Alla conquista della Maiella: domenica 26 e lunedi 27 agosto 2012

  • Siete di quelli che, quando comincia a fare freddo, mettono la bici in garage e vanno in letargo, sdivanandosi fino alla primavera? Quest’anno avrete un motivo in più per tenervi in forma, e cioè la nostra prima Winter Cup, che prende il via il 15 novembre 2024 e si conclude il 15 marzo 2025.
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Biker immensus
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Numero 29
viò;5813543 ha scritto:
Tanto per fare un esempio: mi portate a pedalare all'Isola d'Elba: è ovvio che quando passo dalle parti di una vecchia miniera io mi fermi: "andate, andate pure!, raccatto qualche sasso e arrivo"!!!

Se, per rispetto delle regole della montagna (regole di sopravvivenza) si deve stare compatti in gruppo frustrando, in un certo qual modo, il sogno che si è scelto di condividere, vale ancora la pena condividerlo?

Mi piace nuotare ed allontanarmi: se decido di fare un percorso e qualcuno viene con me e poi mi dice "vai, non ti preoccupare" vengo del mio passo!", è ovvio che la regola sarebbe (per lui e per me) che in due è meglio...ma io ho proprio deciso di raggiungere quella boa...bhè: come mi comporterei? non so.
Puntualizzo (perchè magari qualcuno può frainterdere) che , in questo post, non c'è la benché minima critica a nessuna delle persone che hanno preso parte a quest'uscita ma, oltre alle critiche, magari è bello tirare fuori anche qualche riflessione.

as always: saluti a todos

Diciamo che c'è una grossa differenza, nei nostri giri, come ben sai, non si fanno gare, andiamo per divertirci, fare foto, mangiare...facciamo le soste per ricompattare il gruppo, chi esce con noi può confermarlo, e non abbiamo mai lasciato nessuno da solo, anzi siamo sempre pronti e disponibili, ma la situazione qui è diversa....se rischi di beccarti grandine, freddo, temporale, a me sinceramente fermarmi per fare foto, o addirittura vedere il panorama non me ne può fregar de meno, anzi cerco di pedalare senza perdere tempo per arrivare il prima possibile...tutta qui la differenza.
 

samuelgol

Bürgermeister des Waldes
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Un momento......cerchiamo di essere obiettivi fino in fondo.
L'errore mio è stato quello di "cedere" alla richiesta di Sgobbo circa il "voglio procedere da solo".

...............sono del parere che in certe situazioni ci si deve trovare.

Faccio una domanda a tutti i lettori del forum che capitano in questa discussione: avrete visto tanti film in cui delle persone che scalano montagne, si trovano improvvisamente appese ad una corda. Uno di voi è il primo, l'unico ad avere una via di salvezza arrampicandosi sulla roccia; il peso degli altri è troppo e ogni secondo che passa è causa di maggior dolore nelle braccia.
Che fate? Tagliate la corda o sperate che gli altri riescano ad arrampicarsi fino a sopra di voi, pur sapendo che avete scarsisime possibilità di salvezza?

Io do la mia risposta: NON LO SO!!!

Ora, ribadisco, ho fatto un intervento per sedermi sulla sedia dell'imputato e far riflettere tutti. Stessa cosa ho fatto altro forum. Ho raccolto le giuste critiche di tutti rendendomi conto dell'errore, cioè quello di non aver pensato alla possibilità che l'ultimo, solo soletto, si trovasse in tale situazione.

Per il resto faccio a tutti (e a nessuno in particolare) delle domande:
1) vi è mai capitato di uscire in gruppo, trovarvi in situazione difficile (freddo, pioggia, neve, altro) e correre verso le macchine per trovare un riparo, ignari di ciò che succedeva dietro? Io di scene di questo tipo ne ho viste tante e non mi si venga a dire che erano meno pericolose di questa perchè sfido chiunque a sapere come sarebbe andata la cosa.
2) Ma tutti noi, che spesso usciamo in gruppo, siamo sempre li a fare la scopa? Non ci piace di tanto in tanto andare avanti (per allenarci, per divertirci, perchè stai parlando con qualcuno). E che ne sappiamo se dietro, l'ultimo è solo e magari è stato vittima di un coccolone?
3) Ma quando sentiamo di gente che mangia topi o scarafaggi per FAME, beve il proprio piscio per sete, mangia la carne dei propri simili perchè vittima di aereo precipitato in un Oceano di ghiaccio, possiamo affermare con certezza IO MAI E POI MAI.

