energia nucleare

kikhit

Biker incredibilis
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Se i criteri per scegliere le zone sono fatti da "esperti" io tremo al pensiero che questi "esperti" le costruiscano veramente le centrali.


se gli esperti si piegano a 90° a meri interessi economci come quando scelsero il Vajont per la diga e tacciarono come infondati i timori di altri esperti che dicevano che lì una diga non ci dovesse stare...beh...tremo anche io...
 

shrdlu

Biker poeticus
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Eccomi.

Mi fa piacere che ci sia gente che abbia voglia di discutere argomentando le risposte e contribuendo positivamente alla discussione.

(...)
Ecco, questo è già un argomentare che trovo più accettabile rispetto al tuo primo intervento... ma l'importante è chiarirsi. L'ho tagliato per evitare di fare un post chilometrico.
Tanto per scoprire le carte, nell'87 io avevo messo la crocetta sul si per le centrali nucleari (o no, non ricordo come era formulata la domanda, comunque le centrali le volevo) ed ero disposto ad averne una a Carovigno, ad una sessantina di km da casa (Nardò)... ma eravamo negli anni '80, guardavo DriveIn e DJ Television, avevo il mito dello scienziato che fa le cose per bene ed avevo una discreta fiducia nella scienza e nella tecnologia, oltre a qualche anno in meno di te.
Poi ho visto un po' meglio come funziona il mondo ed ho capito che dappertutto, e forse particolarmente in Italia, l'interesse economico fa passare in secondo piano le misure di sicurezza. Ho visto che le certificazioni volontarie (ISO 9001, ISO 14000, ecc...) sono volontarie nel senso che il certificato paga il certificatore... e lascio immaginare quanti sono i casi di certificazione negata. Ho scoperto che la normativa europea prevede per gli impianti di incener... ops, volevo dire termovalorizzazione, dei controlli per pochi giorni all'anno con preavviso al gestore dell'impianto di almeno 15 giorni... e anche qui, se non rientri nei margini in queste condizioni sei proprio un gran pirlotto. Ho scoperto che l'inceneritore al Gerbido dovrà avere un camino alto abbastanza da non far fermare gran parte dei fumi sulla collina di Moncalieri... ma se i fumi, come sosteneva Calgaro (medico e vice sindaco di Torino), non sono dannosi perché filtrati completamente, dove sarebbe il problema se si fermassero sulla collina di Moncalieri?
Alla luce di questo, per quanto sia ancora convinto che è possibile avere centrali a fissione tecnicamente sicure, ho cambiato idea sull'averle installate sul territorio ed in particolare "in my backyard" (ad avercelo il giardino!).
Quindi, oltre all'analisi se tutto va bene, vorrei avere un'informazione completa sui rischi se il gestore lima troppo sulle misure di sicurezza. Cosa può succedere se si costruiscono pale eoliche che si rompono con un vento troppo forte a causa di un risparmio eccessivo nei materiali? Cosa può succedere se fonde il nocciolo di una centrale a fissione perché il gestore ha tagliato i costi?
