CAI e MTB: il mio pensiero !

  • La Specialized Stumpjumper arriva al numero 15, cioé alla sua quindicesima ediuzione, cambiando forma del telaio, escursione e soprattutto sospensione posteriore, perché adesso troviamo un ammortizzatore sviluppato dal marchio americano in collaborazione con Fox, il Genie.
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tato

Biker serius
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Converrai che è abbastanza triste: quando scendo, RALLENTO, saluto e colgo solo sguardi contrariati devo dire che la gioiosità dell'uscita ne risente parecchio.

Beh, io il problema lo riscontro prevalentemente dove la densità dei Freerider è eccessiva, legata anche alla disponibilità di impianti di risalita. Più raramente dove c'è elevata frequentazione di MTB pedalata (un esempio: Parco di Montevecchia - LC). Praticamente quasi mai nel restante 80% dell'arco (pre)alpino.
Occhio a vedere il problema dove non c'è ... :pirletto:
Quindi l'azione dei Bikers nel CAI dovrebbe essere orientata a far capire che la convivenza è possibile perchè raramente c'è conflitto. Siccome ciò che ha più riscontro ed eco sono i problemi, anche se eccezioni, tutti parliamo di quei conflitti sui sentieri che sono una minoranza. Facciamo capire al CAI che è più facile risolvere il problema dove realmente esiste, piuttosto che far rispettare improbabili divieti su tutto il territorio, anche dove si vede una MTB 1 volta al mese.... E siccome a differenza dello Utah qui c'è poco spazio per dividere il territorio in aree dedicate, pesreguirei questa politica SOLO dove necessario.

P.S.: mai provato a fermarti per scambiare 4 chiacchere col truce pedone che ti guarda in cagnesco? "Bella giornata eh? Visto che panorama dalla cima?...". Io mi diverto ogni tanto. Quando il "truce" capisce che sotto il caschetto c'è qualcuno che la montagna la conosce e capisce come (se non più di) lui, sai come cambia l'atteggiamento? Proviamo a farci percepire come persone integrate nel territorio e non solo come elettroni impazziti che sfrecciano nei sentieri, semplici palestre per le nostre evoluzioni.
 
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maxilconte

Biker infernalis
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P.S.: mai provato a fermarti per scambiare 4 chiacchere col truce pedone che ti guarda in cagnesco? "Bella giornata eh? Visto che panorama dalla cima?...". Io mi diverto ogni tanto. Quando il "truce" capisce che sotto il caschetto c'è qualcuno che la montagna la conosce e capisce come (se non più di) lui, sai come cambia l'atteggiamento? Proviamo a farci percepire come persone integrate nel territorio e non solo come elettroni impazziti che sfrecciano nei sentieri, semplici palestre per le nostre evoluzioni.

Interessante. Effettivamente al di là del buongiorno non sono mai andato...
 

kikhit

Biker incredibilis
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Converrai che è abbastanza triste: quando scendo, RALLENTO, saluto e colgo solo sguardi contrariati devo dire che la gioiosità dell'uscita ne risente parecchio.


fortunatamente i pedoni che incontro in montagna, e per cui mi fermo e mi metto di lato per dare precedenza, salutando con un sorriso, ricambiano praticamente sempre con gentilezza e spesso ammirazione, per dove porto la bici.
poi nei giri in cui si passa il confine e ci si trova in francia, i pedoni sono ancora più cordiali.
poi purtroppo il taliban che, anche se gli levi la bici dal sentiero per cedergli il passaggio, ti guarda male lo trovi ovunque, ma per fortuna mi capita molto di rado.
 