....................
Meditate gente :spetteguless:
Chiarisco, per l'ennesima volta, che il mio intervento iniziale, era rivolto a te (gli altri a parte Federico manco li conosco) per comodità colloquiale e perchè conoscendoci personalmente pensavo che potesse essere accettato e compreso meglio che non facendolo ad uno sconosciuto che avrebbe potuto pensare "ahò chi è questo?". Ma MAI ho pensato che tu fossi l'unico responsabile, nè che ne fossi il principale quale organizzatore. Quel che mi sento di imputare a te direttamente, come "proponente" è stata la scelta di andar comunque, nonostante il meteo e nonostante ti avessi ben spiegato quel che poteva succedere e che in effetti è puntualmente successo. Non è quesione di essere nostradamus o Giuliacci. Chi conosce bene la montagna (quella vera), sa che le condizioni che voi avete trovato, sono molto molto frequenti, anche nei periodi di assoluto bel tempo, figurarsi con una perturbazione in arrivo. Un altro errore che ti attribuisco e ne ha accennato anche Monster è una questione di cui abbiam parlato personalmente tante tante volte. Quando si fanno determinati giri particolari, non si pubblicizza la cosa prima. Si va in pochi, omogenei e che ci si conosce dal punto di vista caratteriale e tecnico, perchè se ti si aggrega qualcuno che fa il passo più lungo della gamba, è vero che da maggiorenne e vaccinato si assume le sue responsabilità che NON sono e NON devono essere tue che organizzi. Però nell'ottica che una persona in difficoltà non si lascia mai indietro, lui si massacra e a me rovina l'uscita a dover far da balia. Quindi se io mi voglio fare 3000 mt di dislivello sui Simbruini ci vado con te e pochi altri, non metto urbi et orbi l'annuncio. poi può succedere anche alla persona più in gamba un guaio e ovviamente lo si aiuta e se il giro salta amen. Ma partire con uno che ha nelle gambe 1000 mt, per fare un giro da 3000 è come tagliarsi le palle prima di partire. Quando ho fatto lo Stoneman da oltre 4000 e sulle Alpi, non sui Simbruini, eravamo io, il mio compagno storico di pedalate e Nonnocarb. Mi spiego? Niente sconosciuti che, perchè si fanno 100 km di ciclabile, pensano che farsene anche solo 10 in cresta a 2500 sia la stessa cosa. Siam partiti col meteo certo (per quanto può esserlo sulle Dolomiti), rimandando una prima volta di qualche giorno, all'orario idoneo affinchè eventuali guai potessero essere assorbiti dalle ore di "riserva". E Nonnocarb trovò persino il tempo di fare una cagata nel bosco durante una sosta e arrivammo alle 6 di pomeriggio nemmeno troppo stanchi, con ancora 3 ore e mezza di luce davanti a noi e col giro che comunque si concludeva in valle e che poteva essere tagliato in ogni momento (noi eravamo in anticipo e lo abbiamo allungato :mrgreen:).
Detto questo ribadisco anche, ma lo avevo già detto anche questo nel primo intervento, che per come ti conosco tu sei quello che è sempre più premuroso e pronto a prodigarti per qualcuno in difficoltà e infatti mi ero stupito di come questa volta non fosse successo, attribuendo comunque la cosa ad un errore di valutazione e non certo ad un comportamento premeditato, su questo non ci piove. Del resto lo hai ammesso, hai detto che ne farai tesoro, io sono certo che così sarà e quindi, almeno fra noi equivoci non ce ne sono e non ce ne saranno. Se ti ho parlato è anche perchè son convinto della tua intelligenza nel capire. Altri interventi, francamente incomprensibili, non ci ho nemmeno perso tempo.
Per rispondere alle tue domande (comincio io ;-)):
