CAI e MTB: il mio pensiero !

bicincittacosenza

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Si, l'attività in MTB è stata inserita nell'OTOC - Organismo Tecnico Operativo Centrale "Escursionismo"; ciò vuol dire che viene finalmente riconosciuta e sostenuta, a livello istituzionale, ogni iniziativa riguardante il Cicloescursionismo in MTB; ma la strada, come dice il buon Marco, è sempre in salita......

Diciamo che abbiamo superato il primo Gran Premio della Montagna !!! :medita:
 

Little Eagle

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Non sò, credo ci siano delle cose che mi sfuggono o che non capisco, sicuramente il mio modo di pensare, mi dice che la mtb, lo sci, lo snowboard, il parapendio, la corsa in montagna, non dovrebbero trovare posto all'interno di una organizzazione come il CAI solo per il motivo che si praticano in montagna.

Ti sfugge sicuramente la differenza che passa tra cicloescursionismo e attività ludica o agonstica. Queste devono essere praticate in appositi spazi, quello è ciò che si fa nella natura, condividendo l'ambiente con altri utilizzatori.
Se un sentiero è utilizzato da più persone e per scopi diversi, devi rispettare le regole e non investire gli altri (conosi il codice della strada?); non solo: devi lasciarlo possibilmente come l'hai trovato, senza scavare solchi con la ruota. Questo signbifica essere "responsabili".
Così come "responsabili" sono quelli che vanno a divertirsi negli appositi spazi, come bike park o stazioni sciistiche che mettono a disposizione le loro strutture allo scopo.
La responsabilità deriva dalla consapevolezza: se conosci l'ambiente (a 360°, flora, fauna, cultura, storia...) sai anche -ad esempio- il potenziale danno che crei tagliando in un bosco in determinate condizioni stagionali o climatiche. Questo si insegna nel CAI.
Che poi ci siano persone che, anche in altri contesti, si comportano diversamente da questi principi, non per questo siamo tutti autorizzati a fare ognuno come gli pare.
 

Little Eagle

Biker superis
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Si, l'attività in MTB è stata inserita nell'OTOC - Organismo Tecnico Operativo Centrale "Escursionismo"; ciò vuol dire che viene finalmente riconosciuta e sostenuta, a livello istituzionale, ogni iniziativa riguardante il Cicloescursionismo in MTB; ma la strada, come dice il buon Marco, è sempre in salita......

Diciamo che abbiamo superato il primo Gran Premio della Montagna !!! :medita:


GRANDE NOTIZIA!!! :up:

allora non siamo più figli di un dio minore. Mi piacerebbe vedere la faccia dei soloni che tanto hanno fatto per contrastarci :rosik:
 

monorotula

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Ti sfugge sicuramente la differenza che passa tra cicloescursionismo e attività ludica o agonstica.....

La differenza tra cicloescursionismo e attività ludica sfugge un pò anche a me; è vero che in generale sono attratto dall'ambiente montano prima che dalla bici, tuttavia mi ci diverto, così come si divertono gli escursionisti, gli alpinisti, etc. La montagna non deve essere riservata agli appassionati; ci possono andare anche quelli cui non importa un fico, l'importante è che si comportino in un certo modo.
 

maxgastone

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La differenza tra cicloescursionismo e attività ludica sfugge un pò anche a me; è vero che in generale sono attratto dall'ambiente montano prima che dalla bici, tuttavia mi ci diverto, così come si divertono gli escursionisti, gli alpinisti, etc. La montagna non deve essere riservata agli appassionati; ci possono andare anche quelli cui non importa un fico, l'importante è che si comportino in un certo modo.
Uno dei vecchi della mia sede ha sempre detto: "La montagna è sofferenza... quando non se ne può fare a meno"
 

