TELAI ROTTI

Varne

Biker infernalis
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Trieste
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essere "generosi" vuol dire non essere dei bravi imprenditori, immaginatevi cosa succederebbe se ogni OGNI che avviene una botta ti offrono un crash replacement, ogni due anni uno prenderebbe a martellate il suo telaio per avere la bici nuova! siamo onesti , molti lo farebbero a discapito di quelli onesti. non parlo nel caso in questione perchè non conosco nè il biker ne bonandrini, parlo solo in generale...

Sarà che forse sono estranei alla logica del furbetto che in Italia è purtroppo molto diffusa ma Superstar components di sicuro e mi pare pure Transition (non credo siano gli unici ma riporto i casi che conosco) hanno questo tipo di politica (poi si sa dal dire al fare...). Credo inoltre che spacciare un telaio volutamente danneggiato per uno "caduto sul campo" non sia facile, e dopotutto perchè rompere una bici rischiando di trovarsi senza mezzo soltanto per averne una nuova? Ok magari esteticamente avrà la verniciatura perfetta ma vale la pena truffare e rischiare di fare un buco nell'acqua solo per questo???
Inoltre credo che il costo del crash replacement copra tutte le spese che si hanno,dalla produzione alla spedizione, quindi la fabbrica/distributore non dovrebbe perderci, anzi ci "guadagna" in pubblicità
 

gipipa

Biker tremendus
27/5/07
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torino
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Bike
specy enduro - mondraker kaiser - haibike lt8 dh8
è chiaro che i furbetti vanni fatti correre
ma nei casi dubbi e/o complicati, credo sia commercialmente molto più produttivo addivenire ad un accomodamento
in questo caso saremmo tutti sul forum a lodare dsb ed a fare pubblicità a lui ed a mondraker; ed antrambi venderebbero più bici
così invece serpeggia l'idea che le dune si spacchino e che dsb difenda mondraker e non il cliente, e sicuramente verranno vendute meno bici
alla fine, secondo me, commercialmente ci perdono sia mondraker che dsb
 

tacito

Biker imperialis
23/9/04
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Catania
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la soluzione è complessa per le aziende...
l'azienda che non accondiscente alla garanzia in ogni situazione rischia di essere "maltrattata" su internet con tutto ciò che ne deriva in termini di pubblicità e marketing per cui spesso non le resta che "piegarsi" alle logiche di mercato...
Troppo spesso la versione che si sente è solo quella del consumatore con tutto ciò che ne deriva in termini di obiettività (oviamente in buona fede...).
Abbiamo finalmente una normativa, cd. codice del consumo, a tutela del consumatore che è veramente eccellente ( e a mio avviso troppo penalizzante nei confronti del rivenditore... avrei obbligato in solido rivenditore e produttore).
Nonostante tale normativa sia stata millemila volte riportata, cennata, discusa e interpretata anche in questo forum, molti sembrano disconoscerla sia tra i consumatori che i negozianti, cosicché anche nei casi in cui il rivenditore si comporta secondo la legge viene fatto oggetto di critiche molto aspre e cmq penalizzanti a livello di immagine... e questo secondo l'antico adagio tutto italico che la legge per gli amici si interpreta e per i nemici si applica...
dal rivenditore e/o produttore si pretende troppo spesso un comportamento che va al di là dei suoi obblighi legali e ciò in forza di una presunta fidelizzazione del cliente (fidelizzazione a cui non è ovviamente tenuto il cliente che acquista dove trova più convenienza).
Per motivi professionali spesso ho avuto modo di confrontare le tutele legali in ordine alla garanzia nei vari paesi europei in cui vige la medesima normativa ed ho appurato che in Italia il contenzioso è molto più alto con esiti spesso infausti per il consumatore e ciò sia per vizi procedurali che per infondatezza della domanda.
Questa cosa mi ha meravigliato non poco anche se conosco la notevole litigiosità di noi Italici.
Alla fine sono arrivato alla conclusione ( i miei "studi" sono molto empirici, poco attendibili e cmq limitati a grandi aziende presenti in ambito europeo) che è diversa la "maturità commerciale" dei consumatori nei vari paesi...
La presenza relativamente recente di molti centri commerciali e la trasformazione dei canali di distribuzione è il motivo della nostra "immaturità commerciale".
Ciò comporta che troppo spesso il consumatore "pretenda" dal rivenditore tutta una serie di benefit post vendita neppure previsti dalla normativa vigente...
Temo che a breve grandi gruppi stranieri tipo Decathlon e Lidl, notoriamente molto ben disponibili nei confronti della clientela e nel'applicazione dei termini di garanzia saranno costrette in Italia a rivedere le loro strategie commerciali...
 
