News Cabina della funivia del Mottarone precipita
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Anche a Norimberga qualcuno raccontò che stava solo svolgendo il proprio lavoro...
Vero che cercarsi un nuovo lavoro è complicato, ma accettare certe forzature, quando si è coscienti di quali sono i rischi, è comunque una scelta.
Per scellerata o più o meno obbligata che sia.
Vero che cercarsi un nuovo lavoro è complicato, ma accettare certe forzature, quando si è coscienti di quali sono i rischi, è comunque una scelta.
Per scellerata o più o meno obbligata che sia.
Ultima modifica:
vi posto un articolo che mi ha fatto riflettere.
Magari fosse solo avidità
Ritorno su una cosa che ho detto oggi su Morning, perché credo ci sia il rischio di imparare la lezione sbagliata da questa storia tremenda della funivia. Tutti i giornali, da Repubblica a Libero, dicono che sia stata “la strage dell’avidità”. Che gli operatori della funivia che hanno disattivato i freni di emergenza pur di tenere aperto l’impianto, quindi, lo abbiano fatto per un “desiderio intenso e insaziabile di denaro” (Treccani). È una spiegazione consolatoria per noialtri, che mai ci definiremmo mossi da un “desiderio intenso e insaziabile di denaro”. Ed è facile sceglierla, perché assolve tutti tranne quei tre.Non credo sia stata l’avidità a muovere quelle persone a disattivare i freni d’emergenza pur di lavorare, e non lo dico per togliere una briciola di gravità da quello che hanno fatto: semmai per aggiungerne, e darne un po’ anche a noi. Questa non mi sembra una “strage dell’avidità”: mi sembra una strage del “tengo famiglia”. Una strage del “anche noi dobbiamo mangiare”. Una strage di chi si crede più furbo degli altri, di chi lavora male perché “cosa vuoi che succeda”, “ci penserà qualcun altro”, “c’è chi fa peggio di noi”, “con tutte le schifezze che fanno gli altri, proprio noi dobbiamo farci problemi?”.
“Anche noi dobbiamo mangiare”. Quante volte lo abbiamo sentito da chi assume in nero, da chi non paga le tasse perché ha deciso che sono troppe, da chi pretende che la sua azienda continui a inquinare e che la propria necessità di mangiare diventi un alibi e superi i diritti di tutti, compresi quelli che si sobbarcano la fatica della responsabilità o di pagare tasse che sono troppe anche per loro? Qual è la differenza tra chi ha tolto il freno di una funivia pur di lavorare e chi ha tenuto il ristorante aperto quando era vietato, nonostante la certezza di provocare contagi e morti? Certo, morti forse meno cruente e visibili: ma morti. Questa cultura è ovunque intorno a noi.
Il gestore di una funivia che fosse guidato esclusivamente dal proprio interesse economico non toglierebbe mai un freno di emergenza per qualche giornata di incassi, perché il concreto rischio di un incidente distruggerebbe istantaneamente qualsiasi profitto, oltre che la sua vita. È una scelta stupida proprio sul piano economico, oltre che per tutto il resto. È facile prendersela con i soldi, riflesso condizionato della nostra cultura pauperista, molto cattolica e poco calvinista, ma a me non sembra che abbiamo un problema di avidità. Abbiamo un problema di responsabilità.
Magari fosse solo avidità - Francesco Costa
Rischiamo di imparare la lezione sbagliata da questa storia tremenda della funivia.
www.francescocosta.net
vi posto un articolo che mi ha fatto riflettere.
Magari fosse solo avidità
Ritorno su una cosa che ho detto oggi su Morning, perché credo ci sia il rischio di imparare la lezione sbagliata da questa storia tremenda della funivia. Tutti i giornali, da Repubblica a Libero, dicono che sia stata “la strage dell’avidità”. Che gli operatori della funivia che hanno disattivato i freni di emergenza pur di tenere aperto l’impianto, quindi, lo abbiano fatto per un “desiderio intenso e insaziabile di denaro” (Treccani). È una spiegazione consolatoria per noialtri, che mai ci definiremmo mossi da un “desiderio intenso e insaziabile di denaro”. Ed è facile sceglierla, perché assolve tutti tranne quei tre.
Non credo sia stata l’avidità a muovere quelle persone a disattivare i freni d’emergenza pur di lavorare, e non lo dico per togliere una briciola di gravità da quello che hanno fatto: semmai per aggiungerne, e darne un po’ anche a noi. Questa non mi sembra una “strage dell’avidità”: mi sembra una strage del “tengo famiglia”. Una strage del “anche noi dobbiamo mangiare”. Una strage di chi si crede più furbo degli altri, di chi lavora male perché “cosa vuoi che succeda”, “ci penserà qualcun altro”, “c’è chi fa peggio di noi”, “con tutte le schifezze che fanno gli altri, proprio noi dobbiamo farci problemi?”.
