le foto dei giorni precedenti le ho sul portatile... e nei prox gg trasferirò...
qui è freeride... qui è passione... qui è spirito d''impresa epica... qui è una bici eccezionale.
Questa è nella tormenta di neve, con i fiocchi che passavano veloci per linee orizzontali, con vento forte contrario, paciocco spesso, prati zuppi, pendenze insaziabili (mai esagerate, lo ammetto... al 20% spingevo a piedi), e al massimo del fastidio anche le mutande che andavano in mezzo alle chiappe! terribile!!! beh, in queste condizioni infernali ho deciso di riscattare la mia giornata storta, in cui ho tribulato per 4 ore cercando di sistemare il doppio sbrego nel copertone, da cui pisciava lattice (illudendomi ogni momento che funzionasse la riparazione). Infine camera, lattice e highroller e vaffangulo.
Ormai la giornata stava per concludersi e non potevo aver girato così poco! le condizioni erano fantastiche.. era piovuto per due giorni, il terreno nel bosco drenava da dio, la voglia era incontrollabile, i percorsi superspettacolari... non potevo spaventarmi di fronte a una semplice tormenta di neve! Così mi sono spinto fino a 2488m, tra le nuvole veloci (sempre contromano, stronze)
,
per poi buttarmi a capofitto in una delle discese più eroiche che potevo estrarre dal cilindro... prima nella nebbia sulla vecchia mulattiera militare, tra cumuli di neve soffice e sassi-saponetta, poi fuggendo dalle nuvole, con aloni d'acqua che si alzavano continuamente in una rosa di schizzi come fuochi artificiali, giù a manetta (per consumare poco le pastiglie, ovviamente) sulle sterrate e prati d'alta quota...
poi squarci di azzurro nel cielo... il riflesso nel laghetto...
le mucche impassibili...
poi si entrava in quel bosco incantato con controsterzi da panico sull'erba fradicia... e tre giovani
cervi impauriti, a pochi metri, che si tolgono dal sentiero svanendo nella fitta vegetazione...
poi ancora giù, staccando il cervello, con un sorriso enorme impataccato di terra, passando inevitabilmente i 50km/h sul un serpeggiante sentiero per altri due km (forse il più adrenalinico mai fatto), spargendo jolly sulle radici viscide, spremendo i muscoli per l'ennesima inevitabile hollata...
Poi ancora di rabbia, di fame insaziabile, stanco come un rospo, ma incapace di tirarmi indietro dall'ultimo tratto di DH esagerata: giù veloci, traverso in derapata sulla fanghiglia, 30m di scalinata irregolare di humus e lastre di pietra, appoggiando le ruote ogni 2 o 3 gradoni... poi staccatona poco convinta prima di un droppuzzo di 110-130cm con atterraggio flat ma su terra morbida, per evitare una chicane... poi ancora gradinata irregolare, con la luce irregolare che filtra tra i rami grondanti d'acqua... staccata di traverso sx e controcurva con bastarda canaletta che porta all'esterno da semi-hollare, cercando subito il piccolo appoggio in uscita... mollo di nuovo i freni (come sulla scalinata), in piega a dx tra gli alberi, hollata di un numero imprecisato e confuso di radici nell'ombra, staccatina, curva, micro rettilineo a fulmine con canaletta da hollare per non pizzicare sulla lama di roccia, staccata, curvetta agile, 5m hollo la radiciona lucida, altri 6m, staccata secca, curva a sx ed immediata a dx con roccione all'interno che fa piegare la bici in due tempi.. ancora 6m d'accelerazione, breve brivido nella strettoia larga poco più del manubrio tra due pini che ho già scortecciato nei passaggi precedenti con l'estremità del manubrio (paura!); proprio nella strettoia due grosse radicione (non hollabili) obbligano in un binario le ruote, costringendomi a guidare solo prima e dopo questo passaggio, lasciando a loro il controllo del mezzo per qui due fatidici 2 metri (un decimo di secondo)... ma senza perdere velocità altri 10m di rettilineo, poi staccata violentissima per curva senza appoggio (con pendio all'esterno) e roccione all'interno ad altezza manubrio, due pedalate per riprendere slancio potente.. tripla chicane tra gli alberi con appoggi, con corpo che prosegue rettilineo e bici pompata a sx dx sx come se le curve fossero delle fosse, accrescendo la velocità con un gesto unico e rapidissimo...
altri 15m di rettilineo e staccatona in controsterzo su prato fradicio (ovviamente)... e uffff, finto... godo... braccia al cielo esulto di gioia eterna. Poi si conclude con un facile wallride poco inclinato, fine della pista da sci a cannone e mi fermo a 1400m di quota. Guardo la Sx...
la MIA MITICA SX-TRAIL e dico "
kazzo che bici! mi fai godere come un bastardo, non so quante altre bighe mi avrebbero permesso una giornata così! non mi importa... sei troppo fig@!". Io e lei, soli con una montagna selvaggia, perfetta. Free Raid. Punto!
Perdonatemi il lungo e poco rappresentativo racconto, ma è un'emozione che rivivo ogni momento in cui mi fermo a pensare. E alla sera, nel letto, quando ci ripenso, mi si mette in circolo tanta di quella adrenalina che faccio fatica a calmarmi e dormire.
Ora devo ancora docciarmi... sono le 2e40 di notte, dopo 5 giorni di la thuile e 4 giorni di massacrante port du soleil (di cui vi posterò alcune foto in action), di cui porto una dolorosa contusione (spero sia solo una contusione) alla spalla dx (rotta 2 anni fa).
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Come alleggerire una SX violenta? con GAMBE VIOLENTE! è una soluzione sufficientemente economica...
la passione è il mio doping :-?