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francobike

Biker ultra
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la soluzione è complessa per le aziende...
l'azienda che non accondiscente alla garanzia in ogni situazione rischia di essere "maltrattata" su internet con tutto ciò che ne deriva in termini di pubblicità e marketing per cui spesso non le resta che "piegarsi" alle logiche di mercato...
Troppo spesso la versione che si sente è solo quella del consumatore con tutto ciò che ne deriva in termini di obiettività (oviamente in buona fede...).
Abbiamo finalmente una normativa, cd. codice del consumo, a tutela del consumatore che è veramente eccellente ( e a mio avviso troppo penalizzante nei confronti del rivenditore... avrei obbligato in solido rivenditore e produttore).
Nonostante tale normativa sia stata millemila volte riportata, cennata, discusa e interpretata anche in questo forum, molti sembrano disconoscerla sia tra i consumatori che i negozianti, cosicché anche nei casi in cui il rivenditore si comporta secondo la legge viene fatto oggetto di critiche molto aspre e cmq penalizzanti a livello di immagine... e questo secondo l'antico adagio tutto italico che la legge per gli amici si interpreta e per i nemici si applica...
dal rivenditore e/o produttore si pretende troppo spesso un comportamento che va al di là dei suoi obblighi legali e ciò in forza di una presunta fidelizzazione del cliente (fidelizzazione a cui non è ovviamente tenuto il cliente che acquista dove trova più convenienza).
Per motivi professionali spesso ho avuto modo di confrontare le tutele legali in ordine alla garanzia nei vari paesi europei in cui vige la medesima normativa ed ho appurato che in Italia il contenzioso è molto più alto con esiti spesso infausti per il consumatore e ciò sia per vizi procedurali che per infondatezza della domanda.
Questa cosa mi ha meravigliato non poco anche se conosco la notevole litigiosità di noi Italici.
Alla fine sono arrivato alla conclusione ( i miei "studi" sono molto empirici, poco attendibili e cmq limitati a grandi aziende presenti in ambito europeo) che è diversa la "maturità commerciale" dei consumatori nei vari paesi...
La presenza relativamente recente di molti centri commerciali e la trasformazione dei canali di distribuzione è il motivo della nostra "immaturità commerciale".
Ciò comporta che troppo spesso il consumatore "pretenda" dal rivenditore tutta una serie di benefit post vendita neppure previsti dalla normativa vigente...
Temo che a breve grandi gruppi stranieri tipo Decathlon e Lidl, notoriamente molto ben disponibili nei confronti della clientela e nel'applicazione dei termini di garanzia saranno costrette in Italia a rivedere le loro strategie commerciali...

Approvo incondizionatamente queste parole.
 

magickala

Biker perfektus
11/5/09
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Mantova e Torbole
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la soluzione è complessa per le aziende...
l'azienda che non accondiscente alla garanzia in ogni situazione rischia di essere "maltrattata" su internet con tutto ciò che ne deriva in termini di pubblicità e marketing per cui spesso non le resta che "piegarsi" alle logiche di mercato...
Troppo spesso la versione che si sente è solo quella del consumatore con tutto ciò che ne deriva in termini di obiettività (oviamente in buona fede...).
Abbiamo finalmente una normativa, cd. codice del consumo, a tutela del consumatore che è veramente eccellente ( e a mio avviso troppo penalizzante nei confronti del rivenditore... avrei obbligato in solido rivenditore e produttore).
Nonostante tale normativa sia stata millemila volte riportata, cennata, discusa e interpretata anche in questo forum, molti sembrano disconoscerla sia tra i consumatori che i negozianti, cosicché anche nei casi in cui il rivenditore si comporta secondo la legge viene fatto oggetto di critiche molto aspre e cmq penalizzanti a livello di immagine... e questo secondo l'antico adagio tutto italico che la legge per gli amici si interpreta e per i nemici si applica...
dal rivenditore e/o produttore si pretende troppo spesso un comportamento che va al di là dei suoi obblighi legali e ciò in forza di una presunta fidelizzazione del cliente (fidelizzazione a cui non è ovviamente tenuto il cliente che acquista dove trova più convenienza).
Per motivi professionali spesso ho avuto modo di confrontare le tutele legali in ordine alla garanzia nei vari paesi europei in cui vige la medesima normativa ed ho appurato che in Italia il contenzioso è molto più alto con esiti spesso infausti per il consumatore e ciò sia per vizi procedurali che per infondatezza della domanda.
Questa cosa mi ha meravigliato non poco anche se conosco la notevole litigiosità di noi Italici.
Alla fine sono arrivato alla conclusione ( i miei "studi" sono molto empirici, poco attendibili e cmq limitati a grandi aziende presenti in ambito europeo) che è diversa la "maturità commerciale" dei consumatori nei vari paesi...
La presenza relativamente recente di molti centri commerciali e la trasformazione dei canali di distribuzione è il motivo della nostra "immaturità commerciale".
Ciò comporta che troppo spesso il consumatore "pretenda" dal rivenditore tutta una serie di benefit post vendita neppure previsti dalla normativa vigente...
Temo che a breve grandi gruppi stranieri tipo Decathlon e Lidl, notoriamente molto ben disponibili nei confronti della clientela e nel'applicazione dei termini di garanzia saranno costrette in Italia a rivedere le loro strategie commerciali...

