CAI e MTB: il mio pensiero !

maxgastone

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Non scrive più nessuno, che fate, avete smesso di stare con o contro il CAI?
Scherzi a parte, sul sito MTBCAI c'è il programma della settimana nazionale di escursionismo con l'elenco di tutte le escursioni in bicicletta.
Per chi volesse dargli un'occhiata questo è il link:
http://www.mtbcai.it/cce/settimananazionale.asp
Ciao.
No è che preparando le ultime scartoffie e lezioni del prossimo AC LPV tempo ne ho pochino... proprio ieri mi sono :duello: con Power point per ultimare la lezione sui pericoli in montagna...

Ma le cose vanno avanti anche senza di noi...

Per la settimana di escursionismo in mtb se riesco a trovare qualche volontario potrei anche arrivare a rompervi le pelotas :cucù:
 

mdsjack

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20/5/04
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Scusate se non leggo tutto prima di scrivere ma è umanamente impossibile. Ditemi se è già stato detto, ma ora faccio io una domanda che esprime il mio pensiero in merito al rapporto CAI-MTB:

Secondo voi perchè ad oggi non esiste una associazione come il CAI ma alternativa ed indipendente che si occupi della MTB, a livello nazionale? Nessuno ci ha ancora pensato? E' il Cai che osteggia o è la comunità dei mtbiker che non vuole? Il ministro dello sport (o chiunque abbia la competenza in materia) non avrebbe interesse ? (scusate se quest'ultima sembra tanto ingenua da far ridere)

Insomma come per il Cai si potrebbe pensare ad una organizzazione nazionale, di cui gli attuali vari clubs potrebbero costituire delle sezioni, magari dotate di maggior autonomia rispetto al quasi gerarchico Cai.

Se ne avrebbero molti vantaggi, perchè così anche chi oggi non è parte di alcuna associazione potrebbe essere indotto a iscriversi ad una grossa realtà che può garantire la manutenzione dei sentieri ed il loro tracciamento (così coinvolgendo anche i novizi che non conoscono i percorsi); che costituirebbe un interlocutore autorevole per la costruzione di pistini o strutture nel bosco, su terreni privati o pubblici, che promuoverebbe lo sport, che garantirebbe copertura assicurativa e sconti in rifugi/impianti di risalita/negozi, ecc...

Cosa ne pensate? Secondo me se il Diretur del forum o qualche altra personalità importante prendesse la cosa a mano e cominciasse a coinvolgere qualche associazione, la cosa forse avrebbe anche successo e in pochi anni potrebbe realizzarsi.

Così non si dovrebbe più dipendere da UISP e similari, che non sono esattamente realtà dedicate alla MTB.
 

DR_Balfa

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Scusate se non leggo tutto prima di scrivere ma è umanamente impossibile. Ditemi se è già stato detto, ma ora faccio io una domanda che esprime il mio pensiero in merito al rapporto CAI-MTB:

Non voleremene o non ho capito o quello che dici non si riferisce al rapporto cai mtb ma a trovare un'alternativa al CAI...

Secondo voi perchè ad oggi non esiste una associazione come il CAI ma alternativa ed indipendente che si occupi della MTB, a livello nazionale? Nessuno ci ha ancora pensato? E' il Cai che osteggia o è la comunità dei mtbiker che non vuole? Il ministro dello sport (o chiunque abbia la competenza in materia) non avrebbe interesse ? (scusate se quest'ultima sembra tanto ingenua da far ridere)

1) non esiste un'associazione alternativa al CAI perché il CAI è riconosciuto da una legge dello stato che lo rende "unico" e lo rende l'unico che oltre alle guide alpine può accampangnare in montagna senza abuso di professione (naturalmente non facendosi pagare, è l'unico con le G.A. che può fare corsi di escursionismo alpinismo ecc. insomma la legge è chiara o il CAI o le G.A. la FASI la UISP la FEI... ecc. sono di fatto "abusi" non me ne vogliano ma "per legge" è così, diverso è il discorso agonistico.
Essere abusivo significa che se uno si fa male sono c@##i... assicurazioni che non coprono ecc. leggi beni le clausole delle varie assicurazione e farai "bellissime" scoperte... la legge è chiara in montagna o ci vai da solo o con il CAI o con le Guide Alpine.