Torno a ripetere che secondo me, però, il problema è un altro. Se si chiede agli italiani se vogliono spendere per installare pannelli solari (anche solo solare termico, non necessariamente fotovoltaico) allora tutti diranno "NO". Se invece si propone di dirottare i fondi destinati al nucleare per far fare degli investimenti sul solare, geotermico, eolico, ecc... per la produzione distribuita di energia... senza trascurare l'isolamento termico per ridurre la richiesta di energia... allora forse i "NO" sarebbero molti meno e tanti si farebbero i conti sul ritorno dell'investimento in un impianto di generazione autonomo accoppiato ad una sostanziale ristrutturazione.
Io credo che, a parte una minoranza strutturale di ebeti, la maggioranza abbia molta più capacità di scelta di quanto si voglia far credere, basta che abbia le informazioni corrette.
Credo che molti vorrebbero comprare cibi biologici e produzioni locali banalmente perché sono più buoni da mangiare e poi, incidentalmente, hanno una distribuzione dei ricavi più etica e fanno bene alla salute. Non lo fanno perché costano uno sproposito rispetto alla produzione industriale... ed i prezzi non scendono perché poca gente compra biologico (anche se in corso Regina al sabato ci sono code piuttosto lunghe alle casse). Non so come abbiano fatto, ma in Spagna la differenza di costo tra cibi biologici e cibi "normali" è molto più ridotta e molta più gente mangia biologico e produzioni locali. Il fatto che in Spagna, come in Francia e, parzialmente, in Irlanda, nei supermercati siano molto più rare le provenienze della frutta da paesi stranieri rispetto all'Italia mi fa sospettare che ci sia qualcosa dietro. Di nuovo, se invece di finanziare il ponte sullo stretto e la TAV, si sovvenzionassero le produzioni locali in modo da innescare un ciclo virtuoso di minor prezzo al consumo e maggior consumo, magari togliendo agevolazioni alla grande distribuzione (che, sia chiaro, non è il demonio)... allora magari comprare a km 0 non sarebbe più un grande sacrificio.
Certo che quasi tutti vorrebbero avere le piazze illuminate 24 ore su 24 ed i computer accesi sempre, perché non sanno quanto costa. Facciamo sapere quanto costa questo (sia in termini economici che energetici) e vediamo quanti preferibbero le piazze illuminate ad un risparmio diretto nel portafogli.
Certo, tutto questo andrebbe a toccare interessi economici non trascurabili. E qui torniamo al "money makes the world go round", in particolare al fatto che la ricchezza ha una sua legge di gravitazione universale per cui le particelle di ricchezza tendono ad attrarsi ed a creare ammassi sempre più grandi... lasciando tra gli ammassi degli spazi sterminati di vuoto e povertà. Pensare a mega impianti mi fa pensare che dietro un impianto c'è un gestore che si arricchisce a scapito della "massa". Pensare a impianti piccoli e distribuiti è sicuramente meno efficiente, ma corrisponderebbe ad una redistribuzione della ricchezza per cui non ci sarebbe il gestore straricco, ma neppure il poveraccio. A livello globale la media sarebbe, probabilmente, più bassa, però non ci sarebbero le code della distribuzione con gli straricchi e gli strapoveri... insomma, mediamente mangeremmo tutti un terzo di pollo ma non ci sarebbe chi ne mangia uno intero e neppure chi resta a digiuno.
Da quello che ne sapevo io, il compito di un GOVERNO dovrebbe essere appunto di GOVERNARE l'evoluzione e l'organizzazione sociale secondo principi che derivano dalla cultura umanistica ed applicando tecniche che derivano dalla cultura scientifica... sogno, vero? Beh, a quasi 43 anni mi piace continuare a sognare.
 
