Alla conquista della Maiella: domenica 26 e lunedi 27 agosto 2012

  • Cominciano a vedersi in giro le prime bici con il nuovo motore Bosch SX, la drive unit per le ebike leggere del marchio tedesco. Dopo la Canyon Neuron ON Fly è la volta della Mondraker Dune. Andiamo a vedere nel dettaglio le differenze fra il CX full power e l’SX, quanto quest’ultimo sia potente e quale autonomia offre con la sua batteria standard di 420WH.
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sgobbotron

Biker novus
11/12/11
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Ciao a tutti!

Sono Simone alias Sgobbotrone e credo che questa sia la prima volta che scrivo su questo forum.
Sono stato citato spesso su questo thread e quindi volevo entrare per salutarvi. Ho gia scritto su l'altro forum (link) e qui aggiungo poche righe:

Condivido le critiche che ci sono state sollevate (troppo poche quelle rivolte direttamente a me) e ovviamente ritengo che siano utili per alimentare l'esperienza che tutti dobbiamo continuamente accumulare.

Molte attività che scelgo di fare hanno un rischio sottostante, anche i 30Km di motocicletta che percorro ogni giorno da 10 anni per andare al lavoro. E auguro a me stesso di essere sempre lucido e consapevole dei rischi che accetto... Sempre, ovvero non solo col "senno del poi" in quei casi in cui mi dirà male.

Saluto Monster e quel mutandaro di Federico, ragazzi che ho incontrato per la prima volta durante questa splendida avventura e ringrazio anche qui Pippixe per avermi fatto fare questa bella ed utile esperienza :-)

Troppo ma troppo bello!!!

Ciauuu!
 

