Opinione Terra di orsi

marika.f

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Orbea
"Qualcuno" può fare il democristiano quanto vuole e continuare a dare un colpo al cerchio e uno alla botte, con quei toni virtuosi di chi fugge dal punto della questione, per ripararsi nella retorica vuota dell'usare milioni di parole per dire nulla.

La realtà fa a pugni con la narrazione di un Abruzzo virtuoso, che non ha sfruttato turisticamente gli orsi passeggiatori in paese.
Si certo, questi sono tutti turisti eh. Quelli che fanno i video e li vendono ai media sono tutti turisti. Lo vedete dietro il residente col ditino alzato, che sta redarguendo tutti dal comportamento a rischio? Che sta ricordando l'ordinanza del sindaco?

Cattura.PNG

E' esplicativa in questo senso la lista di chi si è costituito parte civile e perchè.
Era la gallina dalle uova d'oro.

Ma sono solo i trentini a usare ipocritamente l'orso per la promozione turistica.

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iaco70

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Ha detto che gli hanno ringhiato contro, erano a 5 metri. Altro che se la danno a gambe se vedono l'uomo (infatti ormai te li trovi pure nei centri abitati). Anche se lo teneva al guinzaglio non sarebbe cambiato niente considerato che in precedenza ci sono già stati attacchi a cani al guinzaglio. E poi cosa faceva si metteva a combattere con 2 lupi...che in un futuro molto vicino costituiranno branchi sempre più numerosi.
Sì certo, i branchi di lupi che assaltano i villaggi... neppure nelle storie dei fratelli Grimm....
 

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@VINS61 ti ringrazio che hai postato quel video, perché é la sintasi perfetta di come viviamo in pace con questo animale.
Invito tutti a guardarlo, soprattutto il racconto del pastore del quale riporto di seguito quanto dichiara.
L'allevatore, infatti, dopo aver raccontato cosa ha fatto l'orso nella sua masseria, dei danni subiti, lo difende (perché sa di essere risarcito). E infine il colpo di scena con la critica rivolta alle istituzioni che non hanno saputo proteggerlo, dicendosi dispiaciuto che sia morto.
"Mi dispiace che é successa questa disgrazia" (cioè che Carrito sia morto investito da un auto).
"É un animale che non aggredisce l'uomo, ci sono vissuto da vicino" (riferito all'orso marsicano del quale dagli oltre 100 anni di storia dei parco nazionale d'Abruzzo sono stati registrati ZERO casi di aggressioni agli uonini).
Il pastore chiude dicendo queste parole: "dovevano avere più accortezza nel tutelarlo" e si dice dispiaciuto.
 

Ernesto85

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Sì certo, i branchi di lupi che assaltano i villaggi... neppure nelle storie dei fratelli Grimm....
...branchi di lupi che rischiano di essere un pericolo concreto per chi si va a fare le camminate in montagna con la famiglia. Ogni tanto un ripasso alla lista degli attacchi nel mondo non fa male (specifica anche se l'attacco è stato di tipo predatorio). Nell'altra discussione avevo postato una foto di un tizio in Polonia, ucciso e completamente spolpato, poi per ovvi motivi è stata rimossa.

 

Andrea80bz

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È quella struttura che organizza e fa le leggi per impedir(e) di andare in giro con il mitra ad ammazzare...
Non mi sembra che le "leggi" di cui parli abbiano impedito a mafiosi, camorristi, ndranghetisti e terroristi autoctoni di ammazzare centinaia di persone, rapinare, sequestrare, e compiere intimidazioni armate negli ultimi 50 anni. L'unica cosa che queste "leggi" hanno impedito è la possibilità del privato cittadino di difendersi proprio dai criminali i quali le armi in ogni caso se le procurano per vie illegali...io capisco che in Italia si è abituati a farsi mettere i piedi in testa, ma dovrebbe esserci un limite a tutto ;-)
 
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Maiella

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Il problema del Trentino é che gli orsi non li vogliono nemmeno in montagna, quando se ne stanno nel loro ambiente naturale.
Allora facciamo le cose in modo più razionale, logico, naturale; condanniamo tutte le scorribande degli orsi nei centri abitati, le incursioni nelle stalle, gli avvicinamenti ai luoghi antropizzati. Se é necessario ammazziamoli anche, in questo caso sarei d'accordo.
Allo stesso modo, però, smettiamola di lamentarci della sua presenza nei boschi, negli spazi naturali che predilige, e negli ambienti montani dove l'orso conduce da sempre la sua naturale esistenza.
Se facciamo in questo modo e viene fatta una legge per sparargli se esce dai suoi spazi e si avvicina all'uomo sono d'accordo.
 