2) stiamo discutendo di un'associazione che ha ormai quasi 150 anni e che nel bene o nel male ha fatto la storia dell'alpinismo italiano e mondiale, ha manutenuto la rete sentieristica italiana quando non interessava a nessuno e nessuno pagava.

3) ha formato schiere di escursionisti e alpinisti quasi gratis

4) garantisce il soccors alpino a prezzi impensabili ovvero quasi gratis

5) ha difeso l'ambiente molto più di altre associazioni anche se con qualche svarione ma ha anche difeso gli interesse di alpinisti ed escursionisti...

6) non è esente da difetti il primo la burocrazia....

Insomma come per il Cai si potrebbe pensare ad una organizzazione nazionale, di cui gli attuali vari clubs potrebbero costituire delle sezioni, magari dotate di maggior autonomia rispetto al quasi gerarchico Cai.

Sai quanto è complesso il tutto? il CAI ha una struttura "professionale" che gestisce la parte "contabile e direttiva" e una volontaria che decide le strategie, poi ci sono i presidenti regionali le sezioni ecc.

Con il nuovo statuto le Sezioni sono autonome sulla maggior parte delle scelte solo sulla formazione, la vendita di beni e poco altro dipendono dalla sede centrale. Poi i limiti sono dettati dall'assicurazione

Se ne avrebbero molti vantaggi, perchè così anche chi oggi non è parte di alcuna associazione potrebbe essere indotto a iscriversi ad una grossa realtà che può garantire la manutenzione dei sentieri ed il loro tracciamento (così coinvolgendo anche i novizi che non conoscono i percorsi); che costituirebbe un interlocutore autorevole per la costruzione di pistini o strutture nel bosco, su terreni privati o pubblici, che promuoverebbe lo sport, che garantirebbe copertura assicurativa e sconti in rifugi/impianti di risalita/negozi, ecc...

il cai conta più di 300.000 soci, è un ente pubblico nella figura della sede centrale, è radicato.

Sai quanto costa segnare un sentiero, quanto lavoro c'è nella segnatura (che poi non è solo segnatura ma individuazione, coordinarlo con gli altri senteri facendo un piano locale, regionale, nazionale della rete sentieristica, sai quante responsabilità ti prendi quando "segni" un sentiero? e se lo attrezzi ancora più complessa è la situazione

Cosa ne pensate? Secondo me se il Diretur del forum o qualche altra personalità importante prendesse la cosa a mano e cominciasse a coinvolgere qualche associazione, la cosa forse avrebbe anche successo e in pochi anni potrebbe realizzarsi.

E' stato fatto un tentativo anni fa miseramente fallito.
Mentre oggi nel cai esiste un gruppo di lavoro per la MTB, a breve forse potremmo avere un nostro rappresentante nella Commissione centrale escursionismo (e ti assicuro una cosa così 2 anni fa era utopia).

Così non si dovrebbe più dipendere da UISP e similari, che non sono esattamente realtà dedicate alla MTB.

Invece io sono di un'idea diversa "aggregarsi" in un'associazione già esistente riconosciuta dallo stato e quindi diventare "importanti" al suo interno e da questa partire a difesa dei nostri interessi... funziona molto meglio di quanto puoi credere e servono molte meno persone di quelle che servono per fare una nuova associazione... se vai nella sezione abruzzo vedrai che queste cose sono state discusse ma alla fine tutti sono spariti il cai è rimasto e solo la presenza al suo interno di biker disposti a sacrificare dei sabati e delle domeniche, le serate in familia ecc. hanno portato a difendere i nostri diritti.

Entrare nel cai ed andare a parlare con un politico significa parlare a nome di 300.000 persone e non è poco poi che solo l'1% va in bici questo non è un problema sei sempre in 300.000 :-)

il discorso sarebbe infinito ma il cai non va combattuto ma va (brutto termine) usato, noin ci crederete ma ultimamente la SAT ha ingoiato tanti bocconi amari grazie a poche persone molto motivate... e ne ingoierà ancora...

In Abruzzo per la prima volta dopo 15 anni nella settimana nazionale dell'escursionismo ci saranno tutti i giorni anche escursioni in mtb, e si sta lavorando sulla segnaletica per la mtb, si stanno formando gli accompagnatori di mtb ecc.

