Stamane parto alla volta del sud Piemonte con destinazione limone piemonte dove si tiene un happening enduristico a cui tenevo partecipare. Non che avessi ambizioni di maglie tricolori, ma certi avvenimenti mi attirano e ritengo sia bello essere presenti, anche senza fare una mazza, tipo quando i pensionati guardano la ruspa che rompe il tubo dell'acquedotto.
Tuttavia al suonar della sveglia alle 5.30 ho le balle in giosta, sarà per l'ora, sarà per la settimana pesante appena passata, sarà che non ho toccato bici per tutta la settimana, sarà che per andare in quel posto ho già avuto difficoltà lo scorso sabato, fattostà che parto senza un gran entusiasmo.
che mi passa del tutto quando mi accorgo dopo un paio di km di aver dimenticato il tubetto del cammellodietro. mi manderei a fan-gulo, ma ho troppo rispetto di me stesso per essermi svegliato dopo 3 ore di sonno per andare a fare una gara che mi divaricherà il 16.
riparto e sembra la volta buona, ho le indicazioni stradali sicure, il navigatore dell'automezzo viene messo in aspettativa mentre quello del telefono è allertato in caso di bisogno. Verso torino sono più allegro e mi fermo ad un autogrillo. Caffè brioche succo frutta. Esco dal locale e mi trovo un monovolume che ha parcheggiato così vicino alla mia macchina che non ci passa neanche l'aria; la cosa mi fa tornare di malumore, ma quando poco dopo i due buontemponi spostano il monolocale sradicandomi lo specchietto, noto che a bordo hanno due bici ammortizzate solo davanti con escursione pari al loro pisello. non credevo ci fossero forcelle così corte. a questo punto il fatto che le loro mogli vadano a letto con l'imbianchino è assolutamente accettabile.
li insulto in dialetto, e la cosa mi rallegra assai.
mi perdo ancora cazzo. non è possibile, fan-cu-lo.
infrangendo innumerevoli articoli del codice della strada e consumando una quantità di carburante che manderebbe facilmente in bestia un buon numero di forumendoli, giungo a destinazione in orario.
Ma, una volta espletate le formalità competitive, mi ricordo di non aver praticato la seduta defecante. E pensare che proprio ieri mi vantavo con la mia signorina della regolarità sistematica durante l'ultimo viaggio. Ma da quando son tornato, non ho ancora prodotto niente di solido. certo che arrivare fino ad un posto che si chiama Limone per cacare, non è di buon auspicio.
Purtroppo però trattandosi di gara, sarebbe al quanto antipatico fermarsi nei pressi della partenza delle ps e deporre in un cespuglio la quintalata marrone; così decido di seguire la frecce che indicano toilette... penso le chiamino così solo per la vicinanza con i nichilisti d'oltrape, perchè io la toilette non l'ho mica trovata. al suo posto c'era un cesso, più cesso del solito. cerco di entrare nell'unico bagno chiuso per portare a termine la mia missione, ma ahimé qualcuno ha già avuto la mia idea. quindi svuoto il gingillo a muro e attendo fuori che il bagno presidenziale si liberi; la cosa si fa lunga... e anche molle perchè il misterioso individuo tira più volte l'acqua. continua come se fosse in lotta con qualche essere mostruoso. dopo 10 minuti di sciaquoni e visto che le sgumme mi piacciono ma solo se fatte con la bici, opto per il piano B. Piano Bar.
Entro in un bar qualunque, di cui non farò il nome per ovvie ragioni e perchè non me lo ricordo. comunque è quello dove sono andato con Andre la scorsa settimana.
Nel frattempo l'autobotte di liquame all'interno del mio intestino sta facendo manovra per girare nel crasso. gioco d'anticipo e prendo un the al limone con torta, tutto con una classe degna di un lord inglese.
mi libero della colazione e mi dirigo alla meta, non la bici, ma il bagno. 'frutto arancione che matura in autunno'. l'operazione si è risolta, sorprendentemente in un monoblocco. tutto sto casino per un coso singolo. dopo essermi cartavetrato l'orifizio, mi giro per tirare lo sciaquone
AAAAAAAAAAAAHHHHHHHHHHHHHHHHHHHHHHHHH CHI HA MESSO QUESTA SEQUOIA NELLA TURCA?!?!?
Ancora incredulo, gli do dentro di sciaquone, ma senza risultati. ci vorrebbe una gru. prendo allora in mano lo scopettino e con un paio di stoccate riesco a convincelo a scendere nel buco della turca, dove tuttora si trova con 4/5 centimetri fuori acqua, incastrato.
Me ne torno al mio impegno di giornata sconcertato da cotante dimensioni; non credevo di avere queste doti di elasticità.
giunto in quota nell'attesa di partire per la prima prova, però capisco il vero significato dell'oggetto ostruente. non si tratta di escremento o sequoia o vagone di treno, bensì del famoso coperchio del vaso di pandora. ho dovuto dare fondo alla mia fantasia per coprire la quantità di emissioni gassose emesse in 5 minuti senza soluzione di continuità. aiutato dal vento, credo di non essere stato scoperto. nel caso verso asti venissero trovati merli morti, non fatevi confondere da supposizioni di ufo o inquinamento globalizzante. è stato un vostro zio.