Se non ti dispiace però vorrei porre un'altra questione. L'opinione degli Elite è interessantissima. Fino ad un punto. Il punto in cui diventa una discriminante.
Sono un 40enne che corre.
Già questo non è normale, perché a 40 anni uno dovrebbe aver capito che l'età per correre è passata, che stai invecchinado anche se gareggi coi pivelli, che quel cazzo di pizzetto che ti fai crescere ti rende più patetico e che la tua bici fatta dal maestro saldatore che faceva le Yeti dietro alle quali sbavavi non ti rende il 20enne che eri nel 1992.
Se poi mi metto pure a scegliere le bici a seconda dell'opinione degli Elite, beh, lì mi do la zappa sui piedi. In pochi si rendono conto di quanto estraneo sia il modo di correre di un Elite sia diverso dal nostro. Martinez aveva una bici con cantilever (quanto tutti avevano dischi o vbrake), angoli verticali, forcella a corsa ridotta, e tubo orizzontale cortissimo. Io ho il mal di schiena, voglio bici stabili, e non scatto mai, per esempio. Caratteristiche che i pro non hanno. Quello che voglio dire è che i nessun modo, pur tra i corridori, l'opinione di un Elite dovrebbe dire qualcosa sulla superiorità di un formato sull'altro a ciclisti amatoriali, che, che lo ammettano o meno, vanno in bici in modo diverso da un elite, si allenano diversamente, pedalalno diversamente.
Dunque ben vengano le loro opinioni, ma ci si tenga ben piantato in zucca che NULLA può sostituire un sano test, e prolungato.
Oltretutto l'opinione dei pro non è sempre onesta, diciamocelo chiaro. Questi vengon pagati, e bene. Può uno che corre per Specy parlare bene delle 26"?