Un momento......cerchiamo di essere obiettivi fino in fondo.
L'errore mio è stato quello di "cedere" alla richiesta di Sgobbo circa il "voglio procedere da solo".
...............sono del parere che in certe situazioni ci si deve trovare.
Faccio una domanda a tutti i lettori del forum che capitano in questa discussione: avrete visto tanti film in cui delle persone che scalano montagne, si trovano improvvisamente appese ad una corda. Uno di voi è il primo, l'unico ad avere una via di salvezza arrampicandosi sulla roccia; il peso degli altri è troppo e ogni secondo che passa è causa di maggior dolore nelle braccia.
Che fate? Tagliate la corda o sperate che gli altri riescano ad arrampicarsi fino a sopra di voi, pur sapendo che avete scarsisime possibilità di salvezza?
Io do la mia risposta: NON LO SO!!!
Ora, ribadisco, ho fatto un intervento per sedermi sulla sedia dell'imputato e far riflettere tutti. Stessa cosa ho fatto altro forum. Ho raccolto le giuste critiche di tutti rendendomi conto dell'errore, cioè quello di non aver pensato alla possibilità che l'ultimo, solo soletto, si trovasse in tale situazione.
Per il resto faccio a tutti (e a nessuno in particolare) delle domande:
1) vi è mai capitato di uscire in gruppo, trovarvi in situazione difficile (freddo, pioggia, neve, altro) e correre verso le macchine per trovare un riparo, ignari di ciò che succedeva dietro? Io di scene di questo tipo ne ho viste tante e non mi si venga a dire che erano meno pericolose di questa perchè sfido chiunque a sapere come sarebbe andata la cosa.
2) Ma tutti noi, che spesso usciamo in gruppo, siamo sempre li a fare la scopa? Non ci piace di tanto in tanto andare avanti (per allenarci, per divertirci, perchè stai parlando con qualcuno). E che ne sappiamo se dietro, l'ultimo è solo e magari è stato vittima di un coccolone?
3) Ma quando sentiamo di gente che mangia topi o scarafaggi per FAME, beve il proprio piscio per sete, mangia la carne dei propri simili perchè vittima di aereo precipitato in un Oceano di ghiaccio, possiamo affermare con certezza IO MAI E POI MAI.
....................
Meditate gente
Chiarisco, per l'ennesima volta, che il mio intervento iniziale, era rivolto a te (gli altri a parte Federico manco li conosco) per comodità colloquiale e perchè conoscendoci personalmente pensavo che potesse essere accettato e compreso meglio che non facendolo ad uno sconosciuto che avrebbe potuto pensare "ahò chi è questo?". Ma MAI ho pensato che tu fossi l'unico responsabile, nè che ne fossi il principale quale organizzatore. Quel che mi sento di imputare a te direttamente, come "proponente" è stata la scelta di andar comunque, nonostante il meteo e nonostante ti avessi ben spiegato quel che poteva succedere e che in effetti è puntualmente successo. Non è quesione di essere nostradamus o Giuliacci. Chi conosce bene la montagna (quella vera), sa che le condizioni che voi avete trovato, sono molto molto frequenti, anche nei periodi di assoluto bel tempo, figurarsi con una perturbazione in arrivo. Un altro errore che ti attribuisco e ne ha accennato anche Monster è una questione di cui abbiam parlato personalmente tante tante volte. Quando si fanno determinati giri particolari, non si pubblicizza la cosa prima. Si va in pochi, omogenei e che ci si conosce dal punto di vista caratteriale e tecnico, perchè se ti si aggrega qualcuno che fa il passo più lungo della gamba, è vero che da maggiorenne e vaccinato si assume le sue responsabilità che NON sono e NON devono essere tue che organizzi. Però nell'ottica che una persona in difficoltà non si lascia mai indietro, lui si massacra e a me rovina l'uscita a dover far da balia. Quindi se io mi voglio fare 3000 mt di dislivello sui Simbruini ci vado con te e pochi altri, non metto urbi et orbi l'annuncio. poi può succedere anche alla persona più in gamba un guaio e ovviamente lo si aiuta e se il giro salta amen. Ma partire con uno che ha nelle gambe 1000 mt, per fare un giro da 3000 è come tagliarsi le palle prima di partire. Quando ho fatto lo Stoneman da oltre 4000 e sulle Alpi, non sui Simbruini, eravamo io, il mio compagno storico di pedalate e Nonnocarb. Mi spiego? Niente sconosciuti che, perchè si fanno 100 km di ciclabile, pensano che farsene anche solo 10 in cresta a 2500 sia la stessa cosa. Siam partiti col meteo certo (per quanto può esserlo sulle Dolomiti), rimandando una prima volta di qualche giorno, all'orario idoneo affinchè eventuali guai potessero essere assorbiti dalle ore di "riserva". E Nonnocarb trovò persino il tempo di fare una cagata nel bosco durante una sosta e arrivammo alle 6 di pomeriggio nemmeno troppo stanchi, con ancora 3 ore e mezza di luce davanti a noi e col giro che comunque si concludeva in valle e che poteva essere tagliato in ogni momento (noi eravamo in anticipo e lo abbiamo allungato
).