lo penso anch'io
 

Varne

Biker infernalis
1/4/08
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la soluzione è complessa per le aziende...
l'azienda che non accondiscente alla garanzia in ogni situazione rischia di essere "maltrattata" su internet con tutto ciò che ne deriva in termini di pubblicità e marketing per cui spesso non le resta che "piegarsi" alle logiche di mercato...
Troppo spesso la versione che si sente è solo quella del consumatore con tutto ciò che ne deriva in termini di obiettività (oviamente in buona fede...).
Abbiamo finalmente una normativa, cd. codice del consumo, a tutela del consumatore che è veramente eccellente ( e a mio avviso troppo penalizzante nei confronti del rivenditore... avrei obbligato in solido rivenditore e produttore).
Nonostante tale normativa sia stata millemila volte riportata, cennata, discusa e interpretata anche in questo forum, molti sembrano disconoscerla sia tra i consumatori che i negozianti, cosicché anche nei casi in cui il rivenditore si comporta secondo la legge viene fatto oggetto di critiche molto aspre e cmq penalizzanti a livello di immagine... e questo secondo l'antico adagio tutto italico che la legge per gli amici si interpreta e per i nemici si applica...
dal rivenditore e/o produttore si pretende troppo spesso un comportamento che va al di là dei suoi obblighi legali e ciò in forza di una presunta fidelizzazione del cliente (fidelizzazione a cui non è ovviamente tenuto il cliente che acquista dove trova più convenienza).
Per motivi professionali spesso ho avuto modo di confrontare le tutele legali in ordine alla garanzia nei vari paesi europei in cui vige la medesima normativa ed ho appurato che in Italia il contenzioso è molto più alto con esiti spesso infausti per il consumatore e ciò sia per vizi procedurali che per infondatezza della domanda.
Questa cosa mi ha meravigliato non poco anche se conosco la notevole litigiosità di noi Italici.
Alla fine sono arrivato alla conclusione ( i miei "studi" sono molto empirici, poco attendibili e cmq limitati a grandi aziende presenti in ambito europeo) che è diversa la "maturità commerciale" dei consumatori nei vari paesi...
La presenza relativamente recente di molti centri commerciali e la trasformazione dei canali di distribuzione è il motivo della nostra "immaturità commerciale".
Ciò comporta che troppo spesso il consumatore "pretenda" dal rivenditore tutta una serie di benefit post vendita neppure previsti dalla normativa vigente...
Temo che a breve grandi gruppi stranieri tipo Decathlon e Lidl, notoriamente molto ben disponibili nei confronti della clientela e nel'applicazione dei termini di garanzia saranno costrette in Italia a rivedere le loro strategie commerciali...

Secondo me stiamo andando ot (non credo che l'argomento qui sia problemi di garanzia o logiche di mercato).
Per la mia esperienza personale(non parlo solo di bici) credo che sia più spesso "ingannato" il compratore che truffato il commerciante, ma non ho fatto ricerche per avere dati concreti.
Credo che si sia parlato e divagato (più o meno giustamente) già abbastanza sulla mia esperienza (ognuno si è fatto l'idea che vuole, se si vuole approfondire la storia basta leggersi i miei vecchi commenti sul topic della Dune. Se invece ritenete interessanti vedere tutte le foto che avevo fatto a suo tempo chiedete pure,ma secondo me non ha troppo senso vedere un bozzo da 10 angolazioni diverse)
 