1) No, non mi son mai trovato in situazione di vera difficoltà. In primis per una certa dose di fortuna, visto che ai novellini, spesso dove non arriva la conoscenza arriva la sorte, successivamente perchè mi sono accompagnato a persone che ne sapevano meglio di me carpendo i loro movimenti e ascoltando i loro consigli evitando situazioni che in partenza avrebbero potuto portare dei rischi. Poi l'errore lo commette Messner (che ha perso il fratello in spedizione con lui sul Nanga Parbat venedone tacciato addirittura come responsabile), figurati se può non commetterlo un pincopalla qualsiasi. Peraltro un conto sono le situazioni che hai vissuto in passato, magari prendendo pioggia alla torretta di Palombara e un conto è la Maiella sun percorso fatto per la prima volta e senza vie di fuga. E ora lo sai anche tu. Beccar pioggia sperando di non beccarla è cosa comune, ma un conto è rischiare di beccarla a Cerveteri o ai Castelli e un conto è rischiarsela sulle Tofane sopra Cortina
2) Personalmente non faccio sempre la scopa, ma credo che raramente mi hai visto andare avanti da solo. Più spesso mi hai visto tornare indietro dall'ultimo e poi magari tornar su....anche fosse mentre salivamo a Monteflavio che obiettivamente è ben diverso dalla Maiella. Ma anche nei giretti banali, raramente mi hai visto uscire in megacarovane con gente sconosciuta che sovente resta tale anche a fine giro e che magari manco ti saluta. Ho fatto 1000 km in due giorrni per il raduno del forum, ma di norma preferisco uscire in pochi e conosciuti, specie conoscendo la nota indolenza romana per cui chi arriva tardi, chi non è pronto, chi non ha la camera d'aria, chi non ha da mangiare, chi non ha da bere, chi non ha il casco ecc.ecc.ecc.. Se esco con te, Tost e diversi altri so che all'ora convenuta voi ci siete puntuali, pronti e attrezzati a dovere. Mi è capitato una volta (uscita del Pellecchia con Jack11, c'eri anche te) in cui uno ha bucato e alla domanda: "ma non hai la camera d'aria?". Ha candidamente risposto: "No, tanto qualcuno che ce l'ha, c'è sempre". Ho preso e ho tirato dritto. Uno così, per me dalla Pineta di Monteflavio torna tranquillamente a piedi sino a Monteflavio, e se non trovava qualche buon samaritano che gliela regalava, così avrebbe fatto come un grande (o un glande :mrgreen:) e la volta dopo imparava. Però sulla Maiella, non potendolo abbandonare, manco ce lo voglio con me.
3) mai dire mai. Personalmente, non sacrificherei mai la mia vita, se non per uno dei miei figli. Se l'alternativa unica e ineluttabile è o io o lui, la risposta sarebbe lui, anche se il rimorso o il dubbio di poter fare qualcosa di più, rimarrebbe sempre. Così si regola chiunque si avventura nella natura, da Messner in giù e chi ci lascia le penne lo fa solo perchè calcola male il rischio e pensa di poter salvare lo stesso il compagno in difficoltà e la cosa si tramuta spesso in morti entrambi anzichè uno solo. I nostri soccorsi alpini, (come sai son stato a contatto con loro diversi anni), rischiano la vita, qualche volta la perdono, ma se uno non possono salvarlo, NON lo salvano. Non ci rimettono la vita a priori scientemente, manco se di lavoro fanno i soccorritori. Lo stesso Messner, non potendo salvarlo, ha abbandonato il fratello travolto da una valanga....e per decenni ne è stato accusato (e poi scagionato).
Io in conclusione, posso suggerirti di non farti trascinare troppo dal genuino entusiasmo. Valutare il dove, come, quando e con chi, non sminuirebbe le buone qualità che tutti ti riconoscono. o-o
 