maxgastone

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fortunatamente i pedoni che incontro in montagna, e per cui mi fermo e mi metto di lato per dare precedenza, salutando con un sorriso, ricambiano praticamente sempre con gentilezza e spesso ammirazione, per dove porto la bici.
poi nei giri in cui si passa il confine e ci si trova in francia, i pedoni sono ancora più cordiali.
poi purtroppo il taliban che, anche se gli levi la bici dal sentiero per cedergli il passaggio, ti guarda male lo trovi ovunque, ma per fortuna mi capita molto di rado.
Per ora mi sono trovato sempre nella tua stessa situazione, anche di fronte a persone anziane che dovrebbero avere una mentalità meno elastica... ma forse basta il ciao a rendermi più simpatico :medita:
 

DR_Balfa

Biker grossissimus
fortunatamente i pedoni che incontro in montagna, e per cui mi fermo e mi metto di lato per dare precedenza, salutando con un sorriso, ricambiano praticamente sempre con gentilezza e spesso ammirazione, per dove porto la bici.
poi nei giri in cui si passa il confine e ci si trova in francia, i pedoni sono ancora più cordiali.
poi purtroppo il taliban che, anche se gli levi la bici dal sentiero per cedergli il passaggio, ti guarda male lo trovi ovunque, ma per fortuna mi capita molto di rado.

quello ti guarda male pure se stai andando a lavoro in bici.... anzi ora che ci penso molti mi guardano male e cercano di abbattermi quando in bici li supero (loro sono fermi nelle loro sardomobili in coda) :-)
 

Little Eagle

Biker superis
1/11/08
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ciao a tutti, mi sono iscritto al forum perché ho finalmente visto una bella discussione su di un argomento che mi acchiappa. Bravo il biker di Cosenza che l'ha avviata!o-o

In merito agli ultimi post: :il-saggi: il buon comportamento (gentile e rispettoso) paga sempre. Se calpesti le persone :freeride:prima o poi calpesteranno anche te. Comunque ha ragione chi dice che ogni luogo ha problematiche diverse: guai a generalizzare, come fecero quelli della SAT...:mavadaviaiciapp:
 

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Biker serius
26/8/08
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Fossano
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Sull'ultimo numero dello Scarpone, notiziario mensile del Cai, nella postaè partito un nuovo attaco ai "bikisti" (è proprio scritto così :smile:ma forse da un satino socio da ben 65 anni non ci si poteva aspettare di più") che pensa e scrive "l'uso della bici da montagna sfrutti il patrimonio secolare dei sentieri alpini senna comprenderne il valore e realmente vivierlo" ecc- ecc. ecc. :nunsacci: infine chiude dicendo che il Cai ci appoggia in maniera troppo acritica. Non perdo tempo a fare considerazioni sulla lettera, ormai le posizioni della Sat sulla mountain bike sono ben note ma preferisco considerare la risposta fornita dalla rivista. A parte le facezie sull'abbigliamento cito: " tuttavia occorre appellarsi allo spirito di tolleranza e alla voglia di convivenza che deve animare frequentatori appiedati e non. Le due ruote ad alta quota sono una presenza ormai diffusa ed ineliminabile....... Davantii a questo evolversi del turismo alpino sarebbe assurdo chiedere al Cai di fare orecchie da mercante"
Credo che quanto risposto non abbia bisogno di ulteriori commenti una rivista ufficiale ci sdogana. Per ora credo che dobbiamo ringraziare l'operato della commissione interegionale per il cicloescursionimo in mountain bike della LPV e gli altri che si sono aggiunti a livello nazionale,
Sta ora a noi biker, soci e non soci cai, non sprecare il lavoro fatto con comportamente scorretti (codice di autoregolamentazione docet ma anche il codice Norba) facendo così che qualcuno non debba cambiare idea.
 

muldox

Biker nirvanensus
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Sull'ultimo numero dello Scarpoune....

A me espressioni tipo "occorre appellarsi allo spirito di tolleranza" piuttosto che "Le due ruote ad alta quota sono una presenza ormai diffusa ed ineliminabile" suonano più come un turarsi il naso di fronte all'ineluttabile che uno sdoganamento. L'importante ad ogni modo è che non esercitino pressioni per la chiusura dei sentieri alle mtb.
 