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STARBUCK

Biker ultra
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e dove ho scritto che tu stessi facendo proselitismo? e chi ha detto di non esporre il tuo punto di vista? regalano code di paglia?:smile:

ho semplicemente mostrato l'assurdità di una discussione incentrata su ideali consultazioni popolari che mai potrebbero avere luogo.. ;-)
Originalmente inviato da kikhit

Cito: ..."infatti qui si è al bar, non si raccolgono firme per indire un referendum,.... " secondo te che vuol dire che vuol dire citando il mio post? L'italiano non credo sia una opinione. :nunsacci:

Dato che si dialoga al "bar" se pure si volesse parlare di una ipotetica consultazione popolare non credo ci siano problemi giusto?

P.S. Non so ...ora mi informo al banco "code di paglia" .... perchè te ne interessa una?:smile:
 

voyager

Biker tremendus
6/12/05
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Mi permetto di fare una similitudine al tuo discorso:
Un'auto a benzina (similitudine con una centrale nucleare) funziona meglio di una elettrica (pannello fotovoltaico), eppure il mercato automobilistico sta iniziando (a rilento) ad investire su questa nuova tecnologia più pulita e indipendente.

Il futuro non è il nucleare ma l'energia rinnovabile, la terra l'abbiamo sfruttata anche troppo, e nuovi giacimenti di uranio o aumentare la produzione farebbe bene al pianeta? Io credo di no.

Mi dispiace ma il parallelismo non regge. A conti fatti una automobile elettrica, oggi, ha un impatto ambientale in termini di emissioni di poco inferiore a quello di un mezzo comune.
Presupponendo che l'energia per produrre un automobile elettrica sia lo stesso di una tradizionale è vero che una volta su strada la prima consumerà molto meno carburante, ma l'elettricità per caricare le batterie deriva al 99,9% da produzioni per combustioni di combustibili fossili.

Da punto di vista scientifico (e non di marketing/immagine/populismo/politica..) l'autombile elettrica, AL GIORNO D'OGGI, è la più grande inutilità che si possa immaginare.
Con questo tipo di vetture non si fa altro che DECENTRARE L'EMISSIONE DI AGENTI INQUINANTI. Tale emissione viene spostata dal singolo motore in centro città alla grande centrale elettrica in periferia, con gaudio di assessori comunali e pseudo-ecologisti di turno.

In effetti in questo momento il numero di vetture elettriche è relativamente basso, quindi siamo ancora nella fase de "il gioco vale la candela" poichè le centrali elettriche sono in grado di soddisfare la richiesta senza aumentare la produzione. Tuttavia, se il numero dovesse aumentare in maniera considerevole nei prossimi anni (come sbandierano con sorriso da salvatori del mondo i grandi produttori di auto) la rete nazionale non sarebbe più in grado di fornire tutta l'energia necessaria. Si dovrebbe allora procedere con la costruzione di nuove centrali elettriche e ritornerebbe di gran moda il caro vecchio NUCLEARE.

Signori....non se ne esce! O cambiamo la testa investendo ogni singolo centesimo nella ricerca per il miglioramento della resa delle fonti alternative (che ripeto sono decisamente inefficienti, a parità di investimento, in questo momento) oppure possiamo continuare a giocare a fare gli ECOSALVATORI girando con la nostra "Prius" posticipando il momento in cui il problema si ripresenterà.

Se continuiamo a sostenere questo tipo di evoluzione, nella quale gli stessi produttori di auto ci propongono il palliativo, stiamo solo partecipando ad allungare la loro vita non quella del nostro pianeta!
 

kikhit

Biker incredibilis
9/12/03
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Originalmente inviato da kikhit

Cito: ..."infatti qui si è al bar, non si raccolgono firme per indire un referendum,.... " secondo te che vuol dire che vuol dire citando il mio post? L'italiano non credo sia una opinione. :nunsacci:

Dato che si dialoga al "bar" se pure si volesse parlare di una ipotetica consultazione popolare non credo ci siano problemi giusto?

P.S. Non so ...ora mi informo al banco "code di paglia" .... perchè te ne interessa una?:smile:

si, prendimene un paio, così mi faccio due risate!

continuo a non capire dove abbia sostenuto il fatto che tu stia facendo proselitismo..scusa ma in quello da te riportato proprio non lo leggo...anzi...l'unica frase che hai riportato era proprio diretta a fugare i tuoi manifesti timori circa i rischi di una consultazione del popolo (ritenuto da te incapace di valutare) sul nucleare!
ma siamo OT, e cogli pure i significati che vuoi...se poi hai bisogno vengo con l'estintore...per la coda!:smile::smile::smile:
 

bis

Biker augustus
29/12/08
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Voyager, ci sono anche la auto ibride.
Di fatto non tutti i costruttori si stanno buttando sull'elettrico puro, alcuni rimangono su soluzioni, che in futuro, vedranno piccoli motori termici contribuire all'equilibrio energetico di auto con indole elettrica.
Da bravo fisico dovresti anche sapere che il rendimento del motore elettrico e' ben maggiore di un qualsiasi carnot e soprattutto che grazie alla presenza di batterie, una buona parte di energia oggi buttata alle ortiche, puo esser recuperata e riutilizzata senza sporcare in giro.
 

