Si ho capito il tuo punto di vista, lo hai ripetuto più volte il discorso dell'etica.
Io semplicemente mi limito a non giudicare, perchè molti atteggiamenti potrebbero anche essere più etici rispetto al non comprare o al non fare i prestanome.
Ti faccio un esempio:
Se un nonnino di Milano, acquista una bici e la rivende senza lucrarci ad un siciliano che è domiciliato sempre a Milano (ed abita nel suo stesso palazzo), che la userà per andare a lavoro (sempre a Milano), farà bene al siciliano ma anche a tutta la comunità.
Quindi in questo caso è lecito chiedersi:
è più etico che questo nonnino faccia da prestanome o è più lecito che un tizio di milano prenda il contributo, acquisti la bici e non la usi mai?
chi ha più diritto all'uso dell'incentivo: il siciliano che non avrebbe diritto ma che abita a milano e che la userebbe o un residente che usa l'incentivo ma non usa la bici? Chi è colui che ha o non ha un atteggiamento etico e morale? Chi è colui che ha veramente diritto?
Stanno uscendo spunti di riflessione seri (la prof di filosofia ne sarebbe fiera
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se penso alla prof mi viene da ridere, chissà adesso cosa starà combinando?
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) si potrebbe continuare in discussione apposita, mi farebbe piacere, magari potrebbe uscire anche qualche bel consiglio su qualche bella lettura, di spessore.