fiore ha scritto:
è il giusto pegno da pagare per poi divertirsi in discesa... :-?
è il senso della conquista... :-?
è il momento della meditazione.. :-?
è il momento delle promesse (da domani bevo meno :-P) da marinaio :-?
in discesa si gode, si gode tantissimo... non c'è tempo per il panorama, per pensare... in salita sputi l'anima e puoi vedere se è il caso di darle una pulitina...
In salita vengono le idee, ed è il momento catartico di un giro. Ma senza dubbio l'orgasmo psicologico della discesa... non ha eguali.
Per questo amo i giri "completi" con salita e discesa, ma non disdegno una discesa senza salita.
Per far la soddisfazione della salita faccio alpinismo...
laveladileo ha scritto:
è parte di un uscita in mtb, io non la trovo la parte più interessante di un uscita, certo quando sei su è una bella soddisfazione.
c'è da dire una cosa: più la stramaledici quando la stai facendo e non ne puoi più e più la ami quando l'hai portata a termine, l'unico problema di quando la salita è estremamente faticosa è che non riesci a goderti a pieno la discesa perchè sei a pezzi.
Sì... arrivare in cima e guardare le proprie gambe e dire " e voi dicevate che non mi avreste portato fino a qui!?" con tono beffardo..
Beh... se la salita ha spremuto troppe energie sarebbe meglio potersi godere un breve sonnellino, mangiarsi qualcosa e poi giùùù.
Per questo mi piacciono i giri con tanta salita e tanta discesa, senza continui strappi in salita a spezzare la discesa. Insomma.. in salita sono sprotetto e una discesina si fa, ma è sempre un rischio. In discesa sono super corazzato, a sella bassa... e una salitina è un'agonia...
Prima avevo un fanatico spirito XCountrista che non mi permetteva di farmi sorpassare da nessuno, pena la morte, quindi in salita mi dannavo, mandavo fuori giri il cuore e facevo piangere i quadricipidi... poi un favoloso spirito freeride mi ha contagiato e ora vivo meglio!