Non so se sono stato chiaro ma il discorso è lungo e complesso.

ciao Gianluca
 

capataz

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Scusate se non leggo tutto prima di scrivere .....

Ciao mdsjack, il tuo post trasuda entusiamo per la mtb e capisco il desiderio di poter far parte di un "qualcosa" che possa essere "pura MTB". Ma se ti posso dare un consiglio ti dico: non aspettare che gli altri facciano qualcosa per la MTB ma fai qualcosa tu per la MTB.

Il problema vero non è fare una nuova ennesima associazione ma capire cosa ti interessa fare veramente in MTB e lavorare in prima persona per ottenere il risultato voluto. E questo funziona molto bene se lo fai "dal di dentro" ad enti o associazioni grandi e che abbiamo autorevolezza e siano riconosciute anche a livello nazionale.
Il CAI e l'UISP sono proprio due di queste.

Il CAI ha la sua visione della MTB e ci puoi stare dentro o no.
L'UISP raggruppa associazioni sportive che fanno di tutto con la bici: se le associazioni sono attive possono incidere e molto sul territorio in cui operano.
Pensaci, secondo me potresti avere molte soddisfazioni incanalando così il tuo entusiasmo.

Molti di noi che scriviamo in questo topic lo abbiamo fatto portando il verbo dentro al CAI e credo che ne siamo molto contenti (io lo sono).

Ciao
Capataz
 

tato

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22/3/03
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Secondo voi perchè ad oggi non esiste una associazione come il CAI ma alternativa ed indipendente che si occupi della MTB, a livello nazionale? Nessuno ci ha ancora pensato? E' il Cai che osteggia o è la comunità dei mtbiker che non vuole? Il ministro dello sport (o chiunque abbia la competenza in materia) non avrebbe interesse ? (scusate se quest'ultima sembra tanto ingenua da far ridere)

Quando vedevo che nel comprensorio transfrontaliero La Thuile-La Rosiere i percorsi escursionistici per la MTB venivano segnalati con il supporto (e sponsorizzazione) della FFC (Federciclismo francese) mi chiedevo perchè la nostra Federciclismo pensasse solo all'agonismo puro, al contrario dei cugini (che nel contempo, promuovendo anche la MTB escursionistica, creavano una base agonistica impensabile per noi).
Ora, se la Federciclismo (con tutti i suoi limiti) rimane il giusto riferimento per la MTB agonistica, non vedo perchè MTB CAI non possa essere il giusto riferimento per la MTB escursionistica. Penso che abbia tutte le carte in regola se riuscirà a scrollarsi di dosso la patina di ente burocratico e conservatore (che poi quest'ultimo attributo sia un difetto, beh dipende dai punti di vista e rispetto a cosa si è conservatori).
Rimane un grande, grosso buco: non c'è un'associazione nazionale che copra la pratica freeride e gravity. Non sarà il CAI a coprire il buco, nè la FCI. Ma il freeride ha bisogno, per la sua natura, di un'associazione nazionale o solo di imprenditori che creino i bikepark dove possa trovare spazio questa pratica?
Personalmente non sento la necessità di un altra associazione nella galassia degli enti sportivi italiani. Se tieni al futuro agonistico della MTB lotta per far funzionare la FCI. Il CAI è una "cosa diversa", forse può essere il futuro della MTB non agonistica e non "gravitazionale" per farne uno sport per vivere la montagna e non semplicemente fine a sè stesso.
 

DR_Balfa

Biker grossissimus
A parte questa tua opinione, che secondo me è un po' da sborone, perché non cerchiamo di capire se c'è una gita nella settimana che potrebbe diventare un appuntamento tra forumendoli caini?

:-)

bhe mi devo vendicare dove con una bici da quasi 16 kg (pesa poco più) mi hanno tatto fare 42 km con 1000 metri di dislivello.... seocndo me anello sempre in salita (si pedalava anche in discesa) :smile::smile:mi fa ancora male il..... pesante :-)

Per organizzare un giro tra "noi" ci si può pensare....