kikhit

Biker incredibilis
9/12/03
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Mi dispiace ma il parallelismo non regge. A conti fatti una automobile elettrica, oggi, ha un impatto ambientale in termini di emissioni di poco inferiore a quello di un mezzo comune.
Presupponendo che l'energia per produrre un automobile elettrica sia lo stesso di una tradizionale è vero che una volta su strada la prima consumerà molto meno carburante, ma l'elettricità per caricare le batterie deriva al 99,9% da produzioni per combustioni di combustibili fossili.


quali conti?

non riesco a capire se parli di auto ibride (come la prius, che non necessitano di carica tramite rete elettrica) o solo elettriche, visto che parli di consumi minori dell'una rispetto all'altra...

perché tralasciando le elettriche 'pure' che sono ancora indietro, le ibride non necessitando di carica della batteria (se non da nuova una prima carica) e non spostano i consumi dall'auto alla centrale...

la scienza insegna che ci va chiarezza, le premesse vanno esplicitate così come l'oggetto su cui verte l'indagine e la discussione ;-)

poi tu parli di resa delle fonti alternative di contro al nucleare, a parità di investimenti...ma non capisco a quali investimenti di riferisci...che importi? Su queli fonti basi la tua argomentazione?

Perché, essendo io abbastanza ignorante in materia, se provo a pormi la questione che tu hai liquidato con così tanta facilità:

con un investimento economico x, che resa avrò in a) fonti rinnovabili b) centrale nucleari; e quali costi sono necessari per costruire e attivare una centrale di contro ad una rete di produzioni piccole e distribuite di rinnovabili?
Se mi metto a considerare tanti fattori (e di certo ne scordo moltissimi) come i costi di smaltimento, gestione, messa in sicurezza, indennizzo e opere compensative per le aree interessate, indennizzi dati nei decenni a venire, come avviene oggi nelle aree in passato interessate da centrali nucleari che ancora beneficiano di fondi statali per il 'disturbo' subito.
Senza contare i fondi per la prevenzione dei rischi, e i preventivi per il fronteggiare eventuali incidenti (non esiste sicurezza al 100%).
Inoltre i costi sociali, di svalutazione degli immobili di chi in quelle aree risiede, i vari costi sociali, ecc.

Ecco, se provo a pormi codesta domanda, non so dare risposta...
 
Che il tema fosse complesso credo nessuno avesse il dubbio.
Verissimo che lo strumento utilizzato per dibattere non sia il migliore.
Quello che emerge, e mi sembra innegabile in quanto trasuda da molti (non dico tutti) interventi, che ci sia una critica nei confronti dell'approccio esclusivamente scientifico.
Molti (ripeto, non dico tutti) non si "fidano" della ipotetica commissione di "tecnici/scienziati" che dovrebbe operare le scelte energetiche tutelando la collettività ed impedendo le ingerenze della sconsiderata opinione del “popolino”
Questo perché spesso, anzi sempre mi sembra di capire, nello sviluppo di temi importanti, ovvero molto danarosi, convergono interessi politici ed economici che deviano il processo "progettuale" dal percorso puramente scientifico al labirinto dell'interesse di ristrette lobby.
Trovo ciò molto comprensibile in quanto la storia esattamente questo ci ha insegnato.
Non credo di aver sbagliato di molto questa analisi.
Ciò riporta in tema la tediosissima teoria dell'approccio ideologico al tema, che molti (non dico tutti) non condividono.
Riflettiamo:
10 : 5 = 2
10 : 2 = 5
queste operazione sono correttamente eseguite quindi la correttezza scientifico/matematica del risultato è garantita.
Il problema è cosa rappresenti tale operazione e a che conclusioni possa indurre.
Mi spiego meglio, se 10 sono gli “euri” e rispettivamente 5 e 2 sono le persone tra cui spartirli... Scienza vuole che sia da privilegiare il secondo risultato... Meglio 10 euro diviso due persone... Ma già questa è ideologia...

