Ni... come per le compagnie telefoniche sono costi soggetti a rimodulazioni, quindi possono alzare dopo un po di anni, ma non è neanche questo il punto.. stiamo parlando di costi di un bene materiale da uno immateriale...
quindi con quello che ne deriva... il
garmin se funzionante (o magari no) potrà essere venduto, un abbonamento a strava no.
Come si evince dai messaggi precedenti le app alternative non mancheranno ad arrivare e per un gran numero di utenti l'unica cosa simpatica dell'app erano proprio le classifiche.. facendo migrare in una o più direzioni il bacino di utenza di strava facendogli perdere molto appeal... sicuramente in alcuni si trovano ad usare le funzioni di allenamento, o progettazione dei percorsi, ma per molti la sfida era proprio nel misurarsi con amici o sconosciuti.. venendo a meno un gran numero di persone ci sarà sempre meno interessa nell'usarla.
Volendo potrei anche spendere migliaria di eu in biciclette o pezzi costosissimi... sarebbe cmq una cosa fisica che rimane (in parte). ma 50/60 eu per un abbonamento a strava non ci penso neanche per un minuto.
Poi come dicevano.. ognuno è libero di spendere i soldi dove vuole.. altri sono liberi di risparmiarli dove vogliono...
Ma infatti non "compri" Strava, ti abboni per avere il diritto di usarlo. Come non compri una linea telefonica o un acquedotto. Ti doti di uno strumento (il telefono, il contatore+impianto) atto ad usare il servizio, ma il servizio non è mai tuo. Qualcuno non riterrà sensato pagare Netflix o Spotify per lo stesso motivo, pace.
Con questo non sto dicendo che concordo con le scelte di Strava, ma a priori non so nemmeno dire se siano sbagliate. Potevano mettere il route builder a pagamento e lasciare le classifiche visibili, oppure bloccare solo i tool di analisi? Non lo so, immagino che tramite le loro api abbiano visto quali sezioni dei loro dati vengano accedute più spesso e da chi (tra abbonati e non, per fasce d'età, geografiche, altro) e avranno fatto i loro ragionamenti in base a questo. Non è detto che non aggiustino (appunto "rimodulino") l'elenco delle feature free/pay o che non ne arrivino altre che saranno ancora distribuite tra le due tipologie.
E' una cosa che si fa costantemente coi software e che lascia sempre qualcuno scontento, da noi in 13 anni è successo praticamente ad ogni versione del software che abbiamo rilasciato, non si riesce sempre ad accontentare tutti. A meno di regalare costantemente il software con tutte le funzioni, ma come diceva un mio capo anni fa ai clienti "guardate il nostro sito, è .com, non .org".
Per il nostro settore (data protection) la discriminante è quanto una certa feature costa in termini di supporto post-vendita. Più è dispendiosa, più viene fatta pagare inserendola nelle edizioni più care.
Non saprei in un modello di business come Strava come questo venga fatto, credo e immagino abbiano cercato un bilanciamento tra invogliare più persone possibili a pagare l'abbonamento vs far scappare chi non ha voglia di pagare. Però ricordiamo che alla fine, a loro interessa incrementare gli utenti paganti: se passo da 55m free e 5% paganti a chesso 40m free però di cui 15m paganti, probabilmente per loro è un successo.
C'è gente che non pagherebbe mai il software in ogni caso, costasse anche 1€ all'anno. Come product manager, devo curarmi di loro o preoccuparmi di perderli? Il "freemium" serve ad attirare potenziali clienti, far conoscere e rendere popolare il prodotto ma in ultima analisi serve a convincerli poi a passare alla versione a pagamento, non esiste business al mondo che si basa "solo" sulla versione free.
Chi usa la versione free può farlo dicendo grazie a tutti gli altri che la pagano. Se oggi sparisce Strava, pensate che Whip o Komoot o xyz sarà diverso?