Io ne ho organizzati cinque per giugno :-) se vi va di venire vi consiglio se si può fare le pagliare di tione molto bello.... ma anche la majella o il GS quello che mi piace meno è il parco nazionale d'abruzzo in quanto è un'escusione molto bucolica e l'ultimo tratto va a spinta e avrebbe senso se si fa la traversata il problema era la mancanza del pullman ed adeguarmi a quanto faceva l'escursionismo pedestre ;-) ma non potevo fare diversmaente.

Ciao

PS non ti ho chiamato perchè sono stato nel caos
 

mdsjack

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20/5/04
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Specy
@Balfa: il mio messaggio parla del rapporto tra la MTB e il CAI nel senso che la mtb a mio avviso dovrebbe avere un "suo" CAI. è un tipo di rapporto anche questo.

conosco dello status giuridico del Cai e per questo l'ultima mia domanda tirava in ballo il ministro.

non conosco come sia organizzato internamente il cai, ma posso immaginare che sia un apparato mastodontico, come si può ben intuire proiettando a livello nazionale la struttura organizzatissima di una sezione locale.

il fatto che non ritenga ottimale la commistione nel cai tra trekking e mtb forse più che da me dipende dal cai stesso, che mi pare alla luce di alcune iniziative come la legge del trentino forse poco interessato ai praticanti di uno sport diverso dalla camminata. il fatto che la mtb sia relegata alla Commissione taldeitali, mi dà molto l'idea di un'agenzia ONU, burocrazia e settarismo.

sinceramente non so dire se effettivamente il cai sia gestito in modo efficiente, ma se segue la tendenza delle grandi associazioni italiane come l'ARI di cui ho esperienza indiretta, direi che siamo messi maluccio.

se però mi dici che è già stato fatto un tentativo in passato allora credo ci siano ben poche speranze di ottenere di più che non l'essere una dependance del CAI, coi suoi vantaggi ed i suoi svantaggi. se però fosse la soluzione ottimale, cosa spinge alla nascita di associazioni sportive spontanee piuttosto che all'iscrizione al cai? credo che la risposta sia nell'incapacità di rispondere alle esigenze dei bikers.

-----

@capataz: facendo parte, ad oggi, di un'associazione di mtb, conosco un po' come stanno le cose e quel che è possibile fare o non fare con l'attuale situazione, per la mtb. ovviamente ci sono dei limiti (ovviamente molto bassi), che non permettono di guardare oltre il proprio giardino e che non stimolano certo la diffusione dello sport e lo sviluppo di iniziative imprenditoriali in materia (penso banalmente allo stimolare la stampa di carte topografiche per mtb, che non è economicamente conveniente, forse).

non credo cmq sia fondamentale l'esistenza di un mega organismo, visto che mi pare a occhio che negli States la mtb funzioni molto bene. non lo so per certo ma credo che là non ci siano enti pubblici preposti a questo scopo, dovrebbe essere tutto lavoro di aggregazioni private. ma conosco poco il diritto statunitense sotto questo aspetto.

anche qui da noi più che l'apparato conterebbe la rappresentatività, ed un minimo di fondi, per poter portare istanze presso autorità pubbliche.

-----

@tato: ecco probabilmente una buona fetta di bikers, come i freeriders, non ha alcun interesse a sviluppare una organizzazione di questo tipo. probabilmente non se ne vedono i vantaggi.
sul ruolo delle varie federazioni non mi intendo...
 

maxgastone

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il fatto che non ritenga ottimale la commistione nel cai tra trekking e mtb forse più che da me dipende dal cai stesso, che mi pare alla luce di alcune iniziative come la legge del trentino forse poco interessato ai praticanti di uno sport diverso dalla camminata. il fatto che la mtb sia relegata alla Commissione taldeitali, mi dà molto l'idea di un'agenzia ONU, burocrazia e settarismo
La legge emanata dal Trentino sotto spinta della SAT è stata emanata almeno 2 se non 3 anni fa, legge sciagurata e spinta dai veri baroni presenti all'interno della nostra associazione... dopo quella legge sono stati passi da gigante per il nostro movimento e nel 2010 ci saranno ulteriori sviluppi. Se non prima, ma qua il buon Balfa ha la sola parola...

chissà magari già alla fine del 2009 vedremo la figura dell'accompagnatore AC riconosciuta... :medita:

La SAT per fortuna non è il CAI e rappresenta solo una sezione, pesante quanto si vuole ma solo una sezione, e non può sicuramente fare la differenza... la differenza la fanno e continueranno a farlo regioni come il gruppo LPV, Lombardia, Abruzzo, Lazio, FVG, Calabria... tutti insieme sfonderemo il muro
 
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DR_Balfa

Biker grossissimus
@Balfa: il mio messaggio parla del rapporto tra la MTB e il CAI nel senso che la mtb a mio avviso dovrebbe avere un "suo" CAI. è un tipo di rapporto anche questo.