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Biker serius
26/8/08
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Fossano
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A me espressioni tipo "occorre appellarsi allo spirito di tolleranza" piuttosto che "Le due ruote ad alta quota sono una presenza ormai diffusa ed ineliminabile" suonano più come un turarsi il naso di fronte all'ineluttabile che uno sdoganamento. L'importante ad ogni modo è che non esercitino pressioni per la chiusura dei sentieri alle mtb.[/quote

Io vedo il bicchiere sempre mezzo pieno pittosto che mezzo vuoto di conseguenza non cambia nulla se sia la presa d'atto dell'ineluttabile od uno sdoganamento lo scopo credo sia la pari dignità nell'utilizzo dei sentieri;
sulla chiusura di questi si possono fare fiumi di parole sia sul fronte etico che di diritto. La legge può anche chiudere un sentiero (ad esempio val travenanzes) ma poi per funzionare questa legge ha bisogno di due cose:
a) un adeguato sistema di controlli ( a me in quasi 20 anni di mtb non è mai capitato di trovare un forestale una guardia ecologica un guardiaparco e dire che di di km e dislivello ne ho fatti :vecio: se non una volta due finanzieri a cavallo a forcella lavaredo che si sono fermati a darmi precedenza e farmi i complimenti vabbè li non è vietato mi direte); b) la convinzione collettiva: da quanto ho letto nei vari post ad eccezione di pochi forumendoli o moderatori per i quali la legge va rispettata sempre e comunque, a tutti gli altri dei divieti importa meno che un fico secco (sempre val travenanzes ma non solo) perciò parlare dii divieti in Italia è come discutere del sesso degli angeli.

Per finire come socio Cai (pure da una vita questo) non potrà che farmi piacere il pieno riconoscimento dell'attività da parte degli organi centrali ma se questo non dovesse avvenire ovvero dovesse esserci un'improvvisa ed inaspettata retromarcia non starò certo a strapparmi i capelli e a piangere a dirotto :smile:come già detto andavo in mtb prima che il cai se ne accorgesse e spero di andarci per qualche tempo ancora :i-want-t:
 

tato

Biker serius
22/3/03
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La svogliata difesa d'ufficio è abbastanza irritante oltre che qualunquista. Cito: "Copia anche nell'abbigliamento quello dei ciclisti su strada o addirittura dei piloti di moto fuoristrada". Ma il CAI non è così attento alla promozione dell'attrezzatura e vestiario sicuro ed efficiente? Dovremmo girare senza caschetti per semplice moda? E l'abbigliamento funzionale all'uso dove lo mettiamo? Per punizione farei girare per 3 ore in bici l'estensore di questa risposta senza pantaloncini col fondello, così potrà apprezzare la funzionalità in sella di un paio di pantaloncini da trekking .....
Inoltre chiederei al CAI un poco di coerenza: nella rubrica "Filo Diretto" dello stesso numero si cita, tardivamente, l'apertura del museo del Ciclismo del Ghisallo: museo incentrato sulle imprese stradistiche, poco consone alla visione integralista del CAI. Di seguito si dà notizia del rinnovo del manto stradale del vecchio Muro di Sormano, già a suo tempo violentato col bitume per far passare un Giro di Lombardia. Ora che era un inutile strada chiusa al traffico con un fondo improponibile per le specialissime, non si poteva recuperarlo all'uso escursionistico e riproporlo come strada forestale? E questo è il ciclismo e la valorizzazione della montagna che apprezza il CAI? Coerenza, matusa, coerenza...
 

