Ormai non sono più un biker di primo pelo. La prima mtb l'ho acquistata nel 1989, e da 3/4 anni andavo già in montagna con la bici da trial. Sì, trial, non trail.
Con i miei colleghi non eravamo persone migliore dei biker odierni, ma all'epoca il materiale era poco affidabile, foravi di continuo, i
freni erano imbarazzanti, e dovevi per forza faticare e praticare la montagna in modo 'ecologico'. Non avevi scelta, eri uno che faceva trekking con una bici.
Alcuni dei colleghi dell'epoca sono passati alla bici ad assistenza elettrica, ma continuo ad aver oggi questo approccio primordiale. Cambio la bici ogni 5 anni circa, vado in collina, montagna, niente di strabiliante ma mi soddisfa.
I motivi di chi sceglie la bici ad assistenza elettrica sono noti. Quello più rispettabile è senz'altro il fatto che permette a chi non ce la fa di salire in un modo più agevole. Ma se la mtb si può apparentare ad un modo diverso di fare trekking, la mtb ad assistenza elettrica è più vicina alla moto.
Ho avuto anche diverse moto, per poi un giorno rendermi conto che godevo di più quando scendevo a motore spento. Fine delle moto.
In altre parole non è che perché a prezzo simile si può comprare i due tipi di mezzi che per forza bisogna prendere la bici a pedalata assistita. Non è il mercato che deve scegliere per noi. Non per forza perché 'si fa meno fatica' è un bene. Non per forza è meglio sfruttare maggiormente questo unico pianeta che abbiamo facendo due discese a posta di una ma consumando energia elettrica, più materiali, e scavando maggiormente i sentieri (pure anche in salita).
Ho ordinato una settimana fa' una 150/160 provata al bike festival, pedalabile e divertente, e ne sono felice.
Per lo stesso prezzo potevo prendere una bici a pedalata assistita, ma non mi appaga.