pippixe

Biker grossissimus
29/2/08
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Mi piace come raggggionate.:celopiùg:

Grazie Andrei (sono due) e Vio'.

E vi ringrazio anche per le parole di conforto.

Andrea, hai ragione sui miei errori iniziali e sono qui per ammetterli:
1) ho sottovalutato il meteo, a maggior ragione se penso che si arrivava a quelle quote; in questi casi le previsioni devono essere PERFETTE sebbene anche in questo caso, come detto da chi è molto più esperto di me, il rischio resta. Ergo, avrei dovuto specificarlo per non far trovare impreparato nessuno.
2) Non dovevo lasciar solo il bravo Simone.

In realtà le mie domande non erano in alcun modo rivolte a te, ma volevano essere una provocazione, uno spunto di riflessione per tutti.

Il fatto che i miei magnifici compagni d'avventura alla fine mi abbiano ringraziato, non cancella quello di cui sopra.

Mi fa piacere poi che ciascuno rifletta su se stesso e il tuo esempio di Messner calza a pennello :spetteguless:

Nella mia esperienza in bici ho visto amici cercare riparo in condizioni decisamente più semplici di questa. A tal proposito le deduzioni di Monster74 sono a mio avviso validissime e lucide.
 

matteo_84

Biker marathonensis
Mai dire mai. :arrabbiat:
No non la penso così, un'uscita si può rimandare eccome!


Ciao basol.

2 anni fa però, complice tutto il gruppo dei sibillini, non sei stato dello stesso avviso. Mi rivolgo a te in quanto eri il capogruppo.

Premetto che quello è stato uno dei migliori giri che ho fatto, anche perchè di 2gg, pernottamento in rifugio, e via dicendo. Poi la compagnia era ottima e non rimpiango un solo km.

Però all'indomani del secondo giorno, siamo partiti lo stesso, con tutto che piovesse e ci attendevano ancora parecchi km prima dell'arrivo alle auto.

E di acqua ne abbiamo presa non poca! :-)
Io a dirla tutta mi sono anche divertito sotto l'acqua.

PS
anche il meteo, prima della partenza, non è che fosse poi così "roseo"...ma ripeto lo rifarei 100.000 volte. ;-)

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apro un altro capitolo:
per quanto riguarda il discorso dell'aspettare, se ci sono un paio di persone che non si possono criticare sono Romina e Giuseppe. Sarà che ho cominciato ad andare in bici con/grazie a loro, visto che mi hanno aperto a nuovi "confini geografici", ma non ho mai visto altre 2 persone così dedite ad aiutare il "prossimo" con qualche problema durante i giri, organizzati o no da loro. Potrei riportare più di un caso, di un loro aiuto anche a persone totalmente estranee...


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Ciao!
 
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FabioRM

Biker urlandum
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@ Garga non parlare di elicottero :smile::smile::smile::smile: brutti ricordi.

E io che neanche me lo ricordo... :smile:

Ho cercato di seguire la discussione e personalmente ho la massima stima e fiducia in pippie (e non solo, la lista é lunga...) e, gambe permettendo, non vedo l'ora di riaggregarmi....

E' facile a posteriori sentenziare "dovevate fare questo... quello"... Di fatto dal racconto é evidente la situazione critica in cui il gruppo si é trovato e, a mio avviso, avete fatto benissimo a cercare di raggiungere al piú presto un luogo sicuro. In situazioni critiche che possono volgere al peggio purtroppo vale l'antieroica regola di salvare il maggior numero di persone e, solo successivamente, quando non sussistono piú rischi di salvare anche chi é rimasto indietro.
L'unico errore a mio avviso é stato quello di aver lasciato qualcuno isolato e di non aver pprtato con voi qualche cosa che non avevato ritenuto utile o alla quale non avevate pensato...