tacito

Biker imperialis
23/9/04
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Secondo me stiamo andando ot (non credo che l'argomento qui sia problemi di garanzia o logiche di mercato).
Per la mia esperienza personale(non parlo solo di bici) credo che sia più spesso "ingannato" il compratore che truffato il commerciante, ma non ho fatto ricerche per avere dati concreti.
Credo che si sia parlato e divagato (più o meno giustamente) già abbastanza sulla mia esperienza (ognuno si è fatto l'idea che vuole, se si vuole approfondire la storia basta leggersi i miei vecchi commenti sul topic della Dune. Se invece ritenete interessanti vedere tutte le foto che avevo fatto a suo tempo chiedete pure,ma secondo me non ha troppo senso vedere un bozzo da 10 angolazioni diverse)
il mio intervento prescindeva dal tuo caso in particolare...
e cmq non ho mai parlato ne di inganni ne tantomeno di truffe....
 

Varne

Biker infernalis
1/4/08
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il mio intervento prescindeva dal tuo caso in particolare...
e cmq non ho mai parlato ne di inganni ne tantomeno di truffe....

Infatti il mio ultimo intervento non era basato sull'esperienza con la Dune ma un caso più generale. Leggendo il tuo post quando ti riferivi alla difficoltà dei negozianti(grandi e piccoli) con le garanzie credevo ti riferissi a casi di truffe sulle garanzie. Se non è così ammetto che non ho capito il meccanismo che genererebbe problemi con le garanzie in Italia
 

tacito

Biker imperialis
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Infatti il mio ultimo intervento non era basato sull'esperienza con la Dune ma un caso più generale. Leggendo il tuo post quando ti riferivi alla difficoltà dei negozianti(grandi e piccoli) con le garanzie credevo ti riferissi a casi di truffe sulle garanzie. Se non è così ammetto che non ho capito il meccanismo che genererebbe problemi con le garanzie in Italia
non è un vero e proprio problema di garanzia in Italia quanto più un problema di ruoli... e di maturità commerciale...
in Italia siamo abituati ancora e per gran parte del territorio nazionale ad avere rapporti commerciali con piccolissime aziende familiari, insomma negozi gestiti da un'unica persona o al massimo gestiti a livello familiare. Nel resto d'Europa già da molti più anni queste tipologie di aziende sono praticamente sparite lasciando spazio a grossi centri commerciali o catene di negozi tipo Decathlon o Ikea per fare due nomi su tutti...
Noi siamo abituati ad acquistare dall'amico/negoziante che ci da una mano, ci fa lo sconto, prende indietro la permuta e ci fa pagare a rate...
Con la nuova normativa in termini di garanzia che vede obbligato unicamente il negoziante (salvo poi quest'ultimo rivalersi dal distributore e/o produttore) il giocattolo si è rotto...
Molti negozianti, a causa del loro fatturato, non hanno la forza economica di sopportare la sostituzione di un telaio al pari di Decathlon o di un grosso gruppo commerciale e da qui nascono una serie di problemi, incomprensioni, proteste e lamentele... con uno scarica barile tanto assurdo quanto infondato tra rivenditore e casa costruttrice la quale non è mai tenuta ad intervenire nei confronti del consumatore se non nel caso in cui si sia obbligata contrattualmente (la cosidetta garanzia a vita o quinqiuenale o quel che sia).
Fin quando il nostro sistema commerciale non comprenderà perfettamente il meccanismo della garanzia e gli oneri economici legati alla stessa ci porteremo dietro sempre questi problemi.
C'è poco da fare. Oggi il rivenditore tra i costi da ricaricare sul prodotto che vende deve anche calcolare gli eventuali interventi in garanzia che, quanto meno in prima battuta, sono a suo carico...
 

francobike

Biker ultra
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non è un vero e proprio problema di garanzia in Italia quanto più un problema di ruoli... e di maturità commerciale...
in Italia siamo abituati ancora e per gran parte del territorio nazionale ad avere rapporti commerciali con piccolissime aziende familiari, insomma negozi gestiti da un'unica persona o al massimo gestiti a livello familiare. Nel resto d'Europa già da molti più anni queste tipologie di aziende sono praticamente sparite lasciando spazio a grossi centri commerciali o catene di negozi tipo Decathlon o Ikea per fare due nomi su tutti...
Noi siamo abituati ad acquistare dall'amico/negoziante che ci da una mano, ci fa lo sconto, prende indietro la permuta e ci fa pagare a rate...
Con la nuova normativa in termini di garanzia che vede obbligato unicamente il negoziante (salvo poi quest'ultimo rivalersi dal distributore e/o produttore) il giocattolo si è rotto...
Molti negozianti, a causa del loro fatturato, non hanno la forza economica di sopportare la sostituzione di un telaio al pari di Decathlon o di un grosso gruppo commerciale e da qui nascono una serie di problemi, incomprensioni, proteste e lamentele... con uno scarica barile tanto assurdo quanto infondato tra rivenditore e casa costruttrice la quale non è mai tenuta ad intervenire nei confronti del consumatore se non nel caso in cui si sia obbligata contrattualmente (la cosidetta garanzia a vita o quinqiuenale o quel che sia).
Fin quando il nostro sistema commerciale non comprenderà perfettamente il meccanismo della garanzia e gli oneri economici legati alla stessa ci porteremo dietro sempre questi problemi.
C'è poco da fare. Oggi il rivenditore tra i costi da ricaricare sul prodotto che vende deve anche calcolare gli eventuali interventi in garanzia che, quanto meno in prima battuta, sono a suo carico...