DR_Balfa

Biker grossissimus
Poco fà ho letto, ma solo una parte, l'articolo di un raduno di mtb sullo Scarpone. Ho detto solo una parte, perchè quando sono arrivato al punto dove si parla di "irresponsabili", l'ho richiuso, perchè forse io faccio parte di loro? Ma, non saprei, loro vorrebbero che si andasse in mtb in un certo modo, però a me piace anche divertirmi in discesa, allora nonostante porti ripetto all'ambiente, perlomeno credo, non getti carte, rallenti fin quasi a fermarmi quando incrocio escursionisti a piedi,ecc.. se ogni tanto mi lascio andare, forse non sono "responsabile" o forse loro non sono capaci concepire il divertimento derivante dalla sola guida della mtb? E' bello fare e scoprire nuovi itinerari, ma anche divertirsi a guidare il prorprio mezzo o forse questa è una colpa così grave? Ma allora che dire di chi attrezza le montagne con le funi di acciaio(ferrate) per poter permettere a tutti di salirci? e poi che ci salgono a fare se non per divertimento? se proprio vogliono salire fin lassù possono anche arrampirsi fino alla cima.........
Non sò, credo ci siano delle cose che mi sfuggono o che non capisco, sicuramente il mio modo di pensare, mi dice che la mtb, lo sci, lo snowboard, il parapendio, la corsa in montagna, non dovrebbero trovare posto all'interno di una organizzazione come il CAI solo per il motivo che si praticano in montagna. Per queste ci sono delle organizzazioni apposite, che magari farebbero bene a collaborare fra loro sul problema della convivenza nel medesimo ambiente.
Sicuramente il CAI deve tenersi aggiornato su questi nuovi modi di frequentare la montagna senza però precipitarsi a pensare che siano per forza praticati da "irresponsabil" solo perchè diverso è il loro approccio, ma quanti alpinisti sono alla storia solo perchè hanno fatto delle cose ritenute da altri "irresponsabili"?
P.S.Ho letto alcuni post di questo topic e devo dire che quoto tantissimo quello scritto dall'amico Sembola e da Muldox.

Allora premesso come sempre che questo è oil mio pensiero e non quello del CAI :-)
1) nessuno DEVE VIETARE nulla a nessuno se io voglio salire e scendere in posti per altri impensabili lo devo poter fare se non metto a rischi l'incolumità di altri altrimenti non esisterebbe lo sci estremo (e non il freeride che è un discorso diverso a mio modesto parere... trovo molto interessanti le parole di valeruz dull'utimo numero della RDM su questo argomento), l'alpinismo di esplorazione e conquista (quello vero non la spedizione fatta dagli italiani al K2 in occasione delle celebrazioni della prima salita... sarebbe stato molto meglio "sponsorizzare" una nuova prima a forti alpinisti giovani che far salire in vetta alpinisti con le bombole per la normale :-) ), non esisterebbero nemmeno i trekking in zone difficili
2) nessuno DEVE MANCARE DI RISPETTO agli altri chi va in bici deve sapere che può incontrare escursionisti fermi dietro una curva a guardare i fiori, bambini, persone anziane sedute ai tavolini dell'area pic nic dove arriva una stupenda discesa ecc

Poi ci sono cose diverse io mi diverto a guidare la MTB come mi diverto ad andare per montagna a piedi, con gli sci, con le ciaspole con la MTB ecc. quando voglio divertirmi a guidare vado in posti dove so che non incontrerò nessuno o almeno nei tratti "ciechi" rallento o vado nei bikepark.... quando voglio andare in montagna vado altrove anche dove so che forse dovròstar fermo 5 minuti per far passare un gruppo di escursionisti in salita :-)....

tornando al cai
1) lo sci trova posto nel CAI come scialpinismo e non come sci alpino o come fondoescursionismo non come fondo, si sta discutendo a livello internazionale se mantenere nei club alpini lo scialpinismo agonistico... quello ora chiamato di velocità per adesso è poco considerato :-)
2) lo snow trova posto nel CAI come Snowboard alpinismo o backcountry...
3) la MTB trova posto nel cai come cicloescursionismo (che non significa sterrate.... ma ben altro io nonfarei mai una sterrata in salita o in discesa con la balfa)
4) del parapendio o del deltaplano dentro al cai non frega nulla a nessuno :-)

La MTB è un caso a se perchè è un'attività che per la prima (seconda forse se consideriamo l'arrampicata sportiva) volta è stata spinta dal basso....

Non mi risulti che in Italia ci siano associazioni nazionali riconosciute che si interessino di MTB non solo dal punto di vista agonistico.... alla maggior parte di queste associazioni basta un bike park o un percorso su cui fare il tempo.