nicknic

Biker popularis
21/12/09
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Mi stupisco di te Beppe, per come ti conosco. In effetti non è la prima volta che il tuo fanciullesco (in senso positivo) entusiasmo verso la natura ti porta a commettere quelle che a mio modo di vedere sono delle imprudenze. Ricordo un Monte Autore con rock garden, in dicembre ove siete stati colti dal buio seppur per poco e anche grazie al fatto che avevate dato retta a qualcuno a caso (:roll:)che vi aveva invitato, se proprio volevate andare, ad anticipare di almeno 1 ora la partenza, altrimenti sarebbe potuta andare peggio. Ricordo uno Scanno, fatto in stagione molto avanzata (novembre) con tratti ghiacciati. Stavolta, seppur avvertito, ti sei avventurato (tralasciamo le sottostanti ovvie motivazioni) in altissima montagna con meteo incerto e puntualmente ti ci sei scontrato. La sorte, ha voluto che in ogni occasione nulla di negativo sia successo e di questo c'è solo da esserne contenti. Ma ciò non deve far dimenticare quelle che rimangono delle imprudenze da NON ripetere, facendone, anzi, tesoro, perchè la natura può sempre presentare il conto a chi la sfida troppo arditamente. E te lo dico sulla scorta di una oltre 30ennale frequentazione delle Dolomiti e delle sue genti e con un lavoro i cui miei colleghi del soccorso alpino mi han rapportato decine di situazioni incredibilmente negligenti da parte di persone cui han dovuto prestar soccorso, fortunatamente, spesso, ma ahimè non sempre, senza ulteriori conseguenze negative.
Ti conosco anche come uno che mai lascia un amico in difficoltà e che anzi è il primo e più premuroso verso tutti, fosse anche a Villa Pamphili.
Stavolta avete commesso, tutti, un grave errore nel lasciare un compagno indietro, anche se su sua inziale richiesta. Tra attesa nel rifugio (1 ora) e salita da solo mentre ancora voi salivate (altre due ore almeno a giudicare dal tuo racconto) nella bufera, un elemento del gruppo è rimasto isolato da solo un periodo lunghissimo. Questo in montagna non deve succedere. MAI!!!. E' una delle regole basilari e fondamentali dell'andare in montagna, come dell'andar per mare. Si viaggia assieme, almeno in coppia, SEMPRE, tanto più se un compagno in difficoltà fisica (altrimenti stava avanti con voi che parimenti a lui ve la volevate godere, mica stavate correndo) potrebbe trovarsi in doppia difficoltà causa clima. Non "via tutti di corsa verso il rifugio e si salvi chi può". Anche stavolta è andata bene e poi le immagini successive che la natura vi ha riservato, hanno quasi cancellato un fatto che rimane un grave grave errore.
Non avertene a male di questa che probabilmente rimarrà una delle poche voci fuori dal coro del "bravi, grandi eccezionali" ecc.ecc. Siamo su un forum ove è giusto esprimere (in una certa maniera) delle opinioni, ed è giusto esprimerle anche quando agli altri posson non far piacere, perchè quando poi si esprimono quelle positive, queste assumono maggior significato. Poi io c'ho la nomea del rompicoglioni, quindi una volta più una volta meno, mi cambia poco. Se si dice solo e sempre bene, bravi, bis, ciò diventa una routine.
Con amicizia o-o.
Leggo ora le riflessioni di Samuelgol e posso dire, da chi ieri c'era, che ha perfettamente ragione ! In montagna e non solo, anche in bici, perfino a Martignano, mai lasciare una persona da solo !
Io ieri ero il quinto-sesto del gruppo, con remo dietro di me a 200 metri, e mentre stringevo i denti per arrivare e non fermarmi (ma due ore sotto la grandinata sono lunghe, il freddo è forte, sei zuppo, temi di perdere il sentiero, arriva a un certo punto la nebbia, poi un fulmine cade non lontano ...) avevo un groppo alla gola per Simone che sapevo indietro di mezz'ora. Avrei voluto fermarmi ma non l'ho fatto. Speravo che i quattro davanti, più veloci e giovani di me, ci avrebbero aspettato. Per fortuna è andato tutto bene, ma comunque è stato un grave errore.
Da tre anni vivo con Cicloappuntamenti e con altri amici esperienze splendide. Sono sempre stato aspettato, anche quando ero una pippa matricolata e la salita del Fogliano mi sembrava l'Everest. Sono stato su tante vette delle Alpi a piedi e con gli sci e sono sempre stato aspettato.
Dobbiamo rifletterci, la montagna è severa, l'amicizia e la solidarietà sono la legge, l'equipaggiamento maniacale va migliorato (e questo è un mio punto debole). Il più forte e preparato deve essere sempre in coda, si va insieme, insieme si affrontano i problemi, si superano i momenti di sconforto, ci si diverte ancora di più.
Un abbraccio ai miei compagni, specie a Beppe e a Fabio che hanno avuto subito l'onestà profonda di sentire e di riconoscere lo sbaglio.
 

tostarello

Moderatur ologrammaticus
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Moderatur
15/11/05
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il fatto è che noi, non avendo pranzato, speravamo che non piovesse :smile: :il-saggi: :smile:

:smile:

...
giornale (voglio vedere chi riesce a capire perchè)

...

ma sti giornali a che servono? :celopiùg:

mi vengono in mente:
antivento sotto il giacchetto
per aiutare ad accendere un fuoco
per asciugare le scarpe bagnate :mrgreen:

Ciao a tutti!

Sono Simone alias Sgobbotrone e credo che questa sia la prima volta che scrivo su questo forum.