E' difficile pensare ad un CAI per la MTB considera che esistono già varie associazioni sportive a cui non interessa una forma diversa da quella agonistica, la UISP ci provò con la lega montagna ma fu tra lo scarso risultato e il fallimento esiste la federazione italiana escursionismo ma anche qui tanto fumo e poco o pochissimo arrosto.
Non è facile mettere su un'associazione che abbia "peso" e credibilità, poi in ogni caso ti scontrerestri con CAI e Guide Alpine.

conosco dello status giuridico del Cai e per questo l'ultima mia domanda tirava in ballo il ministro.

Non credo basti "conoscere" un ministro. Poi tieni conto quanto è redicato il CAI e poi con il periodo di vacche magre attuale la vedo dura.

non conosco come sia organizzato internamente il cai, ma posso immaginare che sia un apparato mastodontico, come si può ben intuire proiettando a livello nazionale la struttura organizzatissima di una sezione locale.

Non credere, a livello centrale ci sono delle persone assunte che gestiscono l'associazione dal punto di vista amministrativo e poi ci sono le commissioni per le varie discipline un comitato centrale e poco più formota da volontari che hanno se va bene i rimborsi spese per i viaggi a milano.

Le commissioni sono organi tecnici che definiscono le linee guida delle singole discipline, poi potremmo entrare nel dettaglio ma non ne vale la pena.

In realtà oggi i presidenti regionali e le sezioni hanno grandissima autonomia.

il fatto che non ritenga ottimale la commistione nel cai tra trekking e mtb forse più che da me dipende dal cai stesso, che mi pare alla luce di alcune iniziative come la legge del trentino forse poco interessato ai praticanti di uno sport diverso dalla camminata. il fatto che la mtb sia relegata alla Commissione taldeitali, mi dà molto l'idea di un'agenzia ONU, burocrazia e settarismo.

Ti assicuro che ad oggi la MTB è molto "ben vista" da una parte alta del CAI un po' meno da vecchi "baroni" ma secondo me a medio/breve termine avrà pari dignità dell'escursionismo e dell'alpinismo. In quest'ottica basta vedere quanto fatto dal presidente generale Salsa e dalla direttirice Peila per "spingere" avanti quest'attività.
E' vero che la SAT è influente ma non quanto si possa credere, al momento Ligura Piemonte e Valle d'Aosta (precursori per la MTB) ma soprattutto la Lombardia sono favorevoli (e in Lombardia ci sono i grandi numeri considera che la sola Bergamo fa 10.000 soci), poi ci sono piccole realtà come l'Abruzzo, le marche la calabria ecc.
Quindi non pensare che la MTB oggi siano tanto mal viste :-)

sinceramente non so dire se effettivamente il cai sia gestito in modo efficiente, ma se segue la tendenza delle grandi associazioni italiane come l'ARI di cui ho esperienza indiretta, direi che siamo messi maluccio.

Queste associazioni sono portate avanti da chi si impegna volontariamente e quindi.... vanno bene o male in base a chi trovi :-)

se però mi dici che è già stato fatto un tentativo in passato allora credo ci siano ben poche speranze di ottenere di più che non l'essere una dependance del CAI, coi suoi vantaggi ed i suoi svantaggi. se però fosse la soluzione ottimale, cosa spinge alla nascita di associazioni sportive spontanee piuttosto che all'iscrizione al cai? credo che la risposta sia nell'incapacità di rispondere alle esigenze dei bikers.

Secondo me al momento una scarsa consapevolezza di quanto si sta facendo nel CAI e una scarsa conoscenza delle leggi :-)... non voleremene ma fino a quando non is fa male nessuno sotto tutti contenti se stai accompagnando a qualsiasi titolo con un'associazione non riconosciuta o se non sei un professionista allora sono.... esiste una bella pubblicazione sul diritto in montagn apubblicata dal CAI e scritta dall'avv. Torti.