Torno a ripetere quello che ho scritto è il mio pensiero, probabilmente scritto male e di corsa.... ma spero di essere stato chiaro

Ciao
 

DR_Balfa

Biker grossissimus
La differenza tra cicloescursionismo e attività ludica sfugge un pò anche a me; è vero che in generale sono attratto dall'ambiente montano prima che dalla bici, tuttavia mi ci diverto, così come si divertono gli escursionisti, gli alpinisti, etc. La montagna non deve essere riservata agli appassionati; ci possono andare anche quelli cui non importa un fico, l'importante è che si comportino in un certo modo.

perchè in montagna "si lotta con l'alpe" e tu hai mai visto uno che lotta e si diverte :smile::smile::smile::smile::smile::smile::smile: quindi non può essere ludica :smile::smile::smile::smile::smile::smile::smile::smile::smile::smile::smile::smile::smile::smile::smile::smile::smile::smile:
 

Little Eagle

Biker superis
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La differenza tra cicloescursionismo e attività ludica sfugge un pò anche a me; è vero che in generale sono attratto dall'ambiente montano prima che dalla bici, tuttavia mi ci diverto, così come si divertono gli escursionisti, gli alpinisti, etc. La montagna non deve essere riservata agli appassionati; ci possono andare anche quelli cui non importa un fico, l'importante è che si comportino in un certo modo.

la differenza l'hai evidenziata tu stesso: l'importante è che si comportino in un certo modo.
tutti noi andiamo in montagna non solo per godere del panorama, ma anche per divertirci. Ora, se il tuo unico scopo è quello di fare salti ed evoluzioni o dimostrare quanto sei bravo, allora stai facendo attività ludica (o agonistica, se ti confronti con qualcun altro - o anche da solo se ti confronti con il cronometro). Altrimenti fai un'escursione, con tutto quello che comporta questo tipo di attività.
Se in macchina fai evoluzioni o le corse sei fuori legge. A meno che tu non sia in un circuito. Lo stesso vale per la bici.
Ciò non toglie che le sfumature siano molte e i confini quasi inesistenti: essere "responsabili" secondo me significa trovere il giusto equilibrio, nel rispetto di luoghi e persone.
 

climbiker

Biker superioris
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Si, l'attività in MTB è stata inserita nell'OTOC - Organismo Tecnico Operativo Centrale "Escursionismo"; ciò vuol dire che viene finalmente riconosciuta e sostenuta, a livello istituzionale, ogni iniziativa riguardante il Cicloescursionismo in MTB; ma la strada, come dice il buon Marco, è sempre in salita......

Diciamo che abbiamo superato il primo Gran Premio della Montagna !!! :medita:

A noi le salite non fanno paura, e quindi la prossima spero sia quella che ci porterà alla nascita di un OTOC per il Cicloescursionismo, riconosciendo a questa attività la propia identità, autonoma da quella dell'Escursionismo, con Scuole e Istruttori e non solo gite e accompagnamento.
 

Little Eagle

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A noi le salite non fanno paura, e quindi la prossima spero sia quella che ci porterà alla nascita di un OTOC per il Cicloescursionismo, riconosciendo a questa attività la propia identità, autonoma da quella dell'Escursionismo, con Scuole e Istruttori e non solo gite e accompagnamento.

Così? non abbiamo ancora avuto il tempo di festeggiare il riconoscimento che è già ora di iniziare una nuova battaglia?
di solito tra un GPM e l'altro c'è almeno un tratto di discesa per rifiatare :mrgreen:
 

DR_Balfa

Biker grossissimus
Sei sicuro? Io ho imparato lo sci di fondo coi corsi del CAI, e alcune gite sociali prevedono talvolta la partecipazione a granfondo internazionali.

Si :-), tra le attività del CAI c'è il fondoescursionismo non il fondo.... poi nessuno ti vieta di andare in pista... anche con la MTB puoi andare ai bike park o a fare escursioni (all mountain) ma sono due cose differenti...

certo se non sai il fondo non puoi fare fondoescursionismo se non sai fare sci alpino non puoi fare scialpinismo :-).... quindi nei corsi ti insegnano prima le basi del fondo e poi il fondoescursionismo :-) (anch'io ho imparto in un corso CAI ero la disperazione del maestro a fine corse disse "...ti prego una curva almeno una falla senza cadere..." :smile::smile::smile: e ad un corso di telemark Manolo Zanolla mi disse "tu scii linea punto"... ovvero fai il traverso e poi alla curva un buco perterra :smile::smile::smile::smile:)

La partecipazione a gare una "ferita" profonda, io sono dall'idea che anche le gare possano fare parte dello spirito CAI (in fin dei conti la corsa alle prime salite erano gare e non solo lotta con l'alpe :-) ), ma i tedeschi e gli austriaci non la pensano così e per protesta sono usciti dall'UIAA...

