29 e ... eurobike

  • Siete di quelli che, quando comincia a fare freddo, mettono la bici in garage e vanno in letargo, sdivanandosi fino alla primavera? Quest’anno avrete un motivo in più per tenervi in forma, e cioè la nostra prima Winter Cup, che prende il via il 15 novembre 2024 e si conclude il 15 marzo 2025.
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cencio

Biker immensus
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L'altro equivoco riguarda il ruolo degli operatori, dai produttori ai distributori ai negozianti. Proprio perchè le nostre bici ci consentono di divertirci e di emozionarci, tendiamo ad attribuire un valore "romantico" a chi inventa e produce le bici, in questo aiutati da un certo marketing "esperenziale" che parla di valori come tradizione, passione, etc. Non voglio fare il cinico (o il cartesiano ;-)) ma questa è una visione un po' ingenua, perchè fa dimenticare che le aziende hanno l'unico scopo di produrre un profitto. Per questo, l'unico motivo che può spingere un' azienda o un settore a introdurre un nuovo prodotto ed a promuoverlo è l' aumentare i profitti (o in senso relativo, ovviamente). Evidentemente le aziende del settore hanno valutato che i rischi commerciali fosero più elevati delle opportunità di vendita e si sono comportati di conseguenza, non c'è da meravigliarsi vista la situazione economica attuale.

Nicola , mi dispiace ma non posso essere daccordo con questa tua affermazione , la quale mi sembra una generalizzazione abbastanza semplicistica che non rispecchia la realtà . Ci sono aziende che si ritrovano in pieno nella tua descrizione ma non tutte .Meno male che il fattore umano ed emotivo oltre che sui compratori è spesso presente anche in chi vende e in special modo in quelle piccole/medie che poi sono buona parte di chi produce bici e componenti se si escludono i pochi colossi.
Dimentichi forse che la "forza" della nostra economia è costituita dagli artigiani
e dalle piccole aziende dove si lavora soprattutto con passione ?
La tua analisi non tiene conto di queste realtà che sono ben diverse da quella di cui hai fatto il ritratto. I calcoli sul profitto e le valutazioni di rischio fanno parte del bagaglio di grosse aziende che hanno a disposizione le "teste" che le possano elaborare. Mi vengono in mente Giant , Specialized , Cannondale , Shimano e pochi altri.
 

ZioTeddy

Biker grossissimus
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Fugnò
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Gary Fisher non era presente all'Eurobike in quanto non verrà importata in GERMANIA per questioni di sovrapposizione delle bici (da 26) a quelle di marchi come Focus, Cube, ecc. ecc.

In tutto il resto dell'Europa, Gary Fisher, verrà normalmente importata. Per l'Italia ci saranno 6 bici differenti ed un telaio:
- per le HT: Paragorn, Caliber, Superfly
- per le full: la nuova Rumblefish, la Hi-Fi e la nuova Superfly 100
- per i telai: Superfly in versione SS


:celopiùg:
Anche la Rumblefish e la Hi-Fi in Italia? E con quali allestimenti nel nostro paese?
Dell'Altitude della Rocky Monutain invece? nessuno sa niente?
 

marco

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Nicola , mi dispiace ma non posso essere daccordo con questa tua affermazione , la quale mi sembra una generalizzazione abbastanza semplicistica che non rispecchia la realtà . Ci sono aziende che si ritrovano in pieno nella tua descrizione ma non tutte .Meno male che il fattore umano ed emotivo oltre che sui compratori è spesso presente anche in chi vende e in special modo in quelle piccole/medie che poi sono buona parte di chi produce bici e componenti se si escludono i pochi colossi.
Dimentichi forse che la "forza" della nostra economia è costituita dagli artigiani
e dalle piccole aziende dove si lavora soprattutto con passione ?
La tua analisi non tiene conto di queste realtà che sono ben diverse da quella di cui hai fatto il ritratto. I calcoli sul profitto e le valutazioni di rischio fanno parte del bagaglio di grosse aziende che hanno a disposizione le "teste" che le possano elaborare. Mi vengono in mente Giant , Specialized , Cannondale , Shimano e pochi altri.

Gli artigiani se non guadagnano crepano. No profitto, te salüdi. Il tuo modo di pensare è molto romantico ma non funziona.
 

Ser pecora

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Gli artigiani se non guadagnano crepano. No profitto, te salüdi. Il tuo modo di pensare è molto romantico ma non funziona.

Concordo. A meno di non fare una distinzione tra lavoro per passione e con passione.

Di artigiani che fanno per passione telai credo bastino 3 dita di una mano e forse ne avanza anche qualcuna...e sono persone ben in là con gli anni.

