viò;5813543 ha scritto:Tanto per fare un esempio: mi portate a pedalare all'Isola d'Elba: è ovvio che quando passo dalle parti di una vecchia miniera io mi fermi: "andate, andate pure!, raccatto qualche sasso e arrivo"!!!
Se, per rispetto delle regole della montagna (regole di sopravvivenza) si deve stare compatti in gruppo frustrando, in un certo qual modo, il sogno che si è scelto di condividere, vale ancora la pena condividerlo?
Mi piace nuotare ed allontanarmi: se decido di fare un percorso e qualcuno viene con me e poi mi dice "vai, non ti preoccupare" vengo del mio passo!", è ovvio che la regola sarebbe (per lui e per me) che in due è meglio...ma io ho proprio deciso di raggiungere quella boa...bhè: come mi comporterei? non so.
Puntualizzo (perchè magari qualcuno può frainterdere) che , in questo post, non c'è la benché minima critica a nessuna delle persone che hanno preso parte a quest'uscita ma, oltre alle critiche, magari è bello tirare fuori anche qualche riflessione.
as always: saluti a todos
Chiarisco, per l'ennesima volta, che il mio intervento iniziale, era rivolto a te (gli altri a parte Federico manco li conosco) per comodità colloquiale e perchè conoscendoci personalmente pensavo che potesse essere accettato e compreso meglio che non facendolo ad uno sconosciuto che avrebbe potuto pensare "ahò chi è questo?". Ma MAI ho pensato che tu fossi l'unico responsabile, nè che ne fossi il principale quale organizzatore. Quel che mi sento di imputare a te direttamente, come "proponente" è stata la scelta di andar comunque, nonostante il meteo e nonostante ti avessi ben spiegato quel che poteva succedere e che in effetti è puntualmente successo. Non è quesione di essere nostradamus o Giuliacci. Chi conosce bene la montagna (quella vera), sa che le condizioni che voi avete trovato, sono molto molto frequenti, anche nei periodi di assoluto bel tempo, figurarsi con una perturbazione in arrivo. Un altro errore che ti attribuisco e ne ha accennato anche Monster è una questione di cui abbiam parlato personalmente tante tante volte. Quando si fanno determinati giri particolari, non si pubblicizza la cosa prima. Si va in pochi, omogenei e che ci si conosce dal punto di vista caratteriale e tecnico, perchè se ti si aggrega qualcuno che fa il passo più lungo della gamba, è vero che da maggiorenne e vaccinato si assume le sue responsabilità che NON sono e NON devono essere tue che organizzi. Però nell'ottica che una persona in difficoltà non si lascia mai indietro, lui si massacra e a me rovina l'uscita a dover far da balia. Quindi se io mi voglio fare 3000 mt di dislivello sui Simbruini ci vado con te e pochi altri, non metto urbi et orbi l'annuncio. poi può succedere anche alla persona più in gamba un guaio e ovviamente lo si aiuta e se il giro salta amen. Ma partire con uno che ha nelle gambe 1000 mt, per fare un giro da 3000 è come tagliarsi le palle prima di partire. Quando ho fatto lo Stoneman da oltre 4000 e sulle Alpi, non sui Simbruini, eravamo io, il mio compagno storico di pedalate e Nonnocarb. Mi spiego? Niente sconosciuti che, perchè si fanno 100 km di ciclabile, pensano che farsene anche solo 10 in cresta a 2500 sia la stessa cosa. Siam partiti col meteo certo (per quanto può esserlo sulle Dolomiti), rimandando una prima volta di qualche giorno, all'orario idoneo affinchè eventuali guai potessero essere assorbiti dalle ore di "riserva". E Nonnocarb trovò persino il tempo di fare una cagata nel bosco durante una sosta e arrivammo alle 6 di pomeriggio nemmeno troppo stanchi, con ancora 3 ore e mezza di luce davanti a noi e col giro che comunque si concludeva in valle e che poteva essere tagliato in ogni momento (noi eravamo in anticipo e lo abbiamo allungatoUn momento......cerchiamo di essere obiettivi fino in fondo.
L'errore mio è stato quello di "cedere" alla richiesta di Sgobbo circa il "voglio procedere da solo".
...............sono del parere che in certe situazioni ci si deve trovare.
Faccio una domanda a tutti i lettori del forum che capitano in questa discussione: avrete visto tanti film in cui delle persone che scalano montagne, si trovano improvvisamente appese ad una corda. Uno di voi è il primo, l'unico ad avere una via di salvezza arrampicandosi sulla roccia; il peso degli altri è troppo e ogni secondo che passa è causa di maggior dolore nelle braccia.
Che fate? Tagliate la corda o sperate che gli altri riescano ad arrampicarsi fino a sopra di voi, pur sapendo che avete scarsisime possibilità di salvezza?
Io do la mia risposta: NON LO SO!!!
Ora, ribadisco, ho fatto un intervento per sedermi sulla sedia dell'imputato e far riflettere tutti. Stessa cosa ho fatto altro forum. Ho raccolto le giuste critiche di tutti rendendomi conto dell'errore, cioè quello di non aver pensato alla possibilità che l'ultimo, solo soletto, si trovasse in tale situazione.
Per il resto faccio a tutti (e a nessuno in particolare) delle domande:
1) vi è mai capitato di uscire in gruppo, trovarvi in situazione difficile (freddo, pioggia, neve, altro) e correre verso le macchine per trovare un riparo, ignari di ciò che succedeva dietro? Io di scene di questo tipo ne ho viste tante e non mi si venga a dire che erano meno pericolose di questa perchè sfido chiunque a sapere come sarebbe andata la cosa.
2) Ma tutti noi, che spesso usciamo in gruppo, siamo sempre li a fare la scopa? Non ci piace di tanto in tanto andare avanti (per allenarci, per divertirci, perchè stai parlando con qualcuno). E che ne sappiamo se dietro, l'ultimo è solo e magari è stato vittima di un coccolone?
3) Ma quando sentiamo di gente che mangia topi o scarafaggi per FAME, beve il proprio piscio per sete, mangia la carne dei propri simili perchè vittima di aereo precipitato in un Oceano di ghiaccio, possiamo affermare con certezza IO MAI E POI MAI.
....................
Meditate gente
Mai dire mai.
No non la penso così, un'uscita si può rimandare eccome!
@ Garga non parlare di elicotterobrutti ricordi.
Beh essere in due è diversissimo. Se uno ha un problema, l'altro può da subito prestargli eventuale immediato soccorso (nei limiti delle capacità di farlo), aiutarlo subito a risolvere il problema, o nell'impossibilità di fare l'una o l'altra cosa, chiamare i soccorsi. Rimaniamo al caso vostro per non divagare. Quello che resta dietro, cade, batte la testa e sviene, magari dopo esser rotolato anche 10 metri. Senza altre conseguenze. Solo svenuto. La più banale delle cose. Se è da solo, ora che voi arrivate su al Pelino(oltre 1 ora) che lo aspettate (lo avete fatto per 1 ora) e poi non vedendolo arrivare lo andate a cercare mettendoci un tempo indefinito per trovarlo nella nebbia e se essendo ruzzolato di qualche metro non è sul sentiero, succede che passa sotto pioggia, lampi, grandine e freddo un numero indefinito di ore (dipende da se e quando lo trovate).........
Faccio un'altra riflessione: ipotizziamo che in coda ci fossero due persone.....la situazione sarebbe tanto diversa? Se succede qualcosa ad uno dei due (fulmine, caduta in un dirupo), l'altro che può fare?
Probabilmente si sarebbe detto che non si devono lasciare due persone "sole" in fondo al gruppo.
Mi è capitato in altre circostanze di vedere due o tre persone che, non potendo procedere con il ritmo del gruppo, a fine giro si siano lamentate.
................
Se ci sono i fulmini, intanto sarebbe bene allontanarsi dalla biciclettaIl caso dello svenimento non fa una piega.
Ma se si è in due e il fulmine secca entrambi il danno è doppio.
Certo è proprio difficile....
Se ci sono i fulmini, intanto sarebbe bene allontanarsi dalla bicicletta.
E essere in due non vuol dire essere uno in braccio all'altro, ma ad una distanza visiva di qualche metro o uditiva.
E essere colpito da un fulmine è un tantino più difficile che inciampare e battere la testa. A maggior ragione se le due persone essendo un filino distanti è difficilotto che vengano colpite entrambe.
Lo svenimento è un caso molto più possibile. Così come la caduta con conseguente lesione che non permette di camminare, o la stanchezza che non permette di andare avanti. Se poi cade un metorite sulla Maiella son cazzi di tutti anche se state distanti.
Bici o non bici so cazzi, ma intanto la ferraglia che può attirarlo te la allontani e riduci le già poche possibilità che comunque si scarichi vicino.io so che in cima a una montagna dove la cosa piu alta dal terreno sei tu (visto che li non ce manco 1 albero) bici o non bici....so azzi...e poi non ce bisogno che un fulmine ti cada addosso...gia basta che ti casca nei pressi....
Se ci sono i fulmini, intanto sarebbe bene allontanarsi dalla bicicletta.
E essere in due non vuol dire essere uno in braccio all'altro, ma ad una distanza visiva di qualche metro o uditiva.
E essere colpito da un fulmine è un tantino più difficile che inciampare e battere la testa. A maggior ragione se le due persone essendo un filino distanti è difficilotto che vengano colpite entrambe.
Lo svenimento è un caso molto più possibile. Così come la caduta con conseguente lesione che non permette di camminare, o la stanchezza che non permette di andare avanti. Se poi cade un metorite sulla Maiella son cazzi di tutti anche se state distanti.
vergine
Fabio....non so perchè ma le tue foto non si vedono. Le puoi pubblicare su Picasa o altro?
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