Discussione interessante questa delle compatibilità, già affrontata sul forum azzurro e con un mio intervento caduto nel nulla che riporto qua per completezza:
"A me tutte queste discussioni sembrano un poco futili. Da pubblicitario (ex) dico che secondo me questa estrema specializzazione è si un avanzamento tecnico ma anche un meccanismo del marketing. Proporre ogni volta uno standard nuovo quando per decine di anni si è sempre andati bene con quello che esisteva mi sembra solo un modo per spillare soldi alla clientela e drogare un mercato che è saturo ormai da decine di anni.
Parlo ad esempio del movimento centrale che è forse lo standard più antico, quasi quanto la bici, forse un centinaio di anni tanto che il filetto a passo inglese BSA non è più presente negli standard della meccanica "altra" da tempo ma che comunque è sempre andato bene ed è stato utilizzato con successo da milioni di ciclisti nel mondo. Fino alla comparsa di nuovi standars nessuno si era mai sognato di vedere qualche pecca nello standard. Semplicemente quello era il movimento centrale e con lui si doveva avere a che fare. Mi sta bene la ricerca, mi sta bene anche migliorare, ma quando si fa un'operazione del genere bisogna che le case, nel rispetto della clientela, lo facciano a tavolino, in maniera concorde e univoca. Adesso ci sono altri standards che non ho neanche capito quanti siano, il BB30, lo
Shimano, lo
Specialized... Ma la caratteristica dello standard è proprio quella di essere uno e uno solo, adottato da tutto il mondo o da gran parte del mondo e concordato fra tutti. Adesso ci si trova nella situazione di dover decidere quale pedaliera prendere a seconda del telaio che si ha. E fra 4 anni di questo passo cosa ce ne faremo di un telaio e di una pedaliera con un nuovo "standard" che è già caduto in disuso e che rende non solo i pezzi inutilizzabili ma anche invendibili? Stessa cosa dicasi per le forcelle, si è passati dal pollice al pollice e un ottavo. Grande innovazione adottata da tutti ma è durata pochi anni e adesso si deve andare di adattatori, cambiare forcelle e buttare quelle "vecchie". Non so se ci vedete il business che c'è dietro questo turbinare di formati.
Detto ciò, per tornare alle
ruote, penso che la prima cosa che mi dissero quando apparì la prima mtb era che le ruote da 26 erano giustificate dal minore ingombro, la maggior robustezza, la minore massa volanica, la maggiore agilità necessaria per percorsi tortuosi e sconnessi da fuoristrada. E la cosa aveva e continua ad avere un senso. Adesso, in totale contraddizione con la mtb stessa, e cioè quello di avere un mezzo agile e robusto, mi vengono a raccontare che c'è bisogno di stabilità, c'è bisogno di ruota grossa, enorme, persino più grossa della ruota da bdc che notoriamente è da 28', e che nonostante ciò non pesa di più, non è meno agile, non è meno scattante. Poi qualcuno ovviamente obbietta, fisica e meccanica non sono opinioni, allora esce fuori lo "standard" mediano, il 27,5 per accontentare chi non ha le idee chiare su cosa vuole. Domani perché no la 30' o la 26,5'? O magari la ruota su misura per i propri gusti con i decimali di pollice.
Quello che mi fa sentire preso per il naso da questi signori produttori è che vogliono farmi credere che lavorano per me, che fanno di tutto per venirmi incontro e darmi il meglio per la mia comodità. Ma io non voglio tutto ciò. Se io mi avvicino a qualunque tipo di attività ci devo fare i conti con i pro e i contro, mi ci devo adattare. Se faccio Judo prenderò un kimono da Judo che è bello pesante e robusto e non pretendo di usare quello da Karate perché non mi piace il kimono pesante. Sarò io ad adattarmi e se non ci riuscirò non praticherò lo Judo perché vuol dire che alla fine non mi piace così tanto da poter soppotare eventualmente i contro. E poiché nella vita e nelle leggi fisiche dell'universo non esiste una situazione che ti dia tutto bisogna saper accettare che la ruota da 26' in discesa sconnessa va forse peggio di una ruota da 29' e perché no di una da 40'.
Se si decide però di adottare una nuova soluzione tecnica e cambiare lo standard questo va bene ma deve essere fatto con dei criteri di un certo tipo e cioè:
- L'avanzamento tecnico deve essere reale e notevole tanto da giustificare il cambiamento.
Non deve diventare questione di opinioni e gusti personali, sfumature di lana caprina, argomenti di dibattiti infiniti perché questo vuole dire che il miglioramento tecnico non è soverchiante e indiscutibile e quindi non giustifica a mio parere il disagio del passaggio con tutto quello che comporta. Specie se fa guadagnare da un lato e fa perdere dall'altro. Ancor peggio se apre diatribe, tifoserie e sopratutto la terza via fra chi non gioisce nè del vecchio standard nè del nuovo formato tecnico. Il caso delle ruote è assolutamente calzante, la 29' guadagna qualcosa da un lato (poca cosa tra l'altro) ma perde dall'altro. Che innovazione è? Una innovazione è quando tengo tutti i vecchi vantaggi, ne aggiungo di nuovi eliminando i vecchi svantaggi. Il BB30 ha un senso sotto questa ottica, la ruota da 29' no. Peggio che mai la 27,5' che non ha i vecchi vantaggi e non ha neanche i nuovi.
- Il cambiamento di standard deve essere univoco e concordato fra tutti i produttori e sancito da degli enti preposti.
Oggi c'è chi produce 26', 29' e qualcuno vuole produrre anche i 27,5'. Oltre al BSA e al BB30 sono nati una miriade di altri formati e lo stesso accade per il mozzo dietro, 135mm, 142mm, 142mm +1 e via così. Questi non sono standards, sono tentativi di imporsi sul mercato non in base alla bontà dei propri manufatti ma in base al legare e condizionare il cliente ad un proprio formato nativo per tenerlo quindi legato a se per "problemi e motivi" tecnici. Il cliente così ci rimette.
- Il cambiamento una volta adottato in maniera univoca e universale deve essere duraturo (qualche decennio) in modo che il mondo non debba frastagliarsi in decine e decine di costose e seccanti varianti tecniche che rendono poi difficile la compatibilità e il reperimento di manufatti, ricambi e via dicendo.
Da questi punti di vista mi pare che si stiano facendo grossi passi indietro. Chi capisce un minimo di fisica e di meccanica si rende conto da se cosa comporta una soluzione piuttosto che un'altra e non perde tempo in dibattiti e opinionismi vari. Se la situazione deve essere questa di cotanta confusione e scontro come spesso accade sulle ruote allora è 1000 volte meglio fare quello che hanno fatto i giapponesi con il Keirin, dove hanno deciso di congelare la tecnologia agli anni '50 e le regole sono uguali per tutti, vantaggi e svantaggi inclusi e se non ti piace non fai Keirin.
Personalmente, visto che non mi piace farmi prendere per il naso da nessuno, dico che finchè posso rimango nella soluzione standard e più diffusa sul mercato che tanto il mio BSA quando lo porterò mai alla fine e le mie ruote quando le sfrutterò fino al loro limite tecnico?
Boda"
Boda
probabilmente lo stesso venditore di stefano, conferma la notizia, e non per vendere resti di magazzino (non ne ha) e poi non vende altre marche, anzi diceva anche che da quest'anno in Specialized è sparita la taglia '18 e resta solo la '17,5. Forse come detto in america spingono solo i "ruotoni", e magari aspettano l'introduzione della '27,5, così cambiano gli standard e noi non potremmo interscambiarci componenti!