E questa è una disanima che lascia intendere che conosci forse piu' di quanto vuoi far intendere (parlo ovviamente in senso buono ), quello che è il sistema distributivo attuale in Italia.
Peccato che questi costi, che per forza di cose devono essere integrati al listino , nessuno sia disposto a riconoscerli, sino quando non sbatte le corna contro il problema.
Ecco che allora si sollevano inni ai se , ai ma.. e ai "avrebbero dovuto/potuo" o infine sommo scorno " avrei preferito che "..
questo ovviamente sempre con il senno di poi.

Il vero grande , enorme problema, e parlo con cognizione di causa estendendo il problema anche a settori che mi coinvolgono professionalmente, è che spesso il distributore
è un semplice appassionato o ex professionista che ne capisce "una cifra" sotto l'aspetto tecnico, ma non si sa rapportare con il cliente a livello commerciale.
 

Varne

Biker infernalis
1/4/08
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Sono tutte argomentazioni che in gran parte condivido. Purtroppo al giorno d'oggi il mercato è diventato sostenibile solo per i grandi gruppi o negozi che riescono ad avere uno smercio consistente. Ne deriva che il piccolo commerciante oltre a non essere più competitivo (e quindi perdere una fetta di clientela) viene anche sommerso da oneri che secondo il mio punto di vista non gli spetterebbero.
Sono discussioni molto serie che riguardano il commercio in generale e non solo il mondo a due ruote, ma credo che si stia andando di molto off topic
 

riotastro

Biker tremendus
sulla questione tra dsb\varne sarei curioso di vedere le foto del telaio incriminato per capire come e perchè su sia arrivati all'esclusione della garanzia, cmq ho paura che con la pubblicazione di queste si possa scatenare l'inferno tra pro consumatori e pro negozianti.

IMHO propendo verso il cliente: senza divulgarmi troppo, 5000€ per una bici da montagna=dei colpi li deve reggere.
se no c'è qualcosa che non va, o nel rider che ha preso una mtb da xc per far dh, oppure è nel mezzo da dh\fr\all che per accaparrare + rider s'è ridotto troppo di peso a discapito dell'uso per cui dovrebbe esser progettato
 
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FeO

Biker forumensus
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VERONA
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sulla questione tra dsb\varne sarei curioso di vedere le foto del telaio incriminato per capire come e perchè su sia arrivati all'esclusione della garanzia, cmq ho paura che con la pubblicazione di queste si possa scatenare l'inferno tra pro consumatori e pro negozianti.

IMHO propendo verso il cliente: senza divulgarmi troppo, 5000€ per una bici da montagna=dei colpi li deve reggere.
se no c'è qualcosa che non va, o nel rider che ha preso una mtb da xc per far dh, oppure è nel mezzo da dh\fr\all che per accaparrare + rider s'è ridotto troppo di peso a discapito dell'uso per cui dovrebbe esser progettato

...è stata postata una foto più su, purtroppo è sfuocata e non si capisce molto...
 

francobike

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francobike

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no, le foto effettivamente non sono speciali, anche se il "danno" si vede...
sarebbe stato meglio se il telaio fosse stato pulito...
il fatto è che il colore nero non aiuta... :-(

Sì, il danno lo vedo anche io , tra la "M" e la "O" del marchio e dall'altra parte tra la "E" e la "R".
Anche tra le due scritte di vede una specie di scorstatura della venice, i bordi sono anche piuttosto definiti, ma non mi pare che sia possibile diagnosticare , senza delle foto decisamente piu' definite e particolareggiate, se sono dovuti ad un cedimento strutturale del telaio o a una botta.
 

mcpelo68

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