Ciao
Gianluca

PS non voglio dire che il CAI è la soluzione migliore (anche se per me lo è) ma mi sembra oggi l'unica percorribile o meglio l'unica sfruttabile per avere sicurezza, assicurazioni ecc. con tutti i suoi limiti.
 

tato

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non credo cmq sia fondamentale l'esistenza di un mega organismo, visto che mi pare a occhio che negli States la mtb funzioni molto bene. non lo so per certo ma credo che là non ci siano enti pubblici preposti a questo scopo, dovrebbe essere tutto lavoro di aggregazioni private. ma conosco poco il diritto statunitense sotto questo aspetto.

anche qui da noi più che l'apparato conterebbe la rappresentatività, ed un minimo di fondi, per poter portare istanze presso autorità pubbliche.

@mdsjack, gli USA sono una realtà politica, geografica, sociale e sportiva troppo diversa dall'Italia per potersi specchiare in loro.
Sicuramente l'IMBA è stata l'associazione che più ha operato per diffondere la MTB prima e difenderne la pratica contro i divieti, poi.
Tieni però conto che l'associazionismo spontaneo anglosassone, soprattutto americano è permeato da un volontarismo spinto e grande disponibilità a "fare" e a mettersi a disposizione per una causa. Anche nella MTB, oltre il contributo dell'IMBA, in molte realtà locali sono bastate semplici associazioni di biker, e non sempre legate ad affiliazioni federali o formali, anzi talvolta erano gruppi di pedalatori che si aggregavano spontanemente. E queste aggregazioni hanno fatto riaprire sentieri influendo pesantemente sulle scelte politiche locali.
Non ho mai visto nella mia realtà locale brianzola un solo club muovere un dito contro una chiusura di sentieri alle MTB in un parco (ad esempio Montevecchia). Ho sentito e letto solo mugugni individuali (anche sul Forum). L'associazionismo italico è fortemente individualista e poco propenso a mettersi in gioco per cause "sociali".
Per questo motivo penso che ci si debba rivolgere a istituzioni consolidate e con un proprio peso istituzionale per "proteggere" la MTB.
Il CAI condivide gli stessi principi di protezione dell'ambiente dell'IMBA. Condivide un approccio "escursionistico" e di fruizione del sentiero a basso impatto.
Si distingue dall'IMBA per un rifiuto della pratica nei Bike Park, ma penso che su questo tema ci siano margini per discutere (non perchè la pratica nei Bike Park debba essere tipica del CAI, ma perchè si accettino i Bike Park come constesti specifici dove praticare le discipline vertical limitando l'impatto sui sentieri "ordinari", creando palestre di formazioni tecnica e incentivando una nuova fonte di profitto economico nella stagione estiva per le valli che comunque non stravolge l'ambiente naturale in cui si pratica e sfrutta infrastrutture di risalita meccanica pre-esistenti).
Insomma, la strada per vedere il CAI come attore principe nella difesa e diffusione della MTB è iniziata da poco e molto si può e si deve fare per evolvere la percezione della MTB nel Club. Ma non vedo altre soluzioni all'orizzonti migliori, nè più mature: non la FCI, non le associazioni sportive parallele al CONI, non l'associazionismo spontaneo.

Ovviamente il CAI nonaspira ad essere catalizzatore e promotore della pratica del Freeriding con risalite meccaniche.
 

climbiker

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:-)

bhe mi devo vendicare dove con una bici da quasi 16 kg (pesa poco più) mi hanno tatto fare 42 km con 1000 metri di dislivello.... seocndo me anello sempre in salita (si pedalava anche in discesa) :smile::smile:mi fa ancora male il..... pesante :-)

Per organizzare un giro tra "noi" ci si può pensare....

Io ne ho organizzati cinque per giugno :-) se vi va di venire vi consiglio se si può fare le pagliare di tione molto bello.... ma anche la majella o il GS quello che mi piace meno è il parco nazionale d'abruzzo in quanto è un'escusione molto bucolica e l'ultimo tratto va a spinta e avrebbe senso se si fa la traversata il problema era la mancanza del pullman ed adeguarmi a quanto faceva l'escursionismo pedestre ;-) ma non potevo fare diversmaente.

