Ora, al netto di tutta la fuffa fantasiosa e ascientifica che abbiamo visto (tristemente) in azione in questi due anni e ben sapendo quanto sia sbagliato il rapporto col farmaco (o meglio con la medicina, con la scienza ma non solo) nelle società occidentali (dove si guarda troppo spesso al sintomo e non alle cause che lo originano) e ben sapendo come sia non trascurabile l'assunzione indiretta (vedi allevamenti intensivi di carne e pesce), la domanda sorge spontanea e non credo sia più eludibile: Ci sarà una via di mezzo tra i due estremi? Una strada virtuosa, intelligente, realmente consapevole, che non prediliga le scorciatoie (di qualunque tipo) e non si faccia schiacciare su estremismi e fazioni da tifo calcistico?
Ed il mio non è un elogio al famoso "in medio stat virtus" perché so bene che non è sempre vero, mi interessa molto più spingere una reale presa di coscienza, lo sviluppo di una consapevolezza che non può non essere (o diventare) globale e quindi influenzare ed interessare ogni aspetto della vita, individuale e sociale.
Costa fatica? Uff, certo... ma c'è forse un'altra strada?