Ciao.
 

tato

Biker serius
22/3/03
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Arcore
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Si :-), tra le attività del CAI c'è il fondoescursionismo non il fondo....
Devo ancora capire perchè 30 km di sci di fondo su pista battuta senza cronometro e cardio accesi, in mezzo a splendidi boschi, godendosi la montagna, debbano essere considerati indegni dell'accezione di fondo escursionismo. Io mi sono presentato ad un corso CAI di Fondo Escursionismo fuoripista con sci da Telemark e scarponi con gambaletto in plastica (ai tempi il resto era ancora in pelle). Ho rischiato di non essere accettato causa attrezzatura non compatibile con lo spirito della pratica CONSFE. Mah... forse perchè curvavo a telemark meglio di tutti gli istruttori della sezione....
Personalmente non mi porrei troppi problemi sui "confini" delle discipline CAI.
Se i confini sono basati su standard dell'attrezzatura sono sempre rapidamente superati dalla rapida evoluzione delle tecnologie al servizio dello sport (vedi Telemark vs. Fondo Escurionismo tradizionale dei primi anni '90).
Se i confini sono basati sul limite tecnico sono soggettivi e artificiosi. Nel CAI si discusse (e forse lo si fa ancora) dove mettere il confine tra Fondo Escursionistico e Sci Alpinismo. Come già detto il confine dettato dallo strumento fu rapidamente spazzato via dall'avvento del telemark. Si cercò di imporre un confine basato sulla pendenza e difficolta del percorso in salita o dall'uso di tecniche alpinistiche per alcuni passaggi. Discussioni sterili dal mio punto di vista, buone solo per struttura dei contenuti di un corso, non per imporre confini alla pratica.

Non si è freerider perchè si hanno 180mm di escursione invece che 130mm. Non si è freerider perchè si hanno i bragotti invece del lycra. Non si è freerider perchè si indossano le protezioni.
Ma chi se ne frega se un biker sa droppare un muro o no. E con quale mezzo o abbigliamento lo fa.
Ma chi se ne frega se un biker un giorno fa XC, un'altro All Mountain ed il giorno dopo fa Freeride.
Nulla vieta che comunque pedali, comunque si abbigli, qualunque bici inforchi possa sempre essere CICLOESCURSIONISTA.
E' lo spirito che conta, quegli occhi con cui si guarda alla natura circostante mentre si pedala, NON COME si pedala.
Tornando a citare un motto caro ai telemarker: "Libera il tallone, libera la mente". Liberiamoci dagli stereotipi creati dalle direzioni marketing dei produttori di articoli sportivi e lasciamo che si pedali e si scii come ci pare, come ci aggrada in quel momento, pur sempre nel rispetto della natura e degli altri utenti della montagna. Sbeffeggiamo quegli articoli che si premurano di distinguere dove finisce l'All Mountain e dove inizia il Freeride e se il SuperXC sia degno di essere disciplina MTB.

Infine che il CAI prediliga le pratiche escursionistiche è giusto. Che ritenga siano la pratica esclusiva di un'associazione, mi sembra molto limitante.
Se una sezione, vuole creare dei gruppi che fanno ANCHE agonismo, associandosi anche a FISI, FCI e altre federazioni, non vedo perchè non si possa, se, comunque, la missione primaria della sezione rimane orientata all'escursionismo non agonistico.