Ciao

PS non ti ho chiamato perchè sono stato nel caos

In quella settimana ho una situazione un po' complicata con il lavoro, vedrò anche che cosa vogliono fare gli altri del gruppo di Ascoli, sicuramente l'escursione del sabato è quella dove più facilmente si può partecipare. Comunque farò tutto il possible per esserci.
 

climbiker

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Se riuscissi a coinvolgere qualche losco figuro polentone potrei scendere a rompervi le pelotas

Potrei farti una proposta allettante!
Il 20 e 21 giugno il CAI di Ascoli organizza una due giorni sui Sibillini.
Potresti cogliere l'occasione per conoscere anche le montagne marchigiane e poi spostarti in Abruzzo per le gite di Gianluca.
Che te ne pare?
 

DR_Balfa

Biker grossissimus
ho parlato con Alessandro a Milano per la settimana e mi ha detto che avete vari problemi.

Io penso che questa sia un'occasione da non perdere nonostante i problemi che ci sono e ci saranno in Abruzzo, SNE rimane uno dei momenti più importanti del CAI nel corso di un anno. Poi le cicloescursioni partono ed arrivano da dove partone ed arrivano le escursioni quindi per me è importante non essere in due (anche se con i noti problemi in abruzzo secondo me quest'anno le adesioni saranno minime).

Per quanto riguarda poi incontrarsi tutti c'è il raduno nazionale del CAI per Cicloescursionismo il 16 e 17 ottobre a Trieste organizzato da quei fuori di testa del Vulkan :-) www.gruppovulkan.com/ ovvero la SAG di Trieste.

Verrei volentieri sui Sibillini ma ho il convegno nazionale degli AE :-( che palle....la montagna teorica :-)

Ciao
Gianluca
 

ApoBike

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La legge emanata dal Trentino sotto spinta della SAT è stata emanata almeno 2 se non 3 anni fa, legge sciagurata e spinta dai veri baroni presenti all'interno della nostra associazione... dopo quella legge sono stati passi da gigante per il nostro movimento e nel 2010 ci saranno ulteriori sviluppi. Se non prima, ma qua il buon Balfa ha la sola parola...

chissà magari già alla fine del 2009 vedremo la figura dell'accompagnatore AC riconosciuta... :medita:

La SAT per fortuna non è il CAI e rappresenta solo una sezione, pesante quanto si vuole ma solo una sezione, e non può sicuramente fare la differenza... la differenza la fanno e continueranno a farlo regioni come il gruppo LPV, Lombardia, Abruzzo, Lazio, FVG, Calabria... tutti insieme sfonderemo il muro

W Max, W il conquistadores, W la Rivolucion !!! cavoli, "...sfonderemo il muro..." !! :duello:
 
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ho parlato con Alessandro a Milano per la settimana e mi ha detto che avete vari problemi.

Io penso che questa sia un'occasione da non perdere nonostante i problemi che ci sono e ci saranno in Abruzzo, SNE rimane uno dei momenti più importanti del CAI nel corso di un anno. Poi le cicloescursioni partono ed arrivano da dove partone ed arrivano le escursioni quindi per me è importante non essere in due (anche se con i noti problemi in abruzzo secondo me quest'anno le adesioni saranno minime).

Per quanto riguarda poi incontrarsi tutti c'è il raduno nazionale del CAI per Cicloescursionismo il 16 e 17 ottobre a Trieste organizzato da quei fuori di testa del Vulkan :-) www.gruppovulkan.com/ ovvero la SAG di Trieste.

Verrei volentieri sui Sibillini ma ho il convegno nazionale degli AE :-( che palle....la montagna teorica :-)

Ciao
Gianluca

Allora, io e il mio gruppo (Slowbike) ci siamo visti qualche sera fa è abbiamo deciso di partecipare alla settimana nazionale di escursionismo.
Purtroppo la nostra presenza sarà solo per la giornata del sabato 27, ma spero di poter avere una folta delegazione. Se hai informazioni dettagliate sulla gita in programma, ti sarei grato se me le potessi inviare. Bye!
 

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