dite al signore della Cipra di farsi un giro sui sentieri Valdostani e Piemontesi... e magari nell'Appenino Ligure
E gli si dimostra che i disastri li fa la pioggia e non le mtb... ma allo stesso tempo che le mtb se usate bene non fanno danni.
E comunque potrei ogni volta evitare di leggerli questi articoli perchè sono stati fatti con lo stampino... soprattutto quando si parla di garantire la sicurezza in montagna: la sicurezza in montagna si garantisce insegnando a tutti come ci si comporta in un ambiente che purtroppo oggi non sappiamo in molti più gestire.
.....
Anzi a dire il vero io temo di più gli escursionisti e i loro tagli ignobili
Vecchio discorso ma sempre attuale, che mi spiace riaprire ma è bene cercare di essere informati.
In riferimento all'articolo del "Corriere delle Alpi", il problema non sta in Casanova della Cipra ma in Zannantonio, portavoce del Cai regionale e in Menegus, presidente della Commissione veneta sentieri del Cai (almeno ai tempi dell'articolo).
Sarebbe bello conoscere i riferimenti precisi delle norme che citano.(?)
Un colpo al cerchio e uno alla botte la da questa sezione, citando in modo vago e fuorviante una legge regionale, almeno veramente esistente, ma auspicando anche una convivenza pacifica.
http://www.caivicenza.it/images/caivi/commissioni/sentieri/ordinanze/Comunicato_stampa_20160720.pdf
Io vedrei bene anche delle pesanti sanzioni per comportamenti e
guide pericolose ma, si sa, in Italia si fa prima a vietare (e a girarsi dall'altra parte) che a controllare.
Girando in rete si vede bene, come anche scrivono altri utenti, che le idee e la sensibilizzazione del Cai nelle diverse sezioni, sia discordante, spesso emotiva ma che nel nuovo c'è spesso del buono.
Ci sono parti che capiscono il modo di girare in bici (che a me sembra molto attinente allo scialpinismo) come si vede dal gruppo fb mtbcai
https://www.facebook.com/mtbcai e altri a cui, sembra, diano anche fastidio i pedoni... ma ce ne sono sempre di meno.
Scusate se ho riaperto ma secondo me è importante sapere come la pensa il CAI perchè è molto vicino a politici, sopratutto locali, che spesso domandano pareri ai vecchi compagni di giochi.