Giornata indimenticabile vissuta ieri in terra toscana con sconfinamento a Palazzuolo sul Senio dai due stakanovisti Stefanoscott e Pablo. Giro stratosferico sotto tutti i punti di vista con il super crinale di Lozzole a farla da padrone; una discesa che ti fa capire veramente quale è l'essenza della parola freeride con tantissime linee da poter seguire: si va dalla chicken line quasi sempre presente a sx a gradoni da più di un metro che per passarli in bici è obbligatorio saltarli (vero pablo
) il tutto in un crinale lunghissimo e che vale la pena ogni tanto fermarsi e voltarsi indietro a guardare. Veniamo subito ai numeri: partiti alle 9.30 siamo tornati alla macchina alle 20.30 (dell'ora legale si intende
) e abbiamo dovuto smontare le bici con i fari dell'auto puntati davanti. 11 ore di giro (di cui 1 ora per le foto
) 2200 metri di dislivello e fatti tutti su discese impegnative, la parte più scorrevole del giro è stata la salita di asfalto da Palazzuolo al passo della sambuca) con un vento fortissimo contro in salita che se lo consideriamo ci fa lievitare il dislivello a 2500 metri
ma che ci ha fatto tornare a casa appagati e soddisfatti come un bambino che riceve il regalo da babbo natale
.
Partiti da Prato all'albero sopra il passo della colla ci dirigiamo su asfalto al passo della sambuca e arrivati in cima di fermiamo subito ad acquistare una cartolina del posto
la giornata è bella ma c'è un vento bestiale tanto che per fare la foto di rito bisogna tenersi stretti stretti per non cadere di sotto
o mettersi accovacciati
da qui ci immettiamo sul bel sentierino prima della croce a destra per andare a prendere la discesa di lozzole. Il sentiero è lastricato tanto che sembra una vecchia via romana
ed eccoci alla discesa di lozzole: secondo me la discesa più bella che si possa fare in mountain bike che batte anche quelle più belle della romagna.
Appena partiti ci porge subito il suo biglietto da visita
la discesa è un vero e proprio bike park al naturale anzi se uno doveva inventare una cosa del genere artificialmente penso che non ci sarebbe riuscito
una continua bevuta di passaggi tecnici da far ubriacare anche un astemio
il tutto immerso in uno scenario degno di un dipinto di Giotto
il crinale è lunghissimo e non lascia mai respiro
con passaggi molto cazzuti
alternati a tratti di crinale
e ripidoni che per farli in bici ti fanno andare contro le leggi della gravità
Arrivati alla chiesa di lozzole saliamo al prevaligo per andare a prendere il 685 nonchè prova PS2 della super enduro che ci porterà a Palazzuolo. Giusto il tempo di una foto
e poi giù su una discesa totalmente differente da quella di Lozzole; una discesa molto veloce e filante con solo piccoli tratti di sconnesso
Arrivati a Palazzuolo ci aspetta la lunga salita in asfalto che ci riporterà al passo della Sambuca. La salita pur essendo molto lunga non è molto penduta ma purtroppo per noi c'è un fortissimo vento contro che ad ogni raffica ci fa perdere dai 3 ai 4 km orari di velocità e considerando che salivano a 6-7 orari ogni folata praticamente ci faceva fermare
.
Dalla sambuca andiamo a prendere la seconda discesa di giornata e cioè la val cavaliera prima e il 711 del rovigo e val dell'inferno dopo. La parte di discesa della val cavaliera non è molto tecnica ma è molto bella dal punto di vista paesaggistico sembra di stare in un bosco delle fiabe con tutti roccioni affioranti coperti da muschio ed edera
la parte invece del 711 che costeggia ilo torrente rovigo è esagerata con passaggi tecnici molto difficili e paretoni di roccia stile canyon americani (non per niente questi sentieri li chiamano anche i canyon di moscheta)
l'ambiente è selvaggio e isolato dal mondo
e il sentiero è un lunghissimo single track che costeggia il fiume rovigo fino a lastra
qui fortuna che c'era passato lo zio teddy a tagliare il rametto
ed eccoci a lastra
da qui risaliamo un poco per andare a prendere la valle dell'inferno che ci porterà a moscheta. Arriviamo a moscheta che sono più delle 19.00 di sera e ancora dobbiamo affrontare l'ultima salita per ritornare alla colla fortuna che nello
zaino tengo sempre le luci
Infatti a metà salita nel bosco è praticamente buio ma alla fine questo non è male perchè ci fa vedere meno la fatica
e anche per stavolta è tutto
tutte le foto qui:
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