Di gente che fa con passione il proprio lavoro ce n'é tanta. Non solo gli artigiani. Secondo me anche Mike Sinyard lavora con passione.
Pero' se ci devi campare il profitto lo devi tenere in conto. Mi stupisce che qualcuno possa pensare il contrario.

ps
per esperienza le persone che lavorano per passione non lo dicono. Non ne hanno bisogno, proprio perché devono convincere nessuno.
 

cencio

Biker immensus
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E' difficile farsi capire .... ma penso sia solo colpa mia :il-saggi:
Il ragionamento di Nicola non fà una piega ma non rispecchia la realtà perchè
tiene conto solo dei numeri. Secondo voi il lavorare con passione e il profitto non possono andare a braccetto ?:nunsacci:
Ho solamente detto che non condivido il sillogismo di Nicola perchè è generalizzante e quindi a mio parere non reale e sembra tenere conto solamente di realtà industriali importanti.
Avete inteso il mio post in maniera controversa o forse io non mi sono spiegato bene. Mica ho detto che non bisogna tenere conto del profitto...:smile:


P.S. porgo il fianco a questi "vostri attacchi" quasi volutamente perchè mi piace confrontarmi con il modo di pensare "razionalistico" che nella nostra società sembra essere l'unico possibile e forse lo deve essere perchè è quello comprensibile. Personalmente cerco sempre di andare un pò più in là di questo metodica. A volte se ci si prova si rischia anche di avere qualche idea nuova
e/o differente...:smile::smile:
 

cencio

Biker immensus
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Gli artigiani se non guadagnano crepano. No profitto, te salüdi. Il tuo modo di pensare è molto romantico ma non funziona.

E lo dici a me ? Quale sarebbe il mio modo di pensare romantico ? :smile::smile:
Faccio l'imprenditore da 20 anni e con buon successo ergo il mio metodo funziona :spetteguless::spetteguless::smile::smile:

Non continuiamo a generalizzare perfavore ....:nunsacci:
 

Ser pecora

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Secondo voi il lavorare con passione e il profitto non possono andare a braccetto ?:nunsacci:

Certo, d'altronde si puo' anche rubare con passione :smile:

E' a che questo punto mi chiedo il senso del termine "passione".
Io lo avevo inteso come una cosa "disinteressata".

Altrimenti perché dire che alla Giant o alla Shimano non lavorano per passione?

Mi sembra un po' retorico dire che "l'artigiano lavora con passione", mentre l'industriale no per definizione.
Ci sono artigiani bravissimi e costosissimi, ma che te lo dicono papale che al guadagno ci tengono eccome (e si muovono per massimizzarlo).

Più che altro io diffido di chi della parola "passione" si riempie la bocca. La passione "traspare" secondo me. Metterla sui volantini serve a poco.
D'altronde se entrassi in una farmacia (esempio a caso :smile:) ed il farmacista ci tenesse a dirmi che lui lavora per passione cercherei di uscire con le chiappe strette :smile::smile:
Questo ovviamente non vuol dire che i farmacisti non lavorino con passione. E' solo che in campo bici si tende, non so perché, ad abusare un po' di questa parola secondo me.
 

Mitzkal

Biker augustus
Comunque qualcosa si stà muovendo anche verso altri orizzonti:

http://www.pinkbike.com/news/Manitou-Dorado-Pro-29er-2009.html

Dev'essere proprio gnocca stà Passione, se fa' gola a tutti :loll:

pbpic3991035.jpg

IMG_2250.JPG
 

cencio

Biker immensus
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Certo, d'altronde si puo' anche rubare con passione :smile:

E' a che questo punto mi chiedo il senso del termine "passione".
Io lo avevo inteso come una cosa "disinteressata".

Altrimenti perché dire che alla Giant o alla Shimano non lavorano per passione?

Mi sembra un po' retorico dire che "l'artigiano lavora con passione", mentre l'industriale no per definizione.
Ci sono artigiani bravissimi e costosissimi, ma che te lo dicono papale che al guadagno ci tengono eccome (e si muovono per massimizzarlo).

Più che altro io diffido di chi della parola "passione" si riempie la bocca. La passione "traspare" secondo me. Metterla sui volantini serve a poco.
D'altronde se entrassi in una farmacia (esempio a caso :smile:) ed il farmacista ci tenesse a dirmi che lui lavora per passione cercherei di uscire con le chiappe strette :smile::smile:
Questo ovviamente non vuol dire che i farmacisti non lavorino con passione. E' solo che in campo bici si tende, non so perché, ad abusare un po' di questa parola secondo me.

