Aspettavo la replica per la tua ennesima
figura di merda.
Ecco qua la situazione in Europa. Dopo ti cito la fonte:
FRANCIA - Ad aver imposto le restrizioni più rigide è Parigi: dal 24 gennaio è stata introdotta l'obbligatorietà, per chi lavora in esercizi aperti al pubblico, di
presentare un pass che dimostri di aver completato l'iter vaccinale. Già dal 16 ottobre, inoltre, il personale delle strutture e dei servizi sanitari e medico-sociali
deve dimostrare di aver adempiuto all'obbligo di vaccinazione per poter lavorare.
GERMANIA - Berlino invece ha deciso che
solamente le persone vaccinate contro il coronavirus, quelle guarite o negative al test potranno lavorare. La legge prevede una serie di sanzioni per dipendenti e datori di lavoro, con multe fino a 25mila euro.
Dal 15 marzo solamente le persone vaccinate o guarite dal Covid-19 potranno lavorare in ospedali e Rsa
SPAGNA - È, tra i grandi paesi Ue, quello ad avere le norme nettamente meno restrittive: le autorità infatti non applicano alcuna restrizione particolare per il lavoro, e anzi molte limitazioni generali sono state tolte.
Permane, ad ora, solamente l’obbligo di mascherina anche all’aperto
PORTOGALLO - Anche nella vicina Lisbona non sono in vigore particolari restrizioni: le autorità raccomandano di condurre test regolarmente ai dipendenti e di permettere lo smart working dove possibile
AUSTRIA - Qui per lavorare
è obbligatorio il Green pass: si deve dimostrare di essere vaccinati con almeno due dosi contro il Covid-19, di essere guariti o di avere un test negativo.
Chi è impiegato in ambito sanitario, a contatto con anziani o con il pubblico, ha l'obbligo vaccinale
BELGIO - Strada diversa invece per Bruxelles, dove
è obbligatorio lavorare da casa ove possibile. Il governo ha istituito un sistema a rotazione che consente, se necessario, di recarsi una volta la settimana sul luogo di lavoro mettendosi d'accordo con i colleghi: l’azienda è comunque tenuta a rilasciare un certificato che dimostri l’impossibilità dello smart working
BULGARIA - Una norma simile, sebbene più blanda, è in vigore a Sofia: il governo richiede che lo smart working sia applicato ovunque possibile, e che la presenza fisica massima sia fissata al 50% del personale
OLANDA - La stessa politica è in vigore anche ad Amsterdam, dove viene richiesto a tutti di lavorare da remoto: nei casi in cui ciò sia impossibile,
bisogna mantenere una distanza di 1,5 metri dai colleghi. Le misure attuali sono valide almeno fino all'8 marzo, indipendentemente dall’andamento della pandemia
FINLANDIA - Qui il governo ha suggerito di prediligere il lavoro da remoto. L’appello è arrivato dai ministeri della Salute e delle Finanze, così come dall'Istituto finlandese per la Salute e il Welfare.
Per chi lavora nel campo dell'istruzione, il Ministero continua a raccomandare l'insegnamento e l'apprendimento a distanza
NORVEGIA - Lo smart working non è più richiesto, ma si consiglia ai datori di lavoro di considerare in che misura il lavoro a distanza sia vantaggioso per qualsiasi impiego specifico.
L'uso della mascherina è obbligatorio sul luogo di lavoro
DANIMARCA - Ancora meno rigida la politica di Copenaghen, dove dal 1° febbraio sono state rimosse le raccomandazioni per lavorare da casa in luoghi di lavoro pubblici o privati. Il governo
ha raccomandato di testare periodicamente il personale dell’assistenza agli anziani, asili nidi, scuole e istruzione, ma non è in vigore alcun obbligo
REGNO UNITO - Una strada simile a quella intrapresa da Londra, dove dal 27 gennaio è stato rimosso l’obbligo di Green Pass:
alle aziende è comunque permesso continuare a chiederlo ai dipendenti. Anche l’utilizzo della mascherina
non è più necessario, sebbene rimanga consigliata per i luoghi affollati
Leggi su Sky TG24 l'articolo Covid e obbligo vaccinale per lavorare: ecco cosa fanno gli altri Paesi europei
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