In caso di pioggia avrebbero tappezzato tutto il ciottolato con tappetini e stuoie in fibra di cocco (come gli zerbini, offrono grande tenuta anche da bagnati).
Oppure avrebbero fatto scendere tutti da una deviazione posta prima dell'imbocco del sentiero 117.
Qui mi sa che l'unico pir...
ad averla fatta tutta sotto la pioggia (in allenamento) sono stato io (assieme a un mio amico) a fine Settembre 2000.
Vi assicuro che il ciottolato bagnato è un'autentica lastra di sapone, altro che gomme rain... non c'è gomma che tenga, anche perchè ci arrivi con la fangazza del single-track 117 (che quando piove forte, si infanga di brutto).
Sul ciottolato bagnato serve grande sensibilità di guida, fluidità e morbidezza nell'utilizzo dei
freni. Per fortuna avevo i cantilever, molto più modulabili dei v-brake e dei dischi, anche se con il bagnato frenavano pochissimo. Appena si prendeva un minimo di velocità, era poi difficile rallentare. Comunque in quel frangente ho commesso un errore pure io, impostando una curva ho piegato un po' troppo e mi sono ritrovato seduto per terra in 1/1000 di secondo, con la bici che scivolava 5 metri più giù. Non mi sono fatto nulla.
Invece nel 1998, provando il ciottolato, c'era una zona completamente bagnata (quella vicino alla sorgente, che si trova sul lato destro). Lì c'è una curva in contropendenza, si deve piegare a destra ma il terreno portava a sinistra, all'esterno. Un tizio è sceso bello baldanzoso e non è riuscito a chiudere la curva, il fondo era troppo bagnato per passarci sopra in velocità senza rischiare.
Si è stampato sulla roccia, quella sulla sinistra, procurandosi uno sbrego dal femore al ginocchio...
L'hanno portato via in barella, non riusciva neppure a camminare.
Il ciottolato bagnato non perdona.