Le conclusioni e relative implicazioni sono ovvie ma ciascuno resterà della propria idea.
Mi viene ancora in mente il tal Nobel.
Le ideologie hanno fallito quando, per attuarle si è brutalmente applicato il pragmatismo.
Per fortuna, in molti casi sono cadute, evitando ulteriori inaccettabili brutalità... Ma ciò non significa che le speculazioni intellettuali, pratiche che precorrono le idee (da queste derivano le ideologie) siano improduttive... Anzi sono ciò che spesso ha portato al buon esisto di esperimenti tecnico/scientifici.
Anche se qualcuno è convinto che se due più due fa quatto... Quattro è per forza giusto!
Quanto sopra per dimostrare, e ne sono intimamente convinto, che il “popolino” possa e debba sempre e comunque esprimersi in prima persona, senza delegare...
Maturazione voglia portare a consuetudine il diritto alla cultura ed all'informazione.
Aggiungo, prima di parlare di numeri non sarebbe meglio tracciare le guida condivise su cui sviluppare la discussione.
 

shrdlu

Biker poeticus
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Da punto di vista scientifico (e non di marketing/immagine/populismo/politica..) l'autombile elettrica, AL GIORNO D'OGGI, è la più grande inutilità che si possa immaginare.
Con questo tipo di vetture non si fa altro che DECENTRARE L'EMISSIONE DI AGENTI INQUINANTI. Tale emissione viene spostata dal singolo motore in centro città alla grande centrale elettrica in periferia, con gaudio di assessori comunali e pseudo-ecologisti di turno.
Su questo hai ragionissima. Indipendentemente se auto elettriche o ibride. Il motore elettrico avrà pure un'efficienza altissima, ma la produzione e la distribuzione hanno le loro perdite. Inoltre la produzione, in grandissima parte, usa fonti non rinnovabili.
A questo aggiungerei che la Prius consumerà poca benzina, ma le batterie (non so di che tipo siano) sono sottoposte ad uno stress enorme e durano molto meno dei tre anni medi di una batteria tipica... e le batterie, di qualunque tipo, non sono proprio le cose più semplici da smaltire.
Anche il sistema stop&start mi convince sino ad un certo punto. Non so bene come funzioni nel dettaglio, ma sono sicuro che piacerà tanto agli elettrauti che cambieranno tante spazzole dei motorini di avviamento.
In parte mi sembra il meccanismo dei motori ad idrogeno che la BMW (di base a Monaco di Baviera) spingeva tanto. Il fatto che le maggiori aziende che lavorano sul ciclo dell'idrogeno (prodotto in massima parte partendo da idrocarburi) fossero basate intorno alla su citata Monaco di Baviera era solo un caso. Senza contare che, se TUTTE le auto scaricassero vapor d'acqua, per passeggiare in centro ci servirebbero le branchie... ok, meglio delle maschere antigas che servono oggi, ma sarebbe comunque un problema perché, anche se si disperde e condensa molto più velocemente della CO2, il vapor d'acqua è comunque un gas serra.
Il problema non è tanto qual è l'accumulatore di energia, se batteria o idrogeno o il camion che trasporta la benzina... il problema è come si produce l'energia che viene accumulata.
Insomma, io queste cose le vedo come sperimentazioni interessanti da approfondire, ma ancora piuttosto lontane da un uso generalizzato.
 

sembola

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Quello che emerge, e mi sembra innegabile in quanto trasuda da molti (non dico tutti) interventi, che ci sia una critica nei confronti dell'approccio esclusivamente scientifico.
Molti (ripeto, non dico tutti) non si "fidano" della ipotetica commissione di "tecnici/scienziati" che dovrebbe operare le scelte energetiche tutelando la collettività ed impedendo le ingerenze della sconsiderata opinione del “popolino”
Giustissimo.

