Girone doveva essere e girone è stato sabato nel PFC, un posto bellissimo dove la natura risulta ancora abbastanza preservata.
Siamo partiti da Rincine che è un paesino vicino Pontassieve perchè li hanno costruito un natural bike park di cui ce ne avevano paralto tutti bene e quindi quale miglior occasione per provarlo ?
Per salire prendiamo la forestale soft 2 per arrivare a Faggio Tondo dove ci sarà il rendez vous con Gligio che viene da Croce a Mori, e subito ci rendiamo conto che qui siamo in serie A in fatto di sentieri sia come manutenzioone che come indicazioni
Collese è in forma strepitosa e sprizza energia da tutti i pori
arriva anche Gligio e il gruppo è al completo; da Faggio Tondo bisogna salire fino a Monte Acuto e invece di prendere lo 00 decidiamo di passare per la forestale che passa per il rifugio Pallereta
ripreso lo 00 a 1300 ecco che il mondo cambia e passiamo direttamente a novembre
con nebbione galattico e bosco inborfolato d'acqua e tappezzato di funghi
Ma quest'estate è così c'è poco da fare, da Monte Acuto in un batter d'occhio siamo all'imbocco della prima discesa il 18B. All'imbocco c'è il cartello con scritto che il sentiero è solo per escursionisti esperti, ma noi non capiamo perchè in quanto il sentiero è flowissimo
, forse intenderanno per questo ?
il sentiero è spettacolare, anche se molto bagnato tiene alla grande (terreno perfetto
) con la prima parte caratterizzata da una miriade di tornantini in forte pendenza e uno dietro l'altro, una bella scuola di guida anche se il fondo è di terra
poi oltre i tornanti ci si mettono anche le rocce e qui il gioco si fa più duro
per ritornare poi più umano, si fa per dire qui siamo vicini al cappottamento in fatto di pendenze
siamo al fosso e le abbondanti piogge hanno fatto il loro corso
Purtroppo la discesa non è lunghissima anche perchè essendo molto ripida perde tanto dislivello in poco tempo e ritornati alla forestale del borbotto risaliamo un pochino fino ad intercettare il sentiero 11 E. Boni che porta alla cascata del Piscino. Qui abbiamo la sgradita sopresa di incontrare i legnaioli che ci fanno fare un po di straordinari per passare
anche se ci hanno garantito che da li a poco avrebbero riportato il sentiero nelle condizioni di prima
anche perchè sarebbe veramente un peccato rovinare questo paradiso
Purtroppo il giro è lungo e il tempo incalza e al bivio per il 14C il cartello indica ancora 20 minuti per la cascata il che vuol dire perdere almeno un ora tra anda e rianda quindi la cascata del Piscino questa volta la dobbiamo saltare. Il 14C è un nuovo sentiero che è segnato sulla nuova carta de parco, anche questo è indicato come sentiero difficile per escursionisti esperti ma in realtà il sentiero di 'esperto' non ha proprio niente.
Infatti a parte i primi 100 metri lineari che sono tutti tempestati di roccette che lo rendono completamente inciclabile poi diventa una mulattiera abbastanza larga che con tornanti molto ampi scende fino a Case Migliari senza nessunissima difficoltà, peccato pensavamo a qualcosa di meglio.
da Case Migliari col 14 scendiamo a Serignana un bellissimo borgo ristrutturato
e poi per divertente single track arriviamo al guado del fiume
per risalire fino ai tre faggi ma prima c'è da vedere una cascata, visto che una l'abbiamo saltata, la Cascata di Pretella
notate Gligio che pensa già alla salita che ci toccherà fare
In realtà il programma prevedeva di salire per il 6 fino a Soagi ma ai miei compari gli piace soffrire
e hanno la malaugurata idea di salire per il 7 a sambuchello un sentiero pedalabile all0,5%
per il resto tutto spingismo duro e per di più una volta arrivati a Sambuchello diventa si stradone ma con pendenze vicine al 20%
Ai tre faggi riprendiamo lo 00 e possiamo così rilassarci
sulla forestale che con pendenze più umane 10%
ci porta a Poggio Usciaioli e poi con un lungo colli e valli all'imbocco della seconda discesa del 14-14A.
Qui si fa veramente sul serio, la discesa è cazzuta con due passaggi che erano già di per se cazzutissimi ma ora a causa dell'acqua che ha scavato parecchio sono diventati infattibili.
L'imbocco della discesa ci fa subito capire di che morte dovremo morire
qui il fattore comune denominatore è la roccia
Purtroppo anche questa discesa me la ricordavo un po più lunga forse anche perchè una volta arrivati a Ripalta diventa uno stradoncino ma tantè in men che non si dica siamo a Castagno d'Andrea e a questo punto non ci rimane da fare che l'ultima sgroppata per risalire alla Macia questa volta con lo spingismo preventivato del 18. Il sentiero inizialmente sale dolce passando sotto gli strapiombi di monte Acuto che in inverno formano qui dove si vede ora l'umido formano delle fantastiche cascate di ghiaccio
ma poi si spinge anche se qui rispetto al 7 che abbiamo fatto prima è un gioco da ragazzi
e per di più l'ambiente è veramente suggestivo
Risaliti allo 00 rifacciamo il percorso a ritroso che avevamo fatto la mattina fino a Faggio Tondo e andiamo finalmente a provare questi nuovi trail di Rincine. Che dire una sola parola: semplicemente fantastici, curati in modo maniacale, tutte curve in appoggio dove si può piegare la bici fino quasi a toccare le orecchie per terra
, salti quasi tutti naturali e tutti fattibili senza problemi, un toboga finale con una serie impressionante di curve e controcurve che alla fine sembra di uscire dalla centrifuga della lavatrice
insomma un vero bike park di quelli a 5 stelle però
sembrava di vedere quei tanti filmati di Whistler o posti simili, solo che questa volta dentro ai video c'eravamo noi bè stavolta lo devo proprio dire: W IL FLOW
bello, bello, bello.
Un caro saluto dai .... oramai non c'è più bisogno di scriverlo è un trade mark
e anche per stavolta è tutto.
tutte le foto qui:
https://plus.google.com/photos/115018898203313426787/albums/6056569912513252177