Questo è il giro che mi hanno proposto domenica scorsa:
MOLTO BELLO!
Il giro sarà così:
1) partenza da un parcheggio in zona industriale di Guamo,
2) avvicinamento ai monti via bitume in leggera salita, fino alla chiesa di Vorno (100 m slm), oltrepassata la quale, e fatti un paio di cento metri inizia la salita
3) proseguiamo in salita su bitume per un paio di km (forse meno) fino a località la Gallonzora, ove inizia in discesa l'ultima parte del percorso di ritorno
4) dalla Gallonzora (circa 230 m s.l.m.) è tutta salita (qualche tratto in falsopiano per riprendere un po' fiato) fino a Santallago (740 m s.l.m.) su ampia forestale con ottimo fondo, e bellissimi panorami sulla piana di Lucca e, in lontananza, sulle Apuane (previsto interrogatorio volante del capitano sui nomi delle cime montuose)
5) arrivo a Santallago (impiegheremo circa 1,5 ora con calma
e coda!......), e su sterrata forestale si prosegue in direzione del Monte Serra, quando 2-3cento metri dopo il ristorante si imbocca una forestale sulla destra che in discesa in un paio di km ci porterà ad un belvedere (570 m slm) sulla Valgraziosa con panorama su Calci e le Colline Livornesi
Bisantola
6) si riparte sulla forestale in direzione Campo di Croce (600 m s.l.m.) dove giungeremo con qualche mangia e bevi (una mezz'oretta in tutto)
7) da qui, con un 22-34 (almeno io) si inizia l'ascesa al Faeta (820 m s.l.m.) con tre tratti un po' terrific intervallati da qualche pausa (30-40 minuti di ascesa o forse meno
fra il primo e l'ultimo sono occorsi più di 20 minuti)
8) in cima al Faeta avremo modo di ammirare tutta la Versilia fino al golfo dei poeti e a sud Livorno
purtroppo era foschia
9) primo single track, veloce nel bosco, fondo compatto, con qualche sasso
Nonno parte prima
10) finito il divertimento, si risale per un km fino ad un invaso ai piedi dell'ultima pettata per il Faeta per imboccare un single molto sassoso che ci riporterà a 20 m da Campo di Croce
00, divertente
11) si riparte su forestale ampia verso Santallago (un 10 minuti buoni
anche di più. A me sembra non finisca mai!)
12) arrivati, si abbassano le selle e si riparte tagliando il pratone a velocità sostenuta, si imbocca un breve sentiero che ci riporta sulla forestale che ci ha portato all'inizio su a Santallago
13) si prosegui diritti e ci si butta in discesa in un single molto veloce non tecnico (prima parte del castagnone) fino ad uno spiazzo, per poi procedere a destra in direzione di sasso balloccioro
14) qui il sentiero è molto più bello, stretto, alcuni brevissimi tratti in contropendenza (attenzione!), con rocce e passaggio a mano della bici, panorama sulla valle di buti
15) a sasso balloccioro si prende a sinistra, su single track anche questo pedalato e molto carino, fino ad arrivare su una forestale che prendiamo a sinistra in discesa per circa un paio di km
fino qui la discesa è stata divertentissima!
16) a questo punto, ad un tabernacolo prendiamo subito a destra su single track (la madonnina) che ci riporta in 1,5-2 km sulla forestale che sale da vorno
bello
17) prendiamo la forestale in discesa e giunti alla gallonzora prendiamo a destra, facendo attenzione dopo cento metri a voltare a sinistra e proseguire in discesa.
18) poco dopo passiamo un piccolo ruscello per riprendere il sentiero sulla "sponda" destra e proseguiamo lungo la parte interrata dell'acquedotto del Lorenzini costruito nella seconda metà dell'ottocento che vale la pena di vedere. Lungo il percorso si fa attenzione ai numerosi canali di raccolta delle acque che sono interrotti da alcune pietre sulle quali passeremo. In fondo all'acquedotto, proseguiamo a sinistra per raggiungere la parte aerea dell'acquedotto, e immessi sulla lungomonte ritorniamo alle macchine.
SPETTACOLARE!!!!
Il giro si chiude in circa 4 ore e mezzo, kilometraggio forse sui 30 km, dislivello=700+200+100 m circa, metro più o metro meno...
Ancora precisazioni:
dopo che avevo chiesto info/delucidazioni
Quando saremo a santallago, taglieremo il pratone verso nordest, dove si vede una forestale che taglia il bosco, rimaniamo a destra e passiamo sopra dei pali della luce gettati a terra, proseguiamo per 100 metri circa e risbuchiamo sulla forestale che passa a nord del pratone e che sale da vorno. la attraversiamo e ci dirigiamo tenendoci a destra su una sterrata larga un paio di metri che dopo una ventina di metri ha un primo tornante destrorso, proseguiamo sotto gli alberi. E' importante non cannare il tornante sinistrorso che è proprio alla fine degli alberi circa 30 metri sotto, perché la sterrata prosegue anche a diritto. Quindi avendo girato a sinistra (magari mi ci metto io per sicurezza ad aspettare tutti) si procede sul sentiero, carino molto veloce. Ad uno spiazzo ci fermiamo, altrimenti continuiamo in quello che i pisani chiamano il castagnone (e che abbiamo perscorso nella sua prima parte). allo spiazzo si va a sinistra e qui comincia un bellissimo sentiero che affaccia sulla vallata nella quale scorre la strada asfaltata che sale da san giusto. Il sentiero non presenta difficoltà se non qualche passaggio in contropendenza e un paio di attraversamenti a mano della bici sulle rocce. Dopo l'ultimo passaggio, il sentiero scorre tra due pini e dopo un centinaio di metri siamo a sasso balloccioro (mi sembra proprio che si chiami così), dove c'è un capanno di cacciatori. Prendendo a sinistra si ritorna verso prato a sillori per un altro sentiero molto carino. Proseguiamo a sinistra in discesa fino ad un secondo gruppo di case sulla destra. Immediatamente passate queste a destra c' un tabernacolo con una madonnina. Subito dopo si apre il single la Madonnina (appunto) che prendiamo. sassoso, poi scorre, poi di nuovo sassoso (attraversiamo il ruscello due volte). Attenzione all'imbocco sulal forestale che sale da vorno, perché alla fine c'è una piccola fossetta e c'è il pericolo di insaccarsi e garibardare. All'andata lo dirò a tutti in maniera tale che ci si renda conto in quale stato è. Sulla forestale prendiamo in discesa e arrivati alla gallonzora, ci immettiamo a destra in discesa. Attenzione perché 150-200 metri dopo dobbiamo girare a sinistra e non proseguire diritto. Dobbiamo fare attenzione anche ad un altro punto. Appena il sentiero comincia a seguire un fosso dobbiamo passare sulla sponda di destra, che ha un fondo migliore perché più battuta. da lì, facendo attenzione ai canali che attraversano il prato arriviamo fino in fondo.