VINS61

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Sì certo, i branchi di lupi che assaltano i villaggi... neppure nelle storie dei fratelli Grimm....
Entrano nei cortili attaccano cani e ringhiano non hanno paura anche se non piace così è
spero che non ti debba trovare in bici o a piedi con il tuo cane in una situazione simile hanno sempre meno paura anche del trattore non hanno paura
 
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trvdario

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Non mi sembra che le "leggi" di cui parli abbiano impedito a mafiosi, camorristi, ndranghetisti e terroristi autoctoni di ammazzare centinaia di persone, rapinare, sequestrare, e compiere intimidazioni armate negli ultimi 50 anni. L'unica cosa che queste "leggi" hanno impedito è la possibilità del privato cittadino di difendersi proprio dai criminali i quali le armi in ogni caso se le procurano per vie illegali...io capisco che in Italia si è abituati a farsi mettere i piedi in testa, ma dovrebbe esserci un limite a tutto ;-)
Eh infatti negli Stati Uniti delinquenza e mafia a zero....:°°(:
 

Andrea80bz

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Eh infatti negli Stati Uniti delinquenza e mafia a zero....
in Messico c'è un tasso di omicidi 4 volte più alto che negli USA e hanno restrizioni sulle armi perfino più severe che in Italia. Per il resto negli stati meridionali degli USA (come in Texas) dove c'è un'alta percentuale di detenzione di armi, la mafia non è mai riuscita ad attecchire, prova a chiederti perchè.. ;-)
 

Andrea80bz

Biker ciceronis
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Questo per dire che il tasso di criminalità varia da paese a paese per i motivi più svariati (fattori economici, tensioni inter-etniche, fattori sociali etc.) ma resta il fatto che impedire al cittadino di difendersi in modo adeguato consegna un vantaggio ai delinquenti i quali possono procurarsi armi in ogni caso, restrizioni o non restrizioni. Spero non sia troppo difficile da capire.
 

marika.f

Biker superis
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Orbea

Proponiamo di seguito una riflessione del presidente del Parco Walter Ferrazza su un tema fortemente dibattuto in questi giorni dall’opinione pubblica.

Dopo quanto accaduto in Abruzzo credo fosse necessario qualche giorno di silenzio e di rispetto. Rispetto verso un popolo – e con lui un territorio – che adesso si trova al centro di una tempesta mediatica, e noi trentini sappiamo bene cosa significa. Ma anche rispetto nei confronti della natura che, per quello che ci è dato di sapere dell’episodio specifico, non merita di essere strumentalizzata dalle diverse tifoserie pro e contro orso. Un atteggiamento che, al solito, infastidisce quanti hanno più bisogno di un’opinione “rapida” (compresa la loro) piuttosto che di reali considerazioni magari basate su un fastidioso rigore scientifico.

F17 era un animale, suo malgrado, diventato una fonte di attrazione debitamente documentata sui social network: una situazione che di per sé ha qualcosa che non va, qualcosa di sbagliato. Ma pochi sembrano essersene accorti, e pochi hanno capito che questa è la chiave per la salvezza dell’uomo e dell’animale.

Fatemi dire una banalità che forse oggi è stata dimenticata: gli animali selvatici sono animali selvatici.

Ciò sicuramente vale a maggior ragione per i grandi predatori, che non sono e non devono essere “instagrammabili”. Sono animali che dovrebbero rimanere nel loro habitat, lontano dall’uomo e dalle sue attività. Incoraggiarne la prossimità e volerli umanizzare è una forzatura che porta alle peggiori conseguenze.