Ad ogni modo potremmo parlarne per giorni, ma a questo punto direi di fare un elenco delle attrezzature / comportamenti da avere prima e durante escursioni altamente impegnative come quella che avete fatto.

Comincio io:
Da mettere nello zaino
- radio PMR
- cellulare
- bussola
- carta topografica della zona (magari IGM e comunque almeno in scala 1:20000)
- kit ps
- accendino e fiammiferi (l'accendino non é sicuro)
- giornali
- torcia e batterie di ricambio
- nastro americano
- kit chiavi / attrezzi
- ricambi vari: camere d'aria, forcellino, pastiglie....
- .....

Comportamenti:
- pianificare il percorso pensando a eventuali "vie di fuga" in casi di situazioni critiche
- lasciare detto a chi rimane a casa esattamente il percorso che si intende fare
- verificare il percorso, le proprie condizioni fisiche e della propria bici per non trovarsi in difficoltá e mettere in pericolo il gruppo
- non rimanere isolati dal gruppo
- non lasciare isolato nessuno
- verificare la situazione meteo lungo il percorso contattando eventualmente forestale, rifugi ecc...
- evitare di partire con meteo incerto quando si va in quota o in posti lontani da centri abitati
- ....
 

gigio bar

Biker novus
23/10/11
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Abruzzo
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Pippixe, bella la mia Majella vero? Comunque per chi volesse imitarvi, occhio, la prudenza non è mai troppa.
La montagna,specialmente la Majella, è bella ma cinica. Non perdona.
Però che foto stupende. Quella di notte dal rifugio verso il mare, praticamente si vede casa mia.
 

pippixe

Biker grossissimus
29/2/08
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Gli interventi di Matteo e Fabio, che ringrazio la stima, fanno riflettere.

E non vi nascondo che è difficile farsi un'idea chiara su come comportarsi.

Anche nel caso di domenica, in realtà in due circostanze il gruppo si è ricompattato e i primi hanno atteso l'ultimo prima di ripartire. Questa è una prassi, che credo di poter dire con certezza, si adotta ad ogni giro di gruppo: si va al proprio ritmo e di tanto in tanto, ci si ferma per riunirsi.

Quello che era imprevedibile nel nostro caso era l'improvviso cambiamento climatico.

Faccio un'altra riflessione: ipotizziamo che in coda ci fossero due persone.....la situazione sarebbe tanto diversa? Se succede qualcosa ad uno dei due (fulmine, caduta in un dirupo), l'altro che può fare?

Probabilmente si sarebbe detto che non si devono lasciare due persone "sole" in fondo al gruppo.

Mi è capitato in altre circostanze di vedere due o tre persone che, non potendo procedere con il ritmo del gruppo, a fine giro si siano lamentate.

Porca Tr....... ragazzi, è davvero difficile fare la scelta giusta, soprattutto quando non sei davanti al PC (e neanche in questo caso lo è, almeno per me che resto confuso).

Le parole di Moster74 mi hanno fatto pensare: si torna indietro in 6, si raggiunge Simone e si procede tutti insieme; un fulmine ci secca tutti e 7. Probabilmente il commento è 7 sciocchi, coraggiosi ma sciocchi.

L'unica cosa che mi viene in mente è che, se gli fossi stato vicino, avrei cercato di spronarlo ad andare più forte.
 

samuelgol

Bürgermeister des Waldes
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Faccio un'altra riflessione: ipotizziamo che in coda ci fossero due persone.....la situazione sarebbe tanto diversa? Se succede qualcosa ad uno dei due (fulmine, caduta in un dirupo), l'altro che può fare?

Probabilmente si sarebbe detto che non si devono lasciare due persone "sole" in fondo al gruppo.

Mi è capitato in altre circostanze di vedere due o tre persone che, non potendo procedere con il ritmo del gruppo, a fine giro si siano lamentate.

