Più che intervista, quattro chiacchiere di un paio d'ore totali sulla sua vita "sportiva", purtroppo ridotta a quei cinque minuti che hanno focalizzato le discussioni. Tutto molto piacevole. Ha parlato senza astio particolare e con leggerezza, comicità in alcuni frangenti (ascensore con Biaggi), nei limiti ovviamente del suo modo di esprimersi e di essere diretto senza fronzoli e giri di parole. Interessante la sua scelta da bambino tra moto ed auto (spiegato quindi la sua voglia di passare alle quattro
ruote). La consapevolezza di fare la differenza in moto e di essere "uno dei tanti" in F1.
Tanto rispetto per Stoner (pensavo ci fosse più astio) definendolo come miglior talento ed osso duro, per Lorenzo che temeva tanto da far tirare su un muro che alla fine come ha detto non è servito a nulla visto che i dati circolavano liberamente, le scelte sulle gomme nello stesso team deciso dai piloti, ecc... Boh, sarò che sono stato suo tifoso al tempo (e di altri italiani come Capirossi, Biaggi, Cadalora, ecc... prima di lui), ma ascoltarlo è sempre un piacere perchè nel discutere è sempre piuttosto semplice ed alla mano.