Gli orsi “confidenti” per il loro e il nostro bene vanno dissuasi dal frequentare i centri abitati. Questo è un principio troppo spesso ignorato.
Certamente non possiamo non giustificare la buona fede di quanti vivono il loro rapporto con gli animali selvatici solo con il cuore e altrettanto comprendiamo il sincero dolore espresso. Ma per amare davvero qualcosa dobbiamo anche percorrere la strada della testa: la conoscenza. Conoscere bene qualcosa o qualcuno, in modo da arrivare a coglierne il valore vero, il suo significato, e il miglior modo per conservarlo.

Quello che siamo obbligati a fare, come territorio che, assieme a quello abruzzese, vede al suo interno una colonia ursina, è quindi di invitare, ancora una volta, tutte le persone che hanno davvero a cuore la questione ambientale, a non creare nuovi conflitti. La risposta, di fronte ad episodi come questo dev’essere sempre ragionata, razionale, pacata e fondata sulla conoscenza scientifica. Non è possibile davvero più tollerare alcun estremismo contro l’uomo o l’orso. Affidiamoci a scienza e conoscenza.

Ognuno di noi dovrebbe analizzare la propria posizione, considerando l’effetto dei suoi comportamenti nei confronti della natura e dei suoi simili. Abbiamo mancato e manchiamo di rispetto nei confronti della biodiversità, che è la strada della salvezza. Lo facciamo continuamente. Lo facciamo quando non consideriamo l’impatto ambientale delle nostre azioni anche quotidiane. E lo facciamo certo quando abbattiamo un animale in maniera sconsiderata, fuori dalle regole. Ma lo facciamo altrettanto quando perdiamo di vista l’obiettivo principale, tutelare la biodiversità e quindi l’esistenza di una specie animale. Quando ci concentriamo sul singolo episodio, quando neghiamo che la convivenza uomo-animale vada gestita, quando ci limitiamo ad emettere sentenze come: l’uomo si faccia da parte, eviti di invadere gli spazi degli orsi (come se ci fossero confini certi e inviolabili che separano la sfera umana da quella animale), oppure quando vogliamo eradicare ogni specie a noi non congeniale.

Sbagliamo persino quando pensiamo all’animale come a un soggetto da fotografare per il nostro piacere, per la nostra vanità. Intendiamoci: vedere un animale selvatico, nel suo ambiente naturale, è un’esperienza bellissima, ed è legittimo che in tanti la inseguano. Ma attenzione. C’è un limite che non dovrebbe essere varcato. Nell’interesse dell’animale, innanzitutto.

Ogni primavera ci obbliga infatti agli stessi insegnamenti per evitare l’ingerenza dell’uomo nella vita della fauna: intromissione fatta con le più nobili intenzioni ma che finisce sempre nello stesso modo; con la morte dell’animale selvatico. Raccogliere i cerbiatti che eventualmente si rinvengono ritenendoli abbandonati, dare cibo alle marmotte che poi, partiti i turisti, non riescono più ad autoalimentarsi, e così via.

Dobbiamo recuperare queste semplici lezioni, che trasudano buonsenso. Affidarci agli esperti che forniscono modi e numeri per gestire le diverse specie animali, come si fa da anni in Trentino. E demonizzare in ogni modo chi vuol “fare da sé”. Non è quella la via.

Al tempo stesso, chiediamo a chi è investito della responsabilità di fare delle scelte e di farle davvero. Perché quando si lasciano le cose come stanno per troppo tempo, senza porvi mano, senza gestirle, i problemi prima o poi emergeranno di nuovo. E poi sarà più difficile venirne a capo. Chiediamo infine a quanti credono diversamente di essere utili ingenerando ulteriore entropia (qui ha voluto fare lo splendido ndp) con lotte fratricide di smettere: basta incolpare, giudicare, schernire, odiare. Per chi vuole essere utile si apre la stagione delle scelte che dovranno livellare gli estremismi attraverso i soli dati oggettivi della scienza e della conoscenza. Il cuore dovrà poi perfezionare le decisioni.