................
Beh essere in due è diversissimo. Se uno ha un problema, l'altro può da subito prestargli eventuale immediato soccorso (nei limiti delle capacità di farlo), aiutarlo subito a risolvere il problema, o nell'impossibilità di fare l'una o l'altra cosa, chiamare i soccorsi. Rimaniamo al caso vostro per non divagare. Quello che resta dietro, cade, batte la testa e sviene, magari dopo esser rotolato anche 10 metri. Senza altre conseguenze. Solo svenuto. La più banale delle cose. Se è da solo, ora che voi arrivate su al Pelino(oltre 1 ora) che lo aspettate (lo avete fatto per 1 ora) e poi non vedendolo arrivare lo andate a cercare mettendoci un tempo indefinito per trovarlo nella nebbia e se essendo ruzzolato di qualche metro non è sul sentiero, succede che passa sotto pioggia, lampi, grandine e freddo un numero indefinito di ore (dipende da se e quando lo trovate).
Viceversa stessa situazione se è con un compagno, questo lo fa rinvenire subito o in pochi minuti e la marcia riprende senza problemi. Se non riesce a farlo rinvenire, usa il cellulare, se prende, per chiamare voi o i soccorsi, per comunicare l'accaduto e la posizione. Se il cell non prende, lo copre alla meglio dalle intemperie, e lasciando zaino e bici si catapulta da voi per raggiungervi e farsi aiutare o almeno si mette ad urlare per richiamare la vostra o l'altrui attenzione, e se magari voi siete ancora a pochi metri, il tutto si risolve in pochi minuti.
Capisci da te che anche una sola persona, magari non capace e ignorante di nozioni di primo soccorso, può essere decisiva. Certo che se uno va in arresto cardiaco sulla Maiella, se non hai un defibrillatore non c'è nulla da fare, e ovviamente non è ragionevole nè possibile portarsene uno.

Nelle occasioni in cui due o tre persone rimaste indietro si son lamentate, il più delle volte è il loro non saper stare al mondo e anche per questo non voglio sconosciuti. Ad esempio, quando si lamentò quello che insieme a Sand rimase indietro sui Simbruini (io non c'ero ma so la storia), francamente fece ridere. Rimase indietro, in due persone, negli ultimi 2 km di fosso Fioio, pianeggianti e in discesa non tecnica come certamente ricorderai, a 900 metri di quota (non a 2800) e il tutto perchè seppur già bagnato e infreddolito ad ogni guado perdeva un botto di tempo. Aiutare la gente si, fargli da balia senza ragione no. In ogni caso, se tardavano altri 5 minuti, ce ne volevano altri 5 a tornare indietro a riprenderli. E torniamo al punto di prima: io esco per divertirmi e mi diverto se chi esce con me ha rispetto di me, rispettando gli orari e presentandosi se è in grado non dico di tenere il mio ritmo, ma quantomeno di arrivare alla macchina senza che me lo carico in braccio perchè è stanco.
 

samuelgol

Bürgermeister des Waldes
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Il caso dello svenimento non fa una piega.
Ma se si è in due e il fulmine secca entrambi il danno è doppio.

Certo è proprio difficile....
Se ci sono i fulmini, intanto sarebbe bene allontanarsi dalla bicicletta :spetteguless:.
E essere in due non vuol dire essere uno in braccio all'altro, ma ad una distanza visiva di qualche metro o uditiva.
E essere colpito da un fulmine è un tantino più difficile che inciampare e battere la testa. A maggior ragione se le due persone essendo un filino distanti è difficilotto che vengano colpite entrambe.
Lo svenimento è un caso molto più possibile. Così come la caduta con conseguente lesione che non permette di camminare, o la stanchezza che non permette di andare avanti. Se poi cade un metorite sulla Maiella son cazzi di tutti anche se state distanti. :smile:
 

