...che belle le immagini subaquee nel ruscello...anche se mi sono cagato sotto perche' non so nuotare..!
Senza nessuna polemica,
vorrei solo far notare che questo sentiero non è per nulla difficile, è solo tremendamente pericoloso.
Difficile. Pericoloso. Spesso le due cose vengono confuse.
Di certo, dei cattivi maestri.
Perché, lasceresti il portafoglio nell'auto di Loschi durante un'escursione?cioè i tre riders si chiamano
Loschi
Pauli
e...
Jello
(almeno così c'è scritto nei titoli di coda)
io con uno che si chiama Jello non mi sarei nemmeno avvicinato alla forra del sentiero...
una parola sola:
deficenti
Perché, lasceresti il portafoglio nell'auto di Loschi durante un'escursione?
Claudio
E' un punto di vista interessante che secondo me spiega perché davanti a questo video ci si schiera in modo drastico.Bhò, a me lascia un po' perplessa la sensazione di 'video amatoriale fatto per far vedere una cosa semplicemente pericolosa' che se ne ricava, tutto qua. Poi, come abbiamo ben visto, ognuno trae le proprie conclusioni con i propri modi e toni. Questa è la mia
L.
Bhò, a me lascia un po' perplessa la sensazione di 'video amatoriale fatto per far vedere una cosa semplicemente pericolosa' che se ne ricava, tutto qua. Poi, come abbiamo ben visto, ognuno trae le proprie conclusioni con i propri modi e toni. Questa è la mia
L.
peggio se fosse stata una ragazza ... JELLA !!!
In effetti con il mountain biking questo video non c'entra una séga, per lo meno con il mountain biking del 99,9% di chi lo pratica, visto che in 400 messaggi nessuno ha scritto di aver fatto cose simili.
Rimane dunque l'abilità, l'azzardo, il rischio calcolato, la perizia, l'incoscienza, tutto quello che volete, ma non mtb.
E non è neanche l'esasperazione del mezzo, che fa invece gente come quel tizio che ogni quattro parole che dice una è "a" e un'altra è "bombazza".
In questo video c'è solo esibizionismo.
E' un punto di vista interessante che secondo me spiega perché davanti a questo video ci si schiera in modo drastico.
In effetti con il mountain biking questo video non c'entra una séga, per lo meno con il mountain biking del 99,9% di chi lo pratica, visto che in 400 messaggi nessuno ha scritto di aver fatto cose simili.
Rimane dunque l'abilità, l'azzardo, il rischio calcolato, la perizia, l'incoscienza, tutto quello che volete, ma non mtb.
E non è neanche l'esasperazione del mezzo, che fa invece gente come quel tizio che ogni quattro parole che dice una è "a" e un'altra è "bombazza".
In questo video c'è solo esibizionismo.
Ora, da qualche anno, e soprattutto da quando hanno infilato videocamere anche nei tostapane, questa parola ha assunto un'accezione negativa, ma a ben vedere deriva dalla parola esibizione, che negativa non è.
Ancora una volta, tutto dipende da due fattori:
cosa esibisce chi si esibisce e cosa piace a chi guarda l'esibizione.
E' tutta una questione di gusti, e l'approccio giusto non è né la censura in nome del rischio di emulazione, né la tesi che un soccorritore debba soccorrere solo chi se lo merita.
L'approccio giusto è molto più facile: può essere un tasto, un click, un pulsante, una spina elettrica o la scritta "Esci", ma quando c'è un modo per fregarsene di ciò che non piace, usiamolo senza fare tanto casino.
Claudio
Il punto sollevato da altri interventi era: "avrebbero fatto lo stesso passaggio senza telecamera?".
La mia risposta era e rimane "si". Lo ribadisco perchè lo reputo importante: io nel video ho visto tre ragazzi, tre bikers, in un ambiente severo, che fanno un passaggio oggettivamente complicato, un pò per la difficoltà, molto di più per l'impegno psicologico. Bene, sono riusciti a trasmettermi quella sensazione di vuoto nello stomaco, di paura "buona" che si trasforma in concentrazione, e alla fine di sollievo "post deep experience" che ho provato tante volte. Esperienze simili mi ha fatto imparare a rispettare i miei limiti, ma a non considerarli invalicabili a priori ne da me, ne tantomeno dagli altri. Oggi è molto più facile condividere e documentare esperienze del genere, e questo è l'unico (importante) apporto che riconosco a media come Youtube.