...

benvenuto! :-)
 

RubikCube

Biker superis
13/5/12
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Ho letto con estremo interesse quanto scritto prima e dopo l’avventura.
Come alcuni di voi sapranno, sono un neofita della MTB, stupendo sport che Pippi, Concu e molti altri hanno contribuito a farmelo entrare nel “sangue”.
Se mi permettete vorrei aggiungere un concetto, che deriva da altre mie esperienze quali la vela di altura , leggi 4 / 5 giorni di alto mare senza vedere terra, dove è fondamentale il gruppo, l’equipaggio deve conoscersi a fondo, ognuno deve conoscere le capacità e i limiti dell’altro. E’ bello navigare con mare calmo e un refolo di vento, ma quanto arriva la burrasca ? Quando arrivano 40 nodi di vento e le onde sono di 3/4 metri ? ….
Quando non si possono commettere errori ???
Credo che per avventure come quella vissuta dai nostri amici in montagna valga lo stesso concetto. E’ vero che ciascuno è responsabile di se stesso,
forse però , in fase organizzativa di giri di questo genere, andrebbero valutate attentamente le capacità , l’esperienza , la preparazione fisica e i limiti di ciascun componente del gruppo.
Comunque complimenti per l’avventura vissuta.
 
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viò

Biker superis
31/10/10
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Beh il racconto di Pippi di ieri sera mi ha fatto venire i brividi.....ma dalla paura

dopo aver letto tutto capisco il senso di queste parole dette dalla Concu.

Bellissima avventura! posti magnifici e aspri (il calcare ha questo viziaccio di inghiottire l'acqua!). condivido in pieno il rimprovero di samuelgol e comprendo il meccanismo di espiazione di Pippixe.
di questa storia si può fare tesoro
 

Pier88

Biker grossissimus
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Cerveteri [RM]
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di solito in montagna piove dopo pranzo, mai fidarsi delle previsioni.

Questa frase lascia un po' il tempo che trova, molte volte durante le mie varie escursioni il tempo è migliorato proprio dopo il pranzo. Il cattivo tempo in arrivo se hai un minimo di esperienza lo fiuti nell'aria. Senza contare che in montagna il meteo può variare spesso, dopo pranzo può piovere forte per un'ora e poi ritornare un sole che spacca le pietre. In genere comunque è abbastanza random, constatato "dall'alto" della mia esperienza.
 

gargasecca

Il maestro
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Orbea Rallon M-Team 2020 - Cinelli The Machine 1992
Tutto è bene quel che finisce bene...in effetti dal racconto di rischi presi sono stati parecchi..."forse" avrei suggerito a Pippi di fermarsi nella grotta...cmq...mitici...e NON riprovateci + in quelle condizioni...o-o
 

monster74

Biker assatanatus
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Specialized SJ FSR Evo '15, Fantic XF1 180, Specialized Diverge carbon '19
:smile:

ma sti giornali a che servono? :celopiùg:

mi vengono in mente:
antivento sotto il giacchetto
per aiutare ad accendere un fuoco
per asciugare le scarpe bagnate :mrgreen:


ESATTO!!! (non per niente sei il moderatore :il-saggi:)

diciamo che nell'ordine di vero aiuto:
1)asciugare le scarpe (e questo giro è veramente servito!!)
2)antivento sotto giacchetto
3)aiutare ad accendere il fuoco
 

monster74

Biker assatanatus
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Montemarciano (AN)
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Tutto è bene quel che finisce bene...in effetti dal racconto di rischi presi sono stati parecchi..."forse" avrei suggerito a Pippi di fermarsi nella grotta...cmq...mitici...e NON riprovateci + in quelle condizioni...o-o

fermarsi nella grotta secondo me era sbagliato, non era freddissimo (ancora), ma eravamo bagnatissimi. La grotta è una grotta aperta, tipo tettoia, se ci fossimo fermati ci saremmo raffreddati tantissimo, al contrario continuando a pedalare e spingere in salita abbiamo mantenuto una temperatura corporea abbastanza elevata da non sentire freddo. Da lì il Pelino è a 30 minuti, 30 minuti sotto l'acqua resisti!!!
 

