I primi in ordine di tempo furono Michael Porter Jr. e Dwight Howard, quando già la scorsa estate si dichiararono riluttanti riguardo all'idea (allora era
Non ho ben capito che tesi cerchi di portare avanti l'autore dell'articolo sopra.
Prima scrive:
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Ma la bomba vera e propria l’ha lanciata LeBron James, quando alla domanda se si farà o meno vaccinare, ha evaso la questione definendola “privata”; opinione legittima, se non fosse che si è già speso in lotte sociali come quella per Black Lives Matter e un personaggio del suo calibro, così attivo nella sua comunità, non può d’improvviso richiedere diritto alla privacy su un tema d’interesse globale come quello dei vaccini."
E da quando in qua un personaggio pubblico (per altro uno sportivo, mica un presidente del consiglio o un ministro della salute)
non può non volersi esprimere pubblicamente, tra l'altro sapendo che in ogni modo solleverebbe un vespaio?
Per me è una decisione sensata, e non è affatto una conferma che LeBron James sia contrario al vaccino, mentre l'autore dell'articolo deduce con grande sicurezza che se non si pronuncia è perchè sarebbe certamente contrario.
Su quali basi? Anzi... sapendo che molti dei suoi tifosi nella comunità afro americana sono contrari potrebbe tranquillamente essere l'opposto. Potrebbe non voler dichiarare di essere a favore per non contrariare la tifoseria.
In ogni modo, vista la non dichiarazione
è ugualmente sbagliato ipotizzare sia l'una che l'altra posizione, punto. E ripeto che secondo me fa benissimo a tacere.
Poi l'autore dell'articolo si lancia nell'altra grande idea qui sotto:
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Il parallelo con il fenomeno BLM non è così improprio: alla ripresa della scorsa stagione, la NBA aveva sostanzialmente preso posizione a favore del movimento per i diritti degli afro-americani, ma in quel caso l’ideale portato avanti dalla lega era stato abbracciato anche da tutti i suoi componenti, anzi erano stati quasi loro a chiedere all’NBA di schierarsi in quel senso; la visione sul vaccino è diversa, ci sono giocatori/membri degli staff che non sono d’accordo con la linea della NBA, e questa non può comunque venire imposta dall’alto"
Il parallelo con BLM secondo me è invece strampalato a dir poco.
Sarebbe stato bizzarro se l'NBA non si fosse espressa ufficialmente in merito a BLM, e nel caso cosa ci avrebbe guadagnato? Il supporto di qualche razzista/estremista bianco? Invece avrebbe quasi certamente perso credibilità verso la comunità più legata storicamente al basket se avesse taciuto...
L'NBA non è una associazione umanitaria, dubito che quando debbano prendere decisioni importanti si siedano al tavolo chiedendosi: " Come possiamo rendere il mondo un posto migliore?", invece di "Come possiamo evitare di perdere spettatori, diritti televisivi, e in definitiva continuare a fare più $$ possibili??"
Il fatto che l'NBA non imponga espressamente ai giocatori di vaccinarsi o esprimersi in merito non mi pare certo una prova che le campagne vaccinali siano il male, o anche solo che l'NBA come associazione abbia particolari riserve in merito.