“Anche noi dobbiamo mangiare”. Quante volte lo abbiamo sentito da chi assume in nero, da chi non paga le tasse perché ha deciso che sono troppe, da chi pretende che la sua azienda continui a inquinare e che la propria necessità di mangiare diventi un alibi e superi i diritti di tutti, compresi quelli che si sobbarcano la fatica della responsabilità o di pagare tasse che sono troppe anche per loro? Qual è la differenza tra chi ha tolto il freno di una funivia pur di lavorare e chi ha tenuto il ristorante aperto quando era vietato, nonostante la certezza di provocare contagi e morti? Certo, morti forse meno cruente e visibili: ma morti. Questa cultura è ovunque intorno a noi.
Il gestore di una funivia che fosse guidato esclusivamente dal proprio interesse economico non toglierebbe mai un freno di emergenza per qualche giornata di incassi, perché il concreto rischio di un incidente distruggerebbe istantaneamente qualsiasi profitto, oltre che la sua vita. È una scelta stupida proprio sul piano economico, oltre che per tutto il resto. È facile prendersela con i soldi, riflesso condizionato della nostra cultura pauperista, molto cattolica e poco calvinista, ma a me non sembra che abbiamo un problema di avidità. Abbiamo un problema di responsabilità.
Magari fosse solo avidità - Francesco Costa
Rischiamo di imparare la lezione sbagliata da questa storia tremenda della funivia.
articolo contraddittorio ,molto facile moralismo ed esempi decisamente non calzanti, con "certezze" che non sono tali....
spiega perché. secondo me invece spiega benissimo come funzionano le cose in Italia, ad ogni livello.
se leggi cio ' che ho scritto c'è gia' tutto
moralismo da 2 soldi e esempi assolutamente non calzanti, sui ristoranti e le certezze stendiamo un pietoso velo, che sono opinioni ,non certezze e si andrebbe decisamente OT
sai cosa penso? che è una tragedia che riguarda come funziona il mondo in cui viviamo ed anche il particolare periodo storico.
tutti vogliono la funivia aperta, dopo un anno e mezzo di chiusure a singhiozzo pessimamente ristorate, tutti , funivia alberghi ristoranti ecc ecc aspettano la bella stagione per lavorare, ma la funivia da problemi, andrebbe chiusa e fatti lunghi lavori, chi le sente le attivita' economiche del territorio che ci campano con la funivia'?
sembra poi avessero debiti e quindi è andata com'è andata...
mi ricorda in tutt'altro contesto il film "lo squalo" dove lo squalo non era solo il pesce ma anche molti abitanti della ridente cittadina balneare...
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Peraltro ora ci vorrà chissà quanto tempo (anni?) prima che la funivia torni operativa, quindi con il pretesto di non mandare la stagione a p.......e i responsabili di questo crimine hanno distrutto per bene l'indotto, oltre a (primariamente) aver distrutto numerose famiglie e, non ultimo, ad aver creato un ulteriore danno all'immagine del nostro Paese...
"lo squalo" non lo ricordo, ricordo invece il film "pirana" dove inauguravano uno stabilimento balneare facendo poi mangiare i bagnanti dai pesci cannibali...
però qui siamo nel campo dell'avidità, mentre l'articolo parla di un non prendersi mai resposabilità e del giustificare tutto con il classico “anche noi dobbiamo mangiare”, cosa che pure tu confermi con "chi le sente le attivita' economiche del territorio che ci campano con la funivia'?"
Non solo, se ce ne fosse stato bisogno abbiamo dato anche l'immagine peggiore al mondo per un paese che con il Turismo manda avanti mezza Italia tra l'altro in mezzo ad una crisi che ha colpito questo settore in maniera devastante. Chi si fida a prendere una funivia, una funicolare adesso? Ma anche solo a venire in Italia sentendo che succedono queste cose assurde...Magari era un guasto che si poteva riparare in un mese con un po' di soldi e il danno conseguente sarà devastante in primis per tutta l'attività collegate al Mottarone e poi per il Paese
ovvio, ma in Italia vige l'arte di arrangiarsi, non quella di seguire le regole, perché poi non paga mai nessuno veramente.
si, ma cerco di comprendere da dove puo' nascere una situazione del genere, il che non significa che la giustifico."lo squalo" non lo ricordo, ricordo invece il film "pirana" dove inauguravano uno stabilimento balneare facendo poi mangiare i bagnanti dai pesci cannibali...
però qui siamo nel campo dell'avidità, mentre l'articolo parla di un non prendersi mai resposabilità e del giustificare tutto con il classico “anche noi dobbiamo mangiare”, cosa che pure tu confermi con "chi le sente le attivita' economiche del territorio che ci campano con la funivia'?"
