Allora, veniamo al giretto di oggi ed alle mie incontestabili sensazioni
Il percorso, è caratterizzato da salite costanti non molto lunghe, su terreno reso disconnesso da pietre ballerine e radici. Per mio autolesionismo, ho usato gli spd. Le discese di suddetto percorso, sono scorrevoli, quasi prive di sponde, ma disseminate di giochini. Il fondo è compatto, a tratti quasi sabbioso, in altri tratti, disconnesso e smosso.
Ho affrontato le salite un po' con timore, non sono mai stato un amante degli spd e la convalescenza della spalla ancora non è finita. Morale un po' d'insicurezza c'è. La bici non sale da sola ovviamente, ma si lascia portare su con disinvoltura.
Il propedal da una grossa mano in quei tratti dove il terreno non è troppo disconnesso o sui tratti di asfalto dove la bici brilla per reattività (credo sia il propedal a fare tutto). Sui tratti "rotti", la via di mezzo data dal Fox Rp23 sarebbe stato l'ideale, visto che a propedal aperto il carro "succhia" buona parte della spinta data sui pedali; detto ciò, ho preferito continuare il giro affrontando tutte le salite con il propedal chiuso a scapito della comodità.
Ho notato, con "goia", che la bici rimane composta anche nelle rampe un po' più pendenti. La sensazione avuta, è stata quella di avvertire costantemente la ruota anteriore attaccata al terreno; ciò mi ha consentito di scegliere con sicurezza le traiettorie più pulite anche quando mi trovavo in mezzo a radici e pietre. Per la cronaca, il pollo, è riuscito a cadere quasi da fermo mentre affrontava un ostacolo; devo fare ancora pratica nello sganciare gli spd in emergenza.
Conclusione sulla salita: bici buona, la supercazzola che una DH si pedala meglio, stento a berla. Altresì va detto che ho provato di meglio. La Specy Enduro del 2008 che possedevo saliva meglio, anche se era terribilmente sbilanciata in avanti ed aveva l'escursione anteriore regolabile; ciò va detto.
Veniamo al discorso discesa; la Meta è un bisturi a tratti pericoloso. Non ti da confidenza ed il sistema ad aria non aiuta di certo a farlo. Se si pensa di usare questa bici per andare a fare le passeggiate, affrontando le discese in modo turistico, questa è la bici più inadatta che ci sia.
Il primo impatto è stato terrificante, quasi volevo buttarla. Nei primi metri (complice il lungo stop forzato di 2 mesi) sentivo sulle ginocchia anche gli aghi di pino. Sembrava di scendere sopra una bici di legno. Solo la Liryk faceva il suo. Ho capito però che non si poteva andare avanti così ed ho iniziato a guidare fregandomene del dolore alla spalla. A questo punto, la sorpresa. La Meta galleggia egregiamente su ogni tipo di terreno a patto di avere una buona velocità d'entrata. Devo dare ragione a chi sostiene che i 152mm sembrano molti di più. Non è però uno schiacciasassi, ogni errore si paga e la sensazione che ho avuto è quella di un overcraft che si sgonfia nel caso si sbagli traiettoria con conseguente frenata; qui il mezzo stenta un po' a riprendere velocità se si trova in tratti di percorso con fondo disconnesso.
In curva bisogna farcela un po' stare, nel senso che anche qui la bici richiede precisione e tecnica. Purtroppo, le mie condizioni ancora non mi permettono di essere aggressivo con l'avantreno ed inevitabilmente non potevo mantenere velocità sostenute durante tutto il percorso.
Coclusione sulla discesa: la Meta6 ha un anima racing, il rider attivo sulla guida (io non lo sono più di tanto) ne trarrà beneficio. E' una bici fatta per scendere a tutta. Ci vuole esperienza per guidare un mezzo così. Il neofita credo che non si possa trovare a su agio.
Conclusione generale: se mi piace o non mi piace, ancora non posso dirlo. Oggi, a tratti l'ho amata ed odiata. Non perdona, ma esaduisce altresì ogni tuo desiderio a patto di avere una tecnica di guida avanzata e molto reattiva. D'altronde, chi si affida a Commencal, da sempre è alla ricerca di un mezzo maneggevole e reattivo. Richiede tempo prima di trovare il giusto feeling; avrò la pazienza di un cowboy che cerca di domare il suo purosangue?
Cowboy e cavalli a parte, la bici è molto bilanciata e brutti scherzi non ne tira. E' sincera.
Due parole sui componenti che mi hanno stupito: la Liryk funziona! E' il modello base, ma tanto basta per divertirsi... ed è anche leggera.
Le Ardent, ora senza camera e montate sui Red Zone, fanno il loro; non ho sentito la necessità di avere più grip.
I Formula RX, ancora non li digerisco... proprio non mi piacciono; sono rumorosi (almeno i miei) e le leve scomode, almeno per me che ho sempre usato Avid.
Probabilmente sostituirò l'RP2 con un 23. Credo che sia un upgrading indispensabile in vista di lunghi giri primaverili.
Ciò è quanto...
concordo in molte cose... ma sicuro che le tue sensazioni in discesa non siano condizioante dal tuo scarso (ancora per ora) recupero fisico? Perché é vero che é un pelo corta (e quindi non il massimo a tutta velocità) ma in discesa in rapporto alla sua escursione di 155mm (misurati) é solitamente considerata un cuscino... io comunque tengo un sag un po' più abbondante del consigliato... dal 25% al 30% max... così facendo per me é perfetta... e per quanto riguarda i fondocorsa nei salti ho verificato che anche con un sag del 15% non cambia molto... in compenso poi diventa un legno... (credo che per la gestione del fondocorsa, urto ad altissima velocità tipoco dell'atterraggio da un salto, influisca più l'idraulica che non la pressione dell'ammo.. entro certi limiti ovvio).