Spettacolo Lorenzo, sono due anni che dichiara che manca poco e' spacchera' il mondo, il potenziale qui, io la, sfortuna su, poi fra i ducatisti e' quasi sempre l'ultimo della fila.
Tacesse un po' almeno...daltronde con le dichiarazioni non e' mai stato molto intelligente, basta solo ricordarsi la sua intervista del 2015 post Valencia, un genio.
Lorenzo aveva costruito il suo talento su una combine moto/gomme che non esiste piu'. Con gomme eccezzionali che garantivano massime prestazioni dal primo giro all'ultimo e una moto bilanciatissima di elettronica e telaio riusciva a fare ritmi di percorrenza imprendibili per chiunque.
Ora hanno le gomme di marzapane Michelin, che lavorano in un range di temperatura ridottissimo e che se setti la moto per la percorrenza e fai tre giri tirati le finisci (infatti tipicamente l'anno scorso Lorenzo spesso partiva alla grande per naufragare dopo pochi giri riassorbito dal gruppo) e l'lettronica e' piu' basic e meno sofisticata (anche se Ducati col vantaggio periodo regole Open la conosce bene e l'ha messa giu' come si deve), di fatto si deve totalmente reinventare nella guida. Il suo punto di forza e' tecnicamente inutile con il quadro tecnico di oggi.
Non a caso e' venuto su Dovizioso, un forte staccatore, ottimo collaudatore, regolare, buono nel corpo a corpo e molto sensibile nell'adattarsi alle condizioni della gara, ma non certo un talento della velocita' pura....
Rendiamoci conto che se questi tirassero come volessero dal primo giro all'ultimo la gara non la finiscono, il campionato e' diventato una mini endurane di 20 giri alla volta, chi e' piu' bravo ad azzeccare il setting e la guida piu redditizia per tutelare le gomme vince. Non il piu' veloce.