Certo , è il messaggio che volevo fare passare , diciamo la stessa cosa.
Chi si riempie la bocca con la parola passione e lo mette sui volantini sicuramente fà marketing. La bici è un hobby ed'è papale che si faccia leva sulla parte irrazionale per incrementare le vendite , ma questo è solo marketing. Chi lavora con passione non ha bisogno di strombazzarlo perchè
molto probabilmente , se non fà caxxate, ne raccoglierà i frutti.
Io non contesto questo , contesto quando si generalizza banalizzando.:spetteguless:. A mio parere se un azienda crede in un prodotto
che può essere rivoluzionario , non ci sono cristi o troppi calcoli da fare.
 

sembola

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una nera e l'altra pure
Cencio, forse mi sono spiegato male.

Certo che si può fare il proprio lavoro con passione, anzi SI DEVE se si vuole vivere bene (ovvia, diciamo "meno peggio"...;-)). Però la passione è roba che non si mangia e da sola non consente di pagare i fornitori ed i dipendenti: chi vive di commercio e di industria DEVE vendere, se no va a gambe ritte. E non succede solo nel campo delle bici: un famoso enologo, uno di quelli che stacca fatture da decine di migliaia d'euro per entrare in una vigna, ai corsi da sommelier ama dire che puoi anche saper fare il miglior vino del mondo, ma se non riesci a venderlo l'anno dopo non lo rifai. Per cui se esistono prodotti "rivoluzionari" o più semplicemente "migliori" ben vengano le aziende che ci credono e li propongono, sperando però che riescano a venderli, altrimenti entrambi scompaiono dal mercato.

Tutto questo per dire che le motivazioni delle scelte commerciali di tutte le aziende sono preminentemente economiche. Il che non significa che siano le stesse per tutti, è ovvio che un artigiano che costruisce 200 telai all'anno avrà strategie di impresa differenti da quelle di Giant, come la piccolissima azienda vinicola farà scelte diverse da Villa Banfi. Ma entrambe le categorie DEVONO vendere, non possono permettersi di non farlo, se no prima o poi chiudi. Per questo le ipotesi di una "avversione" ideologica o di un "boicottaggio" verso le 29 da parte delle aziende del settore mi pare sinceramente fantasioso. I motivi a mio parere vanno ricercati nell' economia e non altrove.
 

muldox

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...le ipotesi di una "avversione" ideologica o di un "boicottaggio" verso le 29 da parte delle aziende del settore mi pare sinceramente fantasioso...

Esattamente quello che intendevo dire con l'esempio degli sci carving (pur con tutti i distinguo del caso).
Se vi fosse la prospettiva di poter sfondare con le 29", per quale motivo le aziende non le dovrebbero proporre? Non penso che il mercato europeo faccia tanto schifo.
Qualcuno ha detto che nel caso degli sci il mercato era stagnante, ma se consideriamo che le 29" potrebbero sfondare principalmente fra chi ora utilizza una front da xc (mi pare sia emerso proprio in questa discussione) non mi sembra che la situazione sia poi tanto differente. In fondo le front xc del 2010 non sono tanto diverse da quelle di quattro/cinque anni fa, quindi una reale novità potrebbe portare ad un bel ricambio.
Io credo che il motivo per cui le 29" sono al momento poco spinte in Europa sia piuttosto banale: al momento la gente non le vuole.
 

sembola

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una nera e l'altra pure
Io credo che il motivo per cui le 29" sono al momento poco spinte in Europa sia piuttosto banale: al momento la gente non le vuole.

Non sono del tutto d'accordo. Molti non le "vogliono" perchè non possono vederle e provarle e rendersi conto di potenziali pregi e difetti, e se non le vedono non si pongono giustamente il problema. I grandi competitor hanno la forza di orientare il mercato, solo che si tratta di un'operazione costosa e comunque non priva di rischi.

Al tempo dei freni a disco, di cui ormai nessuno contesta l'utilità, successe la stessa cosa. Salvo una manciata di negozianti che grazie al background motociclistico sapevano di che cosa si trattava, quando chiedevi ti dicevano "vanno bene solo per la discesa" "son troppo pesanti" " c'è troppa manutenzione" "sono bici, non sono moto" e l'immancabile "se fossero così buoni li userebbero in gara" e così via. Poi la nicchia cominciò ad interessare a Shimano ed il resto è storia.

Lungi da me l'idea di paragonare i freni a disco alle 29, c'è un ordine di grandezza tra le due "novità" secondo me, è solo per fare un esempio che ritengo calzante e chiaro. La mia interpretazione è che le grandi aziende, che sono quelle in grado di orientare effettivamente il mercato, complice anche la situazione non felice a livello economico, se stanno alla finestra. E dalla finestra osservano i piccoli produttori, che invece hanno tutto l'interesse a coltivare le nicchie di mercato disponibili e ne hanno le capacità industriali (maggiore flessibilità produttiva sui piccoli numeri) . Poi se la novità prende piede arrivano anche le grandi case, se non succede hanno fatto "bella figura con poco" con i loro modelli in catalogo.
 