è il contesto ,oltre ai diretti responsabili che non funziona.
A meno che, come è successo dopo il crollo del Morandi e improvvisamente è stato dato impulso ad un piano straordinario per le gallerie e i viadotti liguri, non venga il momento per tutti gli impianti funicolari italiani di una bella revisione SERIA.
Peraltro riflettevo che nel novero degli incidenti dovuti all'elemento umano e non alla fatalità non si ricorda mai abbastanza il disastro di Linate del 2001, dovuto ad un radar di terra non funzionante da tempo e a segnaletica oramai invisibile
ma infatti. per me nasce dallo scarso rispetto delle regole italiano, dall'arte di arrangiarsi e di trovare sempre una giustificazione a comportamenti che violano la legge, in nome del "tengo famiglia" in questo caso, ma lo scarso rispetto delle regole ha sempre nuove giustificazioni.
"
"Il nostro paese con questo e i passati governi ha erogato sostegni importanti: dati Inps parlano di oltre 2 miliardi e 700 milioni di cassa integrazione" e molti sono arrivati ad aziende "che non hanno avuto alcuna flessione di fatturato durante la pandemia. Forse se questo operatore avesse avuto ristori di altra natura, se avesse avuto ristori chi ha avuto vistose diminuzione di entrate, forse avremmo 14 morte in meno". Lo ha detto il presidente della Commissione parlamentare Antimafia Nicola Morra a Sky. "Piango 14 vite umane che si sarebbero potete salvare", ha concluso."
Si può riassumere con "ignoranza e miseria".
Gente che non è in grado di capire le conseguenze delle proprie azioni al di là dell'immediato tornaconto.
Il guaio è che ne abbiamo ovunque di gente così, forse la maggioranza è così.
Gente che non è in grado di capire le conseguenze delle proprie azioni al di là dell'immediato tornaconto.
Il guaio è che ne abbiamo ovunque di gente così, forse la maggioranza è così.
Proprio sull esempio di quell articolo mi viene in mente quel servizio delle iene sul tipo nel sud italia che guidava (abusivamente) le ambulanze della pubblica assistenza e s era scoperto che tramite siringhe d aria uccideva i poveri trasportati (già messi malino ma cmq ancora ben vivi e vegeti) perché in tal modo il trasporto di "paziente morto" veniva pagato 200 euro anzichè 40.
E anche lui messo alle strette dal giornalista.. davanti all evidenza continuava a dire "e che gli do da mangiare alla mia famiglia?"
Mi fece riflettere molto quel servizio.. mi metto nei panni di un povero anziano che dopo una vita dignitosa arriva a 80 anni e viene ucciso dentro un ambulanza con siringate d aria.. e per pochi euro..
Beh questo non accade in africa o in sud america.. accade proprio in italia..
Copio anche qui:
www.filodiritto.com
Stresa-Mottarone cambio di imputazione in corsa
Aggiornamento sui fatti della Strage funivia Stresa-Mottarone.
gasare la gente (certezza del danno) è ben diverso dal manomettere un freno (ipotetico danno)...
Oddio, a parte che all'estero a quanto ho capito proprio NON hanno i freni d'emergenza (quindi alla peggio le funivie in italia anche manomesse sono identiche come sicurezza a quelle francesi o svizzere).
A parte che dopo il Morandi la gente continua a viaggiare in anutostrada
A parte che i ponti crollano dappertutto nel mondo.
A parte che anni fa un treno AV in spagna deragliò (con morti) perchè al macchinista "piaceva prendere le curve veloce"
A parte che in Francia era emerso anni fa uno asscandalo per cui i residui delle miniere di uranio venivano usato come ghiaietta nei giardini delle scuole...
A parte che in UK pochi anni fa è andato a fuoco un palazzo ed è morta una marea di gente 8fr acui italiani) perchè le norme antincendio all'estero sono ridicole rispetto alle nostre...
Cosa assurde avvengono ovunque.
come ho detto sopra, quanto dici è omicidio volontario. La funivia alla peggio è colposo. Molto diverso.
Ipotetico una beata cippa
Era solo questione di tempo.
E, comunque, mi riferivo alla consapevolezza del rischio accettato con il pretesto "sono solo un esecutore di ordini"
Estrapolando solo una parte si snatura il senso della citazione.
Comunque non capisco come dovrebbe consolarci sapere che anche in altri paesi avvengono incidenti gravi o mortali... semmai dovrebbe spingerci a chiedere maggior rigore nei controlli. Dappertutto!
Mal comune mezzo gaudio?
Ma nemmeno per idea!!
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Semplicemente, però, si potrebbe evitare di dire "Ah, l'Italia... che disastro" se certe cose succedono anche altrove.