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Se ci sono i fulmini, intanto sarebbe bene allontanarsi dalla bicicletta :spetteguless:.
E essere in due non vuol dire essere uno in braccio all'altro, ma ad una distanza visiva di qualche metro o uditiva.
E essere colpito da un fulmine è un tantino più difficile che inciampare e battere la testa. A maggior ragione se le due persone essendo un filino distanti è difficilotto che vengano colpite entrambe.
Lo svenimento è un caso molto più possibile. Così come la caduta con conseguente lesione che non permette di camminare, o la stanchezza che non permette di andare avanti. Se poi cade un metorite sulla Maiella son cazzi di tutti anche se state distanti. :smile:


io so che in cima a una montagna dove la cosa piu alta dal terreno sei tu (visto che li non ce manco 1 albero) bici o non bici....so azzi...e poi non ce bisogno che un fulmine ti cada addosso...gia basta che ti casca nei pressi....
 

samuelgol

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io so che in cima a una montagna dove la cosa piu alta dal terreno sei tu (visto che li non ce manco 1 albero) bici o non bici....so azzi...e poi non ce bisogno che un fulmine ti cada addosso...gia basta che ti casca nei pressi....
Bici o non bici so cazzi, ma intanto la ferraglia che può attirarlo te la allontani e riduci le già poche possibilità che comunque si scarichi vicino.
Se poi uno parte dal ragionamento che ti può sempre colpire, allora smonta un raggio, piglialo in mano (il raggio :loll:), alza il braccio e fai da parafulmine così gli altri se salvano :smile:
Dopodichè se sai che il meteo è incerto in montagna non ci vai, rimandi e fai la miglior cosa :cucù:
 

pippixe

Biker grossissimus
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Se ci sono i fulmini, intanto sarebbe bene allontanarsi dalla bicicletta :spetteguless:.
E essere in due non vuol dire essere uno in braccio all'altro, ma ad una distanza visiva di qualche metro o uditiva.
E essere colpito da un fulmine è un tantino più difficile che inciampare e battere la testa. A maggior ragione se le due persone essendo un filino distanti è difficilotto che vengano colpite entrambe.
Lo svenimento è un caso molto più possibile. Così come la caduta con conseguente lesione che non permette di camminare, o la stanchezza che non permette di andare avanti. Se poi cade un metorite sulla Maiella son cazzi di tutti anche se state distanti. :smile:


Eppure abbiamo visto con Fede un cratere causato da meteorite nella piana del Sirente, ergo, può capitare pure questo :smile:

Credimi Andrea, in quei momenti è difficile ragionare con lucidità. Il rischio burrone per fortuna non c'era in quanto la traversata non passa in tratti esposti. Circa i fulmini le regole dicono molla tutto e mettiti a palletta per terra........mahhhhhh........anche nel mio ufficio c'è scritto che in caso di terremoto devi mantenere la calma e calmare gli altri......poi se il terremoto arriva voglio vedere che succede; secondo me io non mantengo la calma ed esco e se anche cercassi di calmare gli altri mi troverei sotto le loro scarpe. Nel nostro cervello evidentemente prevale l'istinto di autoconservazione che dice trova il miglior riparo prima che puoi, giusto o sbagliato che sia. Io a palletta mentre grandina e piove sempre di più preferisco, con il freddo, non starci.

Nel nostro caso il rischio caduta e colpo alla testa era davvero bassissimo, anzi, quasi nullo, essendo nella piana di Femmina Morta. Quello del fulmine era ben maggiore e ovviamente, più stai fuori, più ti esponi al rischio.

Inoltre come detto nel report non ci si vedeva più a due metri di distanza e quindi era facile comunque separarsi.

Credimi, mi sto sforzando di pensare alla miglior cosa da farsi, ma ognuna ha delle negatività tali che la mettono sullo stesso piano delle altre.
 

ConCubina

Biker immensus
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Numero 29
Molte volte non si conoscono le vie di fuga non sempre si conoscono, non siamo del CAI, e tanto meno delle guide, l'unica cosa che faccio è di mettere la descrizione del giro, poi sta al biker valutare se il giro è alla sua portata, e vi assicuro che mi è capitato di sconsigliare dei giri, spiegando la difficoltà tecnica e impegno fisico, mi sono sentita dire: ma io tanto pedalo, tranquilla ce la faccio, piano piano arrivo( donne e uomini)
 

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