Billo

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il non poterle provare è un grosso freno. e non tutti possono permettersi di "provare" solo dopo averne comprata una. una maggiore capillarità di test bike aumenterebbe in maniera esponenziale il gradimento (credo...), visto che la curiosità è tanta ma la gaente nons e la sente di comprare a scatola chiusa, come la maggior parte degli utenti ha fatto qui dentro.
 

deepjoe

Biker infernalis
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Non sono del tutto d'accordo. Molti non le "vogliono" perchè non possono vederle e provarle e rendersi conto di potenziali pregi e difetti, e se non le vedono non si pongono giustamente il problema. I grandi competitor hanno la forza di orientare il mercato, solo che si tratta di un'operazione costosa e comunque non priva di rischi.

Al tempo dei freni a disco, di cui ormai nessuno contesta l'utilità, successe la stessa cosa. Salvo una manciata di negozianti che grazie al background motociclistico sapevano di che cosa si trattava, quando chiedevi ti dicevano "vanno bene solo per la discesa" "son troppo pesanti" " c'è troppa manutenzione" "sono bici, non sono moto" e l'immancabile "se fossero così buoni li userebbero in gara" e così via. Poi la nicchia cominciò ad interessare a Shimano ed il resto è storia.

Lungi da me l'idea di paragonare i freni a disco alle 29, c'è un ordine di grandezza tra le due "novità" secondo me, è solo per fare un esempio che ritengo calzante e chiaro. La mia interpretazione è che le grandi aziende, che sono quelle in grado di orientare effettivamente il mercato, complice anche la situazione non felice a livello economico, se stanno alla finestra. E dalla finestra osservano i piccoli produttori, che invece hanno tutto l'interesse a coltivare le nicchie di mercato disponibili e ne hanno le capacità industriali (maggiore flessibilità produttiva sui piccoli numeri) . Poi se la novità prende piede arrivano anche le grandi case, se non succede hanno fatto "bella figura con poco" con i loro modelli in catalogo.

Quoto! rimanendo sulla "sostanza" dell'argomento trattato ritengo che eregere muri non serve a nulla. Penso che chi sostenga la validità delle 29 (che abbia quindi provato/acquistato) debba essere abbastanza onesto e sapere che ci sono ancora tanti margini di miglioramento...ma allo stesso tempo, forti delle migliorie che portano, possano "pensare di salutare" almeno il mondo front 26 nel giro di poco tempo.
Questione di tempo.Lo dice uno che pensa di cambiare...che sostiene che COMUNQUE delle bici da 26 ben progettate vadano alla grande nei loro rispettivi campi di utilizzo! Peace!
 

Ser pecora

Diretur Heiliger Geist
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il non poterle provare è un grosso freno. e non tutti possono permettersi di "provare" solo dopo averne comprata una. una maggiore capillarità di test bike aumenterebbe in maniera esponenziale il gradimento (credo...), visto che la curiosità è tanta ma la gaente nons e la sente di comprare a scatola chiusa, come la maggior parte degli utenti ha fatto qui dentro.

Quanti avranno comprato una full dopo averla provata? Freni a disco?

Secondo me "il freno" é il continuarle a presentare come "il nuovo standard" che va meglio e pensionerà il resto.

Probabilmente chi le ha presentate come il nuovo standard che doveva mettere in cantina tutto il resto, cioé con i flames e la guerra "26 vs 29", potrà raccogliere frutti nel breve periodo. Ma nel lungo potrebbe perderci visto che dopo un tot di anni se non si imporrà chiaramente lo slancio della novità "rivoluzionaria" sarà frenato per un bel pezzo.

Prendiamo le fixie invece: nessuno ha fatto sparate o detto che ti mettono le ali. Eppure, moda o no, ne hanno vendute a pacchi in tutto il mondo (penso ben di più che le 29").
 

999marti

Biker serius
20/3/07
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Prendiamo le fixie invece: nessuno ha fatto sparate o detto che ti mettono le ali. Eppure, moda o no, ne hanno vendute a pacchi in tutto il mondo (penso ben di più che le 29").

le fisse pero' costano un bel po' di meno. addirittura con 200/300 euro te la fai in casa e il rischio che non ti piaccia e' molto piu' limitato. e poi le fisse sono in giro da un sacco di anni e hanno molti meno problemi di reperibilita' dei componenti: in fondo basta un mozzo e un pignone per avere una fissa e se ti accontenti basta solo il pignone....
 

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