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ore 17.20 dal Passo Venina
Volevo comunque ringraziare Paolo per avermi instillato la curiosità ( e mai la competizione che releghiamo all'ironia) e il desiderio di raggiungere il passo del Venina in MTB, quando ne avevamo parlato qualche settima fa era un pò a livello di curiosità ma poi una domenica lui aveva portato l'affondo e ci era salito.
Le foto del suo report e il suo racconto avevano acceso il desiderio di provarci, la prima volta durante l'Orobie All Mountain ma una bufera di neve in un periodo di gelo ci aveva richiamato a più miti consigli dentro il Rifugio Longo. La seconda in un ritaglio di pomeriggio mi ero fatto sorprendere ancora in salita e troppo in basso dal buio.
Finalmente ieri con l'impavido scudiero Kinesis decisi a tutto partiamo da Carona ancora in leggero ritardo su quello che dovrebbe essere un uscita un pò più ragionevole.
Risaliamo da Carona in 2 (+ 1)
Tè al Longo e risalita senza troppi report fotografici, ancora una volta possiamo godere di un tramonto bellissimo che si stende sopra un mare nubi che ricoprono la pianura e non solo visto che il lenzuolo è steso al di sotto dei 1800 m.
Durante la salita interpretiamo a nostro uso e consumo la descrizione di Paolo sperando di non trovare passaggi troppo difficili da ripercorrere in discesa con il buio.
Il tratto dal Longo al passo sono comunque 500 m. di dislivello e forse sono stati un pò sottovalutati comunque finalmente arriviamo al passo il panorama è di quelli che fanno pensare che vale la pena di esserci.
Il Diavolo, Diavolino, Poris e tutta la conca del Calvi sono lì davanti a noi in gran spolvero inteso come spolvero di neve illuminato dalla luce calda e rossa del tramonto.
La discesa inizia con i raggi della luna che prendono il posto di quelli del sole che ormai da tempo ci hanno abbandonato in queste condizioni di luce è richiesta molta attenzione onde evitare di entrare al Longo dal tetto, poi al buio individuare il sentiero non è sempre una cosa agevole abbiamo avuto un attimo di smarrimento ....del sentiero mai come in questo caso tornano utili i segnavia CAI che confermano di essere sul sentiero e non in giro per pascoli o sull'orlo di qualche precipizio.
La breve risalita con il solo chiarore della luna per tornare al Longo potendo sciegliere se ne farebbe volentieri a meno , al rifugio ci incontriamo con martello e amico saliti a piedi che ci hanno raggiunto per la cena.
La cena è l'ennesima piacevole conferma di quanto si mangi bene al rifugio Longo.
Dopo cena saluti e abbracci e guidati dalla luna si rientra a Carona.
Dopo questo girovagare ne esce un'idea per un nuovo interessante itinerario che spero la neve vorrà farmi riporre nel cassetto sino alla prossima stagione, per chi conosce i luoghi provo a ipotizzare un: Carona-Longo-Lago del Diavolo-Passo Venina- Longo gst-Armentarga per sentiero-risalita incrocio con sentiero per Gemelli- discesa dal sentiero estivo del Calvi sino a Pagliari .