Via su, è andata anche questa. Son tornato a casa che c'avevo due occhiaie... pareva avessi passato la notte a trombà- e sarebbe stato pure meglio!
Il momento clou è stato quando ci siamo immessi sul falsopiano del Faeta, prima dell'ultimo strappo, lì il sole è spuntato alla nostra destra. Un pò guardando avanti, un pò gettando l'occhio al disco arancione, in silenzio pedalando ci siamo goduti il momento, sotto sotto contenti di aver toppato l'obbiettivo, che ci avesse sorpresi lì e non in cima con le macchine fotografiche pronte, perché quel momento era solo nostro, del nostro intimo e non di una foto. Dopo è venuta la voglia di fotografare, di trasmettere qualcosa anche agli altri.
Tornando alle cose prosaiche, adesso la bici ha veramente bisogno di un restyling. Stamane sono partito con la forcella che scampanava, pareva un gregge di pecore, Il freno a disco che strusciava nell'apposita incanalatura, pareva il fischio di un treno, insomma da Santa Maria ad Asciano, richiamati dal casino che producevo, nella notte mi hanno accompagnato i latrati di tutti i cani dei dintorni. Se poi aggiungiamo che alcuni rapporti non mi entrano, i copertoni sono lisci ed ho forato per la quinta volta nelle ultime quattro uscite... adesso basta, sono troppo indecoroso. Torno in bici appena la sistemo: attesa lunga...