non vergine come previsto, con conseguenze devastanti proprio in ordine alla produzione di diossina e di altri inquinanti
C’è da sottolineare che la diossina è classificata come elemento tossico sicuramente cancerogeno. Ciò significa che se una persona entra in contatto con tale sostanza, non ha una probabilità di contrarre il cancro, ma la CERTEZZA!!

Rimane poi l’enorme problema dell’impatto ambientale a livello locale, anche in condizione di reale ottimo e perfetto funzionamento. Facciamo un calcolo molto semplice, ma di estrema efficacia per far capire alla cittadinanza la gravità di quello che stanno per impiantare. Un raffronto fra la Centrale a Biomasse proposta da Sadam ed il TRAFFICO CITTADINO.

Una centrale ad olio di palma da 18 MW brucerà circa 60.000 tonnellate di olio all'anno (fonte protocollo d'intesa 3 luglio 2008) che verranno immessi, come già detto, in due immensi motori di tipo navale.Dunque, 60.000 tonnellate l'anno equivalgono a 60.000.000 kg di olio bruciato all'anno.
60.000.000 Kg di olio equivalgono, considerando 0,8 il peso specifico dell'olio di palma, a 75.000.000 di litri di carburante olio consumato all'anno.

Se consideriamo che una automobile diesel può percorrere mediamente 12 Km con un litro (mi tengo estremamente basso, anche perché l'olio ha una resa leggermente inferiore al gasolio), tutto ciò equivale a 900.000.000 km l'anno di distanza compiuti in automobile.Cioè a 900.000.000 diviso 365 giorni = 2.465.753 di km al giorno.
Consideriamo un parco macchine di 40.000 unità otteniamo 2.465.753 / 40000 = 61,64 Km per ognuna al giorno.

Cioè, costruire la nuova centrale equivale ad avere a Jesi altre 40.000 automobili in più a quelle attuali (cioè PIU' DEL TRIPLO) ognuna delle quali compierebbe ogni giorno all'interno della città circa 62 Km, tutti i giorni, sabato, domenica, e festivi compresi!

Il tutto per … al massimo 10 posti di lavoro!!! Ma dell’aspetto occupazionale e di altre questioni inerenti questo mega progetto di riconvesione cercherò di parlare in prossimi articoli. Solo due piccole anticipazioni……Sadam usufruirà di 70 milioni di euro di contributi pubblici dalla Comunità Europea per la dismissione dell’impianto, più circa 25 milioni di euro all’anno di contributi pubblici nazionali, cioè prelevati direttamente dalle tasche dei contribuenti italiani tramite la bolletta elettrica (CIP6 e Certificati Verdi), per la nuova centrale. Il sospetto che il progetto sia una sorta di operazione finanziaria e che ci sia poco di industrialmente solido, è davvero alto…..
 

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