Lo stesso però deve valere anche per chi "non si fida" degli scienziati che dicono che i combustibili fossili sono in esaurimento e che stanno avvelenando il mondo.

Rischia di diventare un argomento scivoloso.
 

bis

Biker augustus
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A questo aggiungerei che la Prius consumerà poca benzina, ma le batterie (non so di che tipo siano) sono sottoposte ad uno stress enorme e durano molto meno dei tre anni medi di una batteria tipica... e le batterie, di qualunque tipo, non sono proprio le cose più semplici da smaltire.
Anche il sistema stop&start mi convince sino ad un certo punto. Non so bene come funzioni nel dettaglio, ma sono sicuro che piacerà tanto agli elettrauti che cambieranno tante spazzole dei motorini di avviamento.
Allora, da possessore di un Honda insight, ti correggo un filo e visto che sei un ing, non ti dovrebbe essere difficile seguirmi.
Le batterie sono garantite 8 anni.
Il motore elettrico e' in serie con quello termico.
Si tratta di un un sottile (2.5cm) "motore" in grado di produrre coppia se il computer apre il circuito con le batterie (da 100v) o di inviare corrente alle batterie se si toglie il piede dal gas o si sta frenando.
Lo start&stop non ha bisogno di un motorino d'avviamento (cribbio :-)
... Togli il piede dal freno e il solito computer ... manda corrente al motore elettrico che, ripartendo fa quello che farebbe normalmete quando in movimente vien chiamato in aiuto al motore termico.

te capi' .. cerea ;-)
 

kikhit

Biker incredibilis
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Su questo hai ragionissima. Indipendentemente se auto elettriche o ibride. Il motore elettrico avrà pure un'efficienza altissima, ma la produzione e la distribuzione hanno le loro perdite. Inoltre la produzione, in grandissima parte, usa fonti non rinnovabili.
A questo aggiungerei che la Prius consumerà poca benzina, ma le batterie (non so di che tipo siano) sono sottoposte ad uno stress enorme e durano molto meno dei tre anni medi di una batteria tipica... e le batterie, di qualunque tipo, non sono proprio le cose più semplici da smaltire.
Anche il sistema stop&start mi convince sino ad un certo punto. Non so bene come funzioni nel dettaglio, ma sono sicuro che piacerà tanto agli elettrauti che cambieranno tante spazzole dei motorini di avviamento.
In parte mi sembra il meccanismo dei motori ad idrogeno che la BMW (di base a Monaco di Baviera) spingeva tanto. Il fatto che le maggiori aziende che lavorano sul ciclo dell'idrogeno (prodotto in massima parte partendo da idrocarburi) fossero basate intorno alla su citata Monaco di Baviera era solo un caso. Senza contare che, se TUTTE le auto scaricassero vapor d'acqua, per passeggiare in centro ci servirebbero le branchie... ok, meglio delle maschere antigas che servono oggi, ma sarebbe comunque un problema perché, anche se si disperde e condensa molto più velocemente della CO2, il vapor d'acqua è comunque un gas serra.
Il problema non è tanto qual è l'accumulatore di energia, se batteria o idrogeno o il camion che trasporta la benzina... il problema è come si produce l'energia che viene accumulata.
Insomma, io queste cose le vedo come sperimentazioni interessanti da approfondire, ma ancora piuttosto lontane da un uso generalizzato.


per quanto riguarda Prius, le batterie attualmente in uso durano più di tre anni...anche se nel caso di un'auto ibrida sarebbe più corretto valutare la loro durata in termnini di km percorsi, e superano i 140-150.000km...e direi che non è male.
toyota comunque garantisce le batterie per 8 anni e 160.000km, ragion per cui, anche considerando troppo ottimistiche tali cifre (anche se vorebbe dire dovere sostituire tutte le batterie in garanzia con costi non indifferenti per l'azienda), hanno comunque una durata ragionevole, molto prossima alla vita media di un'auto.

Il problema dell'idrogeno allo stato attuale (fonte: un maico che fa proprio ricerca su questo al Politecnico di Torino) non è tanto la necessità di sviluppare branchie o meno, quanto quello dello stoccaggio..ovvero ed in parole povere non si è ancora trovato un materiale che abbia caratteristiche tali da permettere di trattenere le molecole di idrogeno, ma al tempo stesso di rilasciarle per 'fare il pieno' sehnza dovere utilizzare grandi quantità di energia e produrre instabilità pericolose.
E siamo ancora in alto mare, a quel che mi viene detto, per giungere alla possibilità di utilizzare su larga scala l'idrogeno e non solo prototipi a fini sperimentali, propagandistici, pubblicitari, scientifici, o che volete voi.
 

kikhit

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Lo stesso però deve valere anche per chi "non si fida" degli scienziati che dicono che i combustibili fossili sono in esaurimento e che stanno avvelenando il mondo.

Rischia di diventare un argomento scivoloso.


motivo di dubbio ce n'è per tutti...però c'è una differenza qualitativa tra una valutazione scientifica effettuata tra gli altri anche da enti indipendenti circa la disponibilità di una risorsa (idrocarburi) e i suoi effetti che sono piuttosto evidenti, e la valutazione di una commissione (di ovvia nomina politica, non è il 'popolino' ad eleggerla) circa la fattibilità ed esigenza di centrali nucleari che implicano il movimento di ingenti quantitivi di denaro pubblico. ;-)
 

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motivo di dubbio ce n'è per tutti...però c'è una differenza qualitativa tra una valutazione scientifica effettuata tra gli altri anche da enti indipendenti circa la disponibilità di una risorsa (idrocarburi) e i suoi effetti che sono piuttosto evidenti, e la valutazione di una commissione (di ovvia nomina politica, non è il 'popolino' ad eleggerla) circa la fattibilità ed esigenza di centrali nucleari che implicano il movimento di ingenti quantitivi di denaro pubblico. ;-)

Differenza qualitativa che potrei non percepire o non capire. Chi mi garantisce che l'ente "indipendente" lo sia davvero e non sia succube di interessi occulti? :nunsacci:

La risposta è: la credibilità accademica. Difficile però che l' "uomo della strada" abbia i mezzi culturali e tecnici per fare queste valutazioni, tanto più in un mondo in cui i problemi complessi vengono ridotti a slogan di grande impatto ma di minima utilità.
 

shrdlu

Biker poeticus
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Allora, da possessore di un Honda insight, ti correggo un filo e visto che sei un ing, non ti dovrebbe essere difficile seguirmi.
Le batterie sono garantite 8 anni.
Il motore elettrico e' in serie con quello termico.
Si tratta di un un sottile (2.5cm) "motore" in grado di produrre coppia se il computer apre il circuito con le batterie (da 100v) o di inviare corrente alle batterie se si toglie il piede dal gas o si sta frenando.
Lo start&stop non ha bisogno di un motorino d'avviamento (cribbio :-)
... Togli il piede dal freno e il solito computer ... manda corrente al motore elettrico che, ripartendo fa quello che farebbe normalmete quando in movimente vien chiamato in aiuto al motore termico.

te capi' .. cerea ;-)
Ritiro il dubbio sulle batterie, forse era un problema delle prime ibride tipo la Civic intorno al 2000.
Il dubbio sullo stop&start era relativo non alle auto ibride, ma a quelle con motore solo a combustione.
 

zeromeno

Biker paradisiacus
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in questo momento vi scrivo da un nord-est allagato:rosik:

ma ci rendiamo conto che viviamo in un paese che non è nemmeno in grado di gestire la ordinaria manutenzione e messa in sicurezza della rete idrica,canali che sono stati scavati 2 secoli fa e che non hanno nemmeno i fondi per la manutenzione,idrovore risalenti al ventennio che da allora sono rimaste pressochè invariate
Ma con queste premesse come si puo' pensare -in italia - a costruire centrali nucleari?
Serebbe come se io non avessi i soldi per riparare i rubinetti di casa e pensassi di costruirmi un thermarium con piscina e sauna:cucù:
Ma dai...cerchiamo di essere concreti :medita:
 
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kikhit

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ma ci rendiamo conto che viviamo in un paese che non è nemmeno in grado di gestire la ordinaria manutenzione e messa in sicurezza della rete idrica,canali che sono stati scavati 2 secoli fa e che non hanno nemmeno i fondoi per la manutenzione,idrovore risalenti al ventennio che da allora sono rimaste pressochè invariate
Ma con queste premesse come si puo' pensare -in italia - a costruire centrali nucleari?
Serebbe come se io non avessi i soldi per riparare i rubinetti di casa e pensassi di costruirmi un thermarium con piscina e sauna:cucù:
Ma dai...cerchiamo di essere concreti :medita:


togli il sarebbe, e mettici l'è....

la rete ferroviaria è penosa, i pendolari non hanno treni e si fanno goni gionro un'ora in piedi, le stazioni minori vengono chiuse e declassate a fermate....facciamo la TAV.
la salerno-reggio calabria è ben lungi dall'essere terminata, ma facciamo un bel ponte che colleghi reggio calabria con messina.
 

Fisico

Biker ciceronis
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Differenza qualitativa che potrei non percepire o non capire. Chi mi garantisce che l'ente "indipendente" lo sia davvero e non sia succube di interessi occulti? :nunsacci:

La risposta è: la credibilità accademica. Difficile però che l' "uomo della strada" abbia i mezzi culturali e tecnici per fare queste valutazioni, tanto più in un mondo in cui i problemi complessi vengono ridotti a slogan di grande impatto ma di minima utilità.

La tua risposta è ragionevole, ma non risolutiva.
La democrazia senza istruzione effettivamente è pericolosa, ma anche ipotizzare una scientificocrazia non è esente da rischi. Gli scienziati sanno fare bene il loro lavoro (spesso, non sempre), ma la politica (quella con la P maiuscola che da tempo non vediamo) è un'altra cosa e in passato altri hanno pensato ad affidare le decisioni comuni a chi ci sa fare... nessuno ha avuto una bella fine.
Quanto al tuo accenno sulla credibilità scientifica... purtroppo nel mondo in cui viviamo anche quella è difficile da discriminare. Le ultime rivelazioni sul IPCC (scienziati illustri che hanno camuffato i risultati degli studi sui cambiamenti climatici per questioni di fondi di ricerca) è desolante.
 

kikhit

Biker incredibilis
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Occam Lt, Alma
Difficile però che l' "uomo della strada" abbia i mezzi culturali e tecnici per fare queste valutazioni, tanto più in un mondo in cui i problemi complessi vengono ridotti a slogan di grande impatto ma di minima utilità.

l'uomo della strada non è la totalità dei cittadini, ed ha più strumenti di quanto non si creda (o non voglia far credere)...a volte però gli fa più comodo non capire la natura di problemi complessi, adagiandosi sul calcio, la patata in tv, un mesetto di ferie l'anno.

Poi, l'accesso all'informazione, in uno stato democratico, è garantito a tutti...sta poi al singolo decidere se accedervi o meno...ma ciò non esula dal responsabilizzare il cittadino nelle proprie scelte, anche complesse.
 

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