Dopo lunghe riflessioni ho elaborato una nuova idea sulle motivazioni della 27.5 da parte dei soloni del marcheting.
Io credo che la 27.5 sia la contro offensiva mediatica alla campagna marketing a favore della 29 che dopo "solo 10 anni" di martellamento comincia a dare qualche fruttarello.
Poiché meccanicamente la 26 e la 27.5 differiscono assai poco, tanto da fare affermare ai più che è un formato praticamente inutile in quanto doppione della 26, la motivazione di questa nuova propaganda va ricercata altrove rispetto alle questioni puramente meccaniche e prestazionali.
Infatti, mentre la campagna marketing delle 29 martellava alla morte sui presunti benefici prestazionali del formato, sforando assai spesso nella menzogna e nell'iperbole, nella propaganda delle 27.5 la questione delle prestazioni è solo accennata. Meccanicamente la 27.5 è praticamente inutile e il cambio di formato non è giustificabile dalle esigue differenze che offre.
Inoltre le differenze con le 26 sono esigue anche dal punto di vista estetico.
Mentre le 29 sono brutte quanto la fame in Africa e le cambiali di Equitalia le 27.5 a fatica si distinguono dalle 26 se non messe affiancate.
Infatti e inevitabilmente quasi nessun solone del marketing puntava sulla bellezza estetica delle 29 quanto sulla loro presunta capacità di farci diventare tutti dei Moser dell'off road (è come dire di una donna brutta tipo un mostro Aniba "è intelligente e simpatica").
Facendo un punto della situazione gli strateghi del marketing avevano due problemi da risolvere:
- Creare l'osolescenza delle bici da 26.
- Contrastare le campagne pro 29.
Dalle analisi di mercato avranno notato come la 29 non sia riuscita a sfondare in maniera trionfale come loro avevano previsto. Le percentuali di vendita del formato evidentemente non hanno soddisfatto i produttori.
No, la gente si tiene ancora le 26. La fetta di mercato potenziale del formato tradizionale è ancora largamente maggiore.
Inoltre, regola fondamentale nella comunicazione commerciale, la campagna troppo massiccia e aggressiva di un prodotto sortisce l'effetto contrario, manda a noia il prodotto stesso e genera resistenza da parte dei consumatori. Specie se il prodotto è fuffa.
L'imposizione
manu militari della 29 ha rafforzato la 26, la creazione di una fazione nemica ha fortificato i possessori di 26, la stragrande maggioranza dei ciclisti. Il colpo di mano è fallito, la resistenza ha vinto.
L'abbandono totale del formato da 26 da parte dei produttori non può che creare la nascita di un massiccio mercato dell'usato perché chi ha 26 e ama 26 è la maggioranza e non comprerà la 29 neanche se costretto. Anzi la costrizione genererà ulteriore resistenza da parte del consumatore.
Detto ciò il problema delle vendite rimane, perché se è vero che un rigoglioso mercato dell'usato spingerà i produttori di terze parti a fornire prodotti e ricambi la cosa non riguarda le case madri produttrici che continueranno a non vendere.
La soluzione naturale sarebbe quindi ritornare all'ovile al vecchio prodotto, ovvero la 26 ma questo non risolverebbe il problema di rendere prematuramente "vecchie" le bici presenti nei garages della gente.
Inoltre, per delle case che si sono buttate a capofitto nel formato 29 sarebbe una vera debacle dal punto di vista dell'immagine. "Ok, scusate abbiamo sbagliato".
Tornare al 26 inoltre non contrasterebbe la campagna pro 29 che una fetta di clienti, seppur pochi, alla 26 li ha tolti.
Come risolvere il dilemma?
Semplicemente fare un restyling del formato 26, svecchiarlo un poco senza stravolgerlo possibilmente sfruttando anche la campagna nemica delle 29, ovvero il cambio di formato della ruota.
In questa smania di cambiare formato alle
ruote, smania creata ad arte dalle campagne marketing pro 29, la soluzione è cambiare formato ruota senza de facto cambiarlo.
In questo modo, tutti (o quasi) gli amanti della 26 avranno la loro fetta di novità, avranno la loro cosa nuova e moderna, avranno il loro salto tecnologico ed estetico senza che questo praticamente ci sia.
Meccanicamente le 26 e le 27.5 sono quasi identiche infatti non ho ancora visto nessuno puntare in maniera estrema su questo aspetto.
Anzi, la campagna pro 27.5 quasi non si vede, semplicemente i produttori mettono il formato in listino e il passaparola lavora da solo.
Ma le 27.5 sono quasi identiche anche esteticamente e da che mondo è mondo l'occhio spesso ha la sua parte maggioritaria nella scelta di un oggetto.
Il pubblico è tradizionalista, il classico vince sempre. L'avanguardia è spesso brutta e fuori luogo, maleducata, di rottura, fa una vampata, fa scandalo, fa scalpore poi sparisce. Il classico rimane, prende un 10% dall'avangiardia, butta via il restante 90% inutile, si ammoderna un poco senza stravolgersi e rimane classico continuando ad esistere nel tempo. La storia conferma.
La 29 è stata avanguardia, brutta, sghemba, shockante e presto sparirà.
Il classico è la 26 che prenderà un pollice e mezzo in più dalla 29, si ammodernerà e continuerà ad esistere e negli anni ci si dimenticherà delle 29.
E la maggior fetta di mercato ricomincerà a comprare qualcosa di nuovo che però non è nuovo. Chi è passato a 29 tornerà all'ovile e sceglierà il classico riammodernato. Il risultato è raggiunto, le 26 sono roba vecchia, le 29 sono contrastate, le vendite ripartono. Torna tutto.
Rimarranno una nicchia di duri e puri del 29, spesso gente che pur di non ammettere di essersi fatta prendere per il naso continuerà nella sua scelta (meccanismo psicologico ben studiato e provato) e una di vintage e tradizionalisti del 26 ma la 27.5 trionferà nei numeri e nelle vendite, questione di tempo. Perché la via di mezzo vince sempre.
http://www.encirobot.com/jeeg/jeeg-men04.asp
Boda