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Biker serius
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infatti io per questo avevo omesso parte della risposta bollandola come facezie (in special modo la parte sull'abbigliamento) forse su questo non cambieranno mai e qualcuno resterà fermo alla camicia di flanella a scaccchi rossi ed ai pantaloni di velluto alla zuava ma riisposta irritata o svogliata lo scopo rimane lo stesso pari dignità sui sentieri e nel cai
Poi non che il problema sia solo tra tra cai e mtb ma riguarda tutte le le attività "nuove" basti pensare alla federezione di sci aplinismo che si è staccata dell'Uiaa http://www.montagna.tv/?q=node/8984. ineluttabile in tutte le cose quando non ci si riconosce più in un certo contesto ci si allontana spero che questo non accada per la mtb
 

muldox

Biker nirvanensus
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...se questo non dovesse avvenire ovvero dovesse esserci un'improvvisa ed inaspettata retromarcia non starò certo a strapparmi i capelli e a piangere a dirotto...

E' più o meno la stessa cosa che intendevo io con "L'importante ad ogni modo è che non esercitino pressioni per la chiusura dei sentieri alle mtb".
Con parole meno eleganti: nel CAI la pensino come gli pare, purchè non rompano le palle :rosik:

@tato: non capisci una mazza, l'abbigliamento funzionale e sicuro è costituito dai pantaloni in velluto alla zuava e la camicia di flanella a quadrettoni :il-saggi:
 

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Biker serius
26/8/08
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E' più o meno la stessa cosa che intendevo io con "L'importante ad ogni modo è che non esercitino pressioni per la chiusura dei sentieri alle mtb".
Con parole meno eleganti: nel CAI la pensino come gli pare, purchè non rompano le palle :rosik:

@tato: non capisci una mazza, l'abbigliamento funzionale e sicuro è costituito dai pantaloni in velluto alla zuava e la camicia di flanella a quadrettoni :il-saggi:
questo è quella che si dice telepatia :smile:in venti secondi abbiamo ricordato entrambi la camicia di flanella ed i pantaloni di velluto
 

maxgastone

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infatti io per questo avevo omesso parte della risposta bollandola come facezie (in special modo la parte sull'abbigliamento) forse su questo non cambieranno mai e qualcuno resterà fermo alla camicia di flanella a scaccchi rossi ed ai pantaloni di velluto alla zuava ma riisposta irritata o svogliata lo scopo rimane lo stesso pari dignità sui sentieri e nel cai
Poi non che il problema sia solo tra tra cai e mtb ma riguarda tutte le le attività "nuove" basti pensare alla federezione di sci aplinismo che si è staccata dell'Uiaa http://www.montagna.tv/?q=node/8984. ineluttabile in tutte le cose quando non ci si riconosce più in un certo contesto ci si allontana spero che questo non accada per la mtb
Ma UIAA e CAI sono due cose separate... in ogni caso se sarà necessario non è detto che la mtb non faccia la fine dell'arrampicata libera con l'aventino della FASI... poi però i vertici cai un giorno si sono accorti della cavolata e hanno cercato di rimediare con gli istruttori IAL... ma oramai i treno era partito e rimaneva solo il carretto da spingere a braccia stile old west :fantasm:
 

Little Eagle

Biker superis
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La burocrazia del cai è talmente lenta che ci penserà madre natura a fare il suo corso: questi baroni che pontificano senza capire una:fatti-so:di attività che non praticano prima o poi il Signore se li piglia e non faranno più danni.
Il problema del cai centrale è che continua ad essere costituito da questi baroni, perché i praticanti che tanto se la prendono con il sistema si guardano bene dal dedicare un po' del proprio tempo all'organizzazione o a partecipare alle riunioni per proporre o difendere le posizioni pro mtb.
Ma poi non capisco: che senso ha prendersela con una lettera allo Scarpone su questo forum? prendiamo tutti carta e penna e svalanghiamo la redazione dello Scarpone di interventi a nostro favore!
 

maxgastone

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E' perchè siamo pieni di preconcetti :mrgreen:
Possibile avendo a che fare con i Sattini e soci... ma ti posso garantire che non sono (per fortuna) tutti così ci sono altre realtà (piemonte, lombardia, friuli, abruzzo e calabria) dove la mtb è vista bene lo stesso presidente Salsa la approva... il problema è la burocrazia immensa e il vertice che sembra molto scollegato dalla base praticante...
 

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