lunghezza regolamentare.
Il tendicatena E14th non dev'essere legato stretto al fodero orizz.
Il mio, che funziona alla perfezione (mai saltata la
catena, dico MAI) è fissato così:
2 fascette chiuse strette sul fodero distanziate 35mm, poste il più vicino possibile al bash;
2 fascette ben serrate intorno al tubo dell'acqua, lungo anch'esso circa 30-40mm;
1 fascetta ad unire le fascette ant (sup e inf), facendo un anellino di 8-11mm di diametro*;
1 fascetta ad unire le fascette post (sup e inf), facendo un anello di 15-20mm di diametro**;
1 fascetta orizzontale ad anello a collegare i due anellini montati prima.
Anche questa fascetta non ha stretta alla morte, perché è bene che si abbia un po' di gioco e gli anelli ant e post possano deformarsi in modo da assecondare sia le oscillazioni della catena sugli urti, sia le diverse linee che prende in base ai rapporti inseriti.
*= distanza ritenuta ottimale in base alla dimensione della corona ant. Nel mio caso un 34t;
**= da valutarsi in base al cambio post (gabbia linga-media-corta). La dimensione ottimale del diametro di questo anello si ottiene confrontando gli angoli d'ingresso e uscita dal tendicatena che la catena forma con l'asse del tendicatena stesso. Si stringe pian piano la seconda fascetta cercando di eguagliare l'angolo d'ingresso con quello di uscita
,ponendo di fatto l'asse del tendicatena in modo pependicolare alla bisettrice dell'angolo formato dalla catena, considerando la deviazione puntuale. In questo modo si limiteranno gli attriti, poiché si ha una deviazione più "accompagnata" della linea della catena.
Il rapporto con cui io stabilisco questo equilibrio di angoli è con il 3° o 4° pignone (34x14 o 34x16), marce usate principalmente quando scendo.
Tenere staccato il tubo di gomma dal tubo obliquo ha altri vantaggi:
diminuisci gli attriti, deviando solo Q.B. la catena;
il tendicatena può spostarsi più agevolmente anche quando si utilizza la 22t, riducendo la torsione laterale che avrebbe con la gomma fissata in alto;
le galle semirigide delle fascette verticali si possono deformare assecondando le tensioni della catena e le diverse inclinazioni della stessa;
funziona e non rovina la catena.