Detto questo ribadisco anche, ma lo avevo già detto anche questo nel primo intervento, che per come ti conosco tu sei quello che è sempre più premuroso e pronto a prodigarti per qualcuno in difficoltà e infatti mi ero stupito di come questa volta non fosse successo, attribuendo comunque la cosa ad un errore di valutazione e non certo ad un comportamento premeditato, su questo non ci piove. Del resto lo hai ammesso, hai detto che ne farai tesoro, io sono certo che così sarà e quindi, almeno fra noi equivoci non ce ne sono e non ce ne saranno. Se ti ho parlato è anche perchè son convinto della tua intelligenza nel capire. Altri interventi, francamente incomprensibili, non ci ho nemmeno perso tempo.
Per rispondere alle tue domande (comincio io
):
1) No, non mi son mai trovato in situazione di vera difficoltà. In primis per una certa dose di fortuna, visto che ai novellini, spesso dove non arriva la conoscenza arriva la sorte, successivamente perchè mi sono accompagnato a persone che ne sapevano meglio di me carpendo i loro movimenti e ascoltando i loro consigli evitando situazioni che in partenza avrebbero potuto portare dei rischi. Poi l'errore lo commette Messner (che ha perso il fratello in spedizione con lui sul Nanga Parbat venedone tacciato addirittura come responsabile), figurati se può non commetterlo un pincopalla qualsiasi. Peraltro un conto sono le situazioni che hai vissuto in passato, magari prendendo pioggia alla torretta di Palombara e un conto è la Maiella sun percorso fatto per la prima volta e senza vie di fuga. E ora lo sai anche tu. Beccar pioggia sperando di non beccarla è cosa comune, ma un conto è rischiare di beccarla a Cerveteri o ai Castelli e un conto è rischiarsela sulle Tofane sopra Cortina
2) Personalmente non faccio sempre la scopa, ma credo che raramente mi hai visto andare avanti da solo. Più spesso mi hai visto tornare indietro dall'ultimo e poi magari tornar su....anche fosse mentre salivamo a Monteflavio che obiettivamente è ben diverso dalla Maiella. Ma anche nei giretti banali, raramente mi hai visto uscire in megacarovane con gente sconosciuta che sovente resta tale anche a fine giro e che magari manco ti saluta. Ho fatto 1000 km in due giorrni per il raduno del forum, ma di norma preferisco uscire in pochi e conosciuti, specie conoscendo la nota indolenza romana per cui chi arriva tardi, chi non è pronto, chi non ha la camera d'aria, chi non ha da mangiare, chi non ha da bere, chi non ha il casco ecc.ecc.ecc.. Se esco con te, Tost e diversi altri so che all'ora convenuta voi ci siete puntuali, pronti e attrezzati a dovere. Mi è capitato una volta (uscita del Pellecchia con Jack11, c'eri anche te) in cui uno ha bucato e alla domanda: "ma non hai la camera d'aria?". Ha candidamente risposto: "No, tanto qualcuno che ce l'ha, c'è sempre". Ho preso e ho tirato dritto. Uno così, per me dalla Pineta di Monteflavio torna tranquillamente a piedi sino a Monteflavio, e se non trovava qualche buon samaritano che gliela regalava, così avrebbe fatto come un grande (o un glande
) e la volta dopo imparava. Però sulla Maiella, non potendolo abbandonare, manco ce lo voglio con me.
3) mai dire mai. Personalmente, non sacrificherei mai la mia vita, se non per uno dei miei figli. Se l'alternativa unica e ineluttabile è o io o lui, la risposta sarebbe lui, anche se il rimorso o il dubbio di poter fare qualcosa di più, rimarrebbe sempre. Così si regola chiunque si avventura nella natura, da Messner in giù e chi ci lascia le penne lo fa solo perchè calcola male il rischio e pensa di poter salvare lo stesso il compagno in difficoltà e la cosa si tramuta spesso in morti entrambi anzichè uno solo. I nostri soccorsi alpini, (come sai son stato a contatto con loro diversi anni), rischiano la vita, qualche volta la perdono, ma se uno non possono salvarlo, NON lo salvano. Non ci rimettono la vita a priori scientemente, manco se di lavoro fanno i soccorritori. Lo stesso Messner, non potendo salvarlo, ha abbandonato il fratello travolto da una valanga....e per decenni ne è stato accusato (e poi scagionato).
Io in conclusione, posso suggerirti di non farti trascinare troppo dal genuino entusiasmo. Valutare il dove, come, quando e con chi, non sminuirebbe le buone qualità che tutti ti riconoscono. o-o