Altrimenti torniamo alle camice di flanella.... Comunque le sezioni fanno quello che vogliono. La mia associa ad un'escursione sulle montagne a picco sul mare anche un bagno finale con tanto di snorkeling. Sarà sacrilegio togliersi gli scarponi per infilare le pinne?
 

climbiker

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Devo ancora capire perchè 30 km di sci di fondo su pista battuta senza cronometro e cardio accesi, in mezzo a splendidi boschi, godendosi la montagna, debbano essere considerati indegni dell'accezione di fondo escursionismo. Io mi sono presentato ad un corso CAI di Fondo Escursionismo fuoripista con sci da Telemark e scarponi con gambaletto in plastica (ai tempi il resto era ancora in pelle). Ho rischiato di non essere accettato causa attrezzatura non compatibile con lo spirito della pratica CONSFE. Mah... forse perchè curvavo a telemark meglio di tutti gli istruttori della sezione....
Personalmente non mi porrei troppi problemi sui "confini" delle discipline CAI.
Se i confini sono basati su standard dell'attrezzatura sono sempre rapidamente superati dalla rapida evoluzione delle tecnologie al servizio dello sport (vedi Telemark vs. Fondo Escurionismo tradizionale dei primi anni '90).
Se i confini sono basati sul limite tecnico sono soggettivi e artificiosi. Nel CAI si discusse (e forse lo si fa ancora) dove mettere il confine tra Fondo Escursionistico e Sci Alpinismo. Come già detto il confine dettato dallo strumento fu rapidamente spazzato via dall'avvento del telemark. Si cercò di imporre un confine basato sulla pendenza e difficolta del percorso in salita o dall'uso di tecniche alpinistiche per alcuni passaggi. Discussioni sterili dal mio punto di vista, buone solo per struttura dei contenuti di un corso, non per imporre confini alla pratica.

Non si è freerider perchè si hanno 180mm di escursione invece che 130mm. Non si è freerider perchè si hanno i bragotti invece del lycra. Non si è freerider perchè si indossano le protezioni.
Ma chi se ne frega se un biker sa droppare un muro o no. E con quale mezzo o abbigliamento lo fa.
Ma chi se ne frega se un biker un giorno fa XC, un'altro All Mountain ed il giorno dopo fa Freeride.
Nulla vieta che comunque pedali, comunque si abbigli, qualunque bici inforchi possa sempre essere CICLOESCURSIONISTA.
E' lo spirito che conta, quegli occhi con cui si guarda alla natura circostante mentre si pedala, NON COME si pedala.
Tornando a citare un motto caro ai telemarker: "Libera il tallone, libera la mente". Liberiamoci dagli stereotipi creati dalle direzioni marketing dei produttori di articoli sportivi e lasciamo che si pedali e si scii come ci pare, come ci aggrada in quel momento, pur sempre nel rispetto della natura e degli altri utenti della montagna. Sbeffeggiamo quegli articoli che si premurano di distinguere dove finisce l'All Mountain e dove inizia il Freeride e se il SuperXC sia degno di essere disciplina MTB.

Infine che il CAI prediliga le pratiche escursionistiche è giusto. Che ritenga siano la pratica esclusiva di un'associazione, mi sembra molto limitante.
Se una sezione, vuole creare dei gruppi che fanno ANCHE agonismo, associandosi anche a FISI, FCI e altre federazioni, non vedo perchè non si possa, se, comunque, la missione primaria della sezione rimane orientata all'escursionismo non agonistico.

Altrimenti torniamo alle camice di flanella.... Comunque le sezioni fanno quello che vogliono. La mia associa ad un'escursione sulle montagne a picco sul mare anche un bagno finale con tanto di snorkeling. Sarà sacrilegio togliersi gli scarponi per infilare le pinne?

Anch'io la penso come te ma, sull'agonismo preferirei che il CAI si tenesse fuori, perché credo che sia più utile proporsi come qualcosa di alternativo.
 

bicincittacosenza

Biker serius
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Condivido pienamente le affermazioni di Tato; darei senz'altro più spazio allo spirito con cui si pratica una determinata attività che non agli effetti materiali come l'attrezzatura o il tecnicismo; ormai l'affermazione "+ tecnicismo = - sensibilità allo spirito dei luoghi" direi si possa accantonare.

Fermo restando, è ovvio, la buona educazione ed il rispetto per la natura e per gli altri frequentatori, specie dove la frequentazione è elevata.

La tecnologia è entrata ovunque ed il buon uso che essa deve assumere riguarda essenzialmente in fine ultimo di essere sempre da comodo sussidio e non lo sfoggio di tendenza; non mi vergogno certo di utilizzare cardiofrequenzimetro e GPS e di non portare più cartine e bussola.

