...da sempre hanno fatto storie per la fruizione in bici dei luoghi, probabilmente perché porta troppa gente in luoghi che alcuni non vogliono che siano così frequentati.
Ok, ma perchè solo le bici e non anche i cavalli, ad esempio, che hanno grossomodo lo stesso raggio di azione (anche maggiore, considerando che possono girare anche dove non c'è viabilità)? o gli escursionisti stessi, che hanno un raggio d'azione certamente inferiore ma più che sufficiente a "scoprire gli altarini"?
Potrei sbagliarmi, ma ho il dubbio che spesso ci sia un'opposizione "culturale", a prescindere, verso attività "non tradizionali" di una parte più o numerosa ma politicamente rilevante della popolazione locale. Per dire, la legge regionale veneta che di vieta tutti i sentieri alpini alle bici è del 1992, quando i numeri delle mtb erano insignificanti.
Oppure c'è un effettivo conflitto, anche poco rilevante numericamente ma che viene (sovra)rappresentato in modo efficace nei confronti dell'ente gestore, a sua volta ben disposto verso questa parte.
Quanto all' Ente parco, mi fa specie leggere di limitazioni alla circolazione a piedi o in bici solo sulla "sentieristica ufficiale". Fatte salve le necessità specifiche di una zona ben precisa (es.un biotopo) neppure in alta montagna ed in area di parco si è limitati a percorrere solo i "sentieri ufficiali", benchè questi siano la stragrande maggioranza della viabilità presente. E mi pare difficile sostenere che un'area collinare sia bisognosa di una tutela di cui non si sente la necessità in zone sopra ai 2000 metri.