Non posso pensare comunque che l’uomo voglia continuare a scegliere la strada del conflitto evitando di trovare soluzioni di buon senso, perché ricordiamoci che “se il conflitto non viene buttato fuori dalla storia dagli uomini, sarà il conflitto a buttare fuori gli uomini dalla storia”.

Notare che si è guardato bene dall'usare il "nome" dell'orsa.
Primo passo per non "umanizzare" un animale.
 
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trvdario

Biker cesareus
24/7/06
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Questo per dire che il tasso di criminalità varia da paese a paese per i motivi più svariati (fattori economici, tensioni inter-etniche, fattori sociali etc.) ma resta il fatto che impedire al cittadino di difendersi in modo adeguato consegna un vantaggio ai delinquenti i quali possono procurarsi armi in ogni caso, restrizioni o non restrizioni. Spero non sia troppo difficile da capire.
Oh...mi pare abbastanza chiaro che questo non si stava difendendo da niente...si è appostato per sparare ad un animale...
 
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FedeNova12

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Non mi sembra che le "leggi" di cui parli abbiano impedito a mafiosi, camorristi, ndranghetisti e terroristi autoctoni di ammazzare centinaia di persone, rapinare, sequestrare, e compiere intimidazioni armate negli ultimi 50 anni. L'unica cosa che queste "leggi" hanno impedito è la possibilità del privato cittadino di difendersi proprio dai criminali i quali le armi in ogni caso se le procurano per vie illegali...io capisco che in Italia si è abituati a farsi mettere i piedi in testa, ma dovrebbe esserci un limite a tutto ;-)
Eh allora via, liberi tutti, anarchia totale così sei libero di sparare a sto benedetto orso... Poi non ho capito, cosa c'entrano i criminali con gli orsi? Pensi che se si potesse difendersi più facilmente dai criminali allora potresti sparare più facilmente agli animali?
...branchi di lupi che rischiano di essere un pericolo concreto per chi si va a fare le camminate in montagna con la famiglia. Ogni tanto un ripasso alla lista degli attacchi nel mondo non fa male (specifica anche se l'attacco è stato di tipo predatorio). Nell'altra discussione avevo postato una foto di un tizio in Polonia, ucciso e completamente spolpato, poi per ovvi motivi è stata rimossa.

Che possono essere un rischio ok, però da qua a dire che bisogna iniziare a contenerli mi sembra un po' esagerato.
Se si polarizza la questione non se ne esce più, perché hai chi dice "non fanno niente, sono dei cuccioloni" e chi "sono bestie assassine che ti sbranano a vista".

Da me qualche mese fa un pastore era stato attaccato da un presunto lupo. Ti lascio immaginare le dichiarazioni di Coldiretti "lupi fuori controllo", "bisogna contenerli", "nessuno ci protegge", il solito teatro... Alla fine era un cane randagio.
Quindi quando sento le storie di attacchi non dò assolutamente per certo che sia stato un lupo finché non viene confermato ufficialmente. Perché c'è anche chi dice di esser stato attaccato così, mentendo assolutamente.
Di attacchi all'uomo che io sappia ce n'è stato uno nel 2020, dal dopoguerra.

Si dice "si deve ridurre il numero". No, non è quello il problema. Il problema è che ai sindaci o i politici in generale non gliene frega niente. Perché i dati ci sono, gli esperti anche. Però se non comunicano i risultati ai cittadini comuni è inutile, non puoi avere una convivenza anche con 2 lupi su tutta la regione.
Di serate informative non ne ho mai viste, al massimo c'è il bigino da 2 paginette scarse.
Però siamo in Italia, il cittadino comune di prevenzione non gliene frega niente, quindi se chi deve fare queste cose non le fa nessuno gli rompe le balle.
Poi coldiretti orgasma "troppi lupi, troppi lupi" e ci si arma con le doppiette senza troppe domande...

Spero di essere stato abbastanza chiaro.
È la pagina del progetto sul lupo a livello europeo. C'è tutto, volendo puoi scaricarti il PDF con dati relativi alle popolazioni in ogni regione.
 

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