Come esperienza personale, dico che la mia passione per la montagna ha avuto una grande impennata proprio da quando utilizzo il GPS (ho cartografato gran parte della mia regione !); ma lo spirito....come si fa a capire se determinate persone frequentano la montagna con lo spirito giusto ?

La risposta l'ho avuta qualche mese fa, quando ad un'uscita domenicale si presentarono dei nuovi aspiranti soci; abbigliamento ed attrezzatura erano come i nostri, anche la passione per la MTB si rifletteva subito nei loro discorsi; iniziammo a pedalare, la nostra cadenza era leggera, frequenti le soste per fare foto; non disdegnamo una rapida visita ad un vecchio villaggio semiabbandonato.......;ci fermiamo per capire bene quella deviazione dove ci avrebbe portato....; arrivati in cresta, restiamo per qualche minuto ad osservare il panorama, chiediamo ad un pastore informazioni su quei casolari abbandonati.....; quindi scendiamo con la giusta velocità, anche per permettere al fotografo di turno di riprenderci senza difficoltà; ci soffermiamo ancora nei pressi di un torrente, all'ombra di un abete bianco secolare, nei pressi di una sorgente (per ubicarla bene con un waypoint.....); alla fine abbiamo fatto 45 km con circa 1000 m di dislivello totale in salita (escursione di tutto rispetto, quindi).

A fine giornata, noi felici e soddisfatti, questi amici un pò delusi: - Fate troppe soste, e poi, dopo tanta salita, il bello è proprio fare la discesa tutta d'un fiato ! - risultato: non si sono più iscritti !!!

La nostra escursione....prosegue anche a casa, quando scarichiamo sul sito foto, mappa, profilo, traccia GPS, racconto, impressioni.... .

Con tutto il rispetto per la nostra passione, hanno capito che il nostro modo di andare in MTB non era confacente alle loro aspirazioni, tutto qui.

E' stato però un caso isolato, poichè ritroviamo tanti amici nuovi che invece prediligono proprio questo che chiamerei "cicloescursionismo in MTB" nel giusto spirito CAI.

Dare risalto a quello che è lo spirito più consono all'attività praticata crea, spesso automaticamente, una selezione; non servono regole rigorose e divieti, spesso, per definire un comportamento in linea con lo spirito CAI.

P.S.: a qualcuno è scappata anche la frase: "questi farebbero bene a trasferirsi sul sentiero...dal giorno prima !!!! " :rosik: ..... :smile:
 

Little Eagle

Biker superis
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Tato: condivido le tue affermazioni, tuttavia mi pare giusto che almeno a livello istituzionale il CAI prenda una posizione chiara. La scelta del cicloescursionismo è da un lato la più consona allo scopo statutario (frequentare, conoscere, tutelare), d'altro canto riempie un vuoto in quanto FCI e simili sono votate a pratiche agonistiche o comunque ad esaltare maggiormente la tecnica rispetto all'ambiente.
Ciò non toglie che anche noi abbiamo bisogno di tecnica e che il divertimento sia parte integrante del nostro andare in bici.

L'abito non fa il monaco e nemmeno il ciclista. In questo Bicincittacosenza ha perfettamente ragione: l'escursione comincia giorni prima quando dedici e ti studi il percorso e finisce il giorno dopo quando scarichi traccia e foto.

Quali sono i confini delle discipline CAI? parafrasando una massima letta sul sito della Commissione LPV, non ne vedo, ma esistono nelle menti di qualcuno.
Si può essere nello spirito del CAI facendo una gita al mare e si può non esserlo (anzi, quasi sicuramente nessuno lo è) andando in punta all'Everest.
Lo sci in pista non è da demonizzare: è un'opportunità ludica e di allenamento. Idem per i bike park.
Chi non è mai andato a fare un giro in bici per allenarsi, guardando al cronometro e al cardio, avendo l'obiettivo di una traversata cicloalpinistica o l'esplorazione di nuovi sentieri? Non si fanno imprese senza preparazione.

Il CAI però distingue la preparazione dall'attività: i campi scuola non sono attività istituzionale, ma servono per farla in modo consapevole e sicuro. Se poi le sezioni organizzano gare o partecipano a gare, che male c'è? anche le castagnate e le cene sono attività sociali. Non per questo però sarà necessario chiedere a Milano che le riconoscano e creino un organo tecnico apposito....
 

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