Rispetto profondamente il tuo punto di vista, però non condivido le parti in grassetto.E' un punto di vista interessante che secondo me spiega perché davanti a questo video ci si schiera in modo drastico.
In effetti (1)con il mountain biking questo video non c'entra una séga, per lo meno con il mountain biking del 99,9% di chi lo pratica, visto che in 400 messaggi nessuno ha scritto di aver fatto cose simili.
Rimane dunque l'abilità, l'azzardo, il rischio calcolato, la perizia, l'incoscienza, tutto quello che volete, ma non mtb.
E non è neanche l'esasperazione del mezzo, che fa invece gente come quel tizio che ogni quattro parole che dice una è "a" e un'altra è "bombazza".
(2)In questo video c'è solo esibizionismo.
Ora, da qualche anno, e soprattutto da quando hanno infilato videocamere anche nei tostapane, questa parola ha assunto un'accezione negativa, ma a ben vedere deriva dalla parola esibizione, che negativa non è.
Ancora una volta, tutto dipende da due fattori:
cosa esibisce chi si esibisce e cosa piace a chi guarda l'esibizione.
E' tutta una questione di gusti, e l'approccio giusto non è né la censura in nome del rischio di emulazione, né la tesi che un soccorritore debba soccorrere solo chi se lo merita.
L'approccio giusto è molto più facile: può essere un tasto, un click, un pulsante, una spina elettrica o la scritta "Esci", ma quando c'è un modo per fregarsene di ciò che non piace, usiamolo senza fare tanto casino.
Claudio
Il punto è proprio questo. La estrema facilità di realizzazione e di condivisione consente di condividere delle esperienze con una platea enorme e conseguentemente di spingere all' emulazione un numero molto più grande che nel passato, in un ciclo che si autoalimenta (vedo, conosco, lo faccio anchh'io e lo faccio vedere). A volte il circolo è "virtuoso", nel senso che l'effetto netto è di diffondere idee o di far conoscere realtà altrimenti sconosciute come per esempio è avvenuto e sta avvenendo nei paesi arabi; altre volte il circolo è vizioso, perchè rende "popolari" attività o idee tutt'altro che positive.
Sia chiaro che il web non può essere considerato responsabile di per sè: per dire, le rivoluzioni son sempre avvenuto ed i neonazisti esistevano anche prima della rete. Trovo però ingenuo e sbagliato liquidare i dubbi di chi si peroccupa dell' emulazione santificando il ruolo della rete in un dogma.
Per tornare al nostro orticello è innegabile che esista un effetto emulativo, e lo dico senza alcuna connotazione negativa. Basta pensare alla moda delle piattaforme o dei northshore, che prima dei video di Whistler o delle foto su alcune riviste non si sono mai viste. Quello che mi dà da pensare non è il possibile effetto emulativo di attività evidentemente "estreme": credo che nessuno pensi di poter emulare le imprese di De ---ardon o Messner così su due piedi, o per restare nel nostro ambiente le evoluzioni della RedBull Rampage o quelle di Brumotti: anche perchè stiamo parlando di personaggi con una preparazione ed una professionalità che (se non li mette al riparo dall'imponderabile e dall' irreparabile) certo consente di limitare il rischio al minimo. Quello che mi dà da pensare sono invece le attività apparentemente alla portata di tutti, che sembrano fattibili senza alcuna preparazione ma che nascondono insidie meno evidenti ma ugualmente rischiose: attività che vengono viste e "propagandate" anche con i video in rete.
Per concludere e ritornare al tema del video, proprio per quanto ho detto sopra trovo sbagliato dare dei giudizi "morali" sul video e sui suoi protagonisti, sia in positivo che in negativo. Per poterli dare occorrerebbe sapere se la loro preparazione era proporzionale all' effettiva difficoltà dell' "impresa", perchè è evidente che tra chi sa quel che fa e lo sa fare e chi "si butta" c'è una grossa differenza.