Scusate se mi intrometto, ma siccome sul web non ci sono finestre da poter aprire per far uscire le cazzate, è opportuno sottolinearle per rilevarle immediatamente come tali. Caro Tano, supposto che con ciò che scrivi tu ti annoveri fra i "veri DHer" e supposto che i suddetti veri DHer, in realtà, si vedano solo in Coppa del mondo, nelle gare ufficiali (quelle vere e non a Pavaglione con il cronometrino da sfigati) o a Giaveno presso "BIKEHOSPITAL", va da sè che probabilmente tu sia invece uno di quei cinghiali che scendono 'acccazzo e a manetta giù dai sentieri derapando come se stessero arando un campo e sradicando radici dal terreno producendo solchi pari a dei crateri. Al contrario, ci sono quantità a te sconosciute di biker, XC o FR, che i sentieri li accarezzano e che se possono evitare di schiacciare una primula piuttosto che fermarsi per far passare prima il pedone, lo fanno!!!! Gli unici DHer che riescono a non distruggere i sentieri perchè le curve le sanno "disegnare" senza derapare e i
freni li usano solo quando sono arrivati alla fine, lo ripeto, sono degli STRA-manici che non stanno a fare le ""ripetute" a Pavaglione o, se ci sono, non si vedono neanche perchè non hanno bisogno di mostrarsi......! La verità è che ciò che doveva essere un approccio ed un utilizzo della natura con la quale "fondersi" e compenetrarsi è diventato per molti minkioni uno strumento per misurare (scusate il modus principesco) fra di loro "quanto ce l'hanno più lungo"! Per fare Dh ci sono le piste e gli spot appositi, uno di questi alla Madda, anche se li, per presunzione e superbia di qualcuno, l'esagerazione e la "chicel'hapiùlungomania" hanno portato alla delineazione di un secondo tratto che ha creato un sacco di problemi, mettendo a repentaglio l'uso del primo nonchè il lavoro encomiabile di chi lo ha "lavorato" di vero gomito, uno fra tutti Cecco!Quindi, caro Tano,non venircela a raccontare.Purtroppo per te non siamo tutti uguali,non tutti amiamo la bici fine a se stessa,bensì perchè è calata in un contesto "bucolico",verso il quale portiamo il massimo rispetto e, mi spiace contarddirti,ma un pessimo CXsta produrrà sempre meno danni di un DHer che per 10 volte al dì vada su è giù per quella stessa discesa, "pensando" (poverino....) di essere un manico. Sai com'è.......è la legge dei GRANDI NUMERI o, se ti è più noto, puro calcolo delle probabilità. Ciao. Buone pedalate e magari però,mentre ci sei, lascia a casa il tuo furgoncino!
Vorreri prendere questa risposta come esempio, come uno degli esempi.
Non conosco viki e non ho alcuna intenzione di rivolgermi direttamente a lui, come a Salgomasudo, e a tanti altri, ma in generale a quella categoria di persone e biker che ritengono la sola cosa importante poter attaccare gli altri che hanno idee e modalità diversa di intendere la vita, lo sport, ecc.
Posso solo estrapolare che certe persone, per chiusura mentale, invidia, problematiche diverse..., possano pensare che le proprie idee siano le uniche e valide.
Con una certa ironia ho cercato di far comprendere , appunto, che i punti di vista sono certamente diversi, ma pochi hanno capito.
Diversi non si sono accorti dell'ironia... e invece hanno subito colto l'occasione per manifestare la propria chiusura e mancanza di disponibilità a comprendere e a pensare a delle soluzioni piuttosto invece che ad attaccare.
Il mio punto di partenza è e rimane il mio primo intervento dove con distacco ho provato ad esprimere il mio pensiero e la mia preoccupazione.
Bici da discesa o xc, caschi integrali o a scodella,
protezioni o pelle nuda, furgoni non furgoni, faster o slower: non è questo il problema.
Il problema nasce sulla quantità di frequentazione, sul numero di passaggi e di biker sui percorsi, problema che prima o poi sarà evidente in po' dovunque negli spot più frequentati. Si tratta di una realtà, non la colpa di uni e degli altri, realtà che presto non tarderà a manifestarsi ovunque si pratichi la MTB.
E' già successo in altre ristrette aree italiane, è già successo in intere regioni e già sappiamo che succederà anche in Piemonte.
Vedasi i seguenti link utili di discussioni attinenenti:
http://www.bike-board.net/community/...ad.php?t=40560
http://www.bike-board.net/community/forum/showthread.php?t=38816
Questioni che inevitabilmente si scontreranno con le esigenze di chi vuole percorrere a piedi un sentiero, è inutile nascondersi e negarlo.
Si generalizzerà, la tendenza sarà quella di fare di tutta un'erba un fascio. Ecco perchè continuo a insistere da tempo che quando la legge 228 sarà fatta, che riguarderà sicuramente i Parchi, ma che verrà concepita per essere estesa alle "aree verdi" e quindi tutti i luoghi dove si pratica sia la discesa che la salita e allora sì che ci saranno i veri problemi.
La vedo dura, saremo in mano ad amministratori che possono sì dare delle deroghe, ma che comunque
avranno come interlocutori il niente.
Con tutto il grande rispetto che ripongo verso persone e atleti come Bugnone e Germanetto (Carletto), la vedo dura, che loro o altri possano in qualche modo poter fare valere una qualche ragione.
E' un'ambiente disgregato il nostro, dove al solito, l'unica forza unita su cui contare "La Federazione" non ha ne la voglia ne la forza di fare valere ragioni.
Di nuovo non vedo altro all'orizzonte, solo prendere atto ed adeguarsi.
E' chiaro che c'è una categoria di biker, i downhiller/freerider, che per ovvie ragioni sono più visibili e facilmente attaccabili, è troppo facile prendersela ad esempio con quelli come me che alla luce del sole si presentano in modo professionale con le attività legate alla mtb.
Tra l'altro non è la prima volta che devo confrontare con altri fruitori dello stesso ambiente. Ad esempio i pescatori sui fiumi contro chi pratica gli sport d'acqua viva (kayak, rafting, ecc), se prima c'era un certa avversità ci si è poi resi conto che assieme e solo così si poteva invece tutelare l'abiente fluviale, ecc.... Ad esempio tra i kayakisti e le organizzazioni professionali di rafting. Ad esempio tra le
Guide Alpine e organizzazioni di Canyoning. Ecc. Ecc. ecc.
Alla base c'è un'assoluta mancanza di rispetto degli uni verso gli altri che poi si traduce più in generale nella impossibilità di essere uniti per degli interessi che sono inevitabilmente in comune.
E' vero, comunque, che non è forse possibile rispettare gli altri e il loro operato se ci si ferma alla superficie e alle apparenza senza veramente sapere...
Troppa gente parla senza sapere o peggio solo per poter manifestare il proprio sfogo come espressione repressa di se.
Allora, come premessa mi sembra più che sufficiente.
Mi spiace veramente, ma non mi stupisco, di essere coniderato il capro espiatorio di questa faccenda, ma veramente non ne vedo alcuna ragione se non il fatto di essere forse il più conosciuto.
Non mi interessa dovermi giustificare di alcunchè anche perchè non mi ritengo assolutamente sotto accusa e soprattutto perchè chi mi conosce veramente sa cosa ho fatto, sa di cosa parlo e di cosa ho parlato fino ad adesso.
Seguirò con interesse questo topic e se qualcuno ha qualche suggerimento o idea utile sarò sicuramente disponibile, come sempre ed anche in questo caso, a dare assieme a chi è veramente interassato, il mio contributo a favore di chi intende praticare la discesa in mtb.