Stani

Biker novus
11/4/07
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Ho letto, con parecchia invidia per la bella cosa che avete fatto, i vostri resoconti e le situazioni in cui vi siete trovati. Come vecchio montanaro e abbastanza buon conoscitore della Majella, permettetemi di fare, con calma, alcune considerazioni, in gran parte fatte anche da altri, anche sull'altro forum.
La Majella è una signora montagna, con caratteristiche che la rendono problematica almeno come il Gran Sasso, più roccioso ma meno selvaggio e che purtroppo ogni pochi anni fa comunque qualche vittima, di solito per i repentini cambiamenti atmosferici. In Majella la cosa più facile è perdersi nella nebbia, su altopiani tutti uguali che non danno alcun punto di riferimento. Per questo il GPS è un grande aiuto, ma da tempo ho imparato a non fidarmi: in condizioni veramente critiche è anche difficile leggere il display, e l'apparecchio ha una malsana tendenza a andare in tilt quando più serve. Quindi è sempre bene avere la riserva di una vecchia bussola e di una carta della zona. In Majella poi il vento può essere da solo un pericolo: mi è capitato di avere difficoltà a stare in piedi e di vedere una cartina letteralmente strappata via. Ultima cosa, ma non ultima per importanza, il pericolo dei fulmini: un temporale in quota è sempre pericoloso e chi porta una bicicletta ha con sé abbastanza ferraglia per attirarli. E allora il pericolo non è grave, ma gravissimo. Ricordo bene quando mi sono trovato in mezzo ai fulmini sulla cresta del Colle dell'Orso: gambe in spalla e in dieci minuti ho rifatto un percorso di quasi un'ora in salita, letteralmente scappando. Come la volta che sulla cresta di Monte Aquila ho sentito friggere gli sci; anche quella volta mi sono levato di torno prima che potevo. Gli alpinisti, quando vengono sorpresi da un temporale in parete o comunque in alta montagna, ripongono da qualche parte, abbastanza lontana, tutto il materiale metallico, e poi cercano riparo dove possibile.
Sulla Majella è ben difficile trovare riparo. Da dove stavate voi forse solo alla Grotta, ma se eravate vicino al Monte Macellaro forse potevate accostarvi a qualche roccetta e cerare di ripararvi. Ma non c'ero e non ho alcun diritto di dare consigli o sindacare la vostra scelta, sicuramente ponderata. Ma proseguendo all'aperto, e con le bici, avete moltiplicato il rischio fulmini. Fatemi dire, con sollievo, che vi è andata bene! Anche perchè il Pelino da quest'inverno è di nuovo praticabile; se fosse stato nelle condizioni di un anno fa avreste dovuto scendere al Manzini e allora sarebbe stata tutt'altra cosa!
Non ho ben capito dove siete stati colti dal temporale, ma forse potevate provare a scendere da Forchetta di Majella verso Fonte Romana. Comunque un ritorno verso Guado di Coccia vi avrebbe permesso di ricongiungervi con Simone. Ma ripeto, in questi casi vale la valutazione di chi sta sul posto e avevate almeno Remo e Nicola che conscevano bene dove si trovavano.
Non ripeto più di tanto le considerazioni circa il problema di aver lasciato solo Simone, perchè credo che abbiate tutti capito che si è trattato di una grave leggerezza e sono sicuro che non potrà più ripetersi. Bisogna solo ricordare che la montagna vera non ha niente a che vedere con una salita su sterrato o carrareccia, dove ognuno sale al suo passo e ci si aspetta alla fine. Bastava un nulla e Sgobbo rimaneva a girare in tondo nella Valle di femmina morta in attesa di una schiarita.
Dopo le critiche. i complimenti: Ho fatto lo stesso identico giro con gli sci e lo ricordo ancora come uno dei più belli mai fatti. Concordo sulla scelta di dormire in vetta, perchè è molto più faticoso portare su le bici che trascinare gli sci, e quella discesa richiede tutta l'attenzione e le forze possibili.
Se prima dell'arrivo dell'inverno arriverà un nuovo anticiclone, che garantisca bello stabile, sarei felice di ripetere la vostra impresa, o anche quella del Vallone di Taranta, che manca nel mio Palmares della Majella.
 

gargasecca

Il maestro
17/8/05
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fermarsi nella grotta secondo me era sbagliato, non era freddissimo (ancora), ma eravamo bagnatissimi. La grotta è una grotta aperta, tipo tettoia, se ci fossimo fermati ci saremmo raffreddati tantissimo, al contrario continuando a pedalare e spingere in salita abbiamo mantenuto una temperatura corporea abbastanza elevata da non sentire freddo. Da lì il Pelino è a 30 minuti, 30 minuti sotto l'acqua resisti!!!


Ok...ma non rischiavi che ti cadesse un fulmine in testa...:il-saggi:
 

ConCubina

Biker immensus
6/4/08
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Numero 29
viò;5810805 ha scritto:
dopo aver letto tutto capisco il senso di queste parole dette dalla Concu.

Bellissima avventura! posti magnifici e aspri (il calcare ha questo viziaccio di inghiottire l'acqua!). condivido in pieno il rimprovero di samuelgol e comprendo il meccanismo di espiazione di Pippixe.
di questa storia si può fare tesoro



Tengo a precisare che sono stata la prima ad incazzarmi con Beppe, non si lascia mai da solo nessuno....gli ho fatto mille raccomandazioni...ma consentitemi una cosa, si tratta della persona piu importante della mia vita, cercate di capirmi, parlo in generale, ma quando organizziamo i giri lo facciamo come passatempo, non siamo delle guide, non siamo pagati, siamo persone normali....sapete benissimo quanto mi sento "responsabile" ai giri organizzati da me, ma non è nemmeno giusto che in una situazione del genere uno debba rischiare la propria vita....sapete quante volte mi arrabbio quando sento parlare dei famosi fuori pista? i soccorritori rischiano la vita, a volte purtroppo non tornano nemmeno a casa, è il loro lavoro ma non è giusto lo stesso, qui si tratta di un escursione tra amici, la descrizione del giro era perfetta, siamo sempre pronti a puntare il dito, compresa io, ma bisogna trovarsi in certe situazioni, ripeto pure io ho ripreso Beppe....ma ragazzi voi siete pronti a rischiare la vostra vita per uno sport che fate per divertirvi? che gli raccontate a vostra moglie o ai vostri figli?
 

Pier88

Biker grossissimus
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Tengo a precisare che sono stata la prima ad incazzarmi con Beppe, non si lascia mai da solo nessuno....gli ho fatto mille raccomandazioni...ma consentitemi una cosa, si tratta della persona piu importante della mia vita, cercate di capirmi, parlo in generale, ma quando organizziamo i giri lo facciamo come passatempo, non siamo delle guide, non siamo pagati, siamo persone normali....sapete benissimo quanto mi sento "responsabile" ai giri organizzati da me, ma non è nemmeno giusto che in una situazione del genere uno debba rischiare la propria vita....sapete quante volte mi arrabbio quando sento parlare dei famosi fuori pista? i soccorritori rischiano la vita, a volte purtroppo non tornano nemmeno a casa, è il loro lavoro ma non è giusto lo stesso, qui si tratta di un escursione tra amici, la descrizione del giro era perfetta, siamo sempre pronti a puntare il dito, compresa io, ma bisogna trovarsi in certe situazioni, ripeto pure io ho ripreso Beppe....ma ragazzi voi siete pronti a rischiare la vostra vita per uno sport che fate per divertirvi? che gli raccontate a vostra moglie o ai vostri figli?

Ogni cosa si può fare se fatta con criterio e ragionevolezza.
Quando sento certe notizie del tipo: "sciatore fuoripista provoca valanga" e il pericolo valanghe è 4 e magari non hanno con se neanche l'arva, mi si rizzano i capelli, questa è stupidità e in montagna non c'è spazio per la stupidità.

Se un determinato sport è la ragione della mia vita (e per me la montagna lo è, almeno per adesso), allora si